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5 aspettative diverse di Otnas commento di vittorione |
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La scenetta è godibile, abitata da varia umanità, in particolare da fotografi che fotografano fotografi che si fotografano accanto al manifesto di un fotografo, e ce ne sarebbe già abbastanza. Poi ci si mette l'elemento estraneo: il risultato è abbastanza movimentato e si lascia guardare.
Il bn è ben articolato, questo sì, e se devo fare, bonariamente, un appunto (tra l'altro già fatto qui), trovo che tu tenda a ricercare un'incisione supplementare, forzando il microcontrasto, il che produce un dettaglio graffiante con anche qua e là degli artefatti fastidiosi.
In fondo la mia impressione è che in scene del genere non esista motivo di raggiungere un disegno tanto netto dei particolari, col rischio di essere eccessivo.
Segnalo qui sotto come esempio alcuni di questi punti che trovo un po' critici.
V. |
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ST di Maurizio Rugiero commento di vittorione |
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Dorian Gray ha scritto: | ...preferisco l'originale... |
...e c'erano quelle belle rocce in primo piano che, a lavorarci su, sarebbero potute diventate un po' il pilastro di una foto di paesaggio di questo genere, e che nella foto da te postata sono rimaste veramente "in ombra"...
(secondo me)
V. |
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Riflessi di TRIVTON commento di vittorione |
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Non posso che concordare con Giovanni: rimane una foto confusa, senza soggetto.
Salta agli occhi giusto il perno costituito dal palo centrale e dal suo riflesso, che poteva essere un "argomento" fotografico, ma quello che gli ruota attorno è troppo vago e casuale.
V. |
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ST di Maurizio Rugiero commento di vittorione |
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AarnMunro ha scritto: | Non hai poi aggiunto molta vignettatura...già di partenza ce ne è molta...
Curioso di sapere la lente usata.
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Ho impiegato talmente tanto a scrivere la risposta che non avevo letto... |
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ST di Maurizio Rugiero commento di vittorione |
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Maurizio Rugiero ha scritto: | ecco qui l originale |
Sul fuoco di questa discussione c'è andata a finire fin troppa carne e quindi provo a tralasciare un po' di argomenti e semplificare, sempre su toni di civile confronto.
Sull'Arte ognuno ha detto la sua, sul diritto di fotografare quello e come si vuole anche, e la libertà di esprimere opinioni anche severamente discordanti, quella spero non sia in discussione.
Visto l'originale che hai avuto l'amabilità di mostrarci mi chiedo come mai questo presenti un abbassamento così vistoso della luminosità lungo i lati corti, quell'abbassamento che è stato interpretato come vignettatura apportata in post ma che invece in buona misura esisteva già nello scatto nativo.
Mi viene quindi da pensare che per ottenere l'effetto mosso dell'acqua e del cielo (di giorno), tu abbia dovuto per forza utilizzare un tempo di esposizione sensibilmente prolungato, e quindi che abbia montato sull'obiettivo uno o più filtri ND (e/o un polarizzatore), e che questo prolungamento dell'obiettivo sia entrato, come spesso accade in questi casi, a velare i margini del campo inquadrato.
(Escludo l'uso di un paraluce, altro accessorio talvolta problematico, dato che le condizioni di luce sembra che non lo rendessero necessario.)
Questo può essere utile a riflettere su quelle interconnessioni di cui parlavo tra le varie voci che compongono il fare fotografia, su come, per esempio in questo caso, l'applicazione di una certa "tecnica" poi finisca con il condizionare il risultato sul piano "estetico".
Vista così sembra che quella vignettatura non fosse in fondo "cercata" bensì (e non intendo ben no) un po' un "incidente".
V. |
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Io sono ancora qua di nerofumo commento di vittorione |
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L'anziana donna è un bel personaggio, allegra e briosa fin nell'abbigliamento, colta in un'espressività ed un gesto capaci immediatamente di rendercela umanamente vicina.
Un'esuberanza accogliente, che supera ogni diaframma, ogni barriera che si frapponga tra lei e noi.
È ben incorniciata nella finestra ed il trattamento cromatico è funzionale al tono di naturale semplicità di cui la protagonista è portatrice, e la trama che coinvolge l'intero fotogramma (suppongo di una zanzariera, anche se ho avuto il dubbio che fosse un effetto aggiunto in post) aggiunge un'impronta pittorica all'insieme.
V. |
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ST di Maurizio Rugiero commento di vittorione |
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I concetti di bensì e ben no, devo dire, sono molto carini e mi hanno fatto sorridere: fossi in te li brevetterei.
