|  | Commenti |
---|
 |
eyewitness di ksenija commento di ksenija |
|
Era questo il mio pensiero
rosario ha scritto: | La grande sorella che tutto vede e tutto controlla...
 |
|
| |  |
eyewitness di ksenija commento di surgeon |
|
Difficile che esca dalla sezione di appartenenza per commentare una fotografia. Questa volta lo faccio volentieri per questo intrigante scatto dal sapore life. Tema ricorrente nella fotografia di ksenija è lo sguardo con le sue implicazioni. La scienza interpreta lo sguardo in tre modi (combinabili); in termini di informazione (lo sguardo insegna), in termini di relazione (gli sguardi si scambiano), in temini di possesso (attraverso lo sguardo tocco, raggiungo, colgo, sono colto). ...Sempre, lo sguardo cerca: qualcosa, qualcuno. E' un segno inquieto: dinamica singolare per un segno: la sua forza lo deborda. "Dritto negli occhi" in L'ovvio e l'ottuso" Roland Barthes. Un fotogramma denso, ricco di elementi, enigmatico; un testo visivo che rivendica ancora una volta l'attività del suo autore, l'auto-riflessività. Il primissimo piano di quegl'occhi, proiettato sulla struttura interna viene ad innestare come un intarsio una cornice più che significativa. Un debrayage potente, autonomo che magnetizza lo spettatore e lo interroga. Partendo dalla considerazione che quegl'occhi sono un soggetto di un guardare sia attivo che passivo, ovvero sia ci può guardare sia essere guardato lui, la modalizzazione secondo il volere evidenzia uno schema molto particolare. Non vogliono non essere guardati e al tempo stesso non vogliono non guardare. Una specie di primissimo piano all'autoritratto di Durer in forma di Cristo. Gli occhi guardano verso di noi spettatori ma sono assenti. Uno sguardo senza volontà. Lo spettatore ne prende consapevolezza, riflette e poi viene proiettato verso il basso con un campo lungo ed una tipica inquadratura grandangolare dall'alto, a mirare un gruppetto di osservatori intenti a fruire di alcune opere. Una visione molto simile a quella di una telecamera a circuito chiuso con un sentimento misto fra straniamento e controllo esterno. Una sorta di panopticon visivo: l’idea alla base del Panopticon (“che fa vedere tutto”) è quella che un unico guardiano può osservare (optikon) tutti (pan) i prigionieri in ogni momento, i quali non devono essere in grado di stabilire se sono osservati o meno, portando alla percezione (sempre da parte dei detenuti) di un'invisibile onniscienza, che li avrebbe condotti ad osservare sempre la disciplina. Un nuovo modo per controllare, per ottenere potere mentale sulla mente, in maniera quasi invisibile. Sotto questa connotazione, delle relazioni di potere, attraverso l'invisibilità del controllo, il Panopticon si ricollega anche all' oggetto magico di Platone, l'Anello di Gige oppure al Grande Fratello orwelliano, di Oceania, oppure ancora, all'omonimo show televisivo dei giorni nostri a cui l'utente rosario aveva brillantemente suggerito. Prima il filosofo Bentham e le sue applicazioni carcerarie, poi Michael Foucault nel suo libro "Sorvegliare e punire", fino ad arrivare ai giorni nostri con gli innumerevoli show televisivi, tutti hanno proposto lo stesso concetto: la consapevolezza di essere costantemente osservati è diventata una certezza della nostra vita quotidiana. Le telecamere di controllo sono ubiquitarie: senza fare nessuna verifica, senza più farci caso, date per scontato che qualcuno vi osservi... è la vita.
ancora un ottimo lavoro che vedrei bene nella sezione Street and Life. |
| |  |
| |  |
| |  |
| |  |
| |  |
il re del bosco di ksenija commento di Marengo |
|
Stai sperimentando, eh? E pensare che si fa a gara a chi ha la fotocamera più moderna, più accessoriata e con l'ottica più luminosa e costosa...
Poi vedi che a chi sa fare fotografia basta una scatoletta di legno con un piccolo foro...
Complimenti Ksenija
Fausto |
| |  |
osservatore di ksenija commento di Marengo |
|
Arrivo in ritardo, ma voglio farti anch'io i complimenti per questa bellissima composizione.
Ciao,
Fausto |
| |  |
il re del bosco di ksenija commento di katia82 |
|
bella per la tecnica ma anche e soprattutto per il punto di ripresa inusuale, che valorizza molto l'albero ripreso. |
| |  |
il re del bosco di ksenija commento di daggoo |
|
La dimostrazione che una foto vista e rivista cambia per mezzo
di una appropriata tecnica artigianale.
Senza nulla togliere alla bonta' dei volumi e delle forme raffigurate. |
| |  |
il re del bosco di ksenija commento di Pio Baistrocchi |
|
Vertiginosa questa ascesa che rapisce avvolgente con la spirale della composizione.
Il bn reale regala un'atmosfera reale lasciando spazio all'immaginazione.
Grande spazio alle ombre nell'economia del formato,ma sempre leggibili.
Complimenti,un saluto |
| |  |
| |  |
| |  |
| |  |
l'acqua nera di ksenija commento di rosario |
|
L'uso dell'IR ha reso particolare questo soggetto. Il bianco in contrapposizione al nero dell'acqua è perfetto. Da stampare....
 |
| |  |
l'acqua nera di ksenija commento di diego campanelli |
|
l'ho fotografata chissà quante volte eppure non mi è mai venuto in mente di sottoesporre così tanto.....forse manco di fantasia.....una bella idea altrettanto ben realizzata.
Sembrano strani pesci degli abissi....
ciao |
| |  |
| |  |
| |  |
l'acqua nera di ksenija commento di brunomar |
|
Vedo dai tuoi scatti anche se pochi che sei alla ricerca di soggetti particolari e non banali, complimenti
Ciao, Bruno  |
| |  |
| | br> |