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Commenti da aerre
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
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Commenti
Annamaria
Annamaria di Francesco Ercolano commento di aerre

…Bella …bella …bella, Francesco …per le sue lievi cromie, …la sua carezza emozionale, …la sua sussurrata complicità.

La tavolozza ha tutta la delicatezza quasi impalpabile di un soffio di acquerello, tutta giocata sul prezioso duettare di quelle sfumature grigio azzurre con il rosa trasparente dell’incarnato, capace di regalare allo scatto tutta la freschezza genuina del suo forte e suggestivo potere evocativo.

In questo è complice il rapporto figura – sfondo reso, attraverso l’uso di un diaframma generoso che stacca il primo piano isolandolo al centro di uno scenario di molli e suadenti cremosità grigio azzurre, che paiono farsi sostanza emozionale come in un abbraccio attorno al soggetto.

La dinamica espressiva della posa …amplifica questa sensazione: …questo rannicchiarsi nel calore del morbido giubbotto, …lo stringere delle mani che serrano i lembi del tessuto, …la spontaneità di questo “abbraccio” di sé, isola ancora di più Annamaria al centro di questo scenario di languide sfumature screziate dai bagliori di una luce ormai al tramonto.

E’ lo scenario di una soggettività che si racconta con il piglio di una scintilla di complice intesa, …come se in quella gestualità che si richiude in sé si nascondesse l’invito appena sussurrato di fare nostro quell’abbraccio.

E’ lì … che il ritratto consuma tutta la sua forza, …in quel duettare silenzioso tra la fragile delicatezza di un abbraccio di sé che pare farsi tremulo come una foglia e la fermezza …complice e carico d’intesa di quello sguardo leggermente inclinato dal basso (grazie all’inclinazione del viso in avanti) sopra un sorriso in bilico tra sfumature di …imbarazzo, …desiderio di intimità e consapevole sensualità.

E’ tutto per noi lo sguardo di Annamaria che pare invitarci nella cremosa leggerezza di quello scenario, che la circonda e che si fa espressione del suo universo di fragili e delicate emozioni.

Per questo trovo indovinata l’inquadratura.

Ci si potrebbe chiedere infatti perché il nostro Francesco decida per una inquadratura che sbilancia di poco il soggetto sulla destra, lasciando una parte sostanziale dello sfondo alle spalle del soggetto.

Ricordiamoci il nostro modo istintivo di leggere le immagini, scorrendo con quella inconsapevole abitudine percettiva il frame nel senso di lettura ….da sinistra a destra.

Lo sbilanciamento della figura con l’asse sul terzo a destra del frame è in questo caso concorde all’intenzione di far convergere tutto il tessuto narrativo dello scatto verso il cuore emozionale e figurativo del ritratto che è appunto quell’abbraccio …intimo, …centripeto, …dove la composizione deve necessariamente far convergere tutta la dinamica delle linee di forza.

Il nostro sguardo scorre il frame accolto dal bagliore …quasi vaporoso e tenue dello sfondo sfuocato sulla sinistra che fa da “teatro” emozionale della scena, ma è subito assorbito dalla forza di quell’abbraccio che si richiude in sé …attratto dallo splendore di quello sguardo che ci racconta e scuote.

A Smile
natura morta - a6857
natura morta - a6857 di stefano_fornari commento di aerre

Salve Stefano, ...sospendo per un iostante la critica sulla immagine in sé ...anche se quello è il senso del nostro stare qui, e per quanto marginale ...vorrei fare una riflessione sul fatto che tu abbia deciso di postare lo scatto in "Studio & Fashion".

Non perchè questo abbia a che fare con noiose questioni di organizzazione del forum fine a sé stessa ...ma perchè è nei contorni della tua scelta che si rintraccia l'occasione di una riflessione.

Dunque ....molto brevemente, ...questa immagine NON è una fotografia da Studio. Non potrebbe esserlo.

Non certo perchè è scattata all'aperto e non al chiuso di uno "studio" fotografico. Quello che fa la fotografia da "Studio" è il carattere di forte progettualità che ne muove la genesi e la realizzazione, sulla base di una idea ben precisa che è nella mente del fotografo, come dato pre-ordinato.

E' questa progettualità che "impone" che il fotografo controlli e gestisca tutti gli aspetti della fotografia, proprio perchè cerca di ricondurre il "tutto" alla luce di quella idea pre-ordinata che è nella sua mente, riducendo ogni elemento della scena a suo personale strumento espressivo.

Non basta quindi che ci sia un progetto, ...una idea, ...un concept, ...è necessario che da parte del fotografo ci sia un effettivo intervento attraverso la gestione di ogni singolo aspetto della foto, per tradurre in sostanza concreta la sua intenzione espressiva.

Qui se c'è una "idea" ...non c'è quell'aspetto che è proprio dello "Studio" che è la manipolazione e il controllo della scena.

Detto questo ...mi piace molto quel "rosso" come punctum di tutta la scena sul qual sovrasta senza pesare lo spessore inconsistente del cielo e trovo saggia la decisione di sbilanciare generosamente verso il basso l'orizzonte.

