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da Assisi a Pushkar lunga è la strada di Steele commento di Steele |
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nonsempresimpatico ha scritto: | bel taglio, ampio, descrittivo. è molto più ritratto questa foto di quanto avrebbe potuto esserlo la classica "testina" (nulla di dispregiativo nel termine, si chiamano in gergo proprio così).
in un primo istante sono rimasto disorientato dalla parte del viso in ombra ma è stata una sensazione brevissima, l'occhio è andato subito a perdersi in tutta la composizione: inequivocabile, diretta, esplicita, non occorre chiedersi dove ci troviamo nè con chi. il gange (è lui?), le vacche sacre, il guru, la città... c'è tutto. il personaggio acquista carattere e solidità fotografica immerso nel suo ambiente e l'ambiente gode di una presenza umana che tutti immagineremmo popolarla. non si può chiedere di più.
giornalisticamente molto appetitosa sebbene anch'io l'avrei preferita in un onesto, fedele e meno drammatico colore. non c'è dramma in questa foto, ma serenità e uno sguardo aperto su qualcosa che ci è molto distante e che, secondo me, andrebbe proposto (proprio attraverso il colore) nella sua interezza.
bella foto di viaggio, poi mi spieghi il titolo. ciao |
infatti non amo i ritratti cd 'testina' sola a meno che non ci siano dei tratti nel volto molto particolari.
è un ritratto ambientato e neache tanto in posa perchè è stato un attimo: ci siamo incrociati gli sguardi e senza nenche chiedere ho alzato la fotocamera e scattato.
non è il gange bensì il laghetto sacro di Pushkar nel Rajastan (India del nordovest) dove peraltro è proibito fotografare.
l'originale a colori la trovi nella mia galleria personale in fianco a questa.
quanto a titolo ti assicuro che purtroppo la strada tra assisi e l'india è una distanza più nel tempo che nello spazio.
non vivo l'esperienza nel subcontinente indiano con il trasporto insensato di molti occidentali che si fanno prendere dal trip mistico, ma ti assicuro ch e lo scambio e la conoscenza che fai coi sadhu - non solo loro bensì anche con la gente comune- ti fa riaffiorare il senso di una spiritualità che dalle nostre parti è andato perso quasi del tutto.
ciao e grazie
herbert |
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da Assisi a Pushkar lunga è la strada di Steele commento di nonsempresimpatico |
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bel taglio, ampio, descrittivo. è molto più ritratto questa foto di quanto avrebbe potuto esserlo la classica "testina" (nulla di dispregiativo nel termine, si chiamano in gergo proprio così).
in un primo istante sono rimasto disorientato dalla parte del viso in ombra ma è stata una sensazione brevissima, l'occhio è andato subito a perdersi in tutta la composizione: inequivocabile, diretta, esplicita, non occorre chiedersi dove ci troviamo nè con chi. il gange (è lui?), le vacche sacre, il guru, la città... c'è tutto. il personaggio acquista carattere e solidità fotografica immerso nel suo ambiente e l'ambiente gode di una presenza umana che tutti immagineremmo popolarla. non si può chiedere di più.
giornalisticamente molto appetitosa sebbene anch'io l'avrei preferita in un onesto, fedele e meno drammatico colore. non c'è dramma in questa foto, ma serenità e uno sguardo aperto su qualcosa che ci è molto distante e che, secondo me, andrebbe proposto (proprio attraverso il colore) nella sua interezza.
bella foto di viaggio, poi mi spieghi il titolo. ciao |
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da Assisi a Pushkar lunga è la strada di Steele commento di Steele |
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gregzz ha scritto: | bellissima,...torno ora da un viaggio in nepal e la scena che vedo mi è familiare,...avrei giusto clonato gli uccelli sopra la testa del soggetto che infastidiscono un po,...me la fai vedere anke a colori please??...grazie e complimenti ciaoo Fra  |
grazie mille a tutti quanti hanno visto e apprezzato l'immagine che confesso anch'io mi ha emozionato quando l'ho vista al ritiro in laboratorio.
per gregzz e tutti quelli che lo vorranno segnalo l'originale a colori in galeria con le note tecniche.
per mauroq ecco la Mamiya 7 e ti assicuro che la scansione non rende merito al risultato.
l'ho vista al lentino ed è altra cosa.
mi sa che me la faccio scansionare dall'imacon che hanno nel laboratorio cui mi rivolgo qui a Verona.
grazie a tutti di nuovo.
bye
herbert |
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da Assisi a Pushkar lunga è la strada di Steele commento di gregzz |
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bellissima,...torno ora da un viaggio in nepal e la scena che vedo mi è familiare,...avrei giusto clonato gli uccelli sopra la testa del soggetto che infastidiscono un po,...me la fai vedere anke a colori please??...grazie e complimenti ciaoo Fra  |
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Grand-jetè di Steele commento di Steele |
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Ciao a tutti quanti hanno commentato,
grazie per l'apprezzamento.
Lasciatemi spendere alcune parole su questo genere di fotografia molto affascinante.
La fotografia di danza è stimolante quanto complessa. Non ho mai provato la naturalistica/sportiva forse simili. Innanzittutto c'è il problema dell'accessibilità ai teatri questione spesso impossibile. Personalmente ho il privilegio di lavorarvi come tecnico e quindi quando posso sgaiattolo in platea durante le prove.
Sono scatti di una difficoltà estrema. Non hai molte occasioni durante uno spettacolo. Questa era la prova generale ma è come fosse lo stesso.
Puoi farla di c**o ma farla con coscienza richiede conoscenza della danza e della coreografia. Devi studiare lo spettacolo prima di scattare. A questo aggiungi che devi conoscere i tempi i reazione della tua fotocamera.
Conti la musica come se la leggessi sullo spartito e leggi d'anticipo i passi dei ballerini.
In ultimo cosa fondamentale devi sapere come riprendere i ballerini nelle loro posizioni. Questa è la parte più difficile. Devi sapere molto di danza per questo. Ho imparato a mie spese con tante parole della mia ex: a te sembra una bella foto ma c'è qualcosa che non va ad es. un piede non perfettamente steso, una gamba non rotata, le mani sbagliate, la testa non alzata o viceversa, insomma un difetto di tecnica che non sai se non hai fatto danza o non te la spiegano bene. Parlo naturalmente di classica.
Una bella sfida.
Sarebbe bello farlo di mestiere ma non paga. Riviste hanno i loro; teatri idem; scatti freelance sottopagati...ecc. la solita cosa italiana.
Se pensi poi che le ottiche devono andare dai 200mm in su con diaframma da f2.8 a 1.8 fate voi! Un 300 1.4 non l'hanno ancora inventato ma sarebbe perfetto oltre costoso come un appartamento a Porto Cervo.
ciao
h
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Grand-jetè di Steele commento di MRoberto |
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Nulla da dire!
Apparte il contrasto che è, secondo me, perfetto. Ma che momento.
Si denota l'abilità del fotografo in merito a composizione ed esposizione.
Bravo
Ciao
Roberto |
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Grand-jetè di Steele commento di albaluce |
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Bellissimo scatto, l'unico appunto è la posizione della ballerina... io l'avrei centrata completamente oppure vrei lasciato molto più spazio a dx!
Cmq un bel balzo
Alb@luce |
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