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Commenti da civ833
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
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Commenti
Banchina del Tevere, 11 gennaio 2009
Banchina del Tevere, 11 gennaio 2009 di civ833 commento di civ833

Pentax K200D, focale 18 mm. Tentativi di bianco e nero al digitale, ogni commento è ben accetto.
Colpi di luce
Colpi di luce di ale70200 commento di civ833

Soggetto ed idea interessanti, penalizzati un po' dal taglio a sinistra e della profondità di campo, che mantiene in fuoco uno sfondo che avrei preferito meno definito. Avrei preferito un'inquadratura presa da più in basso. Fastidiosa l'ombra nell'angolo in basso a destra, un po' limitante per la spazialità della foto il taglio allo sgabello in primo piano. In genere ci trovo, complici le ombre poco decifrabili sulla destra, un'espressività un po' limitata dalla scelta di inquadratura ed esposizione: la scena, forse, era meglio valorizzabile da un punto di vista della contestualizzazione degli sgabelli illuminati e della resa generale delle distanze. E' qualcosa su cui lavorerei.
gennaio
gennaio di tunilin commento di civ833

Paesaggio dal vivo sicuramente gradevole, che però in foto risulta ovattato, chiuso, con un poco respiro che sembra più una conseguenza del taglio che una scelta espressiva (penso alla compressione delle distanze dovuta alla focale, o all'inclusione di quel gioco di alberi ortogonali in primo piano che sembra più un divertissement della natura, poco bilanciato com'è dalla noiosa regolarità degli alberi sullo sfondo).
Io su quel divertissement, avrei puntato. Abbassando il punto di ripresa, anzi ristudiandolo, e scegliendo una focale adatta a includere quegli alberi al centro, come soggetto, e il resto come sfondo. Qua sembra invece di avere davanti un unico sfondo, in cui risalta una dominante che non è "giusta" o "sbagliata" ma che semplicemente stona con un generale scarso contrasto e una poca nitidezza. Valorizzerei, al limite, con questo poco contrasto e con questa poca nitidezza una scena tenue, lieve, delicata, ma la presenza di questi alberi "sparsi" al di qua della più uniforme distesa sullo sfondo la fotograferei diversamente, rivedendo i rapporti di forza fra ciò che è soggetto e ciò che è sfondo, ripensando il respiro dell'inquadratura con un occhio di riguardo alla resa delle distanze spaziali, come strumenti per far risaltare il gruppo di alberi al centro. Tornaci, se puoi, da un luogo così apparentemente banale è istruttivo cercare di trarre fotograficamente il massimo.
Vicolo
Vicolo di Max Pizzo commento di civ833

Foto piacevole dai contrasti particolari, che forse avrebbe beneficiato di un taglio leggermente più ampio (la bottiglia a sinistra l'avrei lasciata per intero o l'avrei tagliata più o meno a metà, ed avrei dato più spazio al "contenitore" in primo piano, sulla destra e forse anche in basso). Valorizzare le persone sullo sfondo, specie il bambino, avrebbe portato a una maggiore caratterizzazione del vicolo del titolo, mentre così sembra più la foto di un "gallo bianco in vicolo tot", mancando una maggiore contestualizzazione e un'interazione "forte" con l'ambiente umano (le persone sullo sfondo sono spettatrici, la donna in secondo piano è colta in un movimento "bloccato" che porta fuori dalla foto, e con la parte sinistra non sembra interagire). Avrei provato con una focale minore, per evitare di dare l'impressione di aver colto solo un dettaglio - marginale - di quel vicolo, in un bianco e nero gradevole ma di scarso respiro e un po' sbilanciato sull'animale in primo piano.
... J ...
... J ... di olad commento di civ833