Concordo con l'amico Piergiulio che la naturale collocazione dello scatto potrebbe essere "varie".

A Smile
Who am I?
Who am I? di Gianluca Riefolo commento di aerre

...Quella del self è sempre una partita difficile da giocare, per quel …”mettersi a nudo” a volte, ..quel raccontare e raccontarsi che attraversa le intrigate maglie del nostro immaginario più intimo e segreto, …allorquando la formulazione di un “giudizio”, vero motore di ogni ritratto, scorre all’interno di quella particolarissima circolarità data dall’identità tra soggetto e fotografo, …che sono appunto la stessa persona.

Ma, …e sta qui la curiosa magia del ritratto, ….capita che nel “self” si riescano a dipanare le maglie di quell’intreccio indissolubile, …si riesca per un istante ad astrarsi dal nucleo della propria soggettività e a guardare a sé stessi …come dire …a distanza, come attraverso il filtro di uno specchio offerto dal mezzo fotografico, capace di riflettere non ciò che è (non lo è mai) …non ciò che “vediamo” ma quel che davvero “sentiamo”.

Qui …ti racconti attraverso una espressività che al di là del titolo, …pur nella ovvia consapevolezza dello scatto che aggiunge un pizzico di teatralità alla sua dinamica espressiva, …rivela una sorta di disarmata inquietudine, …uno smarrimento …una perplessità che spinge lo sguardo lontano.

Sguardo che si fa assente e sospeso, concentrato su di un punto all’orizzonte che sfugge, come di chi non riesce a mettere a fuoco i contorni di quel flusso indistinto e confuso di scenari che si aggrovigliano e stratificano in lontananza.

Perché il punto del self …di questo self, non è infatti il “come” …ma il “perché” tu abbia deciso di raccontarti attraverso questa dinamica espressiva, …come significante cioè di un giudizio ….di un’ “opinione”, …quella di Gianluca che guarda a sé stesso e tenta di decifrare le tracce di un quadro che a volte sfugge alla propria consapevolezza.

Personalmente, …..occupiamoci anche del “come”, …avrei scelto una inquadratura meno bloccata sul formato “foto tessera”, per quanto questa impassibile centralità sia in qualche modo legata alla logica stessa del suo racconto, …perché al ritratto manca una certa dinamica del corpo …qualcosa …una qualche gestualità, …anche suggerita e impercettibile ma capace comunque di scuotere una certa fissità dell’impianto generale.

Mi piace la croccantezza nella resa delle superfici …anche se starei attento nel trattamento del chiaro scuro a non forzare troppo la dinamica del rapporto tra luci ed ombre. Sembra infatti che ci sia stato un tentativo di amplificare la gamma tonale con l’apertura delle ombre, con una resa che generalmente si ottiene sovrapponendo al livello principale un livello con chiaroscuro in negativo (invertito cioè) in modalità sovrapponi. Guardo ad esempio all’alone intorno all’ovale della testa.

Ma può essere che dico castronerie Very Happy e quindi chiedo scusa in anticipo.

Alla prossima.

A Smile
B&W
B&W di orma commento di aerre

…Adoro le “ombrosità” …cupe, …a tratti severe dell’atmosfera capace di ricreare questo ritratto a cui la chiarezza dell’incarnato dona il fascino di un lampo capace di fendere lo spessore del buio.

Si gioca tutto sulla resa fortemente espressiva del chiaroscuro insomma, il registro narrativo di questo bianco nero che nelle profondità dei suoi neri …grassi e spessi, ….profondi e segreti come antri irraggiungibili dell’anima, tutta in contrasto con la levigata luminosità del viso, trova tutta la logica emozionale del suo racconto.

Il “nero” non solo “circonda” o “incornicia”, …ma letteralmente avvolge di sé e avviluppa il viso della ragazza, che sembra quasi appartenervi ma trovare la forza di sottrarsi alla sua morsa, ….come una emozione capace di strappare il velo di una oscurità sorda e far sentire forte il canto della sua chiarezza.

Il contrasto di questo chiaroscuro profondo cioè imbastisce i contorni di una visione che pare davvero rievocarsi dalle segrete pieghe del tessuto dell’anima, …come un ricordo, …un’immagine, …o persino un desiderio ghermito all’orizzonte del nostro immaginario, …e che lentamente risale la strada dalle buie profondità dei nostri “luoghi” più intimi, …affiorando in superficie sino a galleggiare sul margine di una consapevolezza disarmata.

Ma non è tutto merito del chiaroscuro …del sapiente trattamento cioè del bianco nero che calibra con attenzione il prezioso bilanciamento dei chiari e degli scuri nella logica della distribuzione delle masse tonali.

