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Wreck Valfiorita di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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E' da un pò che manco, ma non per questo sono rimasto con le mani in mano. Queste immagini di seguito sono state ottenute nel corso di un paio d'anni in cui ho effettuato diverse immersioni su questo relitto, molto grande, della seconda guerra mondiale: la nave Valfiorita.
La nave venne affondata nello stretto di Messina, di fronte Mortelle, appena usci dal porto di Messina dopo essere scampata ad un precedente siluramento. Il sommergibile britannico HMS Hultor nel 1943 la silurò a prua facendola affondare su un fondale di circa 70m.
La nave si è spezzata in due tronconi ed all'interno trasporta ancora tutti i rifornimenti destinati alle truppe.
Nelle stive sono presenti innumerevoli munizioni e molti mezzi come i Fiat 626 e le famose Guzzi "trialce". Immersione di buon livello tecnico ha un fascino molto particolare perché dopo una discesa nel blu di quasi 50m si cominciano a scorgere le strutture più sporgenti come gli alberi di centro nave e il grande cassero. Le stive sono facimente accessibili e all'interno sono ben in vista enormi proiettili e canne di balistite. Nella stiva più a proravia si vedono in fila i camion Fiat 626 e sui piani intermedi le motociclette a tre ruote Guzzi Trialce. Superato il ponte di comando si vede la grande frattura del troncone spezzato e l'albero di prua ovviamente inclinato a sinistra. Sulla coperta di prua enormi argani completamente incrostati. Su una parte della coperta, con grande sorpresa, ho incontrato una piccola prateria di Antipathella subpinnata (Corallo nero). I golfari sul vertice di prua e le bitte si trovano sul filo dei 67m. Il luogo è ricco di fascino e come dicevo all'inizio, necessitano più tuffi per visitare completamente il relitto.
Un caro saluto
Alessandro |
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Fuori dal coro..... di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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Grazie del passaggio. Si si tratta di un esemplare dello stesso branco che ha pensato bene di venire ad osservarmi e poi tornarsene tra le fila. Si tratta di un branco di Seriola dumerilii (Ricciola) grande predatore per antonomasia.
Un saluto
Alessandro |
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All'ombra della montagna di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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Sisto Perina ha scritto: | La compressione ha un po' impastato le immagini...
Resta comunque il fatto che è sempre affascinante scoprire colori e forme del mondo sommerso...
Personalmente trovo questa serie meno intrigante dei precedenti tuoi reportages, vuoi per il dettaglio tecnico evidenziato da Vittorio che per il racconto meno avvincente rispetto alle esplorazioni dei relitti affondati...
ciaoo |
Cercherò di rifarmi con i prossimi obiettivi "ferrosi"
Un grazie a tutti.
Alessandro |
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All'ombra della montagna di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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Grazie per il passaggio. Capisco a cosa ti riferisci e purtroppo senza accorgermene ho compresso troppo alcune immagini. In merito alla luce ti assicuro che ad oltre 62m di profondità la luce a disposizione, almeno qui in Mediterraneo, è abbastanza scarsa e il fatto di effettuare la ripresa in acqua riduce ad 1/3 la potenza nativa dei flash. Il risultato è che i soggetti distanti oltre i 2 m non risultano particolarmente illuminati. Anche aprendo maggiormente il diaframma, tutto ciò che si trova in primo piano risultarebbe irrimediabilmente sovraesposto visto che oltretutto scatto esclusivamente in manuale senza alcun ausilio TTL. Pensa che la foto di copertina è stata fatta con il gruppo di ascidie arancioni appoggiate all'oblò della custodia.
Un saluto
Alessandro |
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All'ombra della montagna di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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Il titolo potrebbe trarre in inganno ma in realtà, per chi conosce questo luogo, non è così. Il luogo in questione, Scilla (RC), è realmente all'ombra di una montagna......sommersa. Si tratta di uno sperone di roccia che dai 70 e passa metri si innalza fino a quasi 30m di profondità. Tutt'intorno le pareti sono ricoperte da questi animali bentonici (Paramuricea clavata). La vita è florida e tutte le specie più pregiate e meno comuni "orbitano" intorno a questo luogo. Ma ora basta parlare ecco quello a cui i nostri occhi hanno avuto difficoltà ad abituarsi per lo sfavillio di colori.....non sembra neanche di essere in Mediterraneo! |
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Darkness di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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pocck ha scritto: | La trovo davvero spettacolare...la presenza di questa figura illuminata in un frame nero è spettacolare...il tipo di soggetto enfatizza quello che co mostri....mi piacerebbe avere qualche dettaglio sull'illuminazione...sembra essere illuminato da sotto e leggermente, come linea, dietro il musetto....che lascia filtrare la stessa...bravo, a presto. |
Si è corretto ciò che hai intuito.
Grazie per il tuo passaggio.
Alessandro |
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Il regio sommergibile 'Ammiraglio Millo' di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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Che dire, grande emozione qualche giorno fa quando dopo 3' e 30" di discesa mi sono trovato accanto ai fori delle casse zavorra di dritta del regio sommergibile "Ammiraglio Millo".
Una grande emozione per il livello tecnico del tuffo, ma sopratutto per quanto riguarda il luogo che è la tomba di tanti nostri connazionali.
Spero presto di poter replicare e magari con tempi di permanenza leggermente superiori. Infatti il team era formato dal sottoscritto in CCR e da un altro collega in OC, quindi mi sono adeguato ai tempi di fondo del collega in OC.
Ora bando alle ciance e lasciamo parlare le immagini. Visibilità da 0 a 55m da tropici, sotto visibilità tra i 4 e i 6m......
Accanto alla catena dove era fissata la cima guida, a 72m, c'era questo grosso scorfano.
Nuvole di Anthias avvolgono tutto il relitto
Altri particolari dei fori delle casse zavorra
Il mio compagno ronza attorno alla torretta centrale, si vede a sinistra una parte dell'antenna del radiogoniometro
Un particolare della torretta girevole del cannonne poppiero da 100/45mm di calibro
E la foto di "copertina" con il grande cannone completamente concrezionato e in alto a sinistra il mio collega che ne illumina il basamento.
Ed infine l'ultimo scatto poco prima della risalita dove ci attende una lunga decompressione.
Un saluto
Alessandro |
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