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st di Habrahx commento di Habrahx |
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Scrivi scrivi, che io adoro gli aggettivi, qualunque questi siano
Quando ho visto questa finestra non ho resistito ed ho scattato, malgrado la pioggia; e l'alone chiaro che si vede sulla persiana a destra è una goccia di pioggia caduta sull'obbiettivo
Tempo fà sarei inorridito, oggi ho preso il fazzoletto e ho asciugato...come cambiano i tempi
Ciao Huncke, grazie del passaggio e del commento  |
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ST di Susanna.R commento di Habrahx |
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roby 2 ha scritto: | Beh......io mi dissocio da tutti questi commenti positivi :|tecnicamente insufficiente: mancanza di dettaglio, sovraesposta, linee storte. Forse una brutta foto può essere bella???Parere personale s'intende,ciao. |
La domanda che fa Roby2 non è una domanda banale, ma prima di rispondere si
dovrebbe capire cosa si intende per bello e brutto (riferito alla fotografia
naturalmente
Dunque: cos'è il bello o il brutto in
fotografia, Perché insomma la fotografia di Susanna è bella, quasi per tutti mentre Roby non la trova interessante?
Per rispondere a questa domanda si dovrebbe capire cosa è la fotografia.
Letteralmente: scrivere con la luce?
Riprodurre tramite mezzi meccanici e digitali la realtà?
Documentare mediante la ripresa di immagini ciò che accade nell'istante?
Catalogare eventi e oggetti e situazioni?
ecc. ecc. ecc.
La fotografia in realtà è queste cose e nessuna di queste cose; la
fotografia ha la stessa funzione che ha avuto per secoli la pittura: creare
pace, o inquietare stimolando la nostra immaginazione.
I chiari scuro di Caravaggio possono essere replicati dal peperone di
Weston, Goya può essere ritrovato nella fotografia di Eileen Quinlan, il
rigore formale di Raffaello può essere ritrovato in Thomas Struth o in Luigi
Ghirri...
Voglio dire che non è tanto la fotografia ed essere significativa, ma la
facoltà tutta umana di essere ricettivi alle immagini.
Noi, in una immagine prodotta, possiamo vedere qualcosa che esula dalla
funzione prettamente pratica del
vedere: vediamo il sogno, l'immagine è un sogno ad occhi aperti.
Ed è nel sogno che può nascere il bello o il brutto, in base a ciò che una
immagine, nel nostro caso
una fotografia, ma la cosa non cambierebbe se usassimo dei pennelli, è in
grado di suscitare in noi.
Il bello o il brutto sono chiavi di accesso al nostro io più profondo, che
solo poeti e mistici sono in grado di descrivere, ma mai
completamente; e questa mancanza di accesso al nostro io più profondo,
questo senso di incompletezza della nostra anima vuole essere colmato dal
ritmo, dall'armonia delle forme e dal colore.
La tua casa, Susanna, pertanto è un sogno ad occhi aperti, che attira dentro, fa
venire voglia di entrare a curiosare e capire chi o cosa si cela dietro
quelle finestre; chi insomma può vivere in quella ordinata desolazione.
Ma nello stesso tempo qualcuno può trovare ripulsa; troppo solitario il
luogo: una natura morta abitata da persone morte; e per questo giudica
brutta la tua fotografia; una brutta fotografia, spesso affermiamo è quella
fotografia che non dice niente, ma può anche essere quella fotografia in cui
non si riesce o non si vuole entrare.
Ma questo è solo la superficie del problema; l'aspetto proiettivo si
confonde
con quello memnonico; si ricorda: diamine, dove ho già visto quella case?
E dove esiste un luogo simile? ci sono stato e cosa ho fatto e chi ho
incontrato ecc.
Tutto questo accade quando guardiamo una fotografia, ancora prima di vedere
composizione, inquadratura e colori.
Poi osserviamo le tonalità o le scale di grigio, ed ogni una di queste ci
prepara a
qualcosa d'altro: la profondità o la molteplicità, e infine osserviamo la
composizione: l'ordine degli elementi, che parte dai nostri oggetti fino ad
arrivare al mondo che ci circonda, tanto è vero che perfino osservando dei
rami spogli siamo portati a ordinarli per gruppi e per lunghezza e per
colore
ecc.
La fotografia non ordina la realtà, ma propone un ordine plausibile della
realtà, e plausibile sta anche per applaudibile, ovvero gratificante e
sorprendente.
Giovanni |
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DSC_0100 di huncke commento di Habrahx |
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Dunque, quello che mi attrae in questa fotografia sono i tre piani che rappresenta, con i relativi punti di vista.
La parte superiore del fotogramma è sicuramente fotografia, ma il suo aspetto cartellonistico la mette fuori dalla visione fotografica, infatti è invisibile agli attori -i due soggetti- ma visibile soltanto per noi.
