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Come in un film di Enrico Brunetta commento di Simone Fornara |
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Secondo me non è niente male, Enrico. Preferisco questo taglio stretto all'altro. Immagino che il bn che hai ottenuto sia molto diverso dal digitale, anche se la scansione e la conseguente conversione in jpg non rendono giustizia. La luce non mi dispiace, anche se si perdono i dettagli nella parte sinistra, in ombra. Credo che tu sia sulla buona strada anche con il tuo nuovo mezzo.
Ciao
SF |
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Come in un film di Enrico Brunetta commento di Enrico Brunetta |
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Ciao. La polvere c'e' perchè la foto è stata scattata su pellicola e l'ho stampata io, quando l'ho passata allo scanner non sono stato accorto nel pulirlo.
Il tono un po' basso è un dovuto alla mia incapacità di sviluppare bene...purtroppo. In digitale non avrei avuto problemi di questo tipo, ma il bw non sarebbe stato proprio cosi'.
Grazie
Enrico |
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Ritratto Yashica di Enrico Brunetta commento di BarbaraT |
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Non sono cosi' esperta nel giudicare tecnicamente una foto...sono una ragazza "emozionale"...ed il mio giudizio è influenzato dai miei stati d'animo.
Mi piace tantissimo...sembra tratta da una sequenza di un vecchio film neorealista.
Barbara |
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Ritratto Yashica di Enrico Brunetta commento di Enrico Brunetta |
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Guarda, ho fatto un tentativo di mascheramento per alleggerire la zona in ombra e sarebbe riuscito se non avessi lasciato una rigaccia nera sulla carta...credo ci sia veramente molto da lavorare per eliminare quegli incovenienti che in digitale si sistemano in poco tempo ( e con molti scatti! ). In effetti è sporca come foto, lo scanner non mi ha aiutato nemmeno un poco...ed io sono proprio alle prime armi. Mi piaceva pero' lo sguardo che trovavo "da atmosfera" ...e l'ho postaa ben consapevole dei limiti tecnici. Tra qualche ora postero' una versione con un taglio differente che trovo ancora piu' incisiva.
Grazie ancora
PS Sono andato a controllare la foto "originale". Devo dire che la polvere visibile è solamente dello scanner. Meglio...
Enrico |
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Ritratto Yashica di Enrico Brunetta commento di Corto |
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Beh che dire se hai appena cominciato con medio formato e camera oscura il risultato non si può dire che sia deludente, il ritratto mi piace, al massimo, come sicuramente avrai notato anche tu la foto è un pò sporca e diciamo che non è il massimo che una zona così ampia del soggetto cada in un ombra tanto profonda ma questo dipenderà sicuramente dallo sviluppo perchè la luce ad occhio non mi sembra fosse ingestibile almeno sicuramente non per te.
Speriamo passi qualcun altro che ne capisca più di me di camera oscura  |
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Ritratto Yashica di Enrico Brunetta commento di Enrico Brunetta |
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Ritratto fatto in un momento libero durante il lavoro. E' stato scattato con una Yashica 124 MAT G, medio formato, sviluppato e stampato da me.
Un primo tentativo dunque di camera oscura scansionato alla meglio... |
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Demone dell'illusione di Enrico Brunetta commento di VitOne |
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Mi piace, forse il braccio in primo piano è troppo chiaro rispetto al viso, potresti provare a scurirlo un po' e a schiarire il volto. All'inizio non capivo cosa fossero le cicatrici, mi sembravano pezzi di reggiseno pendenti ... |
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Demone dell'illusione di Enrico Brunetta commento di sfinge |
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...secondo me il titolo dovrebbe essere visto come " valore aggiunto"
all'immagine fotografica ( una sorta di indirizzo verso il quale procedere nella lettura, da parte dell'autore ... un aiuto )
Il problema è quando il titolo dà valenza allo scatto impregnando lo stesso di un valore non congenito ...... ma dove sta l'equilibrio ?
Luca |
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Demone dell'illusione di Enrico Brunetta commento di Enrico Brunetta |
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BarbaraT ha scritto: | Ma Hedy lo sa che le hai fatto quello squarcio dietro la spalla???  |
Veramente le cicatrici non sono aggiunte in PW. Sono state modellate, dipinte ed applicate sulla modella.
Enrico |
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Demone dell'illusione di Enrico Brunetta commento di giuliano |
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io invidio, sinceramente, chi riesce a creare queste immagini: invidio, cioè, colore che sanno progettare, costruire, gestire una scena e poi la fotografano e magari, come in questo caso, ne ricavano fotografie di grande valore.
E' un'immagine equilibratissima con una gamma del BN che, a mio parere, non è possibile apprezzare a pieno nella visione a video ; con una luce molto bella e con una modella celestiale.
Per i significati che evoca e che mi trasmette devo lavorarci ancora un po'!
Ciao. Giuliano |
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Demone dell'illusione di Enrico Brunetta commento di backlighteye |
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Scusa, ma sta foto mi appassiona. E' davvero molto bella e non è solo una questioni di gusti....visivi, ma è una questione di sensazioni profonde.
Lei è un demone, ma ha la faccia da angelo......perchè prima era un angelo. L'illusione è il riflesso.....ma il volto della ragazza di spalle dalle ali strappate forse non è quello riflesso nello specchio....A me dice questo.
P.S.: se si guarda la foto per almeno 3 secondi non credo sia difficile scoprire le cicatrici, indipendentemente dal titolo. Ho fatto un esperimento con mia moglie. Le ho fatto vedere la fotografia.....dopo 3 sec ha detto "e quelle cose dietro le spalle cosa sono?".....poi le ho fatto vedere il titolo e a lei comunque non è venuto in mente che potessero essere cicatrici di ali strappate. Quindi per alcuni (almeno per mia moglie) il titolo non aiuta.
Rinnovo i complimenti ad Enrico che secondo me è stato un artista sia nella foto che nella scelta del titolo. Ma poi scusate, il titolo mica mi pare tanto un'uscita personale ......dopotutto ragazza dalle ali strappate=ex angelo=demone e immagine nello specchio=illusione. |
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Demone dell'illusione di Enrico Brunetta commento di aerre |
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Arrivo tardi.
E' da tempo che rifletto sul peso che debba avere il titolo in una foto: trovo fastidiosi, lo confesso, quei titoli che semplificano la vita e spiegano tutto, o meglio più di quel che si è riuscito a tradurre in immagine, ...titoli pensati più per la mancanza di cretività e di tecnica, ...una sorta di carta sconto che ci salva nelle situazioni più difficili.
Non so ancora se il titolo faccia veramente parte parte della foto quanto il b/n: uno è esemplificazione ...l'altro interpretazione e sintesi.
Poi guardo ancora la tua foto, e aggiungo un tassello in più alle mie riflessioni: no, non soltanto esemplificazione, hai ragione, ma parte di un discorso più ampio giocato con i toni, la composizione, i sottintesi rimandi tra l'immagine e il significato intrinseco del titolo.
Riguardo la foto ed il titolo si fa corpo, solido contrasto, nitida cornice che presenta ma soprattutto sostiene la composizione. ...e non posso più farne a meno.
Sento le ferite. Scruto in quel lampo dello sguardo sotteso tra il rimpianto dell'angelo e la struggente realtà del demone.
Ciao |
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