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Tentativo di ritratto di Merola83 commento di ciun |
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Più che il viso sullo sfondo nero forse la luce dura e concentrata sul viso genera qualche ombra non bellissima.
Per quanto riguarda la nitidezza, è vero che non è eccelsa (e forse anche per colpa dello scatto a 3200 ISO, che sono tanti), ma al di là del perfezionismo fine a se stesso in un ritratto io la tollero (la mancanza di nitidezza) se comunque il tutto è gradevole, cié secondo me non è la prima cosa da considerare (come ad esempio sarebbe in una macro).
E ora altri tentativi.
Saluti |
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Drift di andreotto commento di ciun |
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Molto belle, hai una padronanza della tecnica panning ottima.
E poi l' imitazione del Generale Lee mi riporta indietro di tanti anni.... |
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lui di alessandroM75 commento di ciun |
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Haha, e gli hai chiesto se sapeva qualcosa a proposito della teoria della relatività?
Bello scatto.
Saluti |
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Chikita di MaXu commento di ciun |
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Se vogliamo trovare qualcosa che non va a tutti i costi il riflesso della luce sui fianchi secondo me dà l' impressione di assottigliarli troppo.
Ma se proprio vogliamo, eh! |
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Natura morta di ciun commento di ciun |
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Ovviamente il consiglio l' ho seguito anch'io, e mi associo ai complimenti. |
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livia -2- di fabiocam commento di ciun |
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Anche io trovo un pelino fastidiosa la linea che taglia la finestra. In p.p. è una fesseria toglierla! Prova perchè la foto è davvero bella.
Saluti |
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Natura morta di ciun commento di ciun |
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Non so neanch'io come faccio, ma con una Canon 50D e un obiettivo Sigma macro 50 mm EX DG il diaframma arriva a chiudere a f45. O almeno la macchina così segna e non ho motivo per non crederle! Credo che ci siano tanti altri obiettivi macro e per lavori di riproduzione che arrivano a chiudere così. Altro discorso è la qualità che ne risulta, troppo scarsa per essere utilizzata salvo condizioni di estrema necessità. Non essendo grande cultore di nature morte farò assolutamente tesoro dei consigli, sopratutto quello di ingegnarmi per come non dover superare f22, che per questo obiettivo inizia già ad essere al limite (la nitidezza maggiore mi sembra che la fornisca a f 9-11). Grazie |
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Oggi vacanza! di ciun commento di ciun |
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Si, in effetti anche senza troppe magie forse semplicemente tagliando in alto avrei evitato entrambe le osservazioni e guadagnato un po' nel racconto della scena.
Grazie |
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Altri Culti di RiccardoC. commento di ciun |
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Concordi praticamente su tutto. Manca forse un po' di descrizione che ci porti più "dentro" l' evento, sempre per cercare di capirlo meglio. |
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Natura morta di ciun commento di ciun |
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Haha, ero quasi certo che il mio "quadro" non sarebbe stato digerito dai fotografi.
A parte gli scherzi, non sono affatto un pittore, solo un appassionato, oggi molto più di foto, in passato un po' di "rappresentazione grafica di qualcosa" (e il passo per poterla pittura è ancora molto lungo), senza nessuna istruzione ne' pretesa in merito.
Da fotoamatore, oggi, mi sono messo sì il problema del fuoco sull' oggetto in primo piano, ma fra le varie prove (inclusa quella a f45 che portava tutto abbastanza a fuoco, pur con altre ovvie pecche a ciò connesse) quella con il melograno a fuoco mi è piaciuta di più, forse perché la voglia di far questo "quadro" mi è venuta proprio quanto è strano e "fotogenico" questo frutto (mentre ne mangiavo uno). Alzi la mano chi non ha mai visto la classica natura morta che ne conteneva uno... metterlo in primo piano con gli altri oggetti sullo sfondo mi sembrava troppo banale. La presenza e predominanza cromatica del vassoio credo sia questione di gusto personale. Le osservazioni che
coincidono con quelle che erano le mie idee in effetti sono quella relativa al colore che ovviamente VOLEVA avvicinarsi a quello di un quadro (per me poco appassionato di post produzione essere riuscito a dare questa impressione è il risultato migliore di questa foto). Concordo anche sulla pendenza della tazzina rilevabile dal manico, non voluta, ma che nella "simulazione" di un quadro ci può stare.
Per l' oggetto che spunta appena mi sembrava che anzi, visto che siamo in Italia e tutti lo usiamo, avesse anche troppo campo, anche perché l' associazione alla tazzina doveva essere automatica.