Poi vi sono delle fotografie convenzionali appese ad una parete, queste invisibili per noi, che possiamo solo intuirle, ma a loro volta sono ignorate dai soggetti, uno dei quali addirittura armeggia con un telefonino.
In ultimo c'è il nostro punto di vista: apparentemente padroni della scena, siamo trascinati nostro malgrado dall'indifferenza dei soggetti a rimanere nell'indecidibilità.
Ed è questo il loop, questo girovagare dello sguardo che ritorna su sé stesso, al di là della resa formale, che rende interessante questa fotografia (leggi firma )
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Siviglia di D90 commento di Habrahx |
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Molto bello il richiamo che c'è fra le tonalità della balaustra e l'acqua
Frose però osservare questo ti ha impedito di spostare leggermente a sinistra la fotocamera.
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Amico Rom e...amici cuccioli (+5) di ilioyumbo commento di Habrahx |
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Belle tutte, straordinaria anche per me la prima, con l'Amico Rom che allatta i cuccioli offrendo ai loro dentini i suoi pollici.
Immagine rara che penetra con il solo gesto in una parte molto profonda del Soggetto.
Complimenti
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ST di Giuseppe Zingarelli commento di Habrahx |
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La relazione non è immediata; però il senso di questa fotografia potrebbe essere che i due giovani hanno appena collocato lo striscione, e adesso si allontanano soddisfatta lei determinato lui.
Da sola è un po' debole, ce ne vorrebbero altre, raccolte in un reportage.
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Autunno di designer75 commento di Habrahx |
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Piace anche a me, e a mio parere i grigi potevano addirittura essere meno contrastati
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Ulivi di Habrahx commento di Habrahx |
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Mario[/quote]
Webmin ha scritto: | ... una argomentazione non prima di spunti di riflessione: ma che rimanda ad un relativismo tecnico espressivo che può essere "eventualmente" frutto solo di una riflessione successiva alla propria crescita fotografica.
Ossia un voler andare oltre la fotografia, come artigianalità, per poi piegarla a proprio mezzo espressivo, inoltrandosi nel mare magnum dell'Arte alla ricerca di un proprio approdo.
Converrai con me che una tale scelta presuppone, cultura, tecnica e capacità di porsi in sintonia con la realtà che si collocano ben oltre il contesto che ci accomuna.
Ragion per cui insistere con queste argomentazioni, senza contestualizzarle, si riduce come ad andare in una classe della scuola primaria pretendendo che i ragazzi sappiano andare oltre il comune senso del linguaggio per liberare la propria essenza: pura e deleteria utopia.
Nessun grande della cultura e dell'arte è mai stato un ignorante: in linea generale si è sempre proceduto per assimilazione, sia essa iperbolica come nel caso dell'Arcadia, o di rottura, come si è progressivamente attestato nella cultura del novecento.
Qualsivoglia altro processo ha prodotto un inutile e dispendioso ripercorre di sentieri già esplorati e non la tanto agognata innovazione.
Per maggiori informazioni sull'argomento ti rimando al saggio "La luce, il segno" di Michele Vacchiano.
P.S. Perchè ti sei deciso solo adesso d'adottare registro tecnico lessicale così articolato, di cui non hai mai fatto uso da membro dello staff? E' un vero peccato.
Mario |
Innanzitutto ti ringrazio per il tempo che hai dedicato a questa fotografia.
Capisco che iniziare una discussione simile su una semplice fotografia di un semplice dilettante può sembrare fuori luogo.
Eppure ritengo che abbia, indipendentemente dalla fotografia in esame, come da suo autore, una sua importanza.
Prendiamo per es l'intervento di Vittorio: Migliora veramente? e se si, perché?
Naturalmente si dovrebbe cercare di rispondere senza ricorrere al piacere estetico, ma entrando nella funzione della fotografia in esame, sia questa o quella di chiunque altro.
Ma in questo Sito, come in moti altri, direi quasi tutti, la funzione della fotografia che si presenta è quasi sempre estetica, quindi rivendicatrice di un aspetto direi artistico.
Ed è ben vero che l'arte richiede un bagaglio culturale, ma ha anche un qualcosa di indefinibile, che in maniera a volte superficiale definiamo innato, ovvero non nato ma facente parte della persona addirittura prima che questa fosse.
La mia fotografia sicuramente non è arte, e questo è un punto fermo, ma non posso non chiedermi perché; e ancora prima non posso non chiedermi se la fotografia è arte e se come tale la si può acquisire, come sembri suggerire, oppure è innata, e se e innata dove era prima che nascesse la fotografia, o meglio, come si esprimeva?
Sul p.s. dai, lo sai che ogni tanto mi sono sempre andato a cacciare in simili gineprai
Grazie per l'informazione; libro già ordinato
Giovanni |
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st di Habrahx commento di Habrahx |
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Mister blues
Giuseppe
Grazie del passaggio e del gradito commento!
