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[Wind] Ale, flaka di Igor of the wind commento di Igor of the wind |
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Grazie a tutti per i riscontri positivi
Liliana R. ha scritto: | Ricordo di aver sentito a casa mia parlare della flaka. Così ho chiesto ed ecco la risposta:
Non trovo difetti. Anzi direi che potrebbe essere tranquillamente pubblicata su una rivista di windsurf....  |
il tuo compagno? Azz, mi spiace per te
Se non la conosci già ti segnalo una pagina
https://www.facebook.com/LaFidanzataDelSurfista?fref=ts |
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Autunno di Igor of the wind commento di Igor of the wind |
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Giusto una breve descrizione.
Questo è un progetto sul quale ho lavorato negli ultimi anni e che intendo proseguire in quelli a venire. Come da titolo, vuole essere una rappresentazione dell'autunno. Dell'autunno sul Carso triestino, per essere più precisi.
Ora, proprio il luogo pone dei problemi (o almeno io li percepisco come tali, che poi è la stessa cosa): diversamente da quanto può succedere altrove qui "il colore dell'autunno" è dato dagli arbusti, dalle siepi, gli alberi contribuscono in misura decisamente minore. La vegetazione bassa mal si presta alle grandi vedute, si perde, anche perché non è particolarmente concetrata. Avvicinandosi invece si rischia di aver foto piene di "rumore" miriadi di piccole foglie, dettagli che poco apportano all'immagine, rumore appunto.
Da qui la scelta di sviluppare il tema attraverso tre tecniche, anche se forse sarebbe meglio dire 2+1. Le prime due sono l'isolamento e l'astrazione. Se il dettaglio allo stato di natura è rumoroso, allora tanto vale isolarlo o, inversamente, eliminarlo in toto astrando.
Il terzo filone che ad oggi è forse quello meno riuscito sarebbe la generalizzazione; riempire l'immagine di colore (la foto delle falesie e quella del cespuglio).
Questo è quanto.
Ogni commento è ben gradito e ringrazio chi vorrà lasciare qualche spunto. |
| | ![[Wind] in curva [Wind] in curva](album_thumbnail.php?pic_id=616842) |
| | ![[Wind] in curva [Wind] in curva](album_thumbnail.php?pic_id=616842) |
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33(più1)per23. Road trip: Espana mediterranea, caricate tutt di Igor of the wind commento di Igor of the wind |
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grazie Sisto!
Voglio lanciare una "provocazione", ma prima è meglio fare una premessa.
Sapevo a priori, e ne sono ancora più cosciente a posteriori che alcune foto potevano essere scartate
la I, la (più1), una tra la III e la IV, togliendone una,
la VI, la VIII, una tra XXVII e XXVIII ecc, spazio per tagliare ce n'è. Ma pur tagliando non penso saremmo scesi sotto le 20 foto. Oddio, in tempi di austerity tutto si può.
Ciò che penso è che da un lato anche a pubblicarne 20 gli avvocati dell'essenza (non necessariamente voi) avrebbero fatto sentire la loro, dall'altro riducendo all'osso si ha si un post snello, ma a mio avviso totalmente snaturato.
Qui ragiono con una mentalità "campanilista" lo so, ma non condivido l'idea che ogni pubblicazione in questa sezione debba attenersi alla regola non scritta delle 10-12 foto. Mi si permetta, il portfolio è una cosa, il repotage è un altra. E c'è reportage e reportage, conta il tempo, conta l'argomento. Anche un anno può essere riassunto in meno di 10 foto concentrato su un tema specifico. Ma il viaggio, o almeno questo tipo di viaggio non ha un tema, ogni giorno un luogo diverso, un tema diverso, dove il fil rouge del viaggio è il viaggio stesso, "the way is the goal" il che costringe ad aumentare il numero, a ridure si semplifica e conseguentemente si snatura.
Ribadendo quanto detto all'inizo, spazio per tagliare ce n'era, così è come la vedo ora, ma sono aperto a cambi del punto di vista  |
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33(più1)per23. Road trip: Espana mediterranea, caricate tutt di Igor of the wind commento di Igor of the wind |
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Claudio e Vittorio vi ringrazion entrambi!
