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Ritratto Invernale di VitOne commento di VitOne |
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Ancora grazie.
La luce è sicuramente sempre fondamentale, una giornata nuvolosa con il sole presente ma non troppo forte e un lago davanti è sicuramente una delle condizioni di luce morbida naturale migliore.
In basso c'era la neve ed un laghetto ghiacciato dove stavamo osservando e fotografando alcuni uccelli. |
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Ritratto Invernale di VitOne commento di VitOne |
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Grazie di nuovo, non ricordo esattamente, mi pare di aver usato una leggera maschera di contrasto dopo aver ridimensionato, ma non ci metterei la mano sul fuoco. La foto è effettivamente nitida, il 300 è probabilmente la lente più nitida in casa Canon, forse se la batte con il 200 2.0.
La foto non è stata fatta facendo posare. Si tratta di un'espressione naturale colta al volo, non potevo chiedere di togliere la giacca, anche se non credo che l'avrei fatto: guardando la foto su carta la giacca costituisce una cornice che contribuisce a dare senso di tridimensionalità alla foto, dato che sfoca progressivamente. Il cappuccio serviva a protegersi dalla neve, se ci fate caso si vedono dei piccoli fiocchi che risaltano sul cappello rosso (alcuni se li è mangiati la compressione). |
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Ritratto Invernale di VitOne commento di VitOne |
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Grazie per i commenti, sono contento che la foto sia piaciuta .
Scattata con 300 a 2.8, 390mm equivalenti; essere distanti a volte aiuta a prendere espressioni naturali. |
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Gabriele Coen Jewish Experience - Auditorium Roma di VitOne commento di VitOne |
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Alberto *_* ha scritto: |
Quello che mi manca vedendo gli scatti sono principalmente due cose, una mancanza di varietà e l'aria. Forse sono scatti anche un pò abusati, però alcune varianti con dei tempi un pò più lenti non mi sarebbero dispiaciute; esempio il batterista, o anche il pianista con le mani mosse sopra la tastiera.
Magari ci hai provato e li hai scartati visti i risultati però te lo dico per un'altra occasione in caso non fosse così. Ancora avendo avuto dei fissi lunghi, non avrei visto male anche qualche scatto in cui fosse visibile un pò di pubblico.
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Prima di tutto grazie per il commento.
Sicuramente penserò, la prossima volta, a fare degli scatti con tempi più lenti. Tuttavia dovrò dotarmi di cavalletto: come già spiegato in questa situazione ho fatto alcuni scatti con tempi lenti ma non sono rimasto contento dalla pulizia dell'immagine e non li ho proposti. D'altronde lavorando con focali relativamente spinte non era pensabile diversamente.
Anche relativamente alle foto con più aria ne ho fatte: risultano tutte troppo piene di elementi di disturbo per i miei guisti e quindi non le ho proposte in questa sede. Ho realizzato diverse foto di coppie di musicisti, musicisti e pubblico, e da altri punti di ripresa. Tuttavia la mia impressione è che foto del genere, in questo caso, non provvedevano a dare una mano a contestualizzare l'evento ma svilivano la figura del musicista rispetto al contesto, troppo invasivo. I "buchi" dai quali fotografare senza un cavo, un microfono o un leggio di mezzo non erano molti e non ho fatto poca fatica a trovarli. Il violinista per esempio era dietro a tutti ed i soggetti in primo piano avevano almeno due microfoni ed il leggio sempre davanti.
Il mio gusto mi ha imposto delle scelte nel presentare questo lavoro, rendendolo pulito da elementi di disturbo di vario tipo e dal mosso. In questo caso ho scelto la pulizia dell'immagine a scapito della comunicatività, probabilmetne pagandone un prezzo salato in termini di comunicaticità dell'evento.
Il mio scopo è ovviamente quello di lavorare per migliorarmi senza rinunciare alla mia idea di fotografia, ed è per questo che le tue e le critiche di altri mi sono molto utili . |
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Gabriele Coen Jewish Experience - Auditorium Roma di VitOne commento di VitOne |
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Riccardo Bonetti ha scritto: | Ciao Vitone, pur non essendo un esperto del tipo di musica che hai fotografato e fotografando concerti da pochi mesi esprimo alcune considerazioni.
le inqudrature sono talmente misurate che sento la necessità di vedere un po' più aria intorno ai soggetti, così sembrano ingabbiati.
la luce e l'esposizione sono di ottimo livello, così come lo sfocato (invidia pura per la IMG_0850LR)
da sistemare leggermente la IMG_0866LR, leggermente sovraesposta.
per la mia esperienza, sento l'esigenza di primi piani stretti. avrebbero dato una maggior varietà al reportage.
considera anche di allungare un po' i tempi di scatto, così i movimenti sono troppo congelati. fai come la IMG_0907LR ma spingiti ancora oltre se puoi.
buona l'intenzione nella IMG_0668LR ma, manca un movimento significativo.
ottima la IMG_1117LR, ma l'avrei vista meglio in verticale, con lo strumento completo.
gran bel reportage comunque!
alla prossima! |
Grazie per il tuo intervento e le critiche mirate.
