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Al sabato e alla domenica c'è il weekend di filippo1978 commento di alechino |
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Assolutamente "no buono" , una raffica di scatti a casaccio tutti indistintamente da destinare al cestino, senza neanche un attimo di ripensamento
Siamo al confine della presa in giro dell'osservatore, ma alla fine, a chi giova? Boh, non certo alla fotografia...
Poi, chi mette in mezzo l'improvvisazione jazzistica non conosce proprio il rigore, il lavoro certosino necessari a creare l'architettura sonora che regola anche quella branca dell'Arte umana, come del resto tutte le altre... |
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I diseredati ( homeless) di alechino commento di alechino |
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alechino ha scritto:
...al fine di sensibilizzare la pubblica opinione
Mauro questa tua prima osservazione la leggo nell`ottica di "aiuti o denuncia" cui facevo cenno. Al momento però non so di che progetto fanno parte, vedo solo immagini proposte su un forum di fotografia e il fine che dici mi spiace ma è relegato al pensiero di un`attimo.
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Ho scritto la pubblica opinione, oltre che la propria coscienza
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alechino ha scritto:
Secondo la logica espressa nel commento, quale dovrebbe essere, per esempio, l'atteggiamento di un fotografo che vada a Lampedusa a rappresentare la situazione attuale degli immigrati nei centri, per modo di dire, di accoglienza ? Quella di fare opera di verità, facendo conoscere, fotografandola, la REALE situazione di estremo disagio che gli immigrati vivono, oppure cercare a tutti i costi un avvicinamento tangibilmente "empatico" stando attenti ad evitare il dejavù e senza rischiare di passare per turisti predatori ?
se ci spostiamo nel fotogiornalismo i confini si ampliano, tuttavia non vedo perchè "la rappresentazione di estremo disagio" debba prescindere da forme di rispetto e di empatia.
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Chiunque, dotato di buona educazione, esercita quella giusta quantità di rispetto dovuto, ma solo dopo aver portato a termine ( per come la vedo io) la propria funzione di fedele operatore della fotografia di verità, senza farsi condizionare o distogliere dal proprio compito
Il fotografo arriva, si informa , ma poi guarda con i proprii occhi, i quali, a patto che siano sempre in linea con il proprio cuore, sono in grado di riprendere fotograficamente la realtà giudicata più significativa e rivelatrice
Sarebbe invece sbagliato farsi suggerire , nell'ambito della famosa "empatia", da chi vive una certa situazione dall'interno, quali elementi debbano essere evidenziati e quali no...
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I diseredati ( homeless) di alechino commento di alechino |
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bafman ha scritto: | già.
trovo gli scatti rubati ai mendicanti quasi sempre insulsi e irrispettosi della condizione umana e non mi fanno che ripensare al sarcasmo della Sontag nel dipingere taluni fotografi affascinati di questi contesti come borghesi turisti predatori.
Quegli scatti che invece non sono voyeuristici o spiati possono vivere nell`ottica di un progetto che sia finalizzato ad aiuti o a denuncia ma possono ancor più essere valenti fotografie quando raccontano con rispetto, possibilmente con un`empatia tangibile ed evitando per quanto possibile il sapore del dejà vu.
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L'empatia è anche risultato della propria sensibilità, se la sensibilità manca, nei confronti di un tema sociale che si preferisce invece o mettere sotto il tappeto, piuttosto che rappresentarlo con sincerità e verità, oppure scegliere di ammantarlo di un falso senso di paternalismo redimente che snatura completamente quello che è il compito del fotografo, il quale deve in primo luogo rappresentare la realtà come la vede, senza modificarla, al fine di sensibilizzare la pubblica opinione ( oltre che la propria coscienza) che un problema esiste e non può essere dimenticato, perché la nostra società, opulenta e sfarzosa per pochissimi privilegiati, racchiude in se' molti punti oscuri e prevede la messa ai margini di soggetti che avrebbero invece il diritto di far parte, anch'essi, in quanto esseri umani, del sociale civile consesso, come accade in molti paesi ben più avanzati del nostro ...
