x I termini di utilizzo di photo4u.it sono stati aggiornati in base alle attuali leggi europee per la privacy e protezione dei dati (GDPR). Puoi leggere la nuova versione nella pagina Termini di utilizzo e Privacy.
photo4u.it
Menù
Home Home
Forum Forum
Fotografie Fotografie
Le tue Preferite Le tue Preferite
Foto della settimana Foto della Settimana
Foto in Vetrina Foto in Vetrina
i Contest di photo4u.it Contest 4u
Taccuino fotografico Taccuino fotografico
Grandi Memo Grandi Memo
Articoli Articoli
Interviste Interviste
Le recensioni degli utenti Recensioni
Tutorial Tutorial
Eventi Eventi
Libri Libri
Segnalazione concorsi Concorsi
Donazioni Donazioni
utileFutile utileFutile
Lo staff di photo4u.it Lo staff
Contatti Contatti
Privacy policy Privacy policy
Commenti da aerre
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 6, 7, 8 ... 262, 263, 264  Successivo
Commenti
...
... di diego campanelli commento di aerre

E’ incredibile con quale e quanta intensità riesca a tratteggiarsi il carattere di semplicità e dolcezza di questo ritratto che è tutto nel “racconto” di quello sguardo di disarmato abbandono di Cipolla …un po’ consapevole di compiacere e assecondare quasi rassegnata lo strano armeggiare del padrone …un po’ naufraga di quell’amore che è senso di un’appartenenza assoluta e incondizionata.

E …si “fa” tutto lì, …questo ritratto di semplici note di rilassata quotidianità intima e familiare, …nella arrendevolezza consapevole e inaspettatamente teatrale di quello sguardo che da sotto in su fissa l’obiettivo e pare al tempo stesso scivolare via di lato …quasi sul punto di fuggire la nostra attenzione, richiamato da un centro di interesse fuori campo.

Un’espressività che è anche nello “stare” raccolto della posa, …con la testa leggermente inclinata sulle zampe incrociate, …quasi che Cipolla si rannicchiasse con un atteggiamento di arrendevole abbandono che è parte di quel dialogo silenzioso tra il fotografo ed il soggetto che “fa” il racconto di questo ritratto.

Perché …il punto è ancora una volta il “racconto”, …per quanto semplice ed immediato nella sua intensità, che è qui prima di tutto l’espressione di un dialogo a doppio senso tra fotografo e soggetto, tra Cipolla e Diego cioè, ...come coinvolgimento emozionale forte … intenso e incondizionato, cui il ritratto deve tutta la sua forza evocativa e capacità di coinvolgere lo spettatore.

Noi …non vediamo il fotografo, …non scorgiamo il nostro Diego all’interno del frame, …eppure ne avvertiamo la presenza, quasi nel farsi di un ritratto a due che è proprio nella forza di suggestione evocativa dello sguardo di Cipolla che si spinge con dolcezza oltre i margini del campo di immagine e si fissa con consapevole e decisa arrendevolezza su quell’unico centro di attenzione affettiva ed emozionale che è il suo padrone.

Ma …non è tutto merito delle consumate abilità teatrali di Cipolla Very Happy, …perché …perché il nostro Diego …sa …è consapevole che la giusta composizione avrebbe potuto fare la differenza nella resa espressiva del ritratto.

Si affida alle note raccolte di un taglio quadrato che abbraccia e avvolge, per meglio restituire il carattere di questa atmosfera di intima complicità …ma si tiene ben lontano dal creare una composizione centrale: la figura del cane è tagliata a metà, calibrando con attenzione l’occhio più esposto alla luce su uno dei punti forti del frame all’incrocio dei terzi, e fa da contraltare alla metà vuota del frame alla nostra sinistra.

Ma perché lo fa? …Perché il nostro Diego sbilancia così la composizione e lascia tutto quello spazio di frame tutto sommato vuoto e privo di peso figurativo.

La risposta è in quel coinvolgimento emozionale forte di cui sopra, …in quel dialogo a distanza silenzioso che gli fa riconoscere in quell’atteggiamento di consapevole arrendevolezza da parte di Cipolla tutto il senso narrativo dello scatto. Ed è bene dunque che lo “stare” di Cipolla, …quel suo rannicchiarsi quasi sotto il “peso” dello sguardo amorevole del suo padrone , …risulti ancora più raccolto, …ritagliato al margine del frame all’interno di uno spazio che pare farsi ancora più intimo.

Ed è per questa stessa via che l’angolo di ripresa si mantiene consapevolmente alto sia per indirizzare dal basso verso l’alto lo sguardo del cane sia per meglio restituire la prospettiva del corpo che si raccoglie in bilico tra la teatralità della “posa d’occasione” e l’abbandono disarmato pregno d’amore.

Ecco perché trovo perfetto il taglio che ha l’inquadratura nel dare il giusto respiro in alto. E’ bellissima la progressione verso l’alto delle tre fasce che scandiscono la struttura spaziale e compositiva del frame ciascuna con una diversa resa materica e tonale. La base del divano che fa da piede al frame ha una tessitura forte e prepara il progressivo allentarsi della consistenza materica, dal basso verso l’alto …sino alla indifferente zona nera e immaterica dello sfondo su cui stacca in un delizioso gioco di ton sur ton la figura accovacciata di Cipolla.