E’ all’efficacia della composizione che il ritratto affida la sua resa espressiva, concorde alla logica del bianco nero. La composizione è centrale ….spietatamente centrale, amplificando l’effetto centripeto della distribuzione delle masse tonali …tanto che tutta la figuratività dell’immagine converge con un forte potere di attrazione sul viso della ragazza, mentre il taglio dell’inquadratura stringe, quasi volesse serrare la connessione con la silenziosa fermezza dello sguardo.

Ma non solo.

La ripresa è leggermente angolata dall’alto e questo spinge lo sguardo ad inclinare la sua linea di forza dal basso verso l’alto. Un guardare da “sotto in su” che accentua il disarmante magnetismo degli occhi

E ti entra davvero dentro quello sguardo, …capace di attraversarti.

Si rievoca dagli antri bui di stanze segrete e inaccessibili, …risale in superficie spingendosi dal basso verso l’alto, …infrange la densità di quel nero che lo imbrigliava un istante prima e ti inchioda implacabile e severo, mentre la lievissima e quasi impercettibile inclinazione del viso aggiunge una dinamica espressiva che ti disarma, ….come di chi sembra “aggiustare” la mira per agganciarti meglio.

Una forte emozione. Una scossa del cuore.

Complimenti davvero.
A Smile
Domino
Domino di frank66 commento di aerre

....Lo scrivevo ieri nel 3D di un ritratto del nostro Mauro: sono convinto che dietro uno "streettarolo" si nasconda una anima grande così ed un bravo ritrattista.

Per la sua capacità di "racconto".

E tu sei sicuramente un esempio di questa sensibilità nell' instaurare un dialogo sottile e silenzioso con lo scenario che inquadri all'interno del mirino, come espressione di una particolare capacità di lettura prima e quindi di racconto.

Uno straordinario ed essenziale reportage, Franco ...sintetico e fortemente espressivo.

Un applauso ....con stima.
Giuseppe
Francesco C.
Francesco C. di Matteonibo commento di aerre

Rex_Antony ha scritto:
Anche se ambientato in strada credo che un passo a sx dell' uomo (a dx di chi guarda) avrebbe potuto portare più omogeneità allo sfondo Diabolico


....mmmm ...conosco Matteo, ...attento anche ai particolari che costruiscono il tessuto narrativo di un racconto.
E se quell targa dietro il soggetto ......quell'accenno al "Francesco ...Fotograf..." avesse a che fare con il soggetto ed il racconto del suo universo?

Forse si. Wink

In ogni caso ...vado di fretta, ...poi ci torno.

Bellissimi ritratti, Matteo.

A Smile
...
... di Mauroq commento di aerre

Mi piace quando il nostro Mauro approccia un genere come il ritratto, ...perché lo fa con un'attenzione speciale, ...quella verso il soggetto come persona e tutto il suo universo.

Un'attenzione che discende da quella sua sensibilità di "fotografo di strada", ...sempre così attento al significato dei vari elementi ...di particolari piccoli e grandi, chiamati a raccolta dal suo "occhio" a fornire una personale e squisita interpretazione di quegli scenari che egli inquadra all'interno del mirino, ...frammenti di realtà che vengono ricomposti all'interno della sua personale visione, ...come espressione di un giudizio autentico e sincero.

Sono sempre stato convinto che dietro un bravo streettarolo si nasconda sempre un'anima grande così ed un bravo ritrattista, ...proprio perchè sono due generi, la street ed il ritratto, così apparentemente distanti ....eppure affini nel "farsi" attraverso un dialogo silenzioso con il soggetto, ...espressione di un coinvolgimento profondo che è capacità di lettura, ...di muto scambio e di racconto.

Tanto che il giudizio che in esse si esprime da parte del fotografo, ...il "racconto" insomma ...altro non è che l'espressione del rapporto che egli ha instaurato con lo scenario circostante o con il soggetto in genere.

Così è in questo ritratto di straordinaria semplicità e calore nel tessuto autentico e denso di quella sincera familiarità che vi si respira, ...vero nucleo narrativo ed emozionale dello scatto, ed il pensiero corre veloce ad un altro ritratto eseguito immagino nel corso della stessa sezione.

http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=394893

Qui come in quello ...colpisce la assoluta sincerità e naturalezza con la quale i soggetti si "raccontano" di fronte all'obiettivo, ...la autenticità di quello "stare" come espressione di una ...come dire ...di una "affettuosità" vera che è complice intimità e legame profondo.

Pur nella evidenza di un ritratto posato ...sentiamo tutto il calore di questo stare vicini, ..di quel dialogo emozionale che scorre sotto la superficie e lega indissolubilmente i soggetti quasi fossero una persona sola, ...avvertiamo tutta la disarmante semplicità di quel raccontarsi senza riserve e senza filtri, ...nella consapevolezza di quel legame profondo.

Il nostro Mauro ...raccoglie sostanzialmente questo nucleo narrativo di pura emozione e a questo fa obbedire l'impianto del ritratto.

La composizione affida al taglio quadrato dell'inquadratura tutta la forza di un abbraccio che si stringe attorno al gruppo ...con calore ...ad amplificare il senso di quello stare vicini, ..di quel contatto ...di quella pressione mutua delle pose da cui sembra discendere tutta la forza emozionale di quel sentirsi parte di una stessa "cosa".