Secondo la logica espressa nel commento, quale dovrebbe essere, per esempio, l'atteggiamento di un fotografo che vada a Lampedusa a rappresentare la situazione attuale degli immigrati nei centri, per modo di dire, di accoglienza ? Quella di fare opera di verità, facendo conoscere, fotografandola, la REALE situazione di estremo disagio che gli immigrati vivono, oppure cercare a tutti i costi un avvicinamento tangibilmente "empatico" stando attenti ad evitare il dejavù e senza rischiare di passare per turisti predatori ? |
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I diseredati ( homeless) di alechino commento di alechino |
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filippo1978 ha scritto: | Si, io mi riferivo alla distanza emotiva, se così possiamo dire. A me nn è arrivata nessuna empatia con le persone che sono ritratte.
Tra l'altro la 4 sembra una ragazza normale con un cane seduta che nn ha nessun tipo di problema e vedersi messa in questa serie, mi lascia perplesso.
Sul fatto che sia lecito fotografare il disagio, beh secondo me la risposta è certo che si, ma entrando in contatto forte con le persone, altrimenti si tratta di un semplice esercizio stilistico fine a se stesso e in quel caso si che si manca di rispetto alle persone. |
Credo che si stiano confondendo i piani, la funzione del fotografo è quella di rappresentare la realtà come la vede, per quanto possibile senza artifici e filtri "mentali" che derivano dalla propria formazione culturale
Interagire direttamente con la realtà, con l'intento di modificarla, non può essere compito del fotografo ma di altre figure della società, il fotografo ha il potere ed il compito, semmai, di sensibilizzare l'opinione pubblica attraverso il proprio mezzo artistico-rappresentativo, la fotografia, appunto ...
Per quanto riguarda la mia concezione della fotografia, io non faccio mai fotografie in posa con la "complicità" ( e la consapevolezza ) della persona fotografata( è questa la cosidetta empatia ? ), perché sono convinto che in quel modo dovrei rassegnarmi a rinunciare sin da subito alla possibilità di rappresentare nella maniera migliore quell'auspicabile momento di naturalezza e di verità che si potrebbe svolgere davanti ai miei occhi ... |
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I diseredati ( homeless) di alechino commento di alechino |
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stepp ha scritto: | @Mauro: Magari era meglio se il reportage lo chiamavi in un altra maniera....
Che ne diresti se qualcuno ti fotografasse mentre sei seduto accanto al tuo cane o seduto in un autobus e inserisse la tua foto all'interno di una serie chiamata "I diseredati"?
E' singolare notare come le uniche parole che hai scritto non siano state rivolte alle PERSONE e i POSTI che hai fotografato, ma alla tua attrezzatura...
....bressoniano....
Francesco |
Non ho scritto niente sul tema in oggetto, proprio in attesa di input stimolanti e reazioni da parte degli amici che visitano il post...
Ringraziando degli interventi, e rispondendo anche ad altre osservazioni fatte nei post precedenti, potrei assicurare, come testimone oculare, che gli esseri umani fotografati, nonostante qualche apparenza contraria, fossero assolutamente appartenenti al tipo descritto nel titolo, ma non lo faccio comunque, perché non è tanto la realtà scrupolosissima dei fatti a contare ed essere significativa in fotografia ( come anche in letteratura e nell'arte in generale) quanto la rappresentazione sincera e fedele di una situazione dolorosa di persone che definisco "diseredate" perché a loro viene negato il godimento di uno status minimo di sopravvivenza al quale hanno diritto solo come facenti parte della comunità umana ... |
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I diseredati ( homeless) di alechino commento di alechino |
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leica m - cron 50 e 35
fp4 in id 11
Grazie dell'attenzione e dei commenti , meglio però se critici , al fine di arricchire la propria concezione della fotografia con il franco confronto dialettico con quella altrui  |
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Sagra dell'Uva 2013 - Quartu S. Elena (CA) di Luigi T. commento di alechino |
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Luigi T. ha scritto: | Grazie per il commento!