In fin dei conti vi ringrazio per i minuti che mi avete dedicato perché non mi aspettavo neanche che questo scatto potesse suscitare nessun interesse.
@carrico
Io ho solo e sempre disegnato con le tempere su normali fogli, mai su una tela, sin dai tempi in cui alle scuole medie guardavo a abocca aperta la Professoressa di disegno fare lo stesso per far nascere dal nulla un oggetto su un foglio. Ovviamente dopo l' asciugatura si concludeva il tutto con una passata di ferro da stiro al foglio (posizionato sotto un cartoncino) e un paio di giorni sotto una pila di libri, almeno per quelli destinati, con orgoglio, a riempire una cornice.
Grazie del passaggio |
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Natura morta di ciun commento di ciun |
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Trent' anni fa per passare lo stesso sabato sera avrei preso foglio e tempere e l' avrei fatta allo stesso modo. I tempi cambiano. |
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Eicma_2011 di andrea43 commento di ciun |
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andrea43 ha scritto: | Si, certo, credo però che si tenda spesso ad enfatizzare differenze che si, ci sono, ma non abissali anche a fronte del prezzo, questo si, molto diverso.
Credo che il vero collo di bottiglia, nella maggior parte dei casi, siamo noi "fotografi".
Ciao e buona luce  |
Finalmente uno che ragiona per quello che vede e fa e non in funzione della scritta che porta sull' attrezzatura.  |
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Duce! Duce! di filippo1978 commento di ciun |
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Cerco di rispondere punto per punto, non per voler avere l' ultima parola, quanto per scacciare ogni possibile e pur piccolo dubbio che il mio atteggiamento abbia tendenze da "normalizzatore", che se mi conosceste di persona non avreste dubbi a posizionare esattamente agli antipodi del mio carattere.
Nel punto 1 sfondi la classica porta aperta: non valeva la pena, per me, spenderci tempo. Nel punto due trovo diverse cose opinabili e visto che si tratta di aspetti inerenti la fotografia, ti dico la mia.
Anche per me non era certo il punto saliente, sopratutto in questa sede, ma siccome mi è sembrato che l' argomento abbia suscitato motivi di dibattito vivace ho detto la mia.
2) Sempre per il fatto che si tratta di un reportage, al suo redattore almeno una critica mi sento di muoverla (e in parte lo si è già detto). Non è inerente l' aspetto della fotografia in se, quanto piuttosto il come si è proposto il lavoro.
-Sono convinto che l' autore non abbia nessun obbligo di manifestare le proprie convinzioni in merito a quanto riporta
Mi pare un’ osservazione quantomeno ingenua: è sostanzialmente inevitabile che un autore (di qualche caratura) “firmi” con la sua sensibilità. E’ per non farlo che deve farsi violenza, non il contrario.
Certo che l' autore è libero di manifestare non solo la propria "sensibilità", ma anche pienamente le sue tendenze, se vuole, io mi sono limitato a dire che non ne ha obbligo. Credo di essere molto democratico. Non capisco la violenza che ci si fa riuscendo a porsi in maniera neutrale rispetto a un evento. Tanti autori di grande caratura sono noti e stimati per riuscire a essere sempre obiettivi ed equidistanti. Oserei dire che ci vuole più caratura ad esserlo che a non esserlo.
-anzi il reportage proprio per definizione dovrebbe essere neutrale
Ma quando mai? Ti risulta che un qualsiasi servizio giornalistico (e le relative immagini che lo accompagnano ad uopo) non sia sempre di parte in qualche modo?
Il reportage NON è un servizio giornalistico (i Reporters fanno i Reporters e i Giornalisti i Giornalisti). E' una forma di comunicazione legata al giornalismo, ma privilegia il trasferimento diretto di una testimonianza a taluni fatti, che poi possono comunque essere (e in genere sono) passati al pettine dal giornalista che vi associa una critica e quindi lo rende di parte. Se andiamo a vedere i grandi reportages ad esempio (solo per citare) quelli memorabili durante la guerra del Vietnam, anche (o forse sopratutto) guardandoli oggi con atteggiamento più distaccato, li possiamo additare come esempi per avere "riportato" a noi la cronaca di un fatto, lasciando al mondo il giudizio su di esso, le fotografie di per se non erano filoamericane o filovietcong, ognuno le ha utilizzate unendoci il proprio condimento, ma il reporter ha esclusivamente trasmesso una testimonianza, del luogo, della situazione, delle emozioni che si vivevano. Questo se vogliamo attenerci al significato letterale del reportage, constatato che il reportage può essere poi addirittura commissionato per favorire un' opinione piuttosto che un' altra, io comunque lo intendo (forse troppo romanticamente) in quel senso
-ma quantomeno deve contenere tutti gli elementi che consentono di comprendere il senso del suo lavoro
Prima dici che non ha l’ obbligo e ora dici che deve contenere … A prescindere che in queste foto emerge piuttosto bene l’ ironia e che altro è che la si comprenda o no, ti contraddici.
