|  | Commenti |
---|
 |
At the border of the land di oppioni commento di oppioni |
|
Una immagine, uno scatto quasi dalla fine del mondo, una atmosfera cupa, quasi irreale, vento fortissimo, pioggia intensa ma tutto attorno una straordinaria bellezza. |
| |  |
Una cartolina dal Paradiso di GFortunato commento di oppioni |
|
Grande For. Non mi soffermo sugli aspetti tecnici (impeccabile come sempre...), questa immagine, se la fissi per un pò di tempo, estraniandoti dal circostante, ti trasporta in una atmosfera magica, quasi surreale, l'anima si rilassa, si rasserena, lo spirito si eleva...penso che tu sia arrivato molto vicino all'interpretazione del Bello assoluto  |
| |  |
| |  |
| |  |
| |  |
Miracolo di luce sul Sassolungo di oppioni commento di oppioni |
|
L'ultima luce dell'alba, quasi un miracolo, illumina le cime del Sassolungo prima di un violento temporale estivo - immagine ripresa nei pressi del Passo Sella (Dolomiti) |
| |  |
| |  |
"Just before the storm" di oppioni commento di oppioni |
|
Come sempre ringrazio tutti per i passaggi e gli apprezzamenti.
Complice ancora una volta Madre Natura che mi ha regalato un bellissima condizione.
Scatto con GND e PL - qualche difficoltà con il treppiede.... ) |
| |  |
| |  |
Bosco di betulle in astratto di oppioni commento di oppioni |
|
Grazie, mi fa piacere il vs riconoscimento sopratutto per uno scatto astratto quasi "materico", particolare, fuori dagli schemi comuni e dagli approcci tradizionali alla fotografia naturalistica...  |
| |  |
| |  |
| |  |
Bosco di betulle in astratto di oppioni commento di oppioni |
|
Immagine astratta ottenuta con un unico scatto a mano libera con movimento verticale della fotocamera durante la ripresa.
Continuo (con alterne fortune...) il lungo lavoro e la sperimentazione finalizzati alla ricerca e allo studio di un punto in comune, quasi di fusione e armonia, tra le 2 Arti Figurative per eccellenza: pittura e fotografia.
L'immediatezza, l'attimo, l'emozione dello scatto trasposto e impresso su una tela immaginaria..... |
| |  |
San Valentino - Tormenta di neve in Valle Antrona di oppioni commento di oppioni |
|
Grazie anche a te Dao per il passaggio.
Sto cominciando a sviluppare alcune delle immagini in bianco e nero. Le condizioni di luce, le trame e le forme nel complesso infatti ben si adattano ad interpretazioni BW. In particolare, proprio l'immagine 7 in fase di ripresa è stata pensata per una conversione BW.  |
| |  |
San Valentino - Tormenta di neve in Valle Antrona di oppioni commento di oppioni |
|
Grazie vittorione, troppo generoso!
Concordo che la temperatura cromatica della foto 7 sia in contrasto con le tonalità medie delle altre immagini. Nella sequenza che avevo in mente l'immagine avrebbe trovato un altra collocazione e la visione nel complesso sarebbe stata più organica ed equilibrata.
 |
| |  |
| |  |
San Valentino - Tormenta di neve in Valle Antrona di oppioni commento di oppioni |
|
Claudia, Sisto vi ringrazio entrambi per i commenti positivi e le osservazioni.
Preciso che la dominante fredda non è stata aggiunta in pp ma è dovuta alle condizioni di luce presenti nella maggior parte delle immagini.
Sono da poco entrato nel forum e questo è il primo reportage che pubblico. Non ho trovato la possibilità, una volta caricate le immagini, di vederle come thumbnails per cambiare l'ordine e la successione delle foto. Alcune andrebbero riposizionate per dare maggior senso al racconto e miglior equilibrio.
Potete aiutarmi? grazie ancora  |
| |  |
San Valentino - Tormenta di neve in Valle Antrona di oppioni commento di oppioni |
|
St. Valentine’s snowstorm – quando il direttore d’orchestra è Madre Natura, questo è il concerto d’inverno.
12 immagini, 12 piccoli frammenti che raccontano una storia: l’eccezionale nevicata di San Valentino avvenuta in alta Valle Antrona, la “perla selvaggia” dell’Ossola.
Lassù la neve è caduta copiosa, eccome, quasi ininterrottamente per più di 2 giorni. Nella notte tra sabato 14 febbraio e domenica 15, in poche ore si è registrato un accumulo netto di più di 100 cm di neve fresca. All’alpeggio di Cheggio, a quota 1500m, la bufera ha avvolto le caratteristiche e deliziose baitelle in legno e pietra. Una cinquantina di persone non si sono mosse in tempo e sono rimaste intrappolate nella neve e isolate per due giorni.
Da un punto di vista fotografico, un’esperienza unica, inebriante, difficile da descrivere con le parole. Come sempre, preferisco raccontarla attraverso il linguaggio e la forza espressiva delle immagini, più immediate, più comunicative ed emozionanti.
All’alba di S. Valentino, a poche ore dall’inizio della vera “big snow” sono riuscito a “rubare” qualche immagine nei pressi dell’alpeggio. Subito dopo però ho abbandonato velocemente la convalle per calare più in basso, verso l’abitato di Antrona evitendo l’elevato rischio valanghe.
Ore ed ore di fotografia, in completa solitudine, immerso nella Natura più intima, con condizioni di scatto talvolta quasi proibitive.
Tutto attorno una purezza, un candore accecante, un silenzio profondo, quasi assordante. Elogio della solitudine.
Il tempo passava, non più scandito dalle lancette dell’orologio e nemmeno dai cambiamenti di luce. Il paesaggio e le forme, solo qualche istante prima percepibili, diventavano indistinte, i contorni appena accennati, tra moltitudini di fiocchi battuti dal vento ghiacciato sceso dai monti, e diventavano sempre più grossi e si rincorrevano ad uno ad uno.
Tutto attorno rapidamente il paesaggio imbiancava sempre più. Gli alberi ora apparivano contorti, quasi piegati sotto il peso della neve, quasi a spezzarsi. Tutto diventava evanescente, fino quasi a sparire e a nascondersi dietro uno spesso e candido mantello bianco.
E gli spazi si perdevano via via, e il circostante comincia a lasciare il posto all’interpretazione.
Ancora oltre, era l’immaginazione o più semplicemente, la magia dell’inverno. |
| |  |
| |  |
| | br> |