Alla prossima, V. |
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ST di Maurizio Rugiero commento di vittorione |
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Maurizio Rugiero ha scritto: | ...Ora caro Vittorione non me ne volere ma affermare che la fotografia non e arte ci vuole coraggio ma veramente coraggio |
Non per polemica, ma per chiarezza, perché ci tengo a che il mio pensiero non appaia travisato: se leggi bene non ho detto questo, bensì...
vittorione ha scritto: | ..In quanto al fatto che la fotografia sia arte, beh, dipende: non sempre (anzi, a ben guardare, quasi mai).
È un linguaggio, questo sì, un linguaggio potente ed espressivo, che qualche volte raggiunge livelli che possono rasentare l'arte, in alcuni straordinari casi arriva ad "essere" Arte, ma in fondo quasi sempre "la nostra" è semplicemente... fotografia... |
V. |
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ST di Maurizio Rugiero commento di vittorione |
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Maurizio Rugiero ha scritto: | ...
vittorione
Pamar
...personalmente non sono affatto d accordo con la vostra interpretazione più tecnica e teorica.... che fotografica...
...la fotografia e arte ha una base di tecnica!! ma l resto e soggettivo... |
Condivisibili o meno, vorrei fare alcune considerazioni "generali", non strettamente relative a questa foto ma piuttosto alle affermazioni sopra citate.
Non so se una osservazione come quella mia sulla "coerenza formale" sia da considerare più tecnica e teorica che fotografica.
Fatico a separare troppo questi aspetti, anzi sono convinto che se non sono ben interconnessi si producono fotografie zoppe.
La coerenza formale si consegue attraverso la tecnica, è figlia di una riflessione teorica e produce una fotografia coerente.
In quanto al fatto che la fotografia sia arte, beh, dipende: non sempre (anzi, a ben guardare, quasi mai).
È un linguaggio, questo sì, un linguaggio potente ed espressivo, che qualche volte raggiunge livelli che possono rasentare l'arte, in alcuni straordinari casì arriva ad "essere" Arte, ma in fondo quasi sempre "la nostra" è semplicemente... fotografia.
pamar ha scritto: | Quanto mi diceva un amico fotografo anni fa (molti anni fa…) è che lui, nel giudicare una fotografia, era solito “spogliarla” da quanto è opera dell’autore (saturazioni, contrasti, tempi di scatto ecc.) per immaginarla nuda e in tal modo capire se le scelte autoriali apportassero delle vere migliorie o se fossero solamente accorgimenti per fare apparire più appetibile uno scatto o addirittura peggioramenti e sottrazioni che inficiavano quello che sarebbe potuto essere ma non è... |
Interessante considerazione, il che non comporta che l'intervento in post sia automaticamente una "falsificazione". Se ben condotta è anzi il coronamento del momento dello scatto, ora con il digitale come prima in Camera Oscura.
Ma non quando la post si utilizza per "spettacolarizzare" una foto che, allo stato naturale, risulterebbe priva di numeri. O quando deraglia rispetto alla misura utile alla buona riuscita della foto (sempre parlando in generale).
Spesso certe foto sono come le basi di polistirolo per le torte da vetrina: vengono talmente ricoperte di svolazzi di pasta di zucchero che ci si dimentica che sotto sotto non sono commestibili.
V. |
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Mirror - Dittico 02 di pamar commento di vittorione |
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Ad un piccolo scorcio di insignificante normalità si contrappone un suo alter ego notturno e perverso, e l'accostamento sembra suggerire un parallelismo con il Dr. Jekyll e Mr. Hyde.
Mi sembra una ricerca meritevole di sviluppi e ricca di potenzialità espressive.
V. |
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covid di reddo commento di vittorione |
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AarnMunro ha scritto: | ...ma devo venire a Roma e parlarti.
Ti farò un'offerta...che non potrai rifiutare...
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Un tempo sarebbe stato naturale dire "se capiti da queste parti ci prendiamo un caffè"... e l'offerta di un caffè non la posso certo rifiutare.
Ma passerà anche questo momento e allora me ne ricorderò...
Un caro saluto, V. |
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ST di Maurizio Rugiero commento di vittorione |
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Trovo che la morbidezza del cielo e del corso d'acqua mal si sposi con le scelte tonali applicate al bn, con particolare riferimento alla vignettatura profonda che precipita nel nero pieno l'articolarsi degli elementi a margine.
È un intervento di drammatizzazione forzata, che (sempre solo secondo il mio parere) non trova gran che giustificazione nella tipologia di scena proposta.
Il risultato è un bn piuttosto piatto e privo di sviluppo al centro (in zona rudere sulla destra del corso d'acqua e vegetazione sullo sfondo, per capirci) e un contrasto al limite del grafico sulla parete di sinistra e le rocce sulla destra.