@Giuseppe In effetti ho anche il cane che salta, ma non sono riuscito a riprendere la pallina in volo
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ST di Susanna.R commento di Habrahx |
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Cara Susanna, innanzitutto complimenti per il riconoscimento dello Sfaff!
Detto questo penso che il fascino principale della tua fotografia, sia quell'aspetto un po retrò che la fa sembrare simile ad una vecchia Polaroid.
(Anche ST2 ha lo stesso bilanciamento, ma non lo stesso fascino).
Ho letto tutti i commenti, anche quello non positivo di Roby; da parte mia per adesso sospendo il giudizio, cosa che faccio solo con le fotografie interessanti e che meritano di rimanermi in memoria; e mi riprometto di tornare a rivederla in seguito,
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La colomba non vola più di Habrahx commento di Habrahx |
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ilioyumbo ha scritto: | Al contrario di tutti gli altri, trovo che il BN sia un po' grigio, nonostante l'atmosfera autunnale che si è voluto porre in risalto. Lo avrei preferito leggermente più contrastato, più brillante (e magari con un po' più anche di nitidezza). Per il resto tutto OK...piccione incluso (ma perché colomba e...non colombo? ), incluso il formato: assolutamente non mi piace la proposta di Matinette, che non mi sa né di carne, né di pesce. Ciao  |
Grazie Ilio del graditissimo commento
Sulla nitidezza hai ragione, purtroppo la V1 ha dei limiti, e con la pioggia che veniva giù non mi sono soffermato più di tanto.
A me in questa fotografia la cosa che infastidiva più di totto era il raccoglitore dei rifiuti: colloca nel tempo resente una fotografia che avrei voluto senza tempo; e penso che Matinette, con il suo suggerimento, abbia voluto sottolineare questo.
Su b&n avevo provato versioni più, diciamo ccese, ma alla fine ho scelto questa che ho presentato proprio per i motivi che ho spiegato prima: volevo insomma che risultasse sbiadita come se fosse una vecchia fotografia...
La colomba infine per il richiamo alla vecchia canzone, che mi ha ispirato ilo titolo
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La colomba non vola più di Habrahx commento di Habrahx |
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Huncke
Luca
Matinette
Susanna
Paolo
Innanzitutto grazie per il passaggio; sono veramente contento che vi sia piaciuta
Devo però dare una spiegazione per il titolo; io titolo sempre le fotografie, mi piace non tanto perché questo sia indispensabile, ma perché questo mi aiuta a ritrovarle nella miriade di immagini che ho nel computer
Ora, vi chiederete, che significa che la colomba non vola più con questa fotografia?
In realtà non c'entra nulla, e il taglio proposto da Matinette è efficacissimo e mi pento di non averlo pensato in ripresa!
Però osservando questo personaggio solitario intento a contemplare il mare in una piovosa giornata di ottobre la mia immaginazione si è messa a galoppare, allora ho immaginato che stessi osservando la fine di un amore, quando soli con se stessi si impara a conoscere la malinconia, prima che il rimpianto.
E riflettendo su questo sconosciuto mi è tornata alla memoria una canzone di tantissimi anni fa, quando ero un bimbetto e osservavo mia madre stirare con quei buffi ferri da stiro a carbonella, che oggi sono graziosi sopramobili, ma un tempo le donne facevano roteare per attizzare la fiamma.
Mia madre stirava e cantava "Vola, colomba bianca, vola
Diglielo tu
Che tornerò
Dille che non sarà più sola
E che mai più
La lascerò"
ed io, che vedevo innumerevoli colombi sulle macerie che ancora esistevano vicino la mia casa, mi chiedevo come era fatta una colomba bianca e se era possibile che potesse parlare.
Non ebbi mai il coraggio di chiederlo a mia madre, e in seguito vennero altre canzoni, e sparirono le macerie come quei buffi ferri, e mia madre non fu più costretta a far girare il ferro per attizzare il fuoco ed io cessai di credere alle colombe parlanti.
Ecco, è quella colomba che non vola più, sull'emozione di un ricordo suscitato da una semplice fotografia...
Giovanni |
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Tattoo di maxbranco commento di Habrahx |
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Non so quanto voluto ma mi sembra di vedere un riflesso sulla maglietta; inoltre, a mio gusto, era meglio se la peluria, specialmente quella sulle spalle, non fosse stata visibile.
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... di Luigi Volpe commento di Habrahx |
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Indubbiamente suggestiva;
Le ombre chiuse, a mio parere, assieme alla focale lunga che mi sembra sia stata impiegata, tendono ad appiattire l'immagine.
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Fuori dalla finestra. di vLuca commento di Habrahx |
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Curioso in questa fotografia quello strappo bianco, che sicuramente non è il punto di attenzione del Pesonaggio umano, intento nella lettura, e però ha una sua forza comunicativa.
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