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alxcoghe utente attivo
Iscritto: 31 Gen 2009 Messaggi: 1566 Località: Ciudad De Mexico, D.F.
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 7:57 pm Oggetto: Apologia dell'imperfezione |
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Apro questo topic a seguito delle mie letture, ma anche del mio frequentare assiduamente il centro de la imagen, museo gallery in cui la scorsa settimana sono stato in occasione della biennale di fotografia.
Sono un convinto sostenitore della foto imperfetta, dove l'imperfezione rappresenta il segno umano, il cuore tangibile dell'autore. Clement Cheroux ha scritto un libro sull'errore fotografico, e sulle foto imperfette che diventano storia della fotografia.
Più mi documento, più guardo foto, più mastico di fotografia e più me ne convinco: non c'è niente di più emozionante di una bella foto imperfetta. Mosso che va oltre il mosso creativo, regole dei terzi e della diagonale messe da parte, orizzonti inclinati, e via di questo passo...
Leggo Cuartoscuro, divoro Luna Cornea, le regole ormai sono metabolizzate in me e spesso questo diventa quasi castrante. Vorrei riuscire a fare più foto imperfette, e quindi perfette. Attenzione non sto parlando di foto sfocate o esposte in maniera non corretta, quelle le rifuggo e penso che lo farò per sempre.
Quello che intendo dire, e vorrei fare è una foto più dell'anima, o se preferite più di pancia e meno di testa. Per molti fotografi, soprattutto aggiungo io i palestrati da forum la ricerca della perfezione, è concepita come l'unica possibile dimensione. Manco fossimo tutti fotografi di architettura, lì si che la rigidità è comprensibile.
E il non previsto? C'è ancora posto per questa umana disgressione? Parlo soprattutto di reportage e street photography. L'istinto!!! Questo è ciò che più mi preme...e si che io sono anche abbastanza istintivo rispetto ad altri miei colleghi .
E' un ragionamento a voce alta quello che sto facendo, per provare a ragionare con qualche amico. Quanto andiamo verso il non codificato? Lo cerchiamo davvero lo scatto creativo, oppure ci limitiamo troppo spesso a ripararci sotto la grondaia della tecnica, rassicurante si ma anche certamente molto conformista?
La fotografia che vivo, che respiro, che vedo è molto diversa però da questa rigidità, spesso comune soprattutto nei forum. Sembra come che gli amatori rimarranno tali proprio perchè incapaci da smuoversi dalle regole e dalla tecnica che una volta acquisite a mio avviso servono solo per sapere quando si possono saltare a piè pari.
La fotografia nonostante queste rigidità culturali riesce a muoversi, a vagabondare e lo fa attraverso autori che aprono la strada ad altri linguaggi appunto anticonformisti, in continuo movimento, con andatura errante, allontanandosi senza temere dal "giusto" comunemente accettato.
Aspetto pensieri, in libertà. _________________ http://www.alexcoghe.com/blog/ |
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alxcoghe utente attivo
Iscritto: 31 Gen 2009 Messaggi: 1566 Località: Ciudad De Mexico, D.F.
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 8:19 pm Oggetto: |
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Ad integrazione di quanto vado asserendo e per offrire qualche spunto visuale:
Bresson:
Meyer:
Munkacsi:
Anche i maestri non ricercavano la perfezione formale. _________________ http://www.alexcoghe.com/blog/ |
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TestaPazza utente attivo
Iscritto: 07 Ott 2006 Messaggi: 11514 Località: Nicolosi (CT)
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 8:41 pm Oggetto: |
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Bell'argomento. Non sono un seguace delle "regole" a tutti i costi, non credo che codificare il tutto sia sempre e comunque giusto, anzi...però, non credo assolutamente che l'imperfezione in quanto tale possa dare più valore alla foto perchè, a questo punto, estremizzando il concetto si arriva a considerare artistica qualunque imperfezione (per te può essere il mosso o il taglio, per altri l'esposizione, per altri ancora qualcos'altro). Per quanto mi riguarda sono infatti convinto che quello che rende bella una foto, soprattutto in campo di street o reportage (perchè è di questo che si parla), non sia la perfezione o l'imperfezione, ma l'attimo. E' l'attimo che rende una foto più o meno valida, l'eventuale imperfezione passa "inosservata" se l'attimo è buono e se non "infastidisce" la visione.
Facciamo un esempio:
La foto di HCB che proponi è un perfetto punto di partenza. Se il bambino non fosse stato tagliato al ginocchio sarebbe stata meno bella? Sarebbe stata meno significativa? Per me no, assolutamente, sarebbe stata migliore, probabilmente (non è che qualunque cosa abbia fatto HCB sia indiscutibile), ma la foto è talmente incentrata sul viso del bimbo che l'imperfezione non è troppo penalizzante. Ancora: se la foto fosse stata dritta, avrebbe perso valore? Magari è storta perchè ha scattato con la fretta, ma l'attimo colto permette all'imperfezione di passare inosservata. Se però le bimbe fossero state tagliate a metà, o il bimbo tagliato + nettamente, allora forse la foto ne avrebbe risentito...
Tutto sto papello per dire che, secondo me, l'imperfezione può rischiare di inficiare il risultato finale, ma non sempre lo fa, ma non può di per se essere considerata un pregio.
Le altre 2 foto non vedo perchè considerarle imperfette _________________ Ultima foto a commento: Street & Life - Roma - 17-3-2012
Ultima modifica effettuata da TestaPazza il Ven 12 Nov, 2010 3:25 pm, modificato 1 volta in totale |
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alxcoghe utente attivo
Iscritto: 31 Gen 2009 Messaggi: 1566 Località: Ciudad De Mexico, D.F.