Ed è un bene che proprio quest’ultima fascia sia più ampia a dare il giusto respiro spaziale e prospettico all’insieme.

Ci sarebbe ancora da dire (…e parecchio anche) sull’attenzione posta alla distribuzione delle masse tonali di questo bellissimo bianco nero che è anche in quella delicatissima pennellata di bianco delle zampe e del muso …unico punto di bianco in una complessa teoria di variegati toni scuri e scurissimi, a focalizzare tutto l’impianto narrativo del ritratto sulla dolcezza disarmante e disarmata dello sguardo di questo meraviglioso animale.

Solo complimenti.

A Smile
friends
friends di di4b0liko commento di aerre

...Non è mai facile imbastire un “racconto” (vero motore della genesi di uno scatto come un ritratto) quando abbiamo a che fare con i nostri amici animali.

Se ti va se ne è parlato un po’ qui:
http://www.photo4u.it/viewtopicnews.php?t=337145

E’ sempre complicato infatti fare in modo che lo scatto riesca a compiere quel salto che è capace di trasformare la foto di “un” cane (in questo caso) nel ritratto di “quel” cane, …cogliendo cioè quelle sfumature che ce ne svelano in qualche modo la peculiarità, …tanto che a volte non riescono a dipanarsi le trame di quel “racconto” che resta fondamentalmente inespresso.

Ma non qui …tanto che lo scatto, …pur nella semplicità del suo registro narrativo sicuramente non nuovo e abbastanza rivisitato, …riesce a strapparci un sorriso di commozione sincera.

Disarma la dolcezza infinita di quello sguardo che dal basso scorre lo spazio del frame rivolto agli occhi della sua “amica”.

Ed è lì il segreto dello scatto, …nel suo potere di rievocare pur se al di fuori dell’inquadratura quella strettissima connessione di sguardi che sentiamo forte, …quell’indissolubile linea di forza che serra lo sguardo di quel magnifico animale agli occhi della sua padrona, suo unico “centro” emozionale.

E’ lì il ritratto …in questa intensità narrativa, …franca …genuina …semplicemente vera.

Sapiente dunque la scelta di stringere sulla figura del cane ma mantenere la chiara leggibilità del primo piano debolmente sfuocato grazie alla misurata profondità di campo …e sapiente la gestione del rapporto figura/sfondo che è capace di isolare i soggetti facendoli staccare sulla luminosa e sfuocata quinta del prato, amplificando così il timbro emozionale della scena.

Mi piace anche come la dinamica espressiva di questo gesto di …sincera amicizia agganci il gioco diagonale del frame ribadendo la direzione dello sguardo …a tutto vantaggio della resa narrativa del ritratto.

Bravo.
A Smile
The End
The End di orma commento di aerre

…Meraviglioso il taglio di questo ritratto che serra le fila di una connessione ….quasi fisica ed intensamente emozionale con l’abbandono sospeso di quello sguardo che letteralmente naufraga nell’indistinto flusso di pensieri senza peso.

L’inquadratura è stretta …strettissima, quasi volesse farci partecipi di quel viaggio silenzioso tra le pieghe dell’anima, …eppure sufficientemente ampia nel lasciare che il disegno della curva della spalla faccia da piede al frame e registri la rotazione del viso che inclina leggermente in avanti assecondando quel leggero ondeggiare dello sguardo che scivola verso il basso.

Occhi sospesi …quasi attoniti, …come quando l’accendersi improvviso di un ricordo …o il sussulto di un’emozione che scuote ad un tratto …ci disarma e sospende in bilico sul margine di un orizzonte immaginario dove rivolgere lo sguardo ormai naufrago di sé.

E si consuma tutto lì …questo potente ritratto, …in quel bagliore che s’accende improvviso negli occhi, …come il riverbero di una emozione appena rievocata dal segreto di stanze inaccessibili, …nell’ondeggiare di quella fragile ciocca di rame che pare quasi fremere come scossa da un tremito leggero.

Ecco perché è giusto che la composizione sbilanci così generosamente la figura di lato aprendo lo spazio del frame al respiro di uno scenario tutto emozionale dove pare acquistare peso e sostanza l’espressività dello sguardo cui fa da controcanto il nervoso e vibrante grafismo della ciocca di capelli.

Bello.

Bello e bellissimo tutto l’impianto di luce che dà al ritratto una straordinaria resa tridimensionale capace di avvicinarci ancora di più al viso di Cristina, …quasi ne avvertissimo lo sciabordio dei pensieri.

Davvero ammirato.
A Smile
Autoritratto
Autoritratto di Hires Pixel commento di aerre

...Appunto, ...mi riferivo proprio a quell'effetto a scaletta che si nota lungo i margini di maggiore luminosità come i capelli, i contorni dei vetri o gli stessi peli della barba.

