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Pulsatille di tiraboschi commento di d.kalle |
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Piacevole, per composizione e calda resa cromatica.
Sul bokeh si potrà discutere..a me i vecchi sovietici son sempre piaciuti.. :win |
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Pulsatille di tiraboschi commento di pocck |
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Ciao Tiraboschi, benvenuto in questa sezione..., sono molto colpito dallo sfondo..., sembra addirittura creato in post tanto è bello e particolare, mi piace questo scatto anche se avrei posizionato i fiori leggermente più nel fotogramma, giusto qualche millimetro senza sconvolgimenti. La prossima volta inserisci anche i dati di scatto, essenziali per valutare e meglio indirizzare eventuali consigli.... Ciao. |
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Pulsatille di tiraboschi commento di tiraboschi |
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Pulsatille, tra i primi fiori nei nostri prati.
Riprese sabato mattina in digitale con un'ottica sovietica dal fascino un po' vintage. |
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Cattedrale nel deserto di tiraboschi commento di vittorione |
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Ecco, dentro il "genere" spazi dismessi, un bel racconto e non banale in cui siamo accompagnati all'interno dell'area, guidati ad esplorarla, sospesi nell'iniziale ambiguità se si tratti di una struttura funzionante o da completare o bell'e defunta, realtà che si va poi disvelando pian piano.
Buono il crescendo dai primi segnali di degenerazione verso il maggior degrado, fino ai cumuli di spazzatura e... "ciao".
L'insieme ha la capacità di muoverci anche a qualche riflessione sui meccanismi perversi di questa nostra civiltà dei consumi piuttosto cieca e insensata.
Ottima la didascalia di accompagnamento.
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Cattedrale nel deserto di tiraboschi commento di tiraboschi |
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[quote="nerofumo"]Per non parlare poi delle tariffe della BreBeMi, non certo incoraggianti. L'autostrada più cara d'Italia. Credevo fosse un incompiuta e invece è un "abbandonata". Hai reso bene l'idea.[/quote]
La BreBeMi fu inaugurata come la prima autostrada costruita senza soldi pubblici perché teoricamente avrebbe dovuto sfruttare il meccanismo del project financing ovvero pagata dai privati (banche e grandi imprese finanziatrici) che si sarebbero rifatte con le entrate dei pedaggi e delle concessioni.
http://www.corriere.it/cronache/14_luglio_24/direttissima-62-chilometri-senza-soldi-pubblici-cce86ada-12f8-11e4-a7ff-409dc1c2ba25.shtml
Purtroppo però di traffico ancora se ne vede molto molto poco (è deserta!) e le gare per aree di sosta e servizi commerciali sono andate buche.
Alla fine per qualche strano cavillo dei soliti furboni siccome il project financing non ha funzionato lo stato ci sta mettendo soldi pubblici per coprirne i buchi:
http://www.automoto.it/news/brebemi-l-autostrada-deserta-che-divora-soldi-pubblici.html
Facile fare gli imprenditori con il paracadute statale!
La BreBeMi meriterebbe purtroppo un portfolio a sé. |
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Cattedrale nel deserto di tiraboschi commento di nicomat |
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Bel reportage, complimenti, mi piace molto l'immagine di chiusura con quel "CIAO" emblematico.
I Centri Commerciali hanno fagocitato la nostra struttura commerciale tradizionale, poi, non contenti, hanno cominciato a farsi la guerra fra di loro fino al destino fatale, l'autocannibalismo. |
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Cattedrale nel deserto di tiraboschi commento di nerofumo |
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Per non parlare poi delle tariffe della BreBeMi, non certo incoraggianti. L'autostrada più cara d'Italia. Credevo fosse un incompiuta e invece è un "abbandonata". Hai reso bene l'idea. |
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Cattedrale nel deserto di tiraboschi commento di tiraboschi |
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L’ex centro commerciale «Le Acciaierie» si trova a Cortenuova (BG), meno di duemila abitanti.
La costruzione del centro commerciale venne avviata nel 2005 ed il centro fu inaugurato nell 2007: 175 negozi distribuiti su 44 mila quadrati, 4000 posti auto.
Tra gli obiettivi legati alla costruzione del polo commerciale vi era anche il recuperare e bonificare un'area dismessa, appunto una vecchia acciaieria.