Composizione piacevole e ben congegnata, che gioca su un'unica linea di fuga, delineata dalla maestosità delle luminose finestre a sinistra e dal loro contrasto con l'oscurità dominante, cui si oppongono l'apertura sulla sinistra (così contestualizzata dal cestino sul lato più vicino all'osservatore, che ne rompe un'ingombrante perfezione che troppo l'avrebbe assimilata ai finestroni più a sinistra), il chiarore quasi decorativo delle luci in alto e la linea di sedie e tavolini, lì avanti, a delineare e rafforzare il senso di profondità. La figura umana sta lì, sulla destra, spettatrice di questa luminosità così inconsueta che irrompe con delicatezza, in punta di piedi sulla riva di quel lago di luce descritto dal grande arco illuminato.
La forte illuminazione forse sarebbe stata più piacevole con un'immagine più alta, con più neri, e magari con la finestra in primissimo piano non tagliata. Ma in quel taglio trovo una scelta espressiva, un ristabilimento dell'equilibrio della foto più verso sinistra, che un po' costringe l'occhio di chi osserva a farsi strada su tutto il fotogramma, ad esplorare tutto lo spazio bivalente che gli si presenta davanti (bivalente perché due sono le linee su cui si sviluppa l'immagine, quella prospettica e quella più circolare del "lago di luce").
Un po' fastidiosa la leggera linea di luce intorno all'arco, e in generale l'alone indefinito che lo circonda: sembra poca cosa, ma mal si sposa all'altrettanto indefinito gruppo di luci sul soffitto più a destra, tanto da far sembrare quella linea e quelle lampade "sospese", disarmoniche, come se fossero sfuggite per caso a una pennellata ampia e pastosa di colore nero. Ma è poca cosa.
PIETRELCINA  "ANGOLO NASCOSTO  "
PIETRELCINA "ANGOLO NASCOSTO " di arcangelus commento di civ833

Quadretto piacevole, che mi sarebbe piaciuto vedere più nitido e con un lampione meno "ingombrante". Forse una focale inferiore avrebbe salvato la parte inferiore della sedia e contestualizzato quel ramo di tubo che appare lì sulla destra, un po' sgradevole se così marginale.
Il mio mondo... in bianco
Il mio mondo... in bianco di Clara Ravaglia commento di civ833

Gran bel paesaggio, incornici una veduta uniforme che si perde nella nebbia con una vegetazione forte, quasi tridimensionale. L'occhio parte da sinistra e trova regolarità, raggiunge l'arbusto al centro perfettamente inquadrato in quella "cornice" naturale, a cui non manca nulla, sottolineato com'è da quell'ombreggiatura scura in basso. E poi va in alto a destra, a cercare qualcos'altro di compiuto: e non lo trova, trova quei ramoscelli mozzati, sente che non è lì che bisogna andare.
E allora la cornice perde di significato, passa da unico soggetto della foto a uno dei soggetti della foto, il paesaggio cessa di essere sfondo e l'occhio finalmente ne nota la tenuità delle linee, la regolarità dell'incrocio tra parte arata orizzontalmente e parte arata verticalmente, e riconosce in quel tratto "orizzontale" una continuità con la cornice che hai costruito, e in quello "verticale" una fuga verso l'orizzonte negato. Ed è qua che stanno la semplicità dello scatto e il suo punto di forza: nel gioco geometrico e prospettico lineare, quasi costruito a tavolino, nella freddezza del "cielo" che si spande sul calore della terra marrone, con quei fiocchi di neve sparsi qua e là, e che torna in primo piano più lievemente ma più compiuta, in quel gioco vegetale armonico, vivace.
paesaggio padano con nebbia
paesaggio padano con nebbia di bonomo commento di civ833

Nella parte superiore dai una sensazione di foschia, sospensione, tutto è avvolto in un alone palpabile, anche i cavi sospesi diventano gradevoli e quasi appesantiti dalla gravosità di quella nebbia. Avrei preferito una parte bassa (terreno) che insistesse meno sulla regolarità delle linee, che così attira molto l'attenzione e toglie qualcosa all'estensione del paesaggio, anche a causa di un'apparente vignettatura almeno agli angoli inferiore sinistro e destro.
Abeti b-w
Abeti b-w di luca7777 commento di civ833

