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Sul campo di battaglia di Kuruksetra di hologhost commento di hologhost |
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ciao nexus, grazie per il commento e per la citazione, ho apprezzato molto.
sidrx il tuo commento è arrivato mentre scrivevo questo, ringrazio anche te.
Andrò con ordine, dove è kuruksetre e da qui il resto..
kuruksetre, oggi kurukshetre, è la piana dove si svolse l'epica battaglia tra i Kuru (o Kaurava figli di Dhritarashtra) e i Pandava, storicamente collocata in un arco di tempo che va dal 1000a.c. al 5000a.c.
La bhagavad-gita (gita-canto del beato, il testo sacro induista), di cui sopra ci sono i primi due versi traslitterati dal sanscrito (segui il link e trovi sia la grafia originale che il vocale cantato che è sublime) racconta appunto di questa battaglia che durò solamente 18 giorni. E' stato scritto 300 anni prima di Cristo.
La Gita è composta da circa 700 versi in 18 canti mi pare, ed è solo un capitolo della Mahabharata (che letteralmente vuol dire la grande storia dei figli di Bharata) il più grande poema epico induista (una roba mostruosa grande circa 4 volte la Bibbia) che narra appunto la storia dei discendenti del re Bharata (Kaurava e Pandava) per il regno di Hastinapura.
E' interessante notare una cosa, la Gita è la parte più importante della Mahabharata, in quanto in essa viene rivelata la visione del mondo di Sri Krishna del Dio. Questo si differenzia molto dalle altre religioni che non offrono il punto di vista del Dio sulla visione del mondo.
L'espediente per illustrare la visione del mondo di Krishna si presenta appunto nella Bhagavad-Gita, che non è altro che il dialogo tra Krishna stesso e Arjuna, colui che guida i Pandava, che sono destinati alla vittoria perchè hanno Krishna dalla loro parte in quanti più virtuosi dei Kuru, Arjuna infatti significa il puro. E' cuorioso come queste dinamiche, il Dio che appoggia una fazione o un popolo durante la guerra ritorni in altri testi sacri tra i quali anche la Bibbia.
Il primo capitolo della Gita quindi, che si chiama non a torto "lamento sulle conseguenze della guerra", è il manifestarsi del dolore di Arjuna che vedendo i due immensi schieramenti sul campo di Kuruksetre pronti per iniziare la battaglia viene colto da grande tristezza, poichè in entrambi gli eserciti sono presenti amici e parenti e sa che la vittoria non lenirà il dolore per la loro perdita.
cito dal sito http://www.harekrsna.it/libri_on_line/la_bhagavad_gita/capitolo_01.asp
perchè meglio non lo saprei dire
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Torniamo ai primi istanti della battaglia; appena gli eserciti si riuniscono Sri Krishna tenta d’intervemire in favore della soluzione pacifica, ma trova Duryodhana (il comandante dei Kuru) deciso a governare la Terra a modo suo e pronto a disfarsi dei Pandava, la cui esistenza minacciava il suo diritto alla corona.
I Pandava, puri devoti del Signore e di alte virtù morali, riconoscono Krishna come Dio, la Persona Suprema; mentre i figli di Dhritarastra, privi di tale virtù, non vedono la Sua natura divina. Krishna Si offre di partecipare alla battaglia, rispettando i desideri degli avversari: Egli non combatterà di persona, ma ordinerà al Suo esercito di raggiungere un campo, mentre Lui stesso andrà nell’altro, dove agirà come consigliere. I Pandava scelgono di avere Krishna dalla loro parte e Duryodhana (figlio di Dhritarastra il re cieco) vede unirsi alle sue forze militari l’esercito del Signore.
Krishna diventa così il conduttore di carro del suo caro amico e devoto Arjuna. Inizia la Bhagavad-gita. Gli esseri sono schierati in ordine di combattimento e Dhritarastra, inquieto, chiede al suo segretario Sañjaya di descrivergli la situazione:"Che cosa hanno fatto i miei figli e i figli di Pandu?"(Pandava)
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In ogni caso per una ricerca più esaustiva ti conviene cercare sulla rete i nomi e i libri menzionati, troverai molto materiale.
Per la foto,
la sensazione che ho voluto ricreare qui è proprio lo sconforto di Arjuna sul campo di battaglia prima che inizi la lotta. L'occhio è vitreo di sangue futuro, la carnagione rossa e morta per i lutti a venire, lo sguardo è perso nella tristezza. Spero di esserci riuscito.
ciao ciao |
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Nera...La mia Miciona di Ale86 commento di hologhost |
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Il fatto è che dovresti immaginare di vedere questa foto senza familiarità, ovvero facendo finta che la gatta e tutto il resto non siano a te noti. E' molto probabile che in questo modo tu stesso vedrai che la foto non riesce a trasmettere la sensazione che avevi nel momento dello scatto, probabilmente d'affetto verso quest'animale.
Prova una cosa, per avere una visione un po' oggettiva, vai su photoshop carica l'immagine, poi dal menu immagine scendi tra le opzioni e vai su ruota quadro, scegli specchia orizzontalmente. In questo modo, forse, risulterà tutto meno familiare e avrai una visione più oggettiva dello scatto.