Spesso dipende dalle dimensioni in cui è pubblicata la foto, quando il ridimensionamento dell'immagine avviene successivamente alle operazioni con cui si cerca di migliorare la nitidezza dell'immagine.

L'applicazione della maschera di contrasto o di qualunque altro filtro per migliorare la nitidezza va infatti fatta ad hoc ...volta per volta ...in funzione delle dimensioni di pubblicazione o di stampa dell'immagine.

D'accordo che non hai applicato nessuna maschera di contrasto, ...ma è possibile che le operazioni che hai eseguito per ottimizzare la resa in termini di croccantezza del dettaglio, fossero ottimali per una determinata dimensione (quella dell'originale) ed una volta ridimensionata per il forum sia venuto fuori quell'eccesso di aliasing.

Ma non sono molto ferrato in materia..... Very Happy
Ambientato poi stretto
Ambientato poi stretto di Playlight commento di aerre

....Un dittico dalla forte suggestione emozionale, il cui racconto pare scivolare come una carezza appena sussurrata, attraverso la fuga di pensieri carichi di nostalgia e trepidazione oltre il margine di un orizzonte lontano.

A parte quel pizzico di luce in più, nelle parole che mi trovano d'accordo del nostro Mauro, ...nella possibilità cioè di dare maggiore tensione al contrasto con una più generosa resa delle alte luci, ...è comunque nell'ombrosità diffusa della sua atmosfera che il ritratto consuma parte della sua volontà narrativa.

Una intonazione volutamente bassa cioè della sua gamma tonale come principale chiave espressiva, che ammorbidisce nella delicatezza di un canto sussurrato il volo di quello sguardo ..."buttato" oltre un limite inesistente al di sopra dell'orizzonte, ...come di chi ...distrattamente fissa un punto lontano dello scenario come un nodo in cui addensare e sciogliere il groviglio dei propri pensieri, ...in un tumulto inestricabile e dolcissimo di ricordi , ...di nostalgie e di vuoti ...ma anche di ansie ed aspettative che si tingono del calore e della freschezza dei sogni.

Mi piace come il punto di ripresa, per effetto dell'accostamento dei due frames, ...ruoti attorno al soggetto assecondando le nostre spontanee abitudini di lettura di una immagine da sinistra a destra.

La prima ripresa è ampia, registra lo stare della posa con una gestualità del corpo che pare abbandonarsi al peso della dolcezza ...un pò malinconica e nostalgica di quei pensieri, mentre lo sguardo scivola lontano, assecondato dalla rotazione del viso. Ma subito dopo la ripresa ...prima laterale e distante, ...si fa vicina e frontale rispetto alla direzione dello sguardo ...conferendo al ritratto un carattere di suggestiva intonazione introspettiva.

Si ha l'impressione di avvicinarsi piano e con il fiato sospeso, ...fin quasi al margine di un universo intimo e privato, ...tanto che il carattere stretto del'inquadratura frontale ha il potere di farci sentire la forza e l'intensità di quei pensieri che scaldati dalla luce radente del tramonto si spingono lontano, ...quasi potessimo intrufolarci tra le maglie di un intrigato quanto dolcissimo groviglio di emozioni vere e sincere.

Ma lo sguardo scivola via, ...fugge la presenza dell'obiettivo sottraendosi al nostro tentativo di serrare le fila di una connessione visiva.

Ed è a questa ...come dire ..."solitudine" emozionale, ...di questo sguardo assorto e quasi disarmato nel flusso di quelle visioni del cuore che gli si rievocano di fronte agli occhi, ...che il ritratto deve parte della sua suggestione evocativa.

Un piccolo dubbio sulla presenza di quella robusta fascia intermedia che separa i due frames, ...forse troppo spessa, ...tanto da creare una soluzione di continuità che più che "raccordare" ..."interrompe" la successione figurativa dei due punti di vista. Sembra strano ma il braccio sinistro del ragazzo pare premere contro la solida fascia nera come se non avesse il giusto respiro, ...mentre se si prova ad avvicinare i due frames, lasciando un'esile striscia di separazione ...il tutto appare più fresco ed immediato.

Alla prossima.

A Smile
Autoritratto
Autoritratto di Hires Pixel commento di aerre

Uno scatto dalla forte resa espressiva nella sua “studiata” teatralità che si muove tra le sfumature di una scanzonata leggerezza e il bisogno che si avverte a tratti di spingere il racconto oltre la maschera della propria esteriorità.

Eh si ..perchè c’è una certa complessità narrativa in questo self che in qualche modo ti spiazza a primo acchito nel far scivolare il racconto sulla disimpegnata ironia di una smorfia apparentemente fine a se stessa.

Perché …è vero, …come osservano Mauro e Salvatore che in qualche modo lo scatto in quel suo “apparire” fortemente …rischia di restare in superficie, quasi fosse alimentato più da un gusto estetizzante che genuinamente narrativo. Si prova insomma un certo “disagio” iniziale nel leggere lo scatto come “ritratto” proprio per la sua forte componente teatrale ed estetizzante che sembra adombrarnee la sostanza narrativa.

All’inizio però.

