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Staffarda (CN), 22-09-2012 di Marco Petrino commento di Marco Petrino |
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Luigi, la scelta del bianco e nero non è dovuta all'invadenza del colore del tubo (che è rosso) ma alla mia predilezione per il linguaggio fotografico monocromatico. Solo forme, luci ed ombre.
Il colore lo utilizzo raramente, solo quando lo ritengo un elemento imprescindibile.
Grazie per essere ripassato ed aver puntualizzato la tua opinione.
Ciao!  |
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Staffarda (CN), 22-09-2012 di Marco Petrino commento di Marco Petrino |
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Grazie di cuore a tutti voi per i commenti!
A me il tubo non dà fastidio, preferisco averlo come base che tagliare ad eliminarlo ottenendo un'inquadratura più stretta e con meno profondità.
Ciao!  |
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sovrapposizioni di Marco Petrino commento di Marco Petrino |
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Questo portfolio è un estratto di una serie più ampia che presentai per la prima volta nel 2010 (come ha ricordato l'amico Silvano) in uno slideshow nell'ambito della "Torino Design Week".
È un progetto "aperto", in costante evoluzione.
Sinceramente speravo si distinguesse, ma forse non a tutti è arrivato in modo chiaro l'intento che sta a monte di queste fotografie (non fraintendetemi, non intendo polemizzare, se un messaggio non arriva a tutti allo stesso modo può essere colpa di chi trasmette, non necessariamente di chi riceve ).
Sisto e Claudio hanno colto le mie intenzioni.
Non voglio riprodurre murales o scritte, vorrei cogliere le sovrapposizioni (volontarie o involontarie) che modificano i significati originari.
La scelta di decontestualizzare i soggetti, senza inserirli nell'ambiente o in un ambito "street" mi serve anche per eliminare i rapporti dimensionali. Alcuni dei soggetti si sviluppano in poche decine di centimetri, altri in qualche metro.
Se può interessare, questa è una breve recensione dell'evento del 2010, scritta da Daniele D'Antonio, un caro amico, nonché artista poliedrico e promotore di numerose iniziative culturali nell'area torinese:
In questa collezione di scatti, Marco Petrino evidenzia impietosamente la ridondanza di comunicazione che coinvolge tutti, a costituire un assordante rumore di fondo, seppur esclusivamente visivo in questo caso, dove, spesso, troppo spesso, ciò che può essere utile o necessario o interessante, si perde in mezzo a migliaia di input diversi.
Le immagini non entrano e non vogliono entrare nel contenuto dei messaggi, ma esclusivamente nella forma con la quale essi appaiono.
A vecchie informazioni se ne sovrappongono di nuove, spesso parzialmente, innescando fili logici e cortocircuiti comunicativi inaspettati, sempre inconsapevoli e non necessariamente voluti dagli autori.
Ogni scatto rappresenta un istante definito del messaggio e dell'insieme dei messaggi rappresentati: nessun soggetto è rimasto uguale a se stesso, modificato nel tempo e nel frattempo dalla sovrapposizione di nuovi messaggi.
Una rappresentazione, in definitiva, della negazione dei valori del design, portata nel luogo (Torino Design Week 2010) dove esso proclama le proprie missioni e la propria vocazione.
Un "what if" in un mondo che tralasciasse, o peggio ripudiasse, i valori che il design trasmette.
Un "what if" che, alla prova dei fatti, spesso è ancora un "this is"
Grazie a tutti per l'attenzione ed i graditi commenti.
Ciao!  |
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Sara di Marco Petrino commento di Marco Petrino |
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Grazie Silvano!
d.Mino... 1000iso per la D300 non sono un problema, basta attivare la riduzione del rumore in ripresa e i risultati sono più che accettabili. Grazie!
en-pathos'62... nessun tocco magico, ho lavorato il raw con Adobe Camera Raw. In PS ho applicato solo un leggero filtro fotografico caldo. Le ombre sono naturali, la pelle riflette maggiormente la luce rispetto al velluto del sedile (non è una saletta, è una carrozza ferroviaria del 1930 circa). Grazie mille anche a te!
Susanna... le forme le ha scolpite Madre Natura , io mi sono limitato a "documentarle". Grazie di cuore!
Ciao!  |
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Torino, 05-08-12 di Marco Petrino commento di Marco Petrino |
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Grazie Luigi, il tuo commento mi dà un importante conferma. Temevo che il rigore compositivo potesse penalizzare la lettura "emotiva".
Giovane ragazzo ci sarà Lei, Signor Romanelli. Io sono "non più giovanissimo", se lo ricordi!
...poi mi spieghi cos'hai imparato? Ciao Caro. Grazie.
Vittorio... grazie, grazie, grazie
Ciao Liliana! Il fatto che tu mi abbia riconosciuto come autore sin dalla miniatura è un gran bel complimento. Grazie.
Grazie Caracol Sono felice che ti sia piaciuta e che ne apprezzi l'equilibrio.
Già Tiziana... siamo proprio piccini. Grazie.
D90, Gennaro, Susanna, Sergio... grazie mille anche a voi!
Ciao!  |
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