E ...la ripresa è frontale ...manco a dirlo, ...diretta ...immediata, ...implacabile ...disarmante e disarmata, nel rispondere a quella autenticità affettiva, a quel modo schietto e genuino di raccontarsi, ...di quello "stare" quasi con orgoglio e consapevolezza di queste tre donne che nulla sembrano voler raccontare se non del loro rapporto sincero e solido.

Il ritratto si concede di registrare con assoluta semplicità il "farsi" delle diverse espressioni ....ciascuna come frammento di uno scenario affettivo che nel quadro di insieme rivela il suo vero significato. Guardo a ...quel dolcissimo ...imbarazzato ed accogliente sorriso della ragazza alla nostra sinistra ...cui fa da controcanto lo sguardo più riflessivo e quasi diffidente, ...attento e profondo della ragazza a destra. Entrambe ai lati della figura più adulta, ...quasi simmetriche, ..."aggiustano" la posa per meglio entrare dentro l'inquadratura, ...si stringono al centro, ...serrano le file di un dialogo inconsapevole ...come satelliti di una danza universale d'amore attorno alla loro stella. Ed è lì ...al centro del frame che il ritratto vibra più forte, nella consapevole fermezza dello sguardo risoluto ed ironico di Marina (credo si chiami così), di chi sa di essere cerniera di un tessuto forte, ...braccia conserte ...piglio spavaldo e rassicurante ...di chi è pronto a sfidare il mondo.

E lì ...al centro del frame che tutta l'architettura della composizione sembra convergere grazie al sottile gioco diagonale delle linee di forza che le pose riescono a realizzare, tanto da amplificare il forte potere di attrazione dello sguardo della figura centrale, complice la ripresa frontale ed il taglio quadrato.

Eh ...si, ...c'è tutto il calore di un abbraccio che sentiamo nostro, nella composta serenità di questa inquadratura raccolta che ci restituisce in fondo un frammento di vita quotidiana e familiare con tutta la forza della sua semplicità. E se è vero ...come è vero ...che da quel dialogo sottile che il fotografo costruisce con il soggetto, discende il rapporto che noi stessi, fruitori dell'immagine, imbastiamo con il soggetto, ...allora ci sentiamo per un istante parte di quell'atmosfera di rilassata sicurezza familiare.

Tanto ..da sentire anche nostra la carezza che alla fine il nostro Mauro regala ai "suoi" soggetti. Quella di quel fiato di luce che riverbera forte e gentile, quasi si riverberasse rievocata dal cuore, ...con limpidezza e nitore, ...che accende il chiaro scuro di questo sontuoso bianco nero in un gioco denso e ricco di toni, ...ma che è prima di tutto espressione di un calore vero, ...intimo ..che ci commuove e rapisce.

Un abbraccio a te Smile
Mirko
Mirko di Francesco Ercolano commento di aerre

Ci guarda fisso, Mirko ...ci guarda fisso e dall'alto, in bilico tra un piglio di fiera consapevolezza, come di chi sembra volerci sfidare ....e la dolcezza di una espressività che si fa delicata ...quasi fragile, nella mollezza della linea leggermente inclinata degli occhi.

Fragilità e dolcezza .... strette nella morsa di una fisicità esibita non senza sfumature di sfacciata consapevolezza di sé e del proprio fascino, che brillano nella scintilla degli occhi come note cariche di sensualità, ...languide e appena sussurrate.

La composizione gioca un ruolo fondamentale nel definire tutta la carica espressiva del ritratto attraverso l'adozione di un taglio verticale capace di contenere il "gioco" dei volumi del corpo che si distendono letteralmente lungo il frame facendo da cornice asimmetrica ai lineamenti del viso il cui asse insiste sapientemente sul primo terzo a sinistra.

La combinazione tra il taglio verticale e l'angolo di ripresa tiene alta la linea degli occhi e questo amplifica quel "guardare dall'alto" di Mirko ...con sfacciata consapevolezza e fragilità insieme, ...accentuando il forte potere di suggestione emozionale del ritratto.

Quel che ...con il senno di poi ...proverei a gestire diversamente è l'apertura del diaframma. La maf è chirurgica sugli occhi e tenta di incanalare il peso narrativo del ritratto sulla espressività dello sguardo, ....però quella risicata profondità di campo che lascia fuori fuoco le parti del viso in primissimo piano (il naso ed il mento) rischia di compromettere la struttura grafica del quadro di insieme ...soprattutto se la si ragiona alla luce di quel particolare trattamento del bianco nero.

Mi spiego.

Il chiaro scuro qui è volutamente giocato su una certa uniformità dei toni. Una teoria di grigi molto vellutata cioè, quella di questo chiaro scuro "scarico" e senza il graffio di alte luci squillanti, ...poco contrastato ...a tratti piatto, morbido e leggero, quasi a voler obbedire ad una precisa scelta espressiva che è quella del racconto di una fisicità maschia e vigorosa che si dilegua nella dolcezza e fragilità dell'anima.