Gioco gradevole, dalle tonalità tenui e dai contrasti lievi, interrotto però da quella zona nera al centro, in alto, e quella zona bianca in alto a destra. Personalmente avrei preferito un'inquadratura più ampia di una zona il più possibile uniforme, senza "buchi", per intenderci, evitando quell'ammasso di bianchi in alto a destra che rompe il senso di continuità quasi lineare che si ha sulla sinistra.
Attenti
Attenti di ale70200 commento di civ833

Avrei preferito un'inquadratura più ampia sulla destra, per includere almeno il cartone di fiori che invece è tagliato. Forse avrebbe giovato anche un po' più di spazio in basso, così l'effetto che si ha è di compressione, sembra come se il tavolino e quei fiori stessero lì per caso, anzi per sbaglio, e invece potrebbero avere un loro ruolo di spettatori nella scena. Scena simpatica, colori più nitidi l'avrebbero resa più incisiva.
Banchina del Tevere, 11 gennaio 2009
Banchina del Tevere, 11 gennaio 2009 di civ833 commento di civ833

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
...
... di amedeo dtl commento di civ833

Hai colto un momento interessante, adottando tuttavia una profondità di campo che include molti dettagli. Alcuni sono un po' fastidiosi, penso alla scritta sullo sfondo e alla transenna in primo piano, dove il taglio della C di "Città" l'avrei visto meglio accompagnato ad una sfocatura, tanto per focalizzare l'attenzione di chi guarda sulla scena. Problema della separazione scena-sfondo, dove lo sfondo sono le persone, che una gestione diversa dei diaframmi avrebbe permesso di minimizzare, mentre così un po' si esaltano i tagli destro e sinistro (soprattutto le due persone tagliate quasi per intero - ma il problema è appunto quel quasi - sulla stessa linea delle ginocchia dei "salitori" ma agli estremi della foto), ed il taglio in basso, che mozza la testa dell'uomo sulla destra (e anche qualche piede, ma quello della testa si nota maggiormente).
L'inquadratura e la scena, a parte questa precisazione, le trovo buone. Il problema sta nel bianco e nero. C'è un braccio, in primo piano, dell'uomo che sorregge quell'altra persona di cui non si vede il volto: da lì in su, c'è una certa tonalità di grigio, un'ombra un po' slavata. Al di sotto, una seconda tonalità, più chiara, poco contrastata e che a tratti rasenta la sovraesposizione (bambino sula transenna di sinistra, cappelli e vestiario sulla parte destra). Poi una terza zona, con contrasti e colori gradevoli, quella degli uomini sotto il palo di legno. E una quarta, quella del palo di per sé, dove è presente una fastidiosa slavatura che fa perdere nitidezza e soprattutto la sovraesposizione improvvisa della metà superiore del palo.
L'effetto che si ha è
- forte stacco, nella folla, tra lo sfondo e un piano intermedio, quasi ingiustificato all'occhio dell'osservatore: due grigi che poco si conciliano a vicenda, come se fosse un'ombra mal resa dalla fotografia;
- generico scarso contrasto, impressioni di slavatura e poca nitidezza, sia sulla massa di persone che sul "soggetto" centrale;
- fastidio, quasi, nell'osservare la folla: le persone sembrano dipinte con due colori, un grigio intermedio e un bianco forte, quasi a caso, non c'è uniformità nella resa dei volti e nemmeno uniformità nella resa dei singoli; molto fa lo scarso contrasto e la gestione non perfetta dell'illuminazione (in generale un buon esempio di questo "fastidio" ce l'hai osservando le tre figure in prima fila sulla transenna di sinistra, o le persone subito a destra del sedere dell'uomo più a destra sul palo).