Si, effettivamente anche io, visualizzando poi gli scatti, mi sono accorto di aver preferito troppo i primi piani rispetto agli scatti più ambientati. La prossima volta vedrò di utilizzare anche il grandangolo!  |
Effettivamente mancano le vedute di insieme ( anche 50mm , non solo grandangolo) Troppi primipiani in posa Prova anche a variare la luce, capisco che il flash può dare una maggiore facilità nella resa finale, ma si rischia di appiattire tutto perdendo la luce originale, che, se ben gestita, può essere molto più interessante della luce flash, vedi per esempio il reportage sui Santi Medici di Nerofumo, che restituisce una bellissima luce naturale ( i problemi di quel lavoro sono semmai nel poco rigore delle inquadrature ed a volte la scelta del momento per scattare, non ben coincidente con la massima espressività )
Ciao Mauro |
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Parigi 1 di nervousfede commento di alechino |
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E' difficile scattare delle foto originali a Parigi, una delle città più e meglio fotografate al mondo, ma almeno un tentativo andava fatto, invece qui siamo proprio al luogo comune e pochissimo altro : per esempio, di foto scattate al famoso orologio gigante in controluce ne ho viste una montagna nella mia esistenza, e questa mi sembra la meno significativa di tutte, oltre che la peggio composta... Ciao, ad majora, farei meglio alla prossima, purché ci tenti  |
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Consuetudini di DamianoPignatti commento di alechino |
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Esempio perfetto di "idea furbetta" ad uso e consumo dei commentatori di fotografia che cercano in un portfolio, in primo luogo, non la espressività e la creatività oppure la capacità di saper riprendere la realtà che accade sotto i nostri occhi in maniera originale e vitale, ma il TOTEM di una sorta di malintesa "uniformità dell'insieme" , uniformità che qui non manca per l'espediente scaltro di una scopa "unificatrice" che spunta dappertutto, calata dall'alto in maniera artificiale dall'autore, in immagini che si avvertono tutte , oltre che desolatamente brutte e banalissime, anche profondamente insincere ...
Complimenti comunque per l'impegno, degno certamente di esito migliore, ma una idea tanto fotograficamente cattiva ed una realizzazione ancor peggiore non potevano proprio condurre a diverso risultato, ad majora !  |
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Villa Borghese di alechino commento di alechino |
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filippo1978 ha scritto: | Francamente fatico a comprendere il perché hai messo su un forum di fotografia le tue immagini che possono/devono essere criticate (cioè indagate).
Mi sembra che l'attitudine a respingere ogni critica negativa, anche da parte di persone competenti (io sono ovviamente fuori dalla categoria persone competenti) sia lievemente inquietante. |
Non respingo affatto le critiche negative, le preferisco certamente a quelle sfilza di elogi sperticati che derivano quasi sempre da conoscenza o partigianeria, permettimi però di dare anche il mio parere : la discussione è proficua se la si fa in due, altrimenti sarebbe soltanto un tiro al bersaglio unidirezionale poco divertente e soprattutto per nulla proficuo... Grazie  |
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Villa Borghese di alechino commento di alechino |
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dontimoteo ha scritto: | Non so quanto tempo hai dedicato a questo lavoro, ma credo abbastanza, se lo chiami portfolio
foto 6: a l'uomo sulla sinistra sembra che l'albero in fondo gli "esce" dalla testa, ricordo che l'ABC della fotografia era anche stare attenti che alberi, rami e cespugli, pali della luce, etc etc, non uscisero da dietro la testa del soggetto
ETC ETC ETC
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..............
Grazie dell'attenzione e dei commenti, vorrei solo dire una piccola cosa : anch'io, da piccolo, ho letto l'ABC della fotografia che era insieme alla prima macchina fotografica, libro utilissimo, ma soltanto se si riesce a dimenticarlo dopo non più di un quarto d'ora...
Ciao |
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Giappone 2013 di Marty McFly commento di alechino |
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Io le vedo tutte all'incirca 1 stop sovraesposte, con eccezione di 5-6-7-8-16-21-25-30 , con bianchi abbastanza sparati e colori leggermenti non saturi
Mauro |
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E22-Latvia di AleZan commento di alechino |
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AleZan ha scritto: |
Caro Mauro (alechino),
essendo io entrato la prima volta in camera oscura 40 anni fa all'età di 13 anni, pensi davvero che io possa usare in maniera inconsapevole e casuale elementi come il contrasto di una pellicola o la sua granulosità? Mi riferisco al tuo commento alle foto spagnole. Non ti viene in mente che io abbia volutamente cercato quella soluzione formale? A te non piace: benissimo, amici come prima.