E il tutto si fa impalpabile e lieve, ...leggero, ...languido come un ricordo o una visione che si fosse appena rievocata dal segreto del proprio immaginario.

Ebbene ....proprio questa leggerezza, ...a mio avviso, dovrebbe essere sostenuta da una maggiore decisione nel disegno dei particolari e del dettaglio, nella logica del trattamento di un chiaroscuro che sembra prediligere i valori del disegno più che di massa e di volume.
In questo senso avrei aiutato la maf con un diaframma capace di un "tutto a fuoco" e quindi di maggiore energia grafica ...eliminando ...come dire ...l' "ingombro" di quel fuori fuoco in primissimo piano che per quanto lieve scompagina la preziosità del disegno di insieme.

Un abbraccio
A Smile
Valentina
Valentina di Gannjunior commento di aerre

Bianco nero dal "mood" ...quasi sofferto, come il suo chiaroscuro in chiave bassa che tutto si affida allo spessore denso e fitto di quei neri che paiono imbrigliare il respiro dell'anima ...quasi riuscissero a soffocarla nell'abisso dei suoi spazi bui.

Si addensano di ombre cupe le trame grumose di questo ritratto che tutto si "fa" in quell'abbandonarsi del corpo che si rannicchia come al centro di uno spazio intimo e privato, ...nell' "assenza" dello sguardo sospeso, ...distante e quasi attonito ...a tratti vitreo, come di chi guarda senza vedere perchè rivolto ad un centro di attenzione emozionale nascosto tra le pieghe dei propri pensieri più segreti.

E ...lo sentiamo il "peso" di quell'abbandono, ...il premere della tempia contro il palmo della mano mentre tutto intorno è silenzio.

E' il silenzio di un viaggio compiuto prima ancora dentro sé stessi, ...all'ascolto di tracce a volte sussurrate ...quasi mute, ...a volte urlate nella tempesta di mille emozioni, ...ma sempre impossibili da udirsi se non con il metro della propria inquietudine.

La composizione sceglie la strada di un taglio quadrato che si raccoglie attorno al profilo incurvato della posa di Valentina, per meglio amplificare il senso di quel naufragio di sé, agganciando la diagonale principale...mentre il margine in basso cerca di chiudere il disegno di insieme garantendo al frame un "piede" solido, ...giustamente "massiccio".

Il trattamento del chiaro scuro in chiave bassa ...è grumoso ...ruvido ...fortemente espressivo nella ricerca di quella cupezza quasi simbolica di quei "laghi" neri ...scuri e impenetrabili che scavano ombre profonde e realizzano un rapporto di particolare tensione narrativa con quello sfondo baluginante di luci alle spalle di Valentina. Un mondo di "luci" al quale il soggetto non sembra appartenere, isolato al centro di uno spazio emozionale del tutto scollato dallo scenario circostante.

Avrei, ...pur nella logica narrativa del bianco nero, ...allentato un attimino la morsa di quella "nerezza" che in alcuni punti sembra tradursi in un continuum che azzera i valori di volume. Guardo alla zona della spalla e del braccio in primo piano o alla chiusura forse eccessiva delle ombre tra il braccio alla nostra destra ed il viso, dove la linea delle spalle non stacca sulla massa dei capelli più indietro.

A Smile
di Lorenzo
di Lorenzo di Salvatore Gallo commento di aerre

.... Amici
Lorenzo
Lorenzo di Salvatore Gallo commento di aerre

...Adorabile quella fuga verso l'alto dello sguardo di Lorenzo, ...come inseguisse un pensiero ...un'immagine che si è appena rievocata tra le pagine del libro di Stevenson, ...come quando durante la lettura il nostro immaginario finisce d'un tratto con il prendere una strada tutta sua, ...astraendosi per un istante dalla righe di un romanzo disegnando i contorni di una avventura tutta nuova e diversa.

E' in questo senso che lo scatto ...al di là della sua ovvia ...quanto semplice costruzione (in risposta cioè ad una certa progettualità che ne è il motore) ...si fa "ritratto", nel restituirci ...non senza l'ironica sfumatura di una "teatralità" consapevole, ...tutta la freschezza dell'espressività di Lorenzo e il "cercare" del suo sguardo nel brulicante crogiolo del suo immaginario.

Tanto ...che persino il "fare" da cui lo scatto prende le mosse, ...quello della lettura dell'Isola del Tesoro cioè ...sfuma in secondo piano, ...lascia di sé una significativa ma scarica traccia narrativa che resta ai margini del ritratto, il cui centro emozionale è altrove.

Ecco perché l'inquadratura di questo bel frame quadrato ...poco si preoccupa di chiudere in basso sul disegno delle mani che in altre occasioni avremmo preferito si mantenesse più completo, con un taglio poco più ampio cioè.

No. Qui l'attenzione è tutta rivolta alla fuga laterale e alta dello sguardo, con quella direzione diagonale che controbilancia l'asse del viso e la dinamica espressiva della posa.