Cerco di risponderti e di spiegare:
Le inquadrature strette sono frutto di due necessità: la prima è quella dell'ottica fissa, un 300, arrivati ad una certa distanza la sala finisce e non si può andare più indietro. La seconda è la presenza di fili, cavi, microfoni, vari altri elementi di distrubo tra cui il leggio di ogni artista; ho cercato di evitare questi elementi in fase di scatto tagliandoli via il più possibile. La mia scelta è stata quindi quella di prediligere la pulizia dell'immagine rispetto ad un taglio più spazioso, che avrebbe inserito, a mio modo di vedere, troppi elementi di disturbo.
La foto di gruppo (866) non mi sembra sovraesposta, vedendola a piena risoluzione, forse nel comprimelra avrei dovuto sistemare meglio le alte luci.
Ti ringrazio per gli altri suggerimenti, l'esperiemto con i fissi direi che è da ripetere magari con delle focali più corte; per lavoro mi porto sempre lo zoom. Proverò anche ad impostare tempi più lunghi, sperimentando qualcosa di più a beneficio del movimento, anche se personalmente mi piace dare massima legiblità al volto e, con artisti in movimento, avere mosso evidente significa il volto non leggibile. Ho fatto qualche foto così ma non l'ho inserita proprio perché gradisco una leggibilità molto alta dell'espressione del'artista.
Personalmente sto lavorando sulla pulizia delle immagini, cerco di inserire i soggetti in uno sfondo nero e di staccarli, inserendo gli elementi che reputo strettamente indispensabili. |
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Gabriele Coen Jewish Experience - Auditorium Roma di VitOne commento di VitOne |
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Andrea Feliziani ha scritto: | ..sono fotto "secche"per via, e molto, della presenza del colore che cristallizza i momenti colti..i vari musicisti sembrano un tutt'uno, non hai approfondito il discorso fotografico sulla caratterizzazione fotografico-musicale di ognuno..ecco cosa manca..
..i singoli o tutti insieme possono essere presi e considerati, in questo modo, tutti alla stessa stregua..
..mi piace molto la composizione della terza, quella del contrabbassista, la vedo direttamente convertita in bn..
..ottima definizione nonostante i 3200, segno evidente della buona potenza di luce..
..le ottiche fisse costringono a stare "dentro" l'inquadratura, i gli zoom sono più versatili anche per fare foto di gruppo come la bella prima foto della seconda parte..  |
Grazie anche a te per il commento.
Pregherei anche te di entrare più nel dettaglio, criticando le foto singolarmente per quanto possibile. Ho certcato di focalizzarmi sul singolo musicista e di valutare ciò che ognuno di loro faceva, senza trovare qualcosa di più significativo. Il "doppio chitarrista" era il soggetto più espressivo, e le sue foto mi sembrano significative da questo punto di vista. Cosa te ne pare? Il pianista era molto composto. Il violinsta era costantemente coperto, sono riuscito a trovare un buco da cui sono partite le sue foto nei momenti in cui il chitarrista si spostava, e ho fatto le due foto. La prima del terzo gruppo per esempio, con il suo leggero mosso delle mani, mi pareva significativa.
Non riesco a capire cosa intendi per "mancaza di caratterizzazione fotografico musicale", mi puoi muovere qualche critica specifica dove vedi questa lacuna? Ho bisogno di capire.
I colori sono una scelta, così come i fissi. Mi sono mosso molto per tutto lo spettacolo alla ricerca del punto di ripresa e della luce migliore (che cambiava frequentemente) per fare foto pulite, senza interferenze, senza luci bruciate, curando l'esposizione in manuale con l'ausilio dell'esposimentro in modalità spot, in modo da avere la giusta luce su ogni soggetto.
