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Per te che mi hai amato di Nuvolettavuolevivere commento di Nuvolettavuolevivere |
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PER TE CHE MI HAI AMATO.
Mai dimenticherò il giorno dell’addio,
né le mie fredde lacrime.
Te ne andasti in una notte d’agosto
silenzioso
petalo nel vento.
Di te ricordo ogni cosa.
Ricordo che conoscevi l’amore,
che sapevi amare
e lo facevi senza mai stancarti.
Ogni sguardo, ogni sorriso ricordo.
Il mare, il duomo, la bicicletta,
la piccola casa di mattoni,
i ferri da stiro, la soffitta,
le passeggiate, il solletico
i gelati, le carte,
l’ospedale…
Ricordo che accendevi gli occhi tristi
quando mi vedevi,
li accendevi perché io non vedendoli spenti
non spegnessi i miei.
Di te ricordo la tua mano grande,
che stringeva la mia tanto piccola
e l’ardente voglia di vivere nei tuoi occhi.
Dove sarai ora?
Tra quali nuvole?
Oltre quali cieli?
Non pensare che io t’abbia dimenticato
perché l’amore mai si dimentica.
Nel buio della notte
ecco la tua mano calda,
che invisibile stringe la mia, fredda.
La nostra foto è ancora lì,
vicino allo specchio.
C’è la piccola me che ero,
poi c’è il tuo sorriso, ci sei tu.
Un uomo con gli occhi di sole, l’anima stellata d’infinito. |
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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale... di Nuvolettavuolevivere commento di Nuvolettavuolevivere |
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Grazie dei commenti... il rumore, Buzz, l'ho messo perchè dà indeterminatezza ed è un effetto che mi piace, in generale ma soprattutto in questo caso. Mi piace quel che allude senza dire, anche perchè la realtà non si può dire... ognuno di noi la vede con occhi suoi, in modo diverso ed unico, e una cosa non è mai "così" e basta.
Forse è colpa di Tabucchi... mi sto rendendo conto che è vero quel che dice, anch'io ho scoperto che "una cosa che era così era in realtà anche in un altro modo".
Mi piace quel che suggerisce ed evoca, in poesia come in fotografia.
Diego grazie del consiglio
Ciaoooo |
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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale... di Nuvolettavuolevivere commento di Nuvolettavuolevivere |
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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
siccome i ciottoli che tu volvi,
mangiati dalla salsedine;
scheggia fuori del tempo, testimone
di una volontà fredda che non passa.
Altro fui: uomo intento che riguarda
in sé, in altrui, il bollore
della vita fugace – uomo che tarda
all’atto, che nessuno, poi, distrugge.
Volli cercare il male
che tarla il mondo, la piccola stortura
d’una leva che arresta
l’ordegno universale
E. Montale |
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Girasole di Nuvolettavuolevivere commento di Nuvolettavuolevivere |
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Sulla zona sinistra sopraesposta sono d'accordo... soltanto che l'ho visto soltando dopo, al momento non me ne sono resa conto
Hai ragione, non è ne una macro nè una foto completa del girasole... ma chi ha detto che debba per forza essere l'una o l'altra?!
Ciao e grazieeeeee  |
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