Il bianco nero è ...corposo e denso di materia, ...generoso di quella teoria di neri spessi e nitidi cui il nostro Totò ci ha abituato. Pregevole in questo senso il carattere grafico dei grigi scurissimi e dei neri che disegnano le forme e che staccano con decisione il primo piano sullo sfondo.

A Smile
Matteo
Matteo di Wolfriend commento di aerre

Si affida alla decisa fermezza di una composizione centrale e di una ripresa frontale e ravvicinata, questo ritratto che tutto si condensa sull'espressività interlocutoria e sospesa di Matteo.

Lo sfondo è nero ...e questo isola ancora di più il soggetto, lo estranea dal contesto escludendo il riferimento ad ogni possibile scenario circostante, rafforzando la connessione visiva ed emozionale che il ritratto cerca di stringere tra noi e Matteo.

In questo senso la scelta di combinare la composizione centrale con la ripresa frontale ed il taglio stretto dell'inquadratura è coerente con il desiderio di concentrare tutta la tensione espressiva del ritratto sulla linea di forza dello sguardo che ci lega indissolubilmente al soggetto, alla sua espressività ...un pò incerta, ...come di chi ci interroga e si interroga nel cercare di metterci a fuoco, in bilico tra la consapevolezza della posa e un naturale sussulto di stupito imbarazzo.

Giusto il taglio basso che offre il giusto piede al frame nel riproporre il disegno della linea delle spalle.

Qualche dubbio invece sul carattere perfettibile del bianco nero. Lo sfondo è nero ....e questo abbiamo visto è prima ancora che semplice qualità formale dello scatto un suo carattere espressivo e narrativo. Però è ...."troppo" nero ...nel senso che è un nero puro, assoluto, caratterizzato da una terna rgb 0,0,0 non paragonabile alla qualità dei neri che compongono invece il gioco del chiaroscuro del soggetto.

Questo ...finisce con il creare una sorta di effetto collage, come se il soggetto fosse stato scontornato e appiccicato allo sfondo, ...anche se così non è. I neri della figura appaiono per contrasto "scarichi" ..."grigi" e finiscono con il perdere forza grafica ed espressiva.

In altri termini, ....con uno sfondo dal nero così profondo sarebbe meglio cercare una maggiore compenetrazione chiaroscurale nel rapporto figura - sfondo, con ampi giochi di luci ed ombre che fanno in qualche modo "appartenere" il soggetto all'impenetrabile nerezza del secondo piano. Mentre qui la luce è pressoché frontale ed uniforme a scapito dei valori di modellato, con una resa dei volumi un tantino piatta ....proprio a causa del contrasto con lo sfondo prepotentemente nero che percettivamente (sembra un paradosso) allenta la pregnanza del primo piano.

Alla prossima
A Smile
27102013__01P2831
27102013__01P2831 di Massimo Passalacqua commento di aerre

Che grande suggestione, il sospendersi di questo ritratto sul margine di un'emozione appena rievocata dal segreto del proprio universo.

La gestualità delle mani che si richiudono sul petto quasi a contenere il sussulto di un'emozione improvvisa, ...lo sguardo tagliente e lontanissimo come a scrutare un lontano punto all'orizzonte che implode dentro il flusso dei propri pensieri, ...le labbra leggermente dischiuse sulla corsa di un fiato che si arresta sospeso, ...tutto di questo ritratto concorre alla resa di una dinamica espressiva di grande tensione emozionale cui lo scatto deve tutto il suo forte fascino evocativo.

Ma è una tensione appena sussurrata, ...che avvertiamo scorrere sotto la superficie di un quadro di insieme di grande compostezza e squisita raffinatezza, come espressione di una individualità segreta ed impenetrabile, ...di un universo insondabile di emozioni ...di sentimenti ...di pensieri ed improvvisi sussulti del cuore che scuotono con la violenza di mille tempeste, ...ma che non lasciano molta traccia di sé all'esterno perchè ...da vivere tutte nel segreto delle proprie stanze.

Mi piace la sofisticata eleganza che muove le fila di questo racconto in cui si mescolano elementi di disarmante sensualità nel tratteggiare l'istante in cui la scintilla di un'emozione improvvisa raggiunge le soglie della consapevolezza, ...né un attimo prima ...né un attimo dopo. E' lì che si "fa" il ritratto ...in quel preciso istante in cui un imprevedibile flusso di pensieri prende vita ....si accende come un lampo che ci lascia attoniti e disarmati, ...storditi ed in bilico tra i contorni sfumati di ciò che ci circonda e l'intensa risacca di emozioni indistinte e inaspettate.

E si resta sospesi, ...le mani che si raccolgono come rispondessero allo stupore dei sensi nel contenere il sussulto di quella tensione, ...lo sguardo di occhi senza immagini ...si fa distante e impreciso, quasi cercasse di mettere a fuoco il lontanissimo punto di un orizzonte emozionale intimo e inaccessibile, ..le labbra si aprono sul farsi un respiro che non ha parole.