Non sono convinto di aver fatto un lavoro ottimo, semplicemente non capisco dove ho sbagliato e credo che qualche critica mirata possa aiutarmi a crescere, per ora le vostre parole non mi hanno aiutato molto, vorrei, lo ripeto ancora, una cirtica più dettagliata della singola foto. Anche con un "da cestinare". |
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Gabriele Coen Jewish Experience - Auditorium Roma di VitOne commento di VitOne |
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malinamelina ha scritto: | Inquadrature tutte buone e complete, buona definizione. C'è però qualcosa (non saprei dirti da dove viene), che raffredda eccessivamente l'espressività che, quale che sia la musica suonata, ha sempre un concerto jazz. Forse le inquadrature sono troppo misurate al millimetro? Forse hai ridotto il rumore con qualche mezzo in pw?  |
Grazie per il commento.
La compressione un po' appiattisce le immagini. In questo caso non ho usato nessuna riduzione del rumore, ho solamente ridimensionato. Mi farebbe piacere se riuscissi a fare uno sforzo in più per dirmi cosa non ti convince. L'ambiente era pieno di microfoni, cavi, ostacoli di vario tipo, per cui ho volontariamente stretto molto sui soggetti che però a mio giudizio non risultano misurati al mm, sono dei tagli stretti voluti proprio per enfatizzare le espressioni ed i momenti colti.
Dato che era la prima volta che lavoravo esclusivamente con dei fissi, essendo lì non in qualità di fotografo ufficiale ma come fratello di uno degli allievi ho voluto provare a fare qualcosa di diverso.
Fammi sapere magari dandomi qualche dettaglio sulle foto. |
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Prima di uscire... di VitOne commento di VitOne |
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Brendo ha scritto: | ho visto solo adesso questo ritratto e mi piace davvero molto, bravissimo nel cogliere l'attimo  |
Ti ringrazio, ho letto solamente adesso il tuo commento . |
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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di VitOne |
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Nel complesso mi pare un bel lavoro piacevole da guardare.
Alcuni suggerimenti, spero tu possa cogliere il mio tentativo di aiutarti (magari sbagliando).
Per i miei gusti ci sono troppe foto, forse fatto un ulteriore selezione per portarle ad una decina totali, però dipende dal fine del lavoro. Ti consiglio di giocare di più con il rapporto “sguardo-oggetto”. Una foto in cui si vede il volto ma non gli occhi o si vedono gli occhi ma non ciò che guardano, nel caso di un reportage di questo tipo, può essere una foto non riuscita in pieno. In alcuni casi ho notato particolari tagliati: non conosco la situazione di scatto ed il tuo modus operandi, però forse avresti potuto muoverti di più in modo da far entrare la mano della foto 40, della 80 e della 50 (in entrambi in casi un inquadratura un po’ più bassa, nella 50 è un vero peccato avere quella mano mossa tagliata così). La 60 tagliata così mi dice poco, forse era meglio includere i piedi oppure fare un primo piano del soggetto, magari mettendo a fuoco il lavoro e non gli occhi. Nella 90 il taglio poteva essere una via di mezzo tra orizzontale e verticale per includere la mano che tiene il pezzo, tra l’altro, essendo molto ignorante in materia, non capisco cosa stia facendo l’artigiano: in un primo momento mi sembrava quasi che stesse sentendo il suono del legno. Nella 20 non mi piace l’inquadratura dal basso: lo sguardo attento e concentrato è molto interessante ma è inserito in un contesto nel quale vedo poco più di un gomito e delle gambe tagliate.
Personalmente trovo la foto conclusiva non adatta alla fine di un lavoro: avrei inserito una foto di controllo della riuscita del lavoro, magari simile alla 40. |
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Concerto Grignani - Auditorium Roma di VitOne commento di VitOne |
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Riccardo Bonetti ha scritto: | foto ben fatte, anche se come già detto da altri troppo simili.
ma ti capisco, quando non si è soli ad un concerto è difficile muoversi e fotografare da diversi punti. anche per questo non condivido la scelta di portare solo un fisso...
buono il lavoro sulle espressioni.
se posso farti un piccolo appunto, ti consiglio di rivedere il bilanciamento del bianco, la camicia cambia colore in continuazione. |
Grazie per il commento. Non mi sono mosso ed ho portato un fisso per scelta, volevo vedere quello che riuscivo a fare. Al concerto usavano tra le varie luce anche quelle sfere che cambiano continuamente colore che si sono viste al circo massimo la scorsa notte bianca. Purtroppo la camicia cambiava effettivamente continuamente colore illuminata. |
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Concerto Grignani - Auditorium Roma di VitOne commento di VitOne |
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Webmin ha scritto: |
Non posso che essere daccordo con entrambi, circa il tempo prossimo al 1/60 lo riferivo specificatamente all'uso con diaframma prossimo a F4, come spiegavo primo, proprio perchè nella dinamicità preferisco avere un margine in più come area di nitidezza: per il resto il movimento lo congela parzialmente il flash, se usato, purchè lo sfondo sia stabile, ed in tal senso aiuta tanto l'IS o un buon punto d'appoggio.