L’acciaieria era servita principalmente dal treno e di fatto mancavano anche le strade per arrivarci e così si rese necessario realizzare anche collegamenti stradali ed innumerevoli rotonde; per la sua posizione isolata il centro fu da subito ribattezzato dai più come “la cattedrale nel deserto”.
La speranza era però quella di collegare il sito ad un casello dell’autostrada BreBeMi attesa per il 2010. Purtroppo arrivò prima la crisi e nel 2009 iniziarono ad abbassarsi definitivamente le prime saracinesche, nel 2013 un intero piano. L’autostrada sarà inaugurata solo nel Luglio 2014 ma era ormai già troppo tardi: nell’ottobre 2014 con la chiusura del supermercato Bennet il centro commerciale affonda definitivamente.
Le immagini qui esposte sono state integralmente realizzate il 14 novembre 2015, un sabato pomeriggio che avrebbe plausibilmente dovuto rappresentare il momento di maggior affluenza.
Oggi rimangono una grande sala slot, un bar, la sala cinema ed il motel.Il degrado purtroppo già imperversa: dopo le “nuove acciaierie”, l’area dovrà nuovamente essere “bonificata”. |
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Incrocio di tiraboschi commento di alxcoghe |
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tiraboschi ha scritto: | Sì alxcoghe, ho usato hipstamatic: costa 1,59€ e, senza voler far pubblicità a nessuno, posso assicurarti che li vale tutti.
Il soggetto della foto sono gli incroci: l'incrocio stradale dove la scena ha luogo, l'incrociarsi tra prototipi di categorie sociali discordanti (l'uomo d'affari in abito formale, i giramondo in tenuta trasandata) pur senza incrociar lo sguardo, l'incrocio nell'abbinamento delle borse (l'uomo d'affari con una borsetta di cellophane, i giramondo con borse porta-pc) e forse qualche altro incrocio che ancor non vedo.
Concordo nel dire che l'elaborazione digitale non sia in questo caso veicolo per il contenuto: banalmente è che la resa naturale del telefonino mi piace davvero poco, un'elaborazione così spinta è solo uno stratagemma per nasconderne la mancanza di qualità tecnica con una mancanza di qualità artistica nel tentativo di rendere l'immagine graficamente più piacevole.
Ho condiviso l'immagine con voi perché, oltre alla mia ingenita dose di narcisismo, pur piacendomi molto c'è qualcosa, ed ancora non so cosa, che non mi convince del tutto; ho apprezzato molto la lettura fornitami: presto condividerò con voi altre immagini.
ciao,
Simone |
Simone perfettamente d'accordo con te. Fatta con un cellulare ci si puó accontentare...e anche ricorrere a questi stratagemmi... |
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Incrocio di tiraboschi commento di tiraboschi |
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Sì alxcoghe, ho usato hipstamatic: costa 1,59€ e, senza voler far pubblicità a nessuno, posso assicurarti che li vale tutti.
Il soggetto della foto sono gli incroci: l'incrocio stradale dove la scena ha luogo, l'incrociarsi tra prototipi di categorie sociali discordanti (l'uomo d'affari in abito formale, i giramondo in tenuta trasandata) pur senza incrociar lo sguardo, l'incrocio nell'abbinamento delle borse (l'uomo d'affari con una borsetta di cellophane, i giramondo con borse porta-pc) e forse qualche altro incrocio che ancor non vedo.
Concordo nel dire che l'elaborazione digitale non sia in questo caso veicolo per il contenuto: banalmente è che la resa naturale del telefonino mi piace davvero poco, un'elaborazione così spinta è solo uno stratagemma per nasconderne la mancanza di qualità tecnica con una mancanza di qualità artistica nel tentativo di rendere l'immagine graficamente più piacevole.
Ho condiviso l'immagine con voi perché, oltre alla mia ingenita dose di narcisismo, pur piacendomi molto c'è qualcosa, ed ancora non so cosa, che non mi convince del tutto; ho apprezzato molto la lettura fornitami: presto condividerò con voi altre immagini.
ciao,
Simone |
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Incrocio di tiraboschi commento di alxcoghe |
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Non c'é un vero momento colto, ma non si puó negare che lo scatto abbia del fascino, probabilmente anche grazie al filtro del cellulare (hipstamatic, vero?)...