Perché è proprio questo aspetto che a mio avviso ne fa la sua “sostanza” e ne definisce la complessità narrativa di cui parlavo.

...Quella del self è sempre una sfida titanica in quel suo “mettersi a nudo”, ..quel raccontare e raccontarsi che, spingendosi oltre la superficie delle cose, attraversa le intrigate maglie del nostro universo più intimo, …nel momento in cui la formulazione prima e l’espressione poi di quel “giudizio” che è il vero motore del “Ritratto”, si compie entro i margini di quella particolarissima circolarità data dall’identità tra fotografo e soggetto.

Ma la magia del “Ritratto” …e del self in particolare, …fa sì che a volte si riescano a districare le maglie della propria soggettività …quasi ci si potesse guardare a distanza attraverso il filtro di uno specchio offerto dal mezzo fotografico capace di riflettere non ciò che “è”, …non ciò che “vediamo” insomma, ma quel che davvero “sentiamo”.

Da qui la teatralità di questo self, …la scanzonata e ironica irriverenza di una smorfia che paradossalmente in quel suo costruirsi una maschera dietro la quale nascondere sé stessi, offre la strada per cercare di forzare i limiti della propria soggettività.

Una teatralità esibita e consapevole cioè con la quale si cerca di risolvere il nodo di quell’inevitabile imbarazzo che accompagna il nostro “mettersi a nudo” e che si fa al tempo stesso lo strumento grazie al quale tentare di scorrere le pieghe di un tessuto intimo e privato …difficilmente condivisibile.

“Tutti recitiamo” ..diceva Avedon, …”nella speranza di essere riconosciuti per quello che vorremmo essere”.

E’ insomma un self la cui “recitazione” è parte di quel tentativo di raccontarsi, …come strumento espressivo di un atto più o meno consapevole di lettura e racconto di sé.

E quello che ne viene fuori infatti, …dalla parte cioè di chi guarda, …è il racconto di una personalità che sa mettersi in gioco, …la cui auto ironia fa da piacevole controcanto alla “esibita” ruvidezza simpaticamente dissacrante e irriverente della sua “maschera” che lascia trasparire però una certa complessità emozionale, …spessore, …concretezza, …acutezza, …ma anche fragilità e incertezza.

In qualunque atto recitativo …mettiamola così, ..si finisce con il tradire parte di ciò che si è …anche in quell’inconsapevole nascondersi o vestire i panni di un personaggio che reca le tracce di ciò che vorremmo essere.

E lo dimostra questo self …in molte delle sue scelte espressive che si fanno cardine del racconto.

L’inquadratura è stretta, accorcia le distanze e serra le fila di una connessione con l’osservatore, ..ma l’angolo di ripresa è basso …quasi ad imporre un punto di vista privilegiato da parte di chi cerca di sovrastarci.

Ma lo fa con ironia, …con la consapevolezza di un gioco che scioglie il nodo di quella che è a suo modo una “verità”, …quella cioè di chi maschera il proprio desiderio di essere e comunicare attraverso la esibita irriverenza di un poeta ironicamente maledetto che possiamo conoscere solo dopo avere forzato i limiti di quel filtro superficiale che ce lo allontana e maschera.

Ecco il senso di quel deliberato atto recitativo che spesso si nasconde dietro la composizione di un self.

E’ un gioco, …ma svolto con l’attenzione in questo caso di chi rivela cura nelle cose.

Guardo cioè anche al traguardo tecnico raggiunto comunque dallo scatto, …nella gestione di una luce laterale e alta che scava i volumi e dà concretezza e sostanza all’espressività del volto, …..nell’equilibrio cromatico della tavolozza, …nella difficile partita con il riflesso degli occhiali abilmente sfruttato nel gioco di quella “maschera” che cela e interpreta, …nell’attenzione di quel moderato aggancio dell’asse del viso alla diagonale del frame che sottolinea la dinamica espressiva, …nella calibrata composizione del taglio che sbilancia di poco la figura per accogliere il “senso” della posa.

Forse qualche appesantimento nella struttura dei dettagli dato da una maschera di contrasto troppo generosa (soprattutto nei capelli) …o lo scarso respiro che l’inquadratura rischia di avere in alto nell’incertezza di includere o meno il disegno dei capelli (avrei tagliato un paio di centimetri più in basso), …ma trovo che lo scatto sia “compiuto” da un punto di vista della sua resa narrativa.

E lo è ..almeno per quel che mi arriva, …proprio nel suo palese ed esibito calcare la mano sulla teatralità del “fare”.

Alla prossima (..forse mi sono dilungato un pò Very Happy)

A Smile
Alfonso e Fausto - Inverno 1985
Alfonso e Fausto - Inverno 1985 di jus commento di aerre

jus ha scritto:
.....Fausto, non era per nulla cosciente e partecipe al gioco, per lui era un ritratto serio Smile


.....ahhh ...allora ancora meglio Very Happy
autoritratto-2
autoritratto-2 di aerre commento di aerre

@ Hires Pixel: Grazie mille Hires ....si Very Happy ...sarà il pizzetto.