Di norma, assunta una postura ottimale, da tiratore, per intenderci, su una breve raffica di tre fotogrammi con molta probabilità si becca sempre quello perfettamente usabile: poì ogni caso fa storia a se, anche perchè basta poco in termini di variazione della luce di scena per saltare tutto il gioco.
Ciao  |
Grazie di nuovo.
Non ho capito bene questo passaggio: praticamente usi F4.0 e 1/60 quando vuoi un margine ampio di area nitida? Non sarebbe meglio mettere ISO 1600 e 1/120 sempre F4.0? A 1/60 ho fatto delle prove ed il mosso è quasi sempre presente anche facendo piccole raffiche (purtroppo poi le luci spesso cambiano molto in fretta e una raffica di 3 ftg anche da 10fps non basta).
Il flash in sottoesposizione da quella che è la mia esperienza non aiuta molto a fermare i soggetti, un alone e il mosso si vedono, il flash deve essere molto potente e vicino per fermare il soggetto oppure deve essere l'unica luce presente. Come lo usi per bloccare i soggetti? |
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Concerto Grignani - Auditorium Roma di VitOne commento di VitOne |
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Webmin ha scritto: |
... il suggerimento tecnico che mi sento di darti, e credo valga per l'intera serie, è quello di, qualora non ci fossero particolari contro indicazioni, leggasi security, di portare al seguito un flash potente, in genere un 580 EX da usare, in sottoesposizione per recuperare dettaglio ed ammorbidire le ombre.
Per quanto mi riguarda sino ai 300mm su serie 1D non ho trovato difficoltà a riempire la scena, come spero tu possa vedere nei reportage analoghi postati nella mia gallery.
Di norma scatto in manuale con iso 800, tempo prossimo ad 1/60 e diaframma a F4: bilanciando a secondo del service dell'evento la sottoesposizione più o meno marcata del flash, per salvaguardare luci ambiente e leggibilità del soggetto.
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Grazie di nuovo per la risposta. L'idea del flash è buona e valida ogni volta che si può usare, però in molti concentri/eventi non si può usare, un po' perché disturba l'artista, un po' perché disturba chi sta davanti e dietro di te. Uso il 580EXII anche io, generalmente riflesso o molto sottoesposto perché non mi piace modificare la luce originale.
Il diaframma a 2,8 con il 300 mi dà abbastanza profondità di campo e anzi mi aiuta a staccare il soggetto, se posso lo tengo. Credi che in una delle foto postate un diaframma più chiuso di 2.8 avrebbe aiutato?
Personalmente per la coppia tempo/ISO preferisco usare ISO più elevati e tenermi con tempi stretti. A 300mm meno di 1/200 cerco di non scendere, poi ovviamente usando focali un po' più corte o per situazioni particolari arrivo anche a 1/60, ma per quello che mi rigurada è più che altro un caso limite. Dici che dovrei ricredermi ed usare tempi più lunghi? Spesso gli spettacoli che fotografo richiedono 1/250 per evitare il mosso (in particolare la danza). |
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Concerto Grignani - Auditorium Roma di VitOne commento di VitOne |
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cenfa19 ha scritto: | le foto singolarmente sono ottime come taglio (tranne qualche dubbi personale sulla prima). L'unica critica movibile era sulla definizione Reportage che mi aveva tratto in inganno
ottimo lavoro.
piccola curiosità...ti hanno fatto storie vedendoti entrare con un 300 2.8? |
Grazie. Il 300 2.8 IS è grosso ma con il paraluce montato girato e la sua fodera nera, portato con la sola fotocamera e senza ulteriori ammeniccoli in realtà si "mimetizza" piuttosto facilmente. Io poi cerco sempre di passarlo di fianco a me per non farlo notare troppo. In ogni caso non mi hanno mai fatto storie fin'ora dove si poteva fotografare, mi hanno chiesto cos'è ed io ho detto macchina fotografica, addirittura una volta mi hanno detto che sembrava una borsa. L'ho portato anche allo stadio Olimpico in tribuna Tevere durante una partita della Roma (meglio l'ha portato mio fratello), io personalmente ci sono entrato senza troppi problemi a più di un evento. |
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