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il signor mario bannato

Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9653
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Inviato: Ven 08 Ago, 2014 12:58 pm Oggetto: I bei tempi andata |
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Capita sempre più spesso di leggere, non solo su queste pagine, di foto con dominanti cromatiche con modesta definizione che ricorderebbero i tempi passati, che piacciono perché sarebbero "vintage"; che foto errate poco definite e cromaticamente sballate, perché proprio sbagliate o perché pasticciate in post per riprodurre un improbabile effetto "anni passati" sarebbero affascinanti in virtù dei ricordi che suscitano, ma, salvo che non si voglia parlare delle fotine 10x15 ci si spingeva anche al 15x18 se la nonna era molto presbite, stampate dall'ottico sotto casa e tanto care alla zia Cesira e a nonna Assunta, nel periodo che va dalla fine degli anni '60 alla fine del periodo dell'argento esisteva un livello qualitativo molto alto, basterebbe guardare gli scatti del National, di Irving Penn, di Franco Fontana, Guy Bourdin, Steeve McCurry solo per citarne alcuni, o anche pensare al Cibachrome o al Kodachrome per capire quanto questa tesi possa essere sbagliata e fuorviante sempre che parlando dei "bei tempi passati" non si intendano i ricordi di zia Cesarina e nonna Assunta. |
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Santiago81 utente attivo

Iscritto: 09 Apr 2011 Messaggi: 1866 Località: Fiano Romano
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Inviato: Dom 10 Ago, 2014 12:57 pm Oggetto: |
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Direi di sì.
Il viraggio che riproduce i colori starati delle stampe dozzinali risponde ad un'esigenza emotiva che richiede un canale emotivo.
E l'emotività legata ai bei tempi andati non contempla le immagini di Fontana, McCurry o altri grandi nomi: scava nel profondo, in quegli elementi comuni a tanti ricordi personali, come lo sfogliare gli album con le 10x15 stampate ad minchiam.
Questa emotività legata alla produzione amatoriale viene utilizzata come veicolo dalla produzione professionale odierna.
Proprio perché la fotografia è un mezzo e non un fine, una corretta taratura va bene in alcune occasioni ma non aiuta in altre.
Una fotografia che, attraverso la manipolazione dei colori, riesce nell'intento di introdurre - in modo più o meno pesante, rendendosi più o meno riconoscibile nell'osservatore - un legame a quel bacino emotivo è buona? Sì, perché raggiunge il suo scopo.
Il mood "Lomo" è partito come divertimento, come cosa fine a sé stessa. Poi è entrato nel linguaggio professionale. Non è né un bene, né un male. Funziona o non funziona, questo conta.
Poi passerà, per tornare ancora, sotto altre forme.
Come è stato per la foto posata, per quella giocata sui grafismi, quella patinata, la finta paparazzata eccetera.
Passa, si dà una rinfrenscata nel dimenticatoio e poi, forse, può trovare una nuova interpretazione. |
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