Mi pare che il valore di un fotografo non vada mai misurato limitandosi agli aspetti formali delle sue immagini. Altrimenti un personaggio come Michael Ackermann non sarebbe considerato uno degli artisti più interessanti in circolazione. Oppure le sue foto fanno schifo perché sono mosse, sfocate.....? |
Caro Alessandro, allora siamo in due, io sono anche più vecchio leggermente di te e l'ho fatto per lavoro per molti anni
Se un biancoenero è impastato, se viene usata la pellicola non adatta ad una condizione di luce , secondo me bisogna metterlo in evidenza, anche perché non è che il risultato estetico ne abbia guadagnato, anzi, tutto il contrario...
(mi riferisco alle foto di Madrid-Barcellona)
MI stai citando un fotografo come Ackermann come se ne potrebbero citare cento altri moderni che mantengono una impostazione più o meno classica , anche se non ottusamente classicista , nel senso che hanno una cura rigorosa della resa fotografica, non indulgono in sciatterie
Tu mi puoi insegnare comunque che tanti pseudo " talenti" della fotografia, creati a bella posta dalle riviste o dai mercanti d'arte, durano spesso il breve tempo di un mattino e poi spariscono nel dimenticatoio della loro limitatezza artistica...
AleZan ha scritto: |
3) sui soggetti insignificanti. Qui siamo nel campo insindacabile delle "poetiche" che ognuno di noi sviluppa attraverso la fotografia. Siamo tutti molto diversi: io riconosco il valore di molti autori affermati e lo rispetto, ma non ne condivido le scelte contenutistiche. Per questo rispetto dico "non mi piace", ma non "è brutto"....
Mi permetto soltanto di ricordare come da anni ormai molto dibattito attorno alla fotografia documentaria, che riguarda anche una buona fetta del fotogiornalismo, abbia evidenziato la tendenza di molti autori ad abbandonare il dogma del "momento decisivo" a favore dell'attenzione verso i tempi e gli spazi che stanno fra un-momento-decisivo-e-l'altro. Elementi che, in un approccio tradizionale, potremmo appunto definire banali.
Anche qui quindi, prima di tagliare giudizi con l'accetta, un pensierino ci starebbe...
Mi fremo, scusate la pesantezza....
Ale |
Non sono ovviamente d'accordo, pur rispettando le tue consapevoli opinioni : tu stesso hai scritto di aver lamentato la mancanza di tempo e di libertà, che ti avrebbe dato la possibilità di scattare ben altre immagini, ora invece fai l'elogio filosofico del "momento transitivo" , ripreso dal bus in corsa, in contrapposizione con quello "decisivo-significativo" che definisce addirittura un "dogma" superato...
E poi, ti chiedo : Cosa c'entra con il tema del reportage l'immagine di apertura degli uccelli con i fanali? Proprio nulla, ed è una immagine neanche riuscita, squilibrata, con le ali di uno dei gabbiani coperta in maniera fastidiosa da uno dei fanali (lo stesso si può dire della 2 , non c'entra nulla col tema, si tratta di 2 immagini che vorrebbero essere d'effetto senza riuscirci, e sono anche tecnicamente non riuscite )
Per il resto almeno il 70 % delle immagini le trovo (dal mio punto di vista) poco significative e (dal mio punto di vista ) neanche riuscite tecnicamente
Per esempio, come si può concepire il bambino che esce dalla macchina , la foto mossa ripresa dal bus del fiume coperto (sporcato) dal guard-rail e dalla strada, i camionisti che passeggiano ? Foto brutte oltre che insignificanti, e potrei continuare
La 22 è una delle poche che mi piacciono, anche se sfocata e leggermente troppo mossa, perché espressiva e perché riesce a rendere l'illusione del movimento ed è composta per benino
Ah, ma forse era l'unica non scattata dal bus in corsa
Ciao grazie della proficua discussione  |
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