Bravo, ...bravissimo, il nostro Massimo nel tenere sufficientemente ampio il taglio di una inquadratura che sapientemente ci restituisce tutta la raffinata tensione della dinamica espressiva del corpo. La composizione non casualmente imbriglia gli elementi chiave del racconto all'interno di un rigoroso impianto definito attraverso la regola dei terzi, cui il ritratto deve gran parte della sua efficacia espressiva.

La linea degli occhi è tenuta sul terzo in alto e questo slancia la figura, le da consapevolezza e "potenza" scenica accentuando il suo traguardare lontano oltre la soglia fisica del frame verso i margini di un inaccessibile universo privato ; il gesto delle mani è sul terzo basso invece a creare una sorta di contraltare che dialoga e controbilancia la linea di forza dello sguardo. Se gli occhi spingono lontano, oltre il margine del frame, ...le mani riportano il flusso espressivo verso l'interno, ...nel segreto di quell'universo privato ...ed è in questa tensione che si consuma parte del fascino dello scatto.

L'asse del viso è sul terzo a destra e su di esso insiste anche l'intreccio delle dita e la posizione dell'anello ...quasi a a ribadire la rigorosa e decisa verticalità del frame che non è solo squisita scelta formale ma anche espressiva.

In questa vigorosa e quasi "severa" verticalità ...c'è infatti parte del racconto che il nostro Massimo imbastisce nel sottolineare la sensuale e raffinata eleganza di quello stare disarmato e fiero del corpo che "accoglie" dentro di sé il flusso delle proprie emozioni.

Bella ...bellissima ed emozionante, Massimo ...con un prezioso chiaroscuro dal nitore di platino di straordinaria ricchezza nella sua variazione tonale e squisitezza grafica.

Davvero complimenti.

A Smile
Ari
Ari di aerre commento di aerre

@ Francesco Ercolano, Brendo, AlanRizzi: ...grazie mille ragazzi. Sempre felice della vostra attenzione Smile

Alan, ...si, una volta prodotti i file tiff li vai montando lavorando i vari livelli impilati l'uno sull'altro grazie alle varie maschere di livello che ti consentono di nascondere o meno le varie zone del frame.

Grazie ancora Smile
anna
anna di dr.jekyll74 commento di aerre

Mi piace il modo in cui il ritratto coglie la risoluta fermezza dello sguardo di Anna e quell'espressività ....decisa ....sicura di sé ...a tratti severa ...ma non per questo distaccata con la quale si rivolge all'obiettivo "raccontando" di sé.

Anzi ...c'è un sapore di intesa e di familiarità, ...di consapevole partecipazione nella sicurezza di quello sguardo diretto e fiero, ...in quello stare del corpo con il busto proteso in avanti come di chi anche nella dinamica espressiva della posa cerca di accorciare le distanze e di stabilire un dialogo serrato con chi ha di fronte.

In questo senso la composizione che tutta si affida al taglio stretto di una ripresa ravvicinata e frontale è qui potente mezzo espressivo coerente con il registro narrativo dello scatto. La ripresa frontale combinandosi con il taglio stretto dell'inquadratura infatti accentua e sottolinea l'accorciarsi delle distanze, ...serra le fila di una connessione che si fa presto emozionale, amplifica la fermezza dello sguardo di Anna ...abituata a "raccontarsi" in modo diretto e senza filtri.

Già il buon Mario ti ha sottolineato cosa è perfettibile in termini di resa cromatica e gestione della luce.

Soprattutto la luce ...per quanto coerente con il suo deciso contrasto con un certo mood narrativo nell'accordarsi all'espressione di una personalità forte e diretta, ...è bene che sia più morbida e diffusa.

Solo un piccolissimo particolare. Il ritratto ha con evidenza un minimo di "studio", ..luce, ...fondale, ...posa. In questo tipo di ripresa c'è quindi il tempo di controllare alcuni particolari come la collana (sempre che di collana si tratti) che qui viene bruscamente tagliata dall'inquadratura che finisce con l'assumere un certo carattere di casualità. Se il taglio in alto è sapiente e calibratissimo nell'esigenza di alzare la linea degli occhi e mantenere il disegno della piega dei capelli, ...in basso "litiga" con il disegno incompleto di quella fettuccina che gira intorno al collo. Non è il taglio basso ad essere sbagliato ...perchè anzi offre il giusto "piede" al quadro di insieme, ...è quel piccolo particolare della fettuccina ad essere ...diciamo fuori posto.

Ma è ...appunto ...un particolare.

Alla prossima Smile
..
.. di El mono commento di aerre

....Alte ...altissime "alte luci" per questo ritratto dall'esuberante luminosità che pare rimbalzare ...iridescente e nervosa , ..rapida e abbagliante nell'euforia di una danza veloce tra i riflessi del panneggio e la chiarezza di quello sguardo che deve aver rubato la luce a due gemme di cristallo di rocca.