Altra cosa, sinceramente rimango leggerissimamente perplesso da questi commenti d'apprezzamento, non penso che abbia mandato la foto solo per farsi dire che ha una bella Miciona. Ah po esse pure che mi sbagli.
aluego |
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per aspera ad astra di hologhost commento di hologhost |
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caro tiziano, non saprei dirti di chi sia, mi vien da pensare cmq ad un aristotele ma anche sant'Agostino. E' tuttavia probabile che stia sbagliando. L'ho sentita nel nome della rosa, quando un giovane monaco legge al venerabile Jorge questi versi in latino, durante la notte in cui....
Grazie per l'apprezzamento. |
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retromoon di marzai commento di hologhost |
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dai monti alla luna, circa 300mila chilometri di messa a fuoco. Spettacolare, danza di colori perfetti, soddisfazione dei dettagli.
L'anima si raggela di tutta questa bellezza e si consola del fatto che son tutti e tre obiettivi raggiunti. |
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eh tu dormi...dormi... di WHITESHARK commento di hologhost |
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bhe mi piace, parecchio, dolce come solo una donna può arrivare ad essere.
che strano però. nessun commento.
Tutti a fotografar margheritini e coccinelle... tanto per far una citazione. |
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il passato ed il futuro di hologhost commento di hologhost |
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oh pardon ankelito, mi era sfuggito lo commento.
Partiamo dalla fine, il nero è il presente.
Chi sia il passato ed il futuro è mera questione soggettiva, sebbene i colori e le espressioni possano far intuire la mia scelta.
Per quanto riguarda lo slegaccio tra i due frame hai perfettamente ragione. Hai colto il passato ed il futuro proprio perchè questi due sono disgiunti, slegati. Tutto questo è conseguenza dell'immissione continua, meglio dire invasione, anzi permessa invasione da parte nostra di informazioni quotidiane. Il passato di oggi è uno ieri immediato e sbiadito di un mese addietro, mentre il vero passato giace in bella vista e magari anche in bella mostra. Riposa lì, inerme ed inutile.Muto, il passato non dice più, il passato è stato zittito.
Non tiro fuori nulla di nuovo d'altronde, forse il maggior male odierno è che siamo senza passato perchè viviamo in un continuo presente di cartapesta.
Noi, loro...
ciao e grazie per il commento |
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Timeo di hologhost commento di hologhost |
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Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. |
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non ti guardo con gli occhi di hologhost commento di hologhost |
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Eruyomë ha scritto: | Guarda, io di solito osservo e vado davvero molto oltre il limite dell'umana comprensione, ma... ma... QUI IO VEDO SOLO CAPELLI!!!!!
Non so... forse quei filini hanno una vita propria e camminano verso l'osservatore per infiltrarsi nei suoi di occhi? Per rubargli l'anima??
Sto vaneggiando...  |
Eruyome..
innanzitutto perdonami se ho scritto in maniera da far sembrare che avessi dato una lettura superficiale, non era mia intenzione.
Non devi vederci nulla perforza, la foto come ho sempre detto è un c'era una volta, poi ognuno ci mette del suo. Tu hai ragione a non vederci nulla, e per aver avuto la pazienza di rispondermi te ne ringrazio.
Ciao alla prox |
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non ti guardo con gli occhi di hologhost commento di hologhost |
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Eruyomë ha scritto: | Qualcosina te la dico io...
Lo sguardo è sicuramente inquietante, da film horror grazie anche alla dominante verdastra che hai dato all'immagine.
Io avrei messo a fuoco gli occhi e non i capelli, anche se dici che non ci guarda con gli occhi... ma mica ci guarda con i capelli.. giusto?
Ciao!  |
la critica è logicamente ineccepibile, ma io ti chiedo andando oltre che cosa sono i capelli, quando vedi i capelli questi capelli che pensi?
ciaociao |
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disaster #38 di self-inflicted disaster commento di hologhost |
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d23 ha scritto: | il messaggio pubblicitario è banale, ma non deve far credere di esserlo. evidentemente qui è riuscito benissimo. |
mah, io qui il messaggio pubblicitario non lo vedo...
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disaster #38 di self-inflicted disaster commento di hologhost |
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non credo in una banale interpretazione immediata del visivo. Alla maniera pubblicitaria per intendersi.
Il messaggio è multiverso. Decretare un'impronta adolescenziale fuorvia da un trittico che parla per una storia chiusa a cerchio. Un loop emotivo che arraccando nel discontinuo sembra ritrovare la speranza della nuova speranza (che attenzione si rivela eternamente vana) e si chiude riportando il soggetto al punto di partenza, con un carico di disillusione in più.
Tacciare di adolescenzia bubbonica, richiamo alla peste doveroso visto l'untorico ipse, è limitativo sia per chi l'ha scritto che per chi lo riceve.
Si parla del dio uomo che è definitivamente morto sotto i colpi dello stesso e tutto questo è così tremendamente reale che nessuno ha veramente il coraggio di ammetterlo, la foto è un ottimo mezzo per farlo presente perchè oltre ad essere immediata è anche un potente analgesico poichè trasla l'io in una dimensione apparentemente lontana.
Persino dio sembra aver paura di noi... |
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