Se hai letto bene, ho affermato che non ha l' obbligo di schierarsi, cioè di esprimere la propria approvazione o avversione alla situazione che riporta, però l' esigenza di chiarezza nel riportare la situazione (e quindi di definirne alcuni aspetti, come ho detto tempo, luogo, motivi, protagonisti, ecc.) mi sembra essenziale, proprio perché il reportage è testimonianza di qualcosa.
Per quanto riguarda l' ironia, ne' io ne' altri più sopra mi sembra che abbiano messo in dubbio l' ironia dell' autore, ma potrei pure essere tra quelli che non la comprendono e hanno l' esigenza di farsi spiegare alcune scelte in merito al lavoro che è stato sottoposto a critica, giusto per il fatto che non è mica scontato che l' ironia giustifichi qualsiasi scelta.
-che per esempio potrebbe essere fruito da una persona che non conosce niente di quella realtà, ad esempio uno straniero
Sarei cauto: l’ universalità può essere desiderabile, ma non è realistico pensare che popoli, ma pure gruppi di persone diversi interpretino in maniera analoga: c’ è la concreta possibilità che a ciascuno vada riservato un linguaggio adeguato.
Appunto perché ciascuno poi può interpretare in modo diverso sarebbe bene che il reportage contenesse "i dati exif della situazione", se mi passate il paragone. L' interpretazione va lasciata al giornalista, al commentatore, che sicuramente la piegherà verso scopi diversi rispetto alla mera testimonianza. Quì mi sembra che non abbia compreso affatto quello che ho detto. Infatti non è compito del reportage formare l' interpretazione del fatto, ma dare qualche dato perché chi lo fruisce possa iniziare a formarsi un' interpretazione autonoma. Prova a riflettere su quanti giovani fotografi che frequentano questo forum non abbiano la più pallida idea di quale sia l' argomento del reportage, e di cosa cavolo ci azzecchi Predappio (l'ubicazione, unico dato allegato alle foto). E non dirmi che sono cavoli loro se non conoscono la storia, in ogni caso uno degli scopi del reportage risulterebbe comunque fallito.
-contestualizzandolo cronologicamente, spiegando il luogo in cui è fatto, i motivi che muovono queste persone, ecc.
Insomma un articolo di giornale, non le sole immagini per l’ articolo che è il lavoro di un fotografo.
No. Un articolo non è un reportage. E un reportage non è un mero insieme di immagini. Ma questo l' ho già detto. Se può far comodo per non creare dubbi che la mia sia una critica antipatica aggiungo "a mio modestissimo parere"
-E' da questo punto di vista che secondo me è carente il reportage, o meglio confezionato così non ha l' aria di un reportage quanto piuttosto di un po' di foto messe così a caso, senza un senso cronologico o altro filo conduttore, oltre al fatto che, non spiegando i motivi di una scelta stilistica si sarebbe portati a pensare che anche la tecnica fotografica risenta di una certa casualità.
Reitero: forse è meglio prima guardare la fotografia di Filippo: per conoscere, non per approvare, sia chiaro. Essa infatti può benissimo non piacere, un po' come a me dà la noia la fotografia a soggetto bellinabellina, ma che non dice niente. Ti direi lo stesso anche se si trattasse di un altro.
Reitero anch' io. Secondo il mio modestissimo parere il reportage avrebbe dovuto dare la possibilità di farsi un' idea almeno ninimamente corretta del fatto senza doversi documentare sulla fotografia di Filippo. Io ho fatto una critica sul metodo, non sullo stile. E comunque in un forum di fotografia due righe in merito a una scelta stilistica sarebbero state senz' altro motivo di discussioni costruttive.
-Anche qui, è ovvio, l' autore non ha nessun obbligo, ma se siamo in una piazza in cui si gioca tutti allo stesso gioco e ci sono un minimo di regole che consentono di discutere su basi comuni, sarebbe a mio avviso cosa utile attenersi a quelle regole
A parte che, ripeto: bisogna conoscere un autore per inquadrare bene ciò che vuol raccontare attraverso il proprio approccio, le regole cui pensi in merito sono la morte dell’ espressività, sono i binari sui quali non troverai mai granché. Tanto è vero che dopo un po’ che guardi foto da forum (o da circolo) che sono proprio il risultato di quelle regole, ti stanchi perché tutti le seguono (o perché ci credono o perché le hanno assimilate da chi ci crede) con risultati prevedibili.