Vittorio hai ragione, sia sulla didascalia della foto, che sul doppione. Ho provveduto a cambiare la prima. Sul secondo aspetto riconosco l'errore ma lo lascio, cancellare la foto sarebbe come correggere un errore dopo che il professore ha già visionato il compito. Confesso che la scelta del doppione è arrivata all'ultimo, quando da 23 ho deciso di espandere le foto (non sono mai riuscito a scremare a 23, ero arrivato a 28 e non sapevo come proseguire) così ho optato per 33, che suona simile. Ora che mi ci fai fatto ragionare anche 32 sarebbe stata una scelta con una sua logica visto che sono le stesse cifre di 23 inverite.
Ho spostato nel testo le didascalie lunghe che erano state tagliate, appesantiscono un po' la storia, ma ne sono parte integrante, e dietro ad esse si cela la motivazione di alcune foto più ancora della qualità delle stesse. |
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33(più1)per23. Road trip: Espana mediterranea, caricate tutt di Igor of the wind commento di Igor of the wind |
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...FINE!!!
Foto XXX. Sevilla, la cattedrale vista dalla torre dell'oro. La torre dell'oro non è una torre ma bensì il punto di ancoraggio di una catena che serviva a bloccare il fiume a navi nemiche. La cattedrale invece è davvero una cattedrale ed è la più grande al mondo tra le gotiche (nel suo caso si tratta di gotico flamboyant) ed è la terzao quarta al mondo in termini assoluti. Sevilla me la ricorderò sempre per "miracolo". Entrato in ostello, controllo il bagno e...e c'è...c'è il bideeeeeeeeeeeeet
Foto XXXI. Ritrovarsi a Belmez, per un brindisi.
Belmez non esiste in alcun itinerario turistico, nessuno ferma a Belmez. Tranne me, ed il mio amico di vecchissima data che c'ha fatto l'erasmus. Perché Belmez è si un paesino lontanto da ogni rotta turistica, ma è anchè il paesino che ospita la sede distaccata della facoltà di ingegneria di Cordoba. E così, eccomi qui. La birra la Duchesse de Bourgogne, rossa belga dal caratteristico sapore aspro, tendente al vino, adorata dal mio amico che la beve nelle grandi occasioni. Così prima di partire sono andato nel nostro bar di fiducia e ne ho prese un poche da portare appresso. A' Belmez, qu'on se revoit!
Foto XXXII. Ho passato 4 giorno a Belmez, essendo orami molto provato dal viaggio, mi andava bene la tranquillità del luogo. Ma una gita veloce a Cordova l'abbiam fatta comunque, e non è andata troppo bene perché ho iniziato a sentirmi male, malessere che la "pesantezza" della moschea-cattedrale ha solo accentuato. Sono riuscito a fare giusto un paio di foto prima che la sensazione di nausea raggiungesse livelli di guardia. |
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Foto XXI. Laguna di Rudeira. L'ultima mattina a Valencia ho chiesto una consulenza a chiunque incontrassi in ostello. Il tipo alla reception mi ha consigliato l'opzione A, punta Murcia che c'è festone. Una donna delle pulizie ed un elettricista che era la per dei lavori di manutenzione han suggerito l'opzione B. Lascia stare Murcia, è una m****, non c'è niente da vedere. Addentrati in continente! Rudeira, Valdepenas, vedrai che roba, ci sono i mulini di Don Quixote, ed i tori, e le lagune! Fidati, vacci. AAAGGIUDICATO! ... Di mulini a vento non ne ho visto uno, manco col binocolo, di tori solo quelli XXL in cartonato, o ferro, boh, Le lagune quelle si, carine. Con la notte però venne anche il momento di pagare il conto: vuoi addentrarti in continente a gennaio, bene, ti becchi il clima. Da, mettiamo +13 a M E N O S E T T E !!!! Ed io quella notte ho dormito in furgone, e nonostante il saccoapelo, i doppi calzini, la magia termica da montagna con sopra un altra maglia con sopra una felpa, e nonostante qualsiasi altra cosa, faceva FREDDOOOO!!!! E' stata la notte peggiore, passata tremando e pregando che finisse presto. Morale: diffidate degli elettricisti.
