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Dell'automotrice e delle stagioni di GiorgioStagni commento di Mario Zacchi |
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GiorgioStagni ha scritto: | Condivido il problema della foschia e anche della primavera "troppo inoltrata". Alle volte... si deve prendere il meteo che passa il convento, specie quando i luoghi non sono proprio sotto casa. So che questa non è una scusante: vedendola in positivo, però, direi che il lavoro è "in progress", la prossima primavera magari esce meglio!
Invece sul "numero" delle stagioni non mi hai convinto del tutto Secondo me a volte sono più di 4, e un inverno senza neve può meritare di essere altrettanto "inverno" e diverso da uno con neve. |
Comprendo il discorso del "meteo che passa il convento" ma del resto noi qui possiamo solo guardare il risultato, non le intenzioni (che però immaginiamo e che sono evidentemente buone). Comprendo altrettanto il tuo discorso sulle stagioni che non sempre ci regalano visioni conformi agli stereotipi che ne abbiamo in mente, ma sui quali, consapevolemente o no, facciamo leva per interpretare ciò che ci passa dinnanzi agli occhi. Il tuo punto di vista, nel merito, è, per certi versi, strettamente lato-autore e può dare origine a lavori di non facile (o almeno non immediata) lettura/interpretazione. Quindi credo che alla fine si tratti di vedere qual' è lo scopo di questi lavori e tenerne conto al momento di realizzarli.
Ciao  |
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Dell'automotrice e delle stagioni di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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Rispondendo un po' a tutti...
>Non so in quella stazioncina dell'ultima serie ogni quanto tempo passano i treni... ma se sono certo che non passano ogni 5m ma almeno ogni 4-5 ore, non mi dispiacerebbe andarci ad abitare
Ne passa uno ogni ora o due ... ma la stazione è già abitata da una famigliola francese (il che è sempre utile per prevenire degrado e vandalismo). Comunque il luogo è davvero ricco di fascino.
>Ottime esecuzioni, colori e nitidezza
Mi fa piacere, soprattutto pensando che sono scattate con macchine compatte da 200 euro scarsi (Canon A710 e poi A720): una cosa forse un po' inconsueta anch'essa.
>Nella prima narrazione, l' inverno successivo all' apertura manca di neve e la luce mi pare un po' ingannevole. Nella successiva foto di primavera abbiamo la foschia, che non è molto funzionale ad inquadrare la stagione dei germogli nella mente di un osservatore.
Condivido il problema della foschia e anche della primavera "troppo inoltrata". Alle volte... si deve prendere il meteo che passa il convento, specie quando i luoghi non sono proprio sotto casa. So che questa non è una scusante: vedendola in positivo, però, direi che il lavoro è "in progress", la prossima primavera magari esce meglio!
Invece sul "numero" delle stagioni non mi hai convinto del tutto Secondo me a volte sono più di 4, e un inverno senza neve può meritare di essere altrettanto "inverno" e diverso da uno con neve. |
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Dell'automotrice e delle stagioni di GiorgioStagni commento di Mario Zacchi |
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A titolo personale, avrei cominciato le due narrazioni dall' inverno: mi sembra più naturale, anche se non determinante. A parte questo l' idea e l' impegno sono apprezzabili, ma mi pare si sarebbe potuto gestire il lavoro con maggiore chiarezza e coerenza: una foto per stagione per ogni narrazione, con evidenti caratterizzazioni e differenze che qui in parte mancano.
Nella prima narrazione, l' inverno successivo all' apertura manca di neve e la luce mi pare un po' ingannevole. Nella successiva foto di primavera abbiamo la foschia, che non è molto funzionale ad inquadrare la stagione dei germogli nella mente di un osservatore. La primavera inoltrata appare già molto estiva (soprattutto se dai una piccola spinta sul calore della luce), mentre la tarda estate mi pare una ripetizione (anche non molto coerente per inquadratura a confronto con le altre).
Nella seconda narrazione mi sembra inutile ripetere l' inverno (già molto efficace) e manca, piuttosto, un' estate convincente. Coerenti, invece tutte le inquadrature.
Ciao  |
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Dell'automotrice e delle stagioni di GiorgioStagni commento di LeFreak |
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A me piacciono, sono molto "umorali"
Non so in quella stazioncina dell'ultima serie ogni quanto tempo passano i treni... ma se sono certo che non passano ogni 5m ma almeno ogni 4-5 ore, non mi dispiacerebbe andarci ad abitare  |
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Dell'automotrice e delle stagioni di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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Provo a introdurre qualcosa di "ferroviario", che ho notato qua e là anche in queste pagine, ma spesso con un approccio un po' diverso da quello a cui è abituato chi segue la materia con un occhio più da... ferroviere.
Ho provato a osservare l'automotrice allo scorrere delle stagioni, che poi non sono soltanto le canoniche quattro, dato che anche il meteo ha spesso un ruolo determinante...
In apertura, autunno sul lago d'Iseo, con l'albero di cachi. Proseguiamo!
Inverno:
Inizio primavera (con foschia):
Primavera inoltrata (e cambia il colore del treno, tanto per gradire )
Estate che volge al termine:
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Un altro esempio, in paesaggio più alpino: Val Roya, regione PACA, Francia.
Anche qui cominciando dall'autunno:
Inverno con sole:
Inverno con nevischio:
Primavera inoltrata:
Estate quasi temporale:
... e un altro anno è passato!
Naturalmente lo scopo non è riprodurre esattamente lo stesso scatto a mesi di distanza (se ci fate caso, focale e punto di ripresa cambiano un po', a seconda dell'... umore del momento), ma mostrare la variabilità e anche il fascino del paesaggio naturale, in cui il treno è osservato.
In ogni foto è indicato rotabile, luogo e data: un'abitudine abbastanza comune per chi segue questo filone, che magari altrove sembra inconsueta; spero non sia di disturbo. |
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