Lavorerei anzitutto sul bianco e nero, in post-produzione, considerando in subordine un eventuale taglio, magari per escludere quelle gambe penzoloni sul cartellone in alto a destra.
Punta de Bares
Punta de Bares di txuri commento di civ833

Piacevole gestione prospettica, gustoso l'andamento curvilineo di quella linea di sabbia umida solcata da una serie stranamente ordinata di orme umane, l'una dietro l'altra, ad evidenziare il percorso sinuoso che pervade tutta la foto. Avrei forse preferito un riflesso meno imponente sull'acqua, ma più che altro un cielo meno digradante e più scuro, incisivo, come usando un filtro rosso. Un altro paio di scelte diverse si sarebbero potute fare in merito al taglio della nuvoletta in alto, e alla collocazione del limite inferiore del bagnasciuga (che tuttavia trovo piacevolmente non banale, mentre facile sarebbe stato cedere alla tentazione di piazzarlo esattamente nell'angolo inferiore sinistro del fotogramma). Paesaggio semplice e quasi fiabesco, di cui colpisce innanzitutto la "perfezione" di per sé, valorizzata poi da un'attenta scelta delle variabili fotografiche. Bianco e nero gradevole, piacevole la "tricromia" acqua - sabbia bagnata - sabbia asciutta, graduale e intensa, dà una sensazione di luminosità e pace che armonizza ulteriormente la scena. Sembra, pur senza conoscere il posto, uno di quei bianco e nero che non dovrebbero far "rimpiangere" il colore nemmeno ad un paesaggista colorista convinto.
raccolta firme
raccolta firme di andy-capp commento di civ833

Inquadratura classica, che forse avrei ampliato sulla sinistra per non tagliare il tavolo; invece il taglio dell'uomo ci sta bene, crea un binomio tra il taglio del cappello e il taglio della testa del giovane in primo piano abbastanza piacevole. La foto sembra come inficiata da una conversione che le ha fatto perdere un po' di qualità, sbaglio?
Non condivido il bordino nero come cornice, starebbe bene così senza niente, specie a causa del taglio verticale. Bianco e nero ben riuscito, grazie a zone con luminosità ben diverse e a una gamma tonale abbastanza ampia, con un nero che perde i dettagli (testa in primo piano) al punto giusto e spostando l'attenzione sul punto nevralgico della scena, il momento della raccolta firme. Forse molto documentaria e poco "eccezionale", come foto, tecnicamente senz'altro ben riuscita - è forse il soggetto stesso ad essere poco sfruttabile in maniera fotogenica. Gradevole.
Budapest 3
Budapest 3 di abendland commento di civ833

abendland ha scritto:
Inquadratura originale, non c'è nientaltro.


Tutto sommato, a parte il leggero taglio che è un po' un peccato, la preferisco con l'uomo in ombra. Completa spazialmente la scena, a sinistra, e non è messo là per caso, colpisce molto.
Budapest 3
Budapest 3 di abendland commento di civ833

abendland ha scritto:
Provato


Il tizio in ombra ci sta molto bene, sembra un'inquietante presenza che sorveglia una partita surreale.
Ce l'hai anche non tagliato?
Budapest 3
Budapest 3 di abendland commento di civ833

Fortissimi contrasti che la rendono piacevolmente surreale, e caratterizzano la posa dei tre uomini in fondo rendendola teatrale, astratta, fuori dal tempo, di quelle espressioni che riescono a bucare lo schermo. Spiacciono un po' le ombre sui primi due uomini da sinistra, specie sul primo, trasfigurano un po' i volti; un taglio più alto avrebbe incluso tutto l'albero sullo sfondo, ma va bene anche così. Forse ecco, un po' di spazio a sinistra del pedone di sinistra sarebbe stato gradevole, specie per simmetria con lo spazio che c'è a destra tra l'uomo e il bordo della foto. Molto interessante, punto di ripresa azzeccatissimo.
Due ruote
Due ruote di rootkit commento di civ833