Foto XXIV. A Jaen ero ospite di un compagno di università anch'egli in erasmus, nei tre giorni passati la, abbiamo fatto una sveltina a Granada, ma non siamo entrati nell'Alhambra perchè lui era a corto di soldi. In compenso abbiam beccato neve, viaggio full optional! |
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Foto XIII. Il "mio" Parc Guell ha una sua storia. Scendo dalla metro, cerco di fare la strada che avevo memorizzata in testa guardando la cartina, ed arrivo si ad un qualcosa di erboso, ma decisamente incolto, con pure una baracca di legno di chissachì di poco raccomandabile, sarà il "retrobottega" ho pensato, la parte brutta dietro le quinte che proprio perché esterna alla parte turistica non viene curata. Così prendo questo sentiero di terra battuta largo giusto giusto lo spazio per camminarci ed arrivo in cima al parco/collina. Vista fighissima per carità, in una giornata senza umidità vedevi tutta Barna a 360°, ma se questo è il Parc Guell beh... In quello arriva un local sulla cinquantina, non ricordo se sono stato io a chiedergli indicazioni o fosse lui ad aver iniziato a taccar discorso, fatto sta che mi spiega che questo non è il Parc, quello la sotto è il Parc. Morale, mi ero spinto di una collina troppo a nord. Il tipo poi è stato molto cordiale e mi ha accompagnato fino all'entrata del Parco
Foto XV.Laguna di Montanejos. Questo posto è stato teatro di uno degli aneddoti più interessanti del viaggio, purtroppo è troppo lungo per una didascalia, beh, ora che le didascalie sono nel messaggio posso anche raccontarvela. Dormivo tranquillo nel furgone su'un parcheggio sopra la laguna quando la due luci gialle penetrano nello spazio attraverso i finestrini che non ho avuto l'accortezza di oscurare. Non so come sia successo ma alla prima illuminata ero già sveglio, schiena curva sul materasso e nella mano destra la chiave inglese: saran sicuro dei ladri ho pensato. Aspetto, cerco di valutare la situazione, l'auto intanto ha smesso di manovrare e mi si para davanti, si accendono altri due fari, B L U. Occ***o, far sparire subito la chiave inglese! Apro una delle lucine interne e inizio a muovere le mani per segnalare la mia presenza. Un agente scende, ed inizia a parlarmi. Erano le 4 del mattino, io ero intontito come pochi, e già il mio spagnolo è quel che è, ma non co come ci siamo capiti. Erano insospettiti dal fatto che un furgone, con targa italiana fosse li, a gennaio, unica macchina parcheggiata nel piazzale altrimenti deserto, temevano mi fossi perso lungo la valle del fiume. Equivoco risolto |
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33(più1)per23. Road trip: Espana mediterranea, caricate tutt di Igor of the wind commento di Igor of the wind |
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Foto VI.Cadaqués: villaggio caro ai surrealisti in generale ed a Dali in particolare. E caro pure a me dopo esserci stato! Ricordo che quella sera, mentre passeggiavo per le tranquille strade che costeggiano la baia, pensavo che fosse l'archetipo del luogo ideale in cui ritirarsi negli ultimi anni a godersi la pensione. Piccolo, bellissimo, difficilmente acessibile (fino a qualche decade fa ci si arrivava solo via mare, poi hanno costruito una strada, che per inciso pare portare ad una località sciistica più che al mare visto quanto è tortuosa) e con un vento aspro, freddo e rafficato che ricorda tantissimo la mia Bora. Ah si, vale anche la pena ricordare perché a Dali piacesse il posto (una frazione del motivo); è il punto più orientale di Spagna, ed a Dali piaceva il fatto di essere il primo spagnolo in assoluto a vedere il sorgere del sole.
Foto VIII. Questa è Pertallada, un paesino medievale, praticamente rimasto tale e quale nei secoli. Si trova sulla strada tra Figueres e Cadaques. Peculiarità: la Chiesa per tanto tanto tempo era dentro le mura della città, poi il clero ed il signore han bisticciato ed i primi han deciso di auto-esiliarsi, ma vara ti.