@ Silvano Romanelli: Silvanone mio ...grazie di cuore. Auguri immensi anche a te Smile
autoritratto-2
autoritratto-2 di aerre commento di aerre

....Clara, ....quanta emozione nel rileggerti e nel ritrovarti qui, al margine di uno scatto che ha significato molto per me. Come molto hanno significato l'affetto e il riscontro di molti degli amici che hanno accompagnato da quel lontano 2008 i miei passi tra queste pagine. Come molto ha significato e ...significa il tuo affetto, che serbo come cosa preziosa perchè so di grande sincerità e franchezza.

Un radioso 2014, amica mia.

Giuseppe Amici
Ilaria
Ilaria di Salvatore Gallo commento di aerre

Ha la forza di un lampo che fende le trame inaccessibili di un universo privato ...segreto e inviolabile, questo ritratto capace di una emozione di piena potenza.

Ci fissa ...la piccola Ilaria, ...ma lo fa con uno sguardo ormai quasi adulto, ...con il piglio di una ferma consapevolezza che pare prendere vita nella fiamma di quella scintilla che brilla nello scuro dei suoi occhi e fissarsi nello stare sospeso di un'espressività in bilico tra l'universo infantile di giochi ...magie e sogni dorati di principesse e cavalieri ...e nuovi scenari, ...fragili ed incerti, che paiono profilarsi all'orizzonte di un mondo tutto da scoprire.

Già ...ci appare quasi adulta ...la "nostra" piccola Ilaria, ...in quella sfumatura di innocente tristezza che pare volerla scuotere dall'incanto dei suoi giochi, ...in quel dolcissimo accenno ad un consapevole e quasi disarmato abbandono al flusso di una vita che la porta di giorno in giorno ad esplorare sentieri di inaspettata trepidazione, ...in quella luce che brilla liquida nello scuro degli occhi con la forza di un canto di note sempre più mature e complesse.

Ci guarda ... Ilaria. In silenzio, ....e lo fa dal segreto di quel suo rintanarsi tra le pieghe del cappuccio di una felpa, come di chi ...a tratti si "nasconde" ...a tratti si "isola", ...allontanandoci e ritagliandosi uno spazio che la fermezza di quello sguardo sicuro e brillante rivendica in tutta la sua inviolabile inaccessibilità.

Due cose fa il nostro Salvatore che, quasi inconsapevolmente e con il fiato sospeso, .... registra a distanza e con il cuore colmo di meraviglia l'alterno volgere della luce di un piccolo raggio di sole, ...stringe l'inquadratura sull'espressione sfuggente di Ilaria all'interno di un taglio quadrato che l'abbraccia e avvolge con tutto il calore di uno sguardo carico d'emozione ...e lascia che la ripresa sfili di lato, sbilanciando la composizione sulla destra.

L'adozione del taglio quadrato consente di amplificare la dinamica espressiva di questo rintanarsi consapevole del soggetto entro il segreto del proprio universo, mentre lo sbilanciamento dell'inquadratura a destra permette sia di lasciare intatto il piacevole gioco grafico e avvolgente della sinuosa curva del cappuccio che incornicia il viso ...sia di decentrare il viso della piccola ...cogliendone quel carattere quasi "defilato".

Proprio lo sbilanciamento dell'asse del viso infatti, sul primo ...."generoso" terzo a sinistra del frame ...a far da controcanto alla curva del cappuccio, dà al ritratto un carattere di fragile incertezza, ...quasi che la piccola stia per compiere una rotazione del viso che la farà scivolare ancora di più nell'intimità del suo inaccessibile spazio, ...quasi che stia per sottrarsi definitivamente al nostro sguardo celandosi tra le trame dei suoi capelli, ...rintanandosi o rifugiandosi di lì a poco nel segreto di quell'ombra che la tiene sospesa tra l'incanto di antichi regni di fate ...e la trepidazione di realtà del tutto nuove e indeterminate.

Un ritratto dolcissimo e bellissimo ...ancor di più perché è un ritratto del cuore che con il cuore registra un istante carico d'emozione che si fa metafora di un brano di vita ....e che ci commuove e fa sorridere di suggestione vera.

A Smile
Mauroq
Mauroq di alexab commento di aerre

Si addensa tutto nella fermezza …tagliente …risoluta e diretta dello sguardo più indagatore che interlocutorio del nostro Mauro, …il registro narrativo di questo ritratto che ci lascia respirare parte di quelle umide atmosfere di un mare di inverno ...silenzioso e distante, che abbiamo ormai imparato a riconoscere come parte sostanziale della sua produzione fotografica.

Scenario di un paesaggio che ha sempre rivestito il carattere di uno spazio emozionale come teatro del suo sentire e del suo spingersi “oltre” nel canto di una riflessione squisitamente privata ove ciò che egli vede non è mai ciò che “è” ma ciò che in effetti “sente”.

E mi piace quindi che questo scenario umido dai colori scarichi e ombrosi di un mare di dicembre ….faccia da quinta ….”narrativa” di questa ripresa diretta che giustamente sbilancia il soggetto di lato, sul terzo a destra del frame, per meglio aprire al respiro sull’orizzonte marino.