Poi che la fotografia sia soprattutto contenuto su questo non ci piove, ma in confronto a certe proposte con addirittura i soli inseriti in pp questa é un capolavoro...
Sulla lomo, le Diana e quant'altro, certamente é divenuta moda, ma ancora una volta dobbiamo appigliarci al contenuto e non alla forma. Se é vero come é vero che una foto si giudica per il suo significato e non solo per il suo "look" allora, senza lasciarci condizionare dalle tecniche e dalle tecnologie utilizzate sono quello sará il nostro faro checi porterá a valutare uno scatto.
In un genere come il reportage o come la street il contenuto ha precedenza anche su certi aspetti tecnici che spesso lasciano il tempo che trovano (ad esempio tirar fuori l'osservanza di regole che in scatti candid hanno ben poco rilievo e peso) perché la tecnica dev'essere una cosa che fa parte del fotografo ma che si manifesta inconsciamente, senza divenire mero esercizio stilistico o puro esibizionismo sterile.
Tanti questi fanno fatica a capirlo: ecco allora tanti energumeni da forum a disquisire come professori, colmi delle loro certezze (beati che loro ce l'hanno, personalmente io metto tutto in discussione) , sulla poca aria sopra, su un piede tagliato ecc...ma la fotografia per fortuna é ben altro.
Chi si rifugia nel mezzo, sia esso un cellulare, una Diana o una Leica, tenderá sempre a concentrarsi poco sul contenuto e si concentrerá sulla forma, tra un hdr e uno scatto pinhole.
Naturalmente sto deviando, e la foto dell'utente poco ha a che vedere con il discorso. Mario Zanchi, come sempre interessantissimo nelle sue dissertazioni, mi ha condotto a questo e lo ringrazio, perché con lui é sempre piacevole dialogare. |
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Incrocio di tiraboschi commento di Mario Zacchi |
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Anni '80 si fa per dire: ce n' è in vendita una gran quantità pure oggi di macchine di plastica (che sono a pellicola) che danno immagini storpiate tipo questa. E ci sono pure gli appassionati.
La forma, usata ad arte, è parte del linguaggio fotografico. Personalmente prerisco che alla forma si accompagni qualcosa di più, altrimenti dopo aver guardato tre scatti mi annoio. In questa foto trovo estemporaneità senza clamore; presenza del fotografo e, di riflesso, coinvolgimento dell' osservatore; il ritratto di due tipi sociali (*) antitetici la cui reciproca posizione e direzione all' interno del fotogramma è in qualche modo la metafora della loro odierna coabitazione (sociale). In altre parole la foto mi piace.
La forma è accattivante per quanto lo sono tutte le forme che rendono caldo e "vero" uno scatto all' interno di un panorama di nitidezze esasperanti, spesso vuote di contenuti. Tuttavia, per quanto mi riguarda, non vedo una relazione tra questa forma, che pare riuspondere ad un desiderio di evocazione puro e semplice, ed il proposito della foto che è assolutamente moderno. Perciò la trovo puramente decorativa.
(*) Quando si fotografa una persona facilmente si finisce per ritrarla nel vero senso della parola, ovvero ciò che scaturisce dalla sua immagine riguarda in massima parte la persona stessa nella sua specificità. Ma non è sempre così; a volte, per come la foto è realizzata in realtà vediamo raffigurato un tipo sociale, cioè la categoria alla quale questa persona appartiene e che essa è in qualche modo capace di rappresentare. Qualcuno ricorderà l' opera scientifica fatta in questo senso - su altre basi che l 'estemporaneità - da August Sander. Ma sostanzialmente pure da Diane Arbus, almeno in parte. |
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Incrocio di tiraboschi commento di Habrahx |
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tiraboschi ha scritto: | Ciao Giovanni,
ti ringrazio per il commento; aggiungo giusto due parole sullo scatto.
Ero per strada e mi sono imbattuto in questa scena e volevo immortalarla ma, come purtroppo spesso accade, avevo con me solo il telefonino e quindi l'immagine è stata realizzata con il telefonino.
Ho installato sul telefonino un'applicazione simpatica che applica al volo questo genere di effetti direttamente al momento dello scatto; l'applicazione è poco controllabile e quindi il risultato piuttosto casuale.