Io penso che questa, nelle condizioni di luce esistenti, non fosse una scena adatta al bn, o perlomeno a questo tipo di bn.
V. |
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Pemberton ;/) di schyter commento di vittorione |
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schyter ha scritto: | Tipo? |
Provo a spiegarmi meglio.
Il "meccanismo di base" può anche funzionare: si è inizialmente sviati da un soggetto primario (la lattina) e l'altro passa in subordine e (semmai) emerge secondariamente.
E funziona anche il fatto che la striscia bianca al margine dell'asfalto quasi ci guidi (seppur per via traversa) al secondo soggetto.
Ma poi il gioco finisce lì e si rimane con una foto di una lattina un po' sfocata al margine della strada, e la pochezza della scena nel suo complesso non è compensata dalla (eventuale) scoperta di un secondo soggetto (senza altro ruolo che quello di essere poco visibile) celato sullo sfondo.
E quello che non funziona è quindi la "materia prima" inquadrata, che trovo quantomeno poco... coinvolgente per lo spettatore.
Forse applicare la stessa logica ad una "messa in scena" di maggior contenuto potrebbe generare un esito migliore (ma faccio un discorso generale e non chiedermi degli esempi).
Sono considerazioni queste che nascono dalla sensazione di poco coinvolgimento che a me questa foto ha lasciato.
V. |
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Pemberton ;/) di schyter commento di vittorione |
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L'intenzione di raggirare (benevolmente, s'intende) e sorprendere l'osservatore attraverso un "gioco di prestigio" è interessante e degna di lode.
La fotografia è mezzo che si presta a questo genere di inganni.
Però magari, perché ne valesse la pena, forse andava fatto mettendo in campo del materiale degno di maggior nota.
Così com'è invece, sia che si noti il soggetto mimetizzato che no, le cose a me sembra che cambino poco, e si resta un po' delusi e quantomeno perplessi davanti al risultato fotografico ottenuto.
Ma insisterei (sull'idea più che altro).
V. |
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Duomo di sr,statua di S.Paolo, che giuoca con la luna di antonio Pica commento di vittorione |
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Idea carina, ma suppongo frutto di un montaggio, per tre motivi:
1. luna troppo grande per la focale da 70 mm utilizzata;
2. profondità di campo troppo estesa per il diaframma f/4 adottato;
3. incoerenza tra la nitidezza del satellite e la non-nitidezza della porzione di edificio retrostante la statua.
V. |
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covid di reddo commento di vittorione |
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Scusate, io non voglio pestare i piedi a nessuno, e lo dico veramente: non mi interessa in nessun modo innescare o alimentare polemiche con lo Staff, con gli autori, né con nessun altro.
Mi interessa, quello sì (e mi diverte e imparo molto, anche), ragionare di Fotografia e dintorni, altrimenti non tornerei ogni tanto da queste parti.
Credo che la riflessione sugli aspetti "di contenuto" di una fotografia porti necessariamente dentro anche il discorso sulla sua collocazione, perché "leggere" una fotografia significa innanzitutto domandarsi che cosa sto guardando?, e questa specifica foto a me non sembra classificabile come ritratto (e poi, risulta che neanche all'autore, dopotutto).
Quindi lo dico, argomentando.
Poi per me finisce lì, mi interessa il ragionamento, mio e altrui.
Se la foto resta dove sta a conti fatti è meno interessante che l'averci serenamente riflettuto su.
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covid di reddo commento di vittorione |
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Ovviamente la valutazione sull'opportunità e utilità dello spostamento è prerogativa dello Staff, le mie erano semplicemente considerazioni di carattere generale.
V. |
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covid di reddo commento di vittorione |
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P.S. - mi accorgo solo ora che hai postato la foto in Ritratto, che sinceramente non mi sembra la collocazione più confacente.
In fondo c'è una studiata costruzione di tutti gli aspetti costitutivi della foto, sia per quanto riguarda la situazione proposta (le mascherine), sia sugli atteggiamenti posati dei soggetti (gli inquieti sguardi orientati), sia su sugli aspetti formali (piani di fuoco, sfondo neutro).
È mia opinione personale che una foto siffatta, proprio per la genesi creativa, potesse essere correttamente postata in Studio.
V. |
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S.T 461 di Dorian Gray commento di vittorione |
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Un bel lavoro di progetto, esecuzione, assemblaggio per arrivare a montare il mosaico di un ironico racconto di questi tempi.
Quasi impossibile raggiungere la assoluta perfezione prospettica, ma sei stato bravo a non lasciare che si potesse notare come un elemento di disturbo evidente.
Da portare al nero qualche minuscola porzione dello sfondo qua e là, ma poca cosa.
Nell'insieme riuscitissimo lavoro.
V. |
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