Foto IX. Girona, cattedrale.
Me ne stavo li a "prendere le misure" e farmi i cavoli miei, quando da una via sbuca una coppia con cagnolino al seguito. Come mi vede scatta, si arrampica sulle scalle, si mette in posa, abbaia un due volte come a intimarmi di scattare, rimane li scodinzolante per qualche secondo poi se ne torna di corsa dai propri padroni e sparisce. Avevo già scattato qualche foto quella notte, e forse, se non fosse per lui avrei anche continuato ancora un po'. Ma dopo questa foto decisi che per la notte non avrei più scattato, poteva bastare, avevo ottenuto quello che cercavo. |
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33(più1)per23. Road trip: Espana mediterranea, caricate tutt di Igor of the wind commento di Igor of the wind |
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E' possibile riassumere 23 giorni ed oltre 3000km in 23 foto? Pensavo di si, ed ero partito con l'idea che fosse possibile e che il reportage andasse presentato così: 23 foto per 23 giorni. Ma sono una persona indulgente con me stessa, e soprattutto una persona alla quale non piace avere catene e costrizioni di alcun genere, e mettere un limite al numero delle foto solo perché questo fosse coincidente con il numero di giorni mi sembrava, in ultima analisi, stupido.
33+1 rimane comunque una grossa sintesi se si considera che sono 23 giorni, e che i raw nel mio hard disk si contano a centinaia.
In ogni caso, questo è il viaggio, on the road ed in solitaria che ho compiuto nel gennaio 2011, dal 9 al 31. Partenza da Trieste, destinazione Lisbona dove mi attendeva una borsa Erasmus. Nel mezzo il viaggio, un viaggio dove ho visto un po' di tutto ma soprattutto dov'è successo un po' di tutto, di cui questo reportage non può ch'essere una sintesi, si spera piacevole. Fedele amico di viaggio il furgone, instancabile mulo macina chilometri che oltre al suo solito ruolo di mezzo di trasporto si è offerto anche come alloggio, per ben 8 notti (dietro ho messo via i sedili e c'ho messo un "letto" fatto ad hoc)
Come foto di apertura, la (più1), perché nata a viaggio finito ho messo una pagina del proto-diario che ho tenuto in quei giorni, che più che un diario era una tela su cui buttavo impressioni a caso. La vostra attenzione si concentri sul giorno 18, seconda riga, anche questo è viaggiare.
PS: se qualcuno si chiedesse perché andare in Erasmus col furgone il motivo è semplice: pratico windsurf e volevo tutta la mia atrezzatura con me.
Didascalie. Alcune foto hanno didascalie troppo lunghe per il campo "descrizione" così le ho inserite nei messaggi.
Foto I. Partenza! Ed anche l'unica foto di una qualche decenza scattata ancora in Italia. Prima tappa Trieste-Andora e prima notte in furgone con giusto una brevissima visita a Spotorno perché ci ero già stato da bambino e volevo ricordami che forma avesse.
Il viaggio in verità doveva iniziare il 3 gennaio ed era, nelle intenzioni, un po' diverso. Il dettaglio più importante: dovevamo essere in due. Ma a pochi gioni dalla partenza l'altro ha tirato pacco, così io mi sono preso una settimana per fare il punto della situazione e dotarmi di almeno una parvenza di piano in quanto, fino al 3, non esisteva nessun piano
Foto II. Vendargues: avviso di dossi pericolosi o ineggiamento al freestyle? Vendargues è una piccola cittadina (molto tranquilla ed amichevole) nei pressi di Montpellier in cui mi sarei fermato a dormire la seconda notte ospite di 4 ragazzi conosciuti via Couchsurfing. Qualche anno più di me ma praticamente coetanei, tutti e quattro del nord, della Bretagna se non sbaglio, venuti a vivere a Montpellier "perché qui c'è il sole"
Foto III.La bellezza del perdersi sta nel ritrovarsi....e nel piacere di renderti conto una volta ritrovato che mentre giravi a caso per il centro storico di Montpellier nel tentativo di ritrovarti sei passato davanti a tutti i monumenti principali della città senza saperlo. Cose che fanno sorridere... |
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