Un duettare ...luminoso ...accecante, ...un rimando di bagliori capace di creare una certa tensione figurativa con la decisa fermezza di quella espressività quasi impassibile ...distaccata eppure intensa e penetrante, ...come di chi è capace di "attraversarci" con lo sguardo, fin quasi sul margine dei nostri pensieri più intimi e delle nostre emozioni più profonde.

Il nostro Marco ...è consapevole della forza di questo strano magnetismo ambivalente che ci attrae e tiene a distanza, ...perchè è quello il motore emozionale dello scatto, ...quello il suo "giudizio" che sovrintende la volontà espressiva di un ritratto che non casualmente affida allo spietato rigore della composizione centrale le sorti dell' inquadratura stretta di questo primo piano.

Composizione centrale come unica via possibile per una ripresa ravvicinata ..."spietata" appunto, ...diretta ...frontale, ...disarmante e disarmata, quasi subisse il suadente fascino di quello sguardo senza peso che brilla sopra la sfumatura di un impercettibile e quasi evanescente sorriso che si fa presto di consapevole intesa.

Anche in questo si consuma la suggestione del ritratto ...in questo contrasto tra la fermezza distaccata di quell'espressione e la complicità sussurrata ...appena accennata ... di un sorriso che ha la leggerezza di parole mai scritte, ...di emozioni ancora da svelare dietro il silenzio delle labbra, ...di pensieri da decifrare perchè segreti e impossibili da condividere.

Forse ...ma siamo ormai sul piano delle scelte personali, ....forse mi sarei concesso un lavoro meno "esuberante" sugli occhi già brillanti e luminosi di Pamela e tenuto il taglio superiore un pò più basso.

A Smile
Ari
Ari di aerre commento di aerre

alepacca ha scritto:
Mi sei mancato, tu ed i tuoi splendidi ritratti!

Grandissimo...

Alessandro


... Amici
Ari
Ari di aerre commento di aerre

@ Luigi T.: grazie Luigi, sempre gentilissimo. Mi fa piacere leggere di quel "velo magico". Sulle sclere ...giuro ..non ho fatto granchè ...poco poco ...forse è una questione di contrasto ...ma tengo in debito conto la tua nota. Grazie mille. Smile

@ Gannjunior: ...a Lorè, ...che fa ...provochi Diabolico ...no leggo ...non leggo ...non leggo ...ora vado a vedere qualcosa Very Happy
Ari
Ari di aerre commento di aerre

@ Matteonibo, ruichiobian: grazie mille della vostra attenzione.

P.s.. ....Lorenzo, ...se provo a sostare più di 5 minuti davanti ad una vetrina di materiale fotografico mia moglie istruisce le pratiche del divorzio Very Happy

Grazie ancora Smile
Mamma, figlia
Mamma, figlia di Gannjunior commento di aerre

...Ma che bello questo abbraccio denso di amore e di assoluta e disarmata fiducia reciproca che ha tutto il sapore di un abbandono dell'una nel calore e nell'affetto dell'altra.

Mi piace ...il "premere" sincero di quel mutuo abbraccio ...che è espressione di un incondizionato trasporto ...di un dialogo silenzioso che coinvolge ed emoziona.

L'espressione di Valentina è sospesa ...quasi assorta mentre preme il viso sulla fronte di Tracy nell' "ascolto" di quel calore che trasmette fiducia, ...sembra trarre forza e coraggio mentre il flusso dei pensieri scivola oltre il margine di un orizzonte privato ed inaccessibile.

Tracy ...è la silenziosa custode di quei pensieri: ...pare abbandonarsi ...quasi naufragare nella morsa di quell'abbraccio che carezza e stringe ...ma resta vigile, con lo sguardo consapevole e diretto in camera come in bilico tra il desiderio di lasciarsi andare alla dolcezza di quelle coccole e la volontà di mantenere salda l'attenzione sul mondo che li circonda.

Questo il racconto di questo Ritratto, ...che non è semplicemente il racconto di un rapporto di amore tra un cane e la sua padrona, ...come lo stesso titolo cerca di sottolineare, ...è il racconto di due universi che in qualche modo si appartengono come vibrassero in sincrono delle stesse emozioni.

Un rapporto in cui si dissolvono i confini e le distanze, ...in cui l'amore dell'una si fa guida nella vita dell'altra e viceversa, ...sostegno, ...conforto, ...forza, con cui diradare le nebbie di quegli abissi di fragilità e di incertezza che si aprono lungo il cammino.

Ecco ...non è il racconto di un rapporto di amore, ...è qualcosa di più ...è il racconto di un cammino.

Il bianco nero è grumoso ...forse troppo se valutato nelle condizioni di un file per il web ...e la cosa andrebbe valutata in stampa e nelle opportune dimensioni, ...ma capisco l'esigenza che qui il nostro Lorenzo ha di "sporcare" il chiaroscuro con una grana che fa slittare l'impalpabile trama di luci e ombre ...su di un piano di commovente suggestione emozionale.

A Smile
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