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Negramaro Live@Recanati di gianjackal commento di nonsempresimpatico |
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ora ho capito, tu ci tieni a mantenere un sapore amatoriale nelle tue foto perchè non vengano scambiate per quelle venute bene e affinchè i cantanti rimangano irriconoscibili 'per le fans'. ora sì che la cosa ha un senso. stando così le cose non posso che darti ragione, mi raccomando allora di impallarli sempre |
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GIANNA di nonsempresimpatico commento di nonsempresimpatico |
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il piede si può curare meglio se il file andrà in stampa, me ne sono accorto anch'io. ma non è nemmeno detto che sia proprio questa foto e non una delle altre che ho scattato nelle quali cambiano pochi dettagli e soprattutto le espressioni della modella. ma la bozza dell'idea è certamente questa.
yareth, c'è in effetti molto spazio bianco ma quello verrà ridimensionato sul formato della rivista e sì, verrà aggiunta la testata, i titoli, gli strilli e tutto il resto. come fotografo fornisco un'immagine che poi i grafici maneggiano secondo gli spazi che hanno a disposizione |
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LA MOSCHEA di nonsempresimpatico commento di nonsempresimpatico |
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claudio64 ha scritto: | in effetti come la spieghi sembra facile  |
la differenza tra lo scatto fatto a caso oppure quello fortunato è la capacità di 'progettare' la foto. chiedersi quale sia la rappresentazione iconografica più comunicativa di ciò che stiamo osservando. la fotografia è un'istante, non è una ripresa video che ha un inizio e una fine, cioè un susseguirsi di immagini che composte insieme raccontano una storia. la fotografia necessita di maggiore simbolicità, si deve fermare l'istante giusto.
allora, cosa sto guardando? una celebrazione religiosa.
qual è il gesto che la rappresenta? l'inchinarsi a terra.
chi c'è davanti a me? tre generazioni.
come le rappresento? l'anziano non può inchinarsi, lui è la chiave che farà la differenza nella foto, è la nota alta, inquadrerò solo le mani che portano tutti i suoi anni.
dove siamo? in una moschea e il tappeto sacro (ci si deve togliere le scarpe per calpestarlo) e la mia scenografia.
come combino tutto ciò insieme? non posso che sdraiarmi a terra pure io e portare l'occhio del fruitore dell'immagine allo stesso livello di dove si svolge l'azione.
ecco la foto.
quando questa progettualità si concretizza in pochi istanti hai sviluppato l'istinto, l'occhio del fotografo, quella cosa che non si compra, a differenza delle macchine fotografiche, ma si costruisce col tempo. non è una foto che farà il giro del mondo, racconta un istante 'insignificante', però lo racconta tutto e con una certa dovizia di particolari. è una foto per la quale non basta 1/125-160 di secondo, ci stanno dietro molte altre foto fatte in tanto tempo e con tanto lavoro. però la può fare chiunque, basta pensare.
osservare e pensare.
la fotografia è prima di tutto pensiero. in ultimo è gesto tecnico. chiediti sempre cosa ti aspetteresti di vedere in una situazione se fosse rappresentata da altri. e poi cerca di costruire questa simbolicità che hai immaginato. |
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Sissi 2 di pitaeos350 commento di nonsempresimpatico |
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Karlo ha scritto: |
Poco conta cosa si fotografa,l'importante e' il come...nonsempresimpatico.
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sono d'accordo con te: infatti è fotografato male |
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LA MOSCHEA di nonsempresimpatico commento di nonsempresimpatico |
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claudio64 ha scritto: | mah se la fotocamera stava a 5 centimetri da terra, come cavolo hai fatto a comporla cosi?
neanche se ne faccio trenta ne becco una cosi precisa  |
ma va. studi la situazione e la foto la devi "vedere" prima di scattarla. il rituale era un continuo chinarsi e alzarsi, c'era il vecchio sceicco, i bambini e la generazione intermedia. la foto si è composta da sè, la vedi già scattata prima di farla. deve essere così. io mi sono solo apparecchiato per terra e ho badato alle mani e al momento in cui andavano giù. |
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LA MOSCHEA di nonsempresimpatico commento di nonsempresimpatico |
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marco64 ha scritto: | Ben composta.