Il taglio e la sovraesposizione delle strisce pedonali eliminano spazialità e prospettiva (a parte il taglio in alto, che include elementi di disturbo - piedi sul marciapiede, quel dettaglio sopra al manubrio), costringendo l'occhio in uno spazio ristretto, e portandolo a sovrapporre quel piede di destra alla ruota posteriore della bici. L'effetto di compressione esasperata delle distanze, tuttavia, evidenzia alcuni elementi di disturbo.
Intanto, oltre al piede destro c'è un piede sinistro, molto evidente, troppo evidente per rendere piacevole l'effetto di cui sopra (piede su ruota), proprio perché spunta in parte, quasi per caso, oltre la gamba del ciclista.
La bici poi perde completamente la sua collocazione spaziale, per diventare un'immagine bidimensionale come tutto il resto: le linee dei raggi si confondono con le linee della pavimentazione, rendendo tutto piatto e uniforme. Effetto che potrebbe essere nello spirito dello scatto, che però non offre un soggetto, "due ruote" di per sé e in quanto centro della lettura della foto. A questo contribuisce anche la scelta del tempo di esposizione, che restituisce una sensazione di movimento intermedia tra l'istante e il divenire, tra il movimento in tutta la sua essenzialità e il movimento come "mosso" espressivo. Tempo di esposizione che, unito ad un istante di scatto non dei più felici, porta ad un'istantanea di una bici un po' mossa, dove le gambe del ciclista sono colte goffamente, anzi se ne vede una sola. E dove il mezzo di trasporto, che a giudicare dal titolo dovrebbe sublimarsi nelle "due ruote", appare mozzato, tagliato da un'inquadratura che per non includere troppo finisce per includere troppo, facendo risaltare tutti quei piedi come se stessero lì per caso e non fossero scelti dal fotografo. La bici ne risulta compressa, i difetti della scena (e della foto) amplificati, la sensazione di scarso respiro. Un'inquadratura più ampia forse avrebbe aiutato, ma sarebbe stata anzitutto necessaria una scelta più decisa su cosa includere e cosa escludere, e su come gestire lo spazio circostante.
Le coppie
Le coppie di Granato commento di civ833

Piacevole gioco prospettico, evidenziato da tre linee:
- quella della strada, enfatizzata dalla rotazione della foto;
- quella delle due coppie, dove la coppia in fondo sembra la copia in piccolo della coppia in primo piano, ed entrambe si congiungono con un percorso interessante che conserva la spazialità conservando le ombre, con l'inevitabile contro dello sbilanciamento in dimensioni, delle due ombre, poco piacevole e "simmetrico" ma diretta conseguenza dell'illuminazione della scena;
- quella sulla destra, data dall'ombra a scalino che percorre quasi tutto il lato della foto; disturba solo un po' il vedere l'ombra terminare, prima della fine del fotogramma, e l'effetto di inquadratura dovuto allo scuro che non è bilanciato nel lato sinistro della foto, dove invece la linea del suolo è tagliata un po' prematuramente (avrei preferito in questo un'inquadratura leggermente più ampia, almeno a sinistra).
Bianco e nero difficile per una scena così contrastata (penso alla sovraesposizione dell'edificio sulla sinistra e di parte del vestito in primo piano, contrapposta alla sottoesposizione dello "sfondo" che di per sé sarebbe l'ideale, ma è avversata dalla figura scura nella coppia in primo piano, per cui una diminuzione in esposizione migliorerebbe la resa del resto della scena, spostando l'attenzione dal muro illuminato alle due coppie, ma comporterebbe una perdita di dettaglio ulteriore nella ragazza sulla sinistra). Piacevoli, ma da lavorarci su, inquadratura (la rotazione, che toglie respiro anche a causa del lampione così alto e diagonale) e taglio (il vaso sulla sinistra sarebbe bello vederlo tutto).
BLU
BLU di VegA79 commento di civ833

Cornice troppo chiara e troppo ingombrante, crea un gioco di vedo-non vedo che magari renderebbe meno pesanti i tagli dei cerchietti blu, ma la quadrettatura bianca e il grigio tutto sommato molto chiaro, rovinano la scena presentandola come distante, irreale, molto artificiale.
Mi sfugge la collocazione street della foto.
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