Composizione attenta, con l’occhio centrato su uno dei punti forti del fotogramma, ….sull’incrocio dei terzi cioè, …tanto che avvertiamo quasi con soggezione il “peso” di quello sguardo che pare sul punto di “intrufolarsi” tra le pieghe dei nostri pensieri più intimi.

Ma non è così …ed il ritratto è capace di cogliere quella sfumatura di ironica “ombrosità” di un carattere solitario e “leggero”.

Bene, quindi …perché al di là di ogni rilievo tecnico ….lo scatto è compiuto per la sua parte più importante che è il suo “racconto”.

Un mondo di auguri.
A Smile
autoritratto-2
autoritratto-2 di aerre commento di aerre

@marinaio: grazie mille Marco, felice del tuo riscontro Smile
Alfonso e Fausto - Inverno 1985
Alfonso e Fausto - Inverno 1985 di jus commento di aerre

…C’è tutto un mondo che si respira dentro questa foto, …un ritratto capace di rievocarsi da un tessuto caro della memoria del cuore con la forza di una suggestione sempre viva e vibrante.

Mi piace la sua atmosfera di rilassata serenità, …una pausa durante le ore di studio o di lavoro, …all’insegna di una ironica e spensierata voglia di giocare che ci fa tornare bambini …oggi come ieri, …e mi piace come il senso di questa amichevole complicità si rifletta nella pacatezza delle espressioni di Alfonso e di Fausto, …più goliardica e allegra quella di uno …più “accondiscendente” quella dell’altro …come di chi in fondo è consapevole senza darlo a vedere di essere oggetto di un gioco che si consuma nella irriverente simpatia di quel gesto scanzonato e …”universale”.

“Universale” …già ….perchè, al di là del gesto di Alfonso …di quell’istante di gioco in sé, …c’è qualcosa che fa slittare lo scatto su di un piano di valori ideali che sfiora corde sensibili del nostro immaginario.

Vero …ci sono tutti gli elementi tipici di un periodo non troppo lontano, …ma comunque inevitabilmente “passato” …dal maglione a coste larghe e dalle maniche abbondanti sui polsini stretti, …ai vari particolari di uno studio di progettazione che ormai non riconoscerebbe neanche uno studente di architettura di oggi.

Guardo ad esempio alla lametta che Fausto tiene tra le dita con aria del tutto naturale …come fosse la cosa più normale del mondo e che solo chi ha passato anni a sistemare gli errori sui lucidi dei disegni ad inchiostro di china sa a cosa serve.

Vero ….ci sono tutti in questo ritratto gli elementi di un mondo che profuma di ricordi ed emozioni lontane nel tempo, …eppure molto del suo registro narrativo continua ad essere genuinamente vivo ed attuale in quell’atmosfera di rilassata e goliardica spensieratezza che tutti ci accomuna, …in quella leggerezza che ci fa tornare tutti quanti bambini nella seriosità di un ambiente di lavoro, …nella franchezza genuina ed immediata di quei sorrisi che non possono avere determinazione di tempo.

Una serena atmosfera di pacata rilassatezza che si riflette anche nella compostezza della stessa composizione centrale di questa ripresa frontale ….immediata …semplice …senza filtri, cui il ritratto deve parte della sua immediatezza e spontaneità.

Il bianco nero …al di là di nostalgici rimpianti a volte più di circostanza che di sostanza, …è davvero splendido. Splendido nella sua gamma tonale serena di una ricca e setosa varietà di grigi, …nella grumosità calda e materica della sua grana, …nel suo profumo di cose autentiche.

A Smile
...Ti chiamerò 'uomo'.
...Ti chiamerò 'uomo'. di aerre commento di aerre

@ nirvana.: grazie Rosita, ...il tuo riscontro è per me motivo di orgoglio Smile
Ily e Pier
Ily e Pier di Susanna.R commento di aerre

….Eh si, …peccato davvero per quel micromosso che il “curioso” tempo di posa (in un ritratto che rivela infatti un minimo di preparazione) ha inevitabilmente imposto.

Ma poco importa. Poco importa davvero di fronte alla forza emozionale del suo registro narrativo, …alla genuina …come dire ….”densità affettiva” del suo racconto che scuote forte …emoziona e commuove nella sua atmosfera carica di suggestione.

La nostra Susanna s’affida …e giustamente …al calore avvolgente di un taglio quadrato entro cui comporre questo abbraccio che ha tutta l’intensità di un “grumo” d’amore, …come un ammasso denso di una materia univoca ed indissolubile.

E come tale ci appaiono Ily e Pier, …volti differenti di una stessa anima, …declinazioni differenti di una …indivisibile …concreta …spessa e materica sostanza d’amore, …complice l’adozione di un bianco nero che nell’economia del suo linguaggio esalta i valori di massa nella corposità spessa e materica dei suoi neri densi e profondi.