Colpiscono le mani dell' anziano a sx.
È per l'età che non si china anche lui?
Ciao  |
esatto marco, si tratta di uno sceicco molto importante per la comunità musulmana di milano (non ricordo il nome). |
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capodanno cinese a milano di albi commento di nonsempresimpatico |
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la sfilata del capodanno cinese è un'esplosione di draghi, maschere, costumi, colori e danze.
qui ci sono quattro palloncini e qualche bambino, ma niente di quanto sopra. per di più in bianconero...
mi spiace ma credo che la foto fosse alle tue spalle e che tu abbia mancato in pieno lo spettacolo sia a livello di documento che come linguaggio fotografico adottato. |
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Negramaro Live@Recanati di gianjackal commento di nonsempresimpatico |
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gianjackal ha scritto: |
nonsempresimpatico, vero, i microfoni sono una scocciatura... ma senza microfoni non sarebbe un vero concerto dal vivo! Sarebbe come chiedere di rimuovere la rete in una gara di pallavvolo per avere inquadrature più pulite!
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no, non è così, mi spiace. accetta un consiglio e non un giudizio, fotograficamente il discorso è più semplice di quanto sembra: il microfono di fronte alla bocca copre una parte del viso molto importante. senza questa una persona/personaggio perde riconoscibilità. basti pensare come esempio alla più ingenua rappresentazione del bandito, di colui che deve rendersi irriconoscibile: copre la parte inferiore del viso.
posso dirti come indicazione che in un contesto professionale la prima cosa che si impara nella foto di spettacolo è esattamente questa bazzecola, i microfoni di fronte alla bocca li scarti.
è bellissimo scattare ai concerti, è uno dei tipi di fotografia dove si possono fare immagini spettacolari e, credimi, bastano pochissimi accorgimenti tecnico-compositivi alla portata veramente di tutti, per fare foto di carattere professionale.
è un attimo scattare quando staccano il viso e i microfoni nella foto, stai certo, ci sono sempre. non lo perdi l'effetto live... |
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Per non dimenticare mai di Piotre commento di nonsempresimpatico |
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robyc69 ha scritto: | [quote="PiotreOK ! Visto che è così, lasciamo perdere il passato e non ne parliamo più...
X il significato delle ultime foto, non credo ci vogliano particolari doti interpretative. Basta leggere le didascalie. Il luogo: MONACO DI BAVIERA !
Grazie per il passaggio e la critica.
Ciao.
Piotr |
Anche se vedo che Fragman ha colto il senso del mio post, credo sia il caso di puntualizzarti alcune cose.
Prima di tutto io non ti ho assolutamente detto che non si debba parlarne, anzi! Ho solo aggiunto che purtroppo dimostrazioni di quello che l'uomo e' le abbiamo tutti i giorni, tra deportazioni e genocidi.
Quindi come messaggio che hai dato tutto il rispetto.
Ma questo e' un forum di fotografia, e quello che si posta viene commentato come lavoro fotografico e per il messaggio che da.
E io l'ho fatto. Sulle prime foto ti ho detto che secondo me sono simili a tante, e non particolarmente ricercate. Aggiungendo pero' che essendo stato a Dachau mi rendo conto che non e' semplice riuscire a dare una interpretazione personale.
Sulle ultime due foto invece il discorso e' diverso, e non credo servano a te particolari doti interpretative per capire quel che intendevo.
Se le ultime 2 foto le avessi scattate a 2 metri dal cancello di Dachau sarebbe ancora andata bene, ma mi dici che sono a Monaco.