E' questo che non ho trovato. Un minimo di accenno sull' approccio offerto dall' autore. Vai tranquillo che le regole cui penso io non sono quelle che dici tu. Non sono regole sul contenuto. Probabilmente ho sbagliato a utilizzare il termine "regole", e "attenersi alle regole", allora riformulo. Visto che siamo quì a svagarci in un posto dove si parla insieme di una passione comune, non sarebbe bello se i fuoriclasse (se la loro ironia non li rende troppo superiori per farlo) dessero qualche dritta agli altri su come uscire dai binari delle foto bellinebelline?. Non un obbligo, sia ben chiaro, solo un auspicio, imparare dagli altri è sempre positivo.
-Se poi si vuole giocare a scatenare un putiferio credo che per questo non ci voglia bravura, i temi da lanciare per innescare le polemiche sono tanti e tutti li conosciamo. Sarebbe bastato dare al reportage le caratteristiche che dovrebbe avere (ovvero il corredo di informazioni che deve fornire, oltre alle foto) perché nessuno osasse permettersi di porre questioni sull' opportunità politica di un tale lavoro.
Perdonami, ma ho l’ impressione che qui emerga (molto prevedibilmente, date le premesse del tuo intervento) un certo spirito “normalizzatore” che proprio gli "antesignani" dei signori ritratti nelle foto di Filippo (e cui in ultima analisi sono rivolti sempre gli strali in quanto origine del male) coltivavano assai bene. Certo su tutt’ altra scala e con ben ‘altro impatto sulla vita delle persone. Ma guarda che quando si inizia a dire cosa è buono e cosa no circa l ‘espressività ed il suo diritto ad autodeterminarsi ci si incammina su quelle strada. Non dimenticare che le dittature fanno fuori per primi intellettuali ed artisti (cioè i pensatori, cioè quelli che ti mostrano tutte le possibili e diverse facce della realtà e dell’ immaginazione, quelli che contestano l’ idea del pensiero unico); dopodiché fanno fuori quelli che hanno fatto fuori intellettuali ed artisti. Così fanno piazza pulita, ovvero, “normalizzano”.
Proprio questa non me la dovevi dire. Se rileggendo quello che ho scritto mi venisse il minimo dubbio che le mie parole possano rappresentarmi come uno che vuole ledere il diritto all' espressività sarei disposto a ingoiare non una, ma dieci di quelle bottiglie di olio di ricino immortalate in una delle foto. Ti salvo solo perché si evince da che parte stai (e dove io sto) vedendo dove rivolgi gli strali. Ti perdono, ma stavolta la tua impressione è proprio sballata. Perché fosse prevedibile dalle premesse, poi, non lo capisco proprio.
-Poi l' autore potrebbe anche "dichiararsi" nei riguardi delle simpatie rispetto al fatto che ha rappresentato, liberissimo di farlo, ma questo darebbe senz' altro adito a meno polemiche, sapendo già dall' inizio il suo punto di vista.
L’ autore si è chiaramente dichiarato: con la sua ironia. Se non la si coglie o non la si vuol cogliere non è colpa sua.
Purtroppo non tutti hanno la stessa ironia, sarebbe però bello che potessero comunque coglierne il senso. Quì sei tu che cammini in un terreno pericoloso. Se si parlasse di cultura e non di ironia, cosa diresti : "Lui parla da colto. Se gli altri sono ignoranti non è colpa sua"? (e lasciare crepare il popolino nella sua ignoranza era uno dei punti forti dei suddetti "antesignani" da te citati). E comunque, che una cosa sia fatta con ironia non vuol dire che sia adeguata al suo scopo. Se domani, molto ironicamente, postassi una foto di un culo nella sezione ritratti la lascereste lì? Credo neanche se ci fosse scritto che è il ritratto di uno degli ultimi nostri presidenti del consiglio
Saluti |
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Eicma_2011 di andrea43 commento di ciun |
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Belle foto e bell' obiettivo. Anche se non ti posso chiedere pareri in merito perché sei di "parte avversa", mi sembra che sia un sostituto valido al desiderio (più o meno) nascosto di tutti i fotografi di parte Canon, il biancone seconda serie.
Senz' altro quest' ultimo è inarrivabile (e senza voler scatenare polemiche, anche da parte dell' omologo Nikon), ma il Sigma ha per lo meno il vantaggio di costare una millata circa in meno. |
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