Per questo è così importante l’adozione del frame quadrato ed è così importante che la nostra Susanna ne individui la sua capacità di accentrare la sostanza figurativa, …farne materia solida che puoi toccare quasi con mano, …restituirci i soggetti cioè come un’unica sostanza emozionale concreta che pare avere davvero “peso”.
Le figure staccano sullo sfondo secondo il disegno di un profilo a piramide infatti ed è la solidità del “piede” del frame a cui lo scatto deve parte della sua disarmante resa espressiva.

Ma c’è di più.

Ed è un “di più” che attiene alla capacità di racconto che è propria di un “Ritratto” come naturale conseguenza della sensibilità di chi prima sa ascoltare e leggere.

Guardo alla diversa espressività di Ily e di Pier …che appaiono davvero come “volti” differenti di quella univoca sostanza emozionale. Guardo all’espressione serena …eppure ferma e diretta di lui, …di chi veglia e protegge a far da controcanto alla carezza di quella mano che …coccola e difende senza esercitare alcuna pressione.

Non c’è pressione in quella gestualità, …solo il desiderio di un contatto che si va facendo via via più avvolgente sino a liberarsi nella forza intima di quell’abbraccio sincero, propria di chi “ama” senza “possedere”.

E …guardo al guizzo di luce che pare danzare nello sguardo distante di Ily, ….così diverso da quello presente e diretto di Pier. E’ uno sguardo che è già abbandono, …naufragio disarmato tra le pieghe di quell’abbraccio del quale non si può fare a meno.

Ma tutto questo, …questo racconto …colto nella fugacità di mezzo secondo di posa, …nulla direbbe di sé senza che la composizione prima e l’adozione poi di un bianconero fortemente espressivo, nella logica della distribuzione dei toni, fossero capaci di restituirci un forte senso di volume e di massa.

Perché è attraverso i valori di massa più che di disegno che il ritratto consuma qui tutta la sua potenza espressiva oltre che la sua fragile e delicata suggestione emozionale.

Brava davvero, Susanna.


A Smile
...Ti chiamerò 'uomo'.
...Ti chiamerò 'uomo'. di aerre commento di aerre

....grazie di cuore a tutto lo Staff per il prezioso regalo Smile

@gianjackal: grazie Gian, felice del tuo riscontro Smile

@essedi: grazie mille Smile

A Amici
Sara
Sara di brunomar commento di aerre

Una bella luce ...decisa nella sua carezza laterale che accende i contorni della figura facendola staccare sullo sfondo sfuocato e dona sostanza e volume al gioco robusto del chiaroscuro.

Ma c'è delicatezza in questa luce che a tratti scivola lungo i contorni appena sfumati con il guizzo di una danza vaporosa e lieve e che proprio per questo suo carattere sembra accordarsi al racconto del bel sorriso di Sara ...solare e diretto, ...vibrante come uno squillante canto di vita ...eppure fragile e dolce, con quella sfumatura di consapevole imbarazzo.

Un ritratto semplice ....genuino, ...nella limpidezza del suo racconto.

Corretto lo sbilanciamento della figura di lato con l'asse sul terzo a destra che sottolinea e amplifica l'immediatezza della dinamica espressiva del viso che ruota sul busto e recupera la frontalità della ripresa.

Piacevole anche quel leggero gioco diagonale impresso a tutto lo scenario figurativo con la posizione del braccio ed il "movimento" dei capelli a far da controcanto al disegno del pavimento di sfondo.

Quel che non mi torna del tutto è il generoso, ...più che generoso anzi, timbro dato al viraggio. Se da un lato è forte il desiderio di sottolineare il calore e la solarità del sorriso di Sara, con il ricorso ad una tavolozza densa di sfumature di ambra e di miele ...dall'altro questo credo che finisca con l'appesantire la tessitura cromatica togliendo quella freschezza che è invece l'aspetto narrativo più coinvolgente del ritratto.

Da un punto di vista squisitamente tecnico il tono seppiato è fin troppo denso infatti, con tracce di magenta a far da transizione tra le zone d'ombra e le alte luci che rischiano di spegnere la limpidezza del chiaroscuro.

Avrei preso la strada di un semplice bianco nero.

Alla prossima.

A Smile
rimandi
rimandi di sfoca commento di aerre

Mi piace il racconto di questo ritratto che a tratti acquista un valore quasi universale nello sfiorare corde sensibili del nostro immaginario emozionale ...spingendosi "oltre" la realtà specifica dei due piccoli soggetti.

Un duettare tra il primo piano e lo sfondo sfuocato che assume una particolare rilevanza narrativa nell'alludere in quel "rimando" figurativo ad una sorta di percorso di vita carico di emozione, ...quasi desse sostanza figurativa all'universo infantile dei primissimi anni che la piccola si è ormai lasciata alle spalle, mentre cominciano a profilarsi sul margine del proprio orizzonte emozionale i primi grandi e piccoli pensieri che si affollano e registrano con il loro flusso l'inevitabile scorrere del tempo.

