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Motel Project di bruko commento di d23 |
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sarà solo 1 mia impressione ma vedo qualcosa di motelloso, o quanto meno di periferia-tangengenziale- luogo di passaggio in ogni immagine. tranne nel rubinetto. i cuscini sono da motel
cmq sono sensazione personali |
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Motel Project di bruko commento di Lorenzino |
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sfinge ha scritto: | ...
...un lavoro alla Sophie Calle ( forse il lavoro sui non luoghi che mi ha colpito maggiormente )
... mi piace l'uso della depersonalizzazione/sacchetto ... elemento comune/maschera ....presenza umana fisica/ icona ....
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... ok la finisco
....
....
... mi piace
Luca  |
Quoto Sfinge, uno dei più bei lavori che abbia visto qui  |
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Motel Project di bruko commento di holden |
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La tua ultima spiegazione conferma quanto era già chiaro, per me, nelle fotografie.
Coerenza, noia e rottura del ritmo. mmh, prendo appunti.
P.S. Forse delle tre con la persona stretta sulle ginocchia avrei lasciato solo quella nella doccia.
P.P.S. complimenti. |
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Motel Project di bruko commento di bruko |
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andy- capp: grazie. E' stato un progetto che anche per me si allontana dal mio solito uso della fotografia: ultimamente fotografavo quasi solo in studio e usando grossi flash. Tornare alla luce naturale, senza usare photoshop se non per il crop quadrato, il bilanciamento dei bianchi e il contrasto e' stato difficile.
zanve: beh, i viaggi di nozze dei fotografi sono sempre in posti in cui vogliono fare foto, in effetti
La citazione e' quello da cui tutto e' partito, mi sembrava doveroso inserirla.
eidos2oo7: grazie!
Clara: sono sconvolta dalla precisione e profondita' di questo commento: grazie davvero!
d23: non so se sono d'accordo: si potrebbe dire lo stesso dei cuscini o del letto sfatto. La cosa che mi ha sempre affascinato delle stanze di motel e' che in un certo senso cercano in tutti i modi di richiamare l'idea di casa, senza mai riuscirci del tutto. Gli elementi domestici mi servono a quello.
Quando ho fatto tutte le prove di affiancamento delle immagini dei dittici ero partita usando la stessa struttura per tutte: a sinistra le persona ambientata nella stanza, a destra il dettaglio.
A livello logico era sicuramente piu' coerente, ma diventava noiosissimo a livello di ritmo. Ci sono immagini singole che mi piacevano tantissimo, ma che sono state escluse proprio in questa parte di lavoro, perche' rompevano il ritmo o non rientravano nell'insieme.
biagigia: quando Auge parla di nonluoghi (antropologici) si riferisce a tutti quegli spazi che non sono identitari, relazionari. Le modalita' dei nonluoghi sono destinate all'utente generico, sono spazi che non hanno una valenza negativa in se', ma tutto viene calcolato non in base alla persona ma ad un utente generico.
Si viene identificati e localizzati solo all'entrata o all'uscita (o da un'altra interazione diretta) nel/dal nonluogo, per il resto del tempo si è soli e simili a tutti gli altri utenti/passeggeri/clienti che si ritrovano a recitare una parte che implica il rispetto delle regole.
Auge' fa riferimento al franchising e quasi tutti i motel in cui ci siamo fermati sono parte di grosse catene (come il super8, il Comfort Inn o l'Hampton Inn)
I motel lungo le autostrade degli Stati Uniti non sono l'albergo in cui una famiglia passa le vacanze, in cui si fa amicizia con quelli della stanza di fronte ecc ecc: si arriva, si dorme, si va via.
Si compiono una serie di azioni uguali a tutti gli altri, eppure per un momento sono quasi casa nostra.
Nella mia esperienza personale i nonluoghi non vengono percepiti come vuoti, o squallidi o totalmente impersonali.
Sono personali nel momento in cui io li attraverso (occupo il mio spazio sul sedile della sala d'attesa dell'aeroporto, metto lo spazzolino da denti nel bicchiere del bagno della stanza d'albergo, ecc), ma tornano se stessi quando sono andata via.
C'e' qualcosa di sospeso, nei nonluoghi, ma non sono completamente impersonale (anche se sono forse a-personali, da cui il sacchetto): interagiscono per un attimo con chi li attraversa, chiunque esso sia, ed e' quel momento, la traccia lasciata da chi e' passato, che a me interessa indagare.
