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| Cugini di jus commento di marzai |
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bei ritratti caldi; colpisce il senso di spontaneità di tutti
complimenti  |
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| alba di marzai commento di marzai |
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Gio69 : contento davvero dell'apprezzamento e complimenti per le fantastiche onde che ho visto nella tua galleria !
Riccardo : grazie tante del bel commento !
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| alba di marzai commento di marzai |
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Giuseppe, Angelo, Clara, Manlio , grazie millle dell'attenzione e del commento  |
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| Multiverse.... di Clara Ravaglia commento di marzai |
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era sfuggita anche a me, sono purtroppo sempre di fretta, ma la trovo molto molto bella; un multiritratto alla Warhol rivissuto con sensibilità femminile, delicato e raffinato.
Complimenti !
mi è piaciuto molto anche il tuo commento |
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| .I. di marzai commento di marzai |
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| Clara Ravaglia ha scritto: | Per me si avverte al primo sguardo, un certo spirito Buzzatiano... in questa tua proposta. Una bellezza scarna, vera, magari un po' dimessa, eppure solida come la pietra, anche se come la terra stessa, la montagna , lei pure, sta mutando.
Mi ha ricordato immediatamente , sia visivamente, che come emozione, anche un tuo antico post:
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=241668
Ciao
Clara  |
il giorno dello scatto c'era pochissima gente al piccolo S.Bernardo; anche pochi nevai, le rocce dell'Aiguille Noire de Peuterey erano tutte in vista; il silenzio faceva pensare all' " uccisione del drago":
L'uccisione del drago è una novella fantastica di Dino Buzzati (1906-1972) ( l'autore spesso ambienta i suoi racconti in selvaggi e desolati paesaggi di montagna )
Racconta la storia di una spedizione di cittadini, capitanati dal conte Martino Gerol con tanto di consorte, accompagnato da due naturalisti, scienziati esperti e curiosi, oltre che dal governatore Andronico, per stanare e uccidere un drago di cui si favoleggia.
Lo spazio-tempo resta indefinito e immaginario, sebbene l'autore ci indichi una data precisa (maggio 1902) e luoghi nominati con perizia (Valle secca, il paese di Palissano, il Burel, un anfiteatro di rocce minacciose, dove c'è la grotta del drago).
Arrivati in paese a Palissano, la comitiva di cacciatori viene inutilmente invitata a rinunciare dal medico Taddei, un vecchio che con il passare del tempo si è isolato fra le montagne e che viene ritenuto superstizioso, reazionario e “medievale”, perché crede nell'esistenza del drago.
Anche i montanari ci credono, se è vero che ogni giorno portano a turno una capra davanti alla grotta, in sacrificio al drago che in questo modo li lascia vivere indisturbati.
Muniti di carabine e polvere da sparo, Gerol e gli altri giungono fino alla grotta, portando con sé anche una capra come esca.
Alla fine, il drago esiste davvero ed esce dalla grotta, ma non appare tremendo e spaventoso, è anzi vecchio e quasi decrepito, non è nemmeno grande: “lungo poco più di due metri, con una testa simile ai coccodrilli...una specie di cresta molliccia lungo la schiena”.
I due scienziati naturalisti lo individuano come un esemplare di ceratosaurus.
La violenza che si scatena è brutale: gli uomini scaricano proiettili, infieriscono sull'animale anche con cariche esplosive e micce, ma il drago ferito e morente sembra avere una resistenza incredibile.
Si capisce, in un secondo momento, che il drago cerca di tutelare i due piccoli, nascosti all'interno della grotta, che scoperti, vengono a loro volta uccisi: ai mostriciattoli si spaccano le teste come fossero bocce di vetro.
Il drago morente allora, trascinandosi come un'enorme lumaca, lecca i due figlioletti uccisi e spira fra urli strazianti, emettendo dal corpo spirali di fumo venefico che uccidono Gerol.
Perché questo racconto fantastico-allegorico è particolarmente intenso e bello?
Perché Buzzati contrappone il MISTERO della natura e l'atteggiamento rispettoso dei montanari e del vecchio medico Taddei, alla mentalità moderna “razionalistica-scientifica”, predatoria, che pensa di cancellare i limiti come fossero superstizioni, e non si avvede di alimentare nuovi dogmi e nuove superstizioni.
Sarebbe troppo facile pensare che Buzzati sia un reazionario come Taddei, attardato su culti leggendari: Buzzati vuole mostrarci che i draghi sono dentro di noi, nella violenza di uomini disposti a uccidere con gusto, ad aprire il ventre del drago con la curiosità che osserva la morte del mostro come una fatto spettacolare e interessante, incurante di ogni dignità morale. |
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| .I. di marzai commento di marzai |
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Kubsta, Daniele, contento davvero che vi sia piaciuta (è una cima del gruppo del monte Bianco vista dal Piccolo San Bernardo, prende il nome - guglia nera- dal colore del suo granito).
Un saluto
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| .I. di marzai commento di marzai |
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FORSE ANCHE LA TERRA E' STANCA
E SI STA AFFLOSCIANDO SULLE GINOCCHIA DI DIO
(Dino Buzzati, Poema a fumetti)
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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| / ... di marzai commento di marzai |
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| renzodid ha scritto: | Secondo me il problema delle ragazze non in linea con la bivalve, non c'è.
Le trovo perfette in quel punto, leggermente spostate a destra.
Aggiungo che le hai fermate entrambe con una perfetta postura, senza alcuna goffa posizione.
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ora che mi hai fatto far mente locale sulle posizioni reciproche, sono d'accordo con te
per la postura, il caso ha voluto che fossero due belle ragazze con due belle camminate, nessun merito mio ...  |
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| / ... di marzai commento di marzai |
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Clara, Giuseppe, Renzo, Antonio, Luca, Angepa, Max : grazie mille dei commenti
se può interessare, la foto è nata per caso, io infatti stavo fotografando la bivalve con quello sfondo luminoso , e d'acchito l'intrusione delle due ragazze mi aveva pure infastidito.. poi, mentre passavano, ho pensato di sfruttarle.. a quel punto avrei voluto scattare con loro due in corrispondenza perfetta con l'apice della conchiglia, ma un minimo di ritardo c'è stato..  |
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| ..ll.. di marzai commento di marzai |
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Giuseppe, Blu pix, Alessandro, Silvano : grazie tante dei bei commenti  |
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| MARS EXPLORER di fabzioi commento di marzai |
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riesce a rappresentare mistero e bellezza, inquietudine e speranza;
una poesia visiva, una luce sublime
complimenti  |
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