L'inquadratura del frame stringe sullo stare raccolto e pensieroso della piccola alla nostra destra, come se volesse penetrare il segreto del suo abbandonarsi all'intrigato addensarsi di mille emozioni e sbilancia generosamente la figura di lato, aprendo sulla sinistra allo sfondo sfuocato che fa da quinta emozionale, ...come una sorta di ...come dire ...di "sottofondo emotivo" ...di proiezione di quell'universo di sogni ...di fantasie e di ricordi di incontaminata purezza che s'affollano nella mente della piccola e fanno da contrappunto al contorno di nuove emozioni ....di piccole preoccupazioni forse ...o di nuovi scenari del cuore che spaventano ed entusiasmano.

Una composizione non facile in quel tentativo di tenere insieme e fondere i due piani figurativi in modo che entrambi avessero pregnanza narrativa, ma senza prevaricare l'uno sull'altro.

Quel che a mio avviso rende leggermente incerta la composizione è il disegno delle ciocche dei capelli che interrompe un pò troppo bruscamente la continuità del frame proprio al centro. Se questo da un lato può rientrare nella stessa logica narrativa del ritratto nello scandire cioè la successione spazio-figurativa dei due piani prospettici e nel ritagliare la dinamica espressiva della piccola alla nostra destra entro uno spazio che sembra farsi ancora più intimo ed impenetrabile, ....dall'altro lato ...forse proprio per il loro porsi al centro del frame, i capelli rischiano di essere un elemento di disturbo che separa le due metà dell'inquadratura.

Al di là di questo comunque, ...perchè è facile parlare con il senno di poi, ...sarebbe stato interessante esplorare le varie possibilità offerte da una maggiore o minore sovrapposizione tra le due figure, nella logica di una maggiore o minore "contaminazione" figurativa e quindi narrativa.

Avrei invece tenuto l'inquadratura leggermente più bassa, con meno spazio in alto a favore del "piede" del frame, così da dare più pregnanza alla dinamica espressiva della posa con la mano che "sorregge" quel silenzioso abbandono del viso della piccola.

Bianco nero morbido, ...delicato ...concorde al carattere evocativo della ripresa. Ci si potrebbe chiedere se la maggiore intensità della luce che carezza la figura di sfondo rispetto al viso della piccola in primo piano, aiuti o meno la resa espressiva della scena o se era meglio lasciare lo sfondo in leggera chiave bassa rispetto al primo piano.

Forse si potrebbe provare a dare più forza al gioco delle alte luci nella zona di primo piano.

A Smile
...
... di Mauroq commento di aerre

...tradurre in allusione metafisica la presenza tangibile e concreta di due Labrador ...non è cosa da tutti.

Grande Maurè ...e auguri Smile
s.t.
s.t. di Gianluca Riefolo commento di aerre

…Ma che bella la dolcezza sussurrata di questo chiaroscuro morbido e leggero che ha tutto il calore di una carezza capace di restituirci il carattere di intima complicità e rilassata familiarità che si respira attraverso il suo delicato e fragile gioco di luci ed ombre.

Mi piace …mi piace da morire quel consapevole inclinare del viso di lato che dona forza e significato alla luminosa chiarezza dello sguardo accogliente …interlocutorio e dolcissimo, sopra il sorriso leggero di chi sembra voler accorciare le distanze anche attraverso l’atteggiamento del corpo.

Bravo quindi il nostro Gianluca a stringere l’inquadratura per meglio serrare le fila di quella connessione visiva ed emozionale con la limpidezza radiosa di vita di quello sguardo denso di empatia ….e bravo ad agganciare l’inclinazione del capo alla diagonale del frame verticale, amplificando così la resa della dinamica espressiva della posa.

Forse il taglio stringe un po’ troppo sulla sinistra e avremmo preferito un maggior respiro per non “comprimere” troppo il disegno della guancia che “spinge” contro il margine del frame per via della rotazione del capo.

Ma è poca cosa ….davvero.

Resta questa magnifica danza di luci ed ombre che paiono duettare tra le pieghe di quell’espressione così dolce a far da perno narrativo di tutto il ritratto.

E’ un racconto di disarmante semplicità …quello che la sensibilità del nostro Gianluca imbastisce, …affascinato ed emozionato dallo sguardo di chi si arrende con complicità e consapevolezza al suo obiettivo, …tanto che inconsapevolmente stringe l’inquadratura e si avvicina ….come irretito da una luce che pare riverberare dal segreto di un universo che per un istante ci rende partecipi del suo mistero.

Un 50mm che forse chiedeva una maggiore distanza dal soggetto …ma che in qualche modo riesce proprio per il suo carattere a restituirci tutto il calore e la …come dire …”carezza emozionale” di questo avvicinarsi piano …quasi a sfiorare il viso …irretiti dalla dolcezza di quel sorriso.

Un mondo di auguri.

A Smile
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 6, 7, 8 ... 262, 263, 264  Successivo

Tutti i contenuti presenti sul sito sono di proprieta' esclusiva degli autori, sono vietate la riproduzione e la distribuzione degli stessi senza previa esplicita autorizzazione.

Visualizza la policy con cui vengono gestiti i cookie.

© 2003, 2015 photo4u.it - contatti - based on phpBB - Andrea Giorgi