A prima vista potrebbe sembrare un approccio bizzarro tuttavia l'idea di fondo non è sciocca: si applica un'elaborazione digitale ad un'immagine realizzata con un dispositivo dalle limitate capacità fotografiche cercando di replicare la resa delle macchinette in plastica anni 80 caratterizzate da una qualità comunque limitata ma con una resa complessiva più piacevole ed interessante.
Come ti dicevo l'applicazione realizza il tutto al volo ed a posteriori non hai ulteriori possibilità di correzione, non ha neppure accesso all'immagine non elaborata: prendere o lasciare ma forse è più divertente così.
A mio avviso il risultato è tutto sommato gradevole e sicuramente l'applicazione riesce nel suo intento, la prima cosa che pensi non è sicuramente "peccato che si stata scattata con un telefonino".
Spesso butti tutto, ogni tanto qualcosa resta; magari condividerò altri scatti realizzati con questa tecnica.
A prescindere dall'elaborazione, che mi dici dell'immagine? soggetto, composizione, istante di ripresa, impatto... Pensi che l'immagine sia troppo assoggettata dall'elaborazione digitale e che quindi sia difficile proporne una lettura a prescindere da questa? |
Al di là dell'elaborazione che, a mio avviso, dovrebbe sempre essere funzionale all'immagine, ovvero a ciò che questa vuole documentare o raccontare, è stata propio la debolezza intrinseca dell'immagine che ha fatto emergere la critica, che ammetto può essere sbagliata o incompleta.
Insomma, io non riesco a vedere la "storia" in questa ripresa, ovvero: che significato assume per chi guarda la vicenda che hai ripreso?
ancora, qual'è il centro dell'interesse principlale?
L'uomo che attraversa la strada oppure i due ragazzi che guardano da un'altra parte?
Oppure addirittura le borse: un semplice sacchetto di spesa per l'uomo ben vestito e due belle borse per i due ragazzi vestiti molto casual?
Insomma, secondo me è questa la debolezza intrinseca dell'immagine.
Per la qualità tecnica ormai penso che ci dobbiamo abituare al "telefonino" e penso che fra qualche anno (non mi uccidano i puristi) faranno foto paragonabili elle più blasonate reflex (politiche commerciali permettendo) ma qualunque sia il mezzo di ripresa, e qualunque sia la qualità, ovvero la forma, è il contenuto che si deve perseguire, sempre e comunque. |
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Incrocio di tiraboschi commento di tiraboschi |
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Ciao Giovanni,
ti ringrazio per il commento; aggiungo giusto due parole sullo scatto.
Ero per strada e mi sono imbattuto in questa scena e volevo immortalarla ma, come purtroppo spesso accade, avevo con me solo il telefonino e quindi l'immagine è stata realizzata con il telefonino.
Ho installato sul telefonino un'applicazione simpatica che applica al volo questo genere di effetti direttamente al momento dello scatto; l'applicazione è poco controllabile e quindi il risultato piuttosto casuale.
A prima vista potrebbe sembrare un approccio bizzarro tuttavia l'idea di fondo non è sciocca: si applica un'elaborazione digitale ad un'immagine realizzata con un dispositivo dalle limitate capacità fotografiche cercando di replicare la resa delle macchinette in plastica anni 80 caratterizzate da una qualità comunque limitata ma con una resa complessiva più piacevole ed interessante.
Come ti dicevo l'applicazione realizza il tutto al volo ed a posteriori non hai ulteriori possibilità di correzione, non ha neppure accesso all'immagine non elaborata: prendere o lasciare ma forse è più divertente così.
A mio avviso il risultato è tutto sommato gradevole e sicuramente l'applicazione riesce nel suo intento, la prima cosa che pensi non è sicuramente "peccato che si stata scattata con un telefonino".
Spesso butti tutto, ogni tanto qualcosa resta; magari condividerò altri scatti realizzati con questa tecnica.
A prescindere dall'elaborazione, che mi dici dell'immagine? soggetto, composizione, istante di ripresa, impatto... Pensi che l'immagine sia troppo assoggettata dall'elaborazione digitale e che quindi sia difficile proporne una lettura a prescindere da questa? |
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