Fr@ncy: grazie!
sfinge: wow grazie. L'accostamento con Sophie Calle e' di per se' un complimento immenso, per me. |
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Motel Project di bruko commento di sfinge |
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...un lavoro alla Sophie Calle ( forse il lavoro sui non luoghi che mi ha colpito maggiormente )
... mi piace l'uso della depersonalizzazione/sacchetto ... elemento comune/maschera ....presenza umana fisica/ icona ....
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... ok la finisco
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... mi piace
Luca  |
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Motel Project di bruko commento di bigiagia |
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Queste foto parlano di identità celate in contesti comunque privati,
siano abitazioni o camere d'albergo. Ma non riesco a trovare un nesso
con il concetto, ormai notissimo, di non luogo del sociologo francese. |
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Motel Project di bruko commento di d23 |
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toglierei la prima. credo sia necessario che ognuna delle immagini di 1 coppia faccia capire che ci si trovi in un motel( o in luogo di passaggio). il rubinetto da solo non basta. potrebbe essere a casa tua. |
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Motel Project di bruko commento di Clara Ravaglia |
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Sono molte e tutte interessanti queste visoni, e, senza comunque preoccuparci di leggerle e tradurle con precisione, certo coerenti al filo conduttore del reportage ..
l'ago della bilancia tonale pende in complesso verso le tonalità fredde, sembra quasi un artificio per declinare il tema soggettivamente ma.... narrando in terza persona, regalando un pizzico di universalità al messaggio pur sottilmente personale.
Con quel sacchetto così americano sul volto, non si rischia di uscire dal seminato e il lui e la lei sembrano vagare in due contesti differenti, pur immersi nella stessa dimensione.
Molto bella la colorimetria delle due foto d'apertura, la texture bellissima dell'abito, vedo ora regalata in trasparenza, che si spande sul volto-sacchetto fino a contaminarlo.
E la luce pastosa che si sparge sul tavolo deserto, ammiccando agli oggetti, rendendoli protagonisti in questa sceneggiatura dove ogni fotogramma può avere un diritto di cittadinanza, proprio in nome del non luogo, della non determinazione.
Le presenze suggerite sui cuscini che trattengono le impronte dei corpi, gli oggetti del quotidiano ritratti come personaggi, il corpi nudi o ricoperti, ma sempre in bilico, come in attesa, a suggerire, nella mia lettura, che in certi istanti il tempo non sembra esistere e si concretizza solo in seguito, quando lo si rappresenta, lo si colloca e in un certo senso contestualizza comunicando e raccontando.....
.....e il computer sempre presente, ne è strumento, amato, odiato, ponte piacevolmente obbligato fra le dimensioni.... ma, attenzione, il cui schermo nelle immagini non è mai inquadrato frontalmente.....
Ciao
Clara |
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Motel Project di bruko commento di zanve |
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Sempre tutte uguali queste foto di viaggi di nozze
...a parte l'ironia, la citazione aiuta molto nella comprensione del tuo lavoro, che come sempre è ben fatto e mai scontato, mi piace l'idea delle immagini accoppiate.
Brava! |
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Motel Project di bruko commento di andy-capp |
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Complimenti. Nonostante non sia un patito del colore, trovo questo progetto interessante e colto. |
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Motel Project di bruko commento di bruko |
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« […] lo spazio del nonluogo libera colui che vi penetra dalle sue determinazioni abituali. Egli è solo ciò che fa o che vive come passeggero, cliente, guidatore. […] Il passeggero dei nonluoghi non ritrova la sua identità che al controllo della dogana, al casello autostradale o alla cassa. Nel frattempo, egli obbedisce allo stesso codice degli altri, registra gli stessi messaggi, risponde alle stesse sollecitazioni. Lo spazio del nonluogo non crea né identità singola, né relazione, ma solitudine e similitudine. »
« È nell’anonimato del nonluogo che si prova in solitudine la comunanza dei destini umani »
(il testo in corsivo da Marc Augè, Nonluoghi. Introduzione a un'antropologia della surmodernità, 1996/2005, Eleuthera).
Ciao a tutti! Finalmente torno su questi lidi...
questa serie e' stata fatta durante il mio viaggio di nozze ed e' parte di un progetto piu' ampio a cui sto lavorando da un po'.
La citazione da cui sono partita dovrebbe essere abbastanza chiara, spero. |
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rosso su bianco di bruko commento di Osea |
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una meravigliosa compo. bello il contrasto del rosso contro la pelle, la posa e l'espressione. bravissima  |
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veil di bruko commento di Diego Attene |
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Un bello scatto...
Forse un pochino troppo luminosa per i miei gusti ma può andar bene anche così...
E meno male che ci hai messo 10 minuti...
Complimenti a questa foto e perchè no,pure alla modella.
Brava.
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