Le tue didascalie citano "...NELLA MEDIOCRITA' E NELL'INDIFFERENZA..." e"...COME SE NULLA DI TUTTO CIO' SIA MAI ACCADUTO E SI POTESSE RIPETERE...PROPRIO PER NOI CHE CI SENTIAMO TANTO SICURI DI NOI STESSI ! ". E mi chiedo tu cosa ne sai delle persone che hai ritratto. Magari uno di quelli e' un ebreo tedesco, magari nessuno, ma chi sei tu per associare a quelle persone accuse infamanti di mediocri,di indifferenti e cosi' via, tanto piu' se legate ad avvenimenti tanto orribili per l'umanita'? Se ci fossi io in quelle foto non l'avrei presa benissimo.
Credo che la parte finale del tuo reportage sia una inopportuna forzatura per dare un messaggio che non ha senso di esistere collegato a quelle foto.
Spero ora di essere stato chiaro.
Ciao.
Roberto[/quote]
concordo in pieno e aggiungo che anche in italia abbiamo avuto le leggi razziste ma nonostante questo anche l'autore di queste foto va sereno a bersi l'aperitivo al bar senza grandi sensi di colpa. la fotografia deve documentare, non fare retorica. non solo i protagonisti della foto possono essere ebrei ma semplicemente non è il caso di colpevolizzare oggi i discendenti di una generazione scellarata. questi non hanno fatto nulla di male. le foto che concludono il reportage non hanno alcun significato documentale legato a quelle precedenti |
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........... di Thebenoz commento di nonsempresimpatico |
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Clara Ravaglia ha scritto: |
Solo il palo azzurrognolo, per motivi stilistici lo avrei sacrificato, raggiungendo un taglio quasi quadrato che regalerebbe alla foto un insolita eleganza di accompagnamento alla grande drammaticità, oltre ad una indisturbata concentrazione sul soggetto.....
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le foto non escono dalla macchina quadrate e il palo è parte della scena e parte della storia che benoz ci racconta: sostiene quel filo spinato che lo separa dal ragazzo in corsa e che è attore fondamentale insieme a quest'ultimo. è simbolo a sua volta.
in una foto forte come questa nulla si deve toccare perchè tutto sostiene la narrazione, anche il piede tagliato che altro non racconta che la foto è stata scattata al volo, in un istante irripetibile e che altrimenti sarebbe corso via a bordo del mezzo dove si trovava il fotografo.
una fotografia come questa è finita nell'istante in cui viene scattata |
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Ma chi è Justin? di marco64 commento di nonsempresimpatico |
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sai cosa? un'inquadratura verticale avrebbe connotato maggiormente il luogo rendendolo più riconoscibile. questa è una scena familiare per i milanesi che certamente riconoscono piazza duomo, non credo valga lo stesso però per chi non conosce milano. la scena sarebbe stata identica per quanto riguarda i personaggi ma con qualche riferimento in più. |
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Ma chi è Justin? di marco64 commento di nonsempresimpatico |
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ciao marco, magari ci siamo incrociati perchè questa scena l'ho vista anch'io passando in duomo l'altro giorno verso le 14... scusa per l'appuntamento saltato di quella volta ma avevo la moda e non potevo fare programmi. ci sentiamo nei prox giorni. |
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Mosso artistico... di Francesco Massaro commento di nonsempresimpatico |
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Francesco Massaro ha scritto: | se non la vedi non c'è problema, se l'hai guardata e commentata per me è già un buon risultato.
semplicemente col titolo intendevo dire che il mosso era ricercato col panning, ovviamente la bimba non era immobile per cui anch'essa è sfocata, ma se noti il mosso dello sfondo (panning) è diverso dal mosso della bimba (movimento imprevedibile provocato dal lancio dei coriandoli).
questo era il mio scopo, e l'ho ottenuto, se non ti piace  |
quale panning?
un panning presenta un soggetto a fuoco e uno sfondo "strisciato".
qui non c'è uno nè l'altro. |
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