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 8:53 pm Oggetto: |
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TestaPazza ha scritto: | però, non credo assolutamente che l'imperfezione in quanto tale possa dare più valore alla foto perchè, a questo punto, estremizzando il concetto si arriva a considerare artistica qualunque imperfezione (per te può essere il mosso o il taglio, per altri l'esposizione, per altri ancora qualcos'altro). |
Voglio chiarire che sono d'accordo con te su questo per non essere frainteso nel senso del mio discorso.
Sostengo però la necessità di comprendere che fermarsi al solo aspetto tecnico è l'approdo sicuro (ma anche banale) dell'amatore.
La tecnica è fondamentale anche per sapere quando eluderla. Anche il mosso creativo in una estremizzazione del concetto tecnico potrebbe essere inserito negli errori.
Nelle altre due foto: si quella di Meyer non è l'esempio migliore che potessi fare, ma le ho inserite quasi di getto. Nell'altra l'arto che spunta dai critici da forum sarebbe stato senza dubbio cassato. _________________ http://www.alexcoghe.com/blog/ |
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mike1964 utente attivo
Iscritto: 09 Feb 2004 Messaggi: 22586 Località: Salerno
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 8:58 pm Oggetto: |
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...io seguo in silenzio... _________________ [size=10]Pentax K100DS - Qualche vetro - Fuji S6500 |
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AleZan coordinatore
Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11699 Località: Bologna
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 9:07 pm Oggetto: |
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Sposto volentieri in "Il mondo della Fotografia" _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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alxcoghe utente attivo
Iscritto: 31 Gen 2009 Messaggi: 1566 Località: Ciudad De Mexico, D.F.
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 9:10 pm Oggetto: |
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AleZan ha scritto: | Sposto volentieri in "Il mondo della Fotografia" |
Chiedo scusa per l'errore di sezione. _________________ http://www.alexcoghe.com/blog/ |
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AleZan coordinatore
Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11699 Località: Bologna
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 9:15 pm Oggetto: |
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Niente di male, qui è insieme ad altri topic "cugini" _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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Hero utente attivo
Iscritto: 15 Feb 2008 Messaggi: 3058 Località: Macerata - Roma
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 9:20 pm Oggetto: |
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Ho letto e sono d'accordo con TestaPazza.
L'imperfezione non credo possa essere il punto di forza di uno scatto.
Considerare le imperfezioni come segno dell'anima del fotografo mi sembra solo un modo di giustificarle.
Foto con un contenuto "potente" e precise allo stesso tempo secondo me non se ne vedono molte in giro perchè è difficile unire le due cose.
In alcuni casi l'imperfezione può aggiungere valore allo scatto ma nella maggior parte delle volte è merito del caso e non dell'anima del fotografo (vedi il braccio nella terza, se è per quello che l'hai proposta...), fa parte del gioco...
_________________ Fuji Finepix A700 - Canon 1100D - Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 IS II
Roberto |
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alxcoghe utente attivo
Iscritto: 31 Gen 2009 Messaggi: 1566 Località: Ciudad De Mexico, D.F.
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 9:32 pm Oggetto: |
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Evidentemente non sono riuscito a far comprendere perfettamente il mio punto di vista. Mi cito:
Citazione: | Per molti fotografi, soprattutto aggiungo io i palestrati da forum la ricerca della perfezione, è concepita come l'unica possibile dimensione.
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è questo che mi preme sottolineare. Sono contro anche l'errore fine a sè stesso. Ma quando alle volte, la segnalazione di un taglio di un piede o la poca aria a destra diventano i nodi centrali su cui si poggia la critica senza andare oltre e andare alla sostanza, allora, dico io, che la fotografia non è e non può essere solo dogma della tecnica. _________________ http://www.alexcoghe.com/blog/ |
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Shedar utente attivo
Iscritto: 06 Dic 2007 Messaggi: 3652 Località: Amena
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 9:40 pm Oggetto: |
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Il punto è che i veri difetti non sono i piedi tagliati, il poco contrasto o menate simili....o meglio ....non sono queste cose che rendono "bella o brutta" una foto.
Se n'e' parlato spesso in questa sezione. _________________ Clicca qui' se cerchi manuali di ingranditori ed accessori da camera oscura. || Clicca qui' per un database di immagini fatte con lenti e corpi di vario genere e marca. || Qui' informazioni sulle carte fotografiche in produzione. ||
Qui' se cerchi manuali di fotocamere o documentazione su accessori.||
Qui' Per trovare i tempi di sviluppo di ogni pellicola con ogni rivelatore. |
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Hero utente attivo
Iscritto: 15 Feb 2008 Messaggi: 3058 Località: Macerata - Roma
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 9:44 pm Oggetto: |
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alxcoghe ha scritto: | Evidentemente non sono riuscito a far comprendere perfettamente il mio punto di vista. Mi cito:
è questo che mi preme sottolineare. Sono contro anche l'errore fine a sè stesso. Ma quando alle volte, la segnalazione di un taglio di un piede o la poca aria a destra diventano i nodi centrali su cui si poggia la critica senza andare oltre e andare alla sostanza, allora, dico io, che la fotografia non è e non può essere solo dogma della tecnica. |
Ovviamente siamo d'accordo su questo: se la sostanza c'è, una foto può essere bella anche con qualche imperfezione, se invece la foto ha poco contenuto o ritrae una scena che permette al fotografo di fare determinate scelte allora le imperfezioni possono diventare giustamente oggetto di critiche _________________ Fuji Finepix A700 - Canon 1100D - Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 IS II
Roberto |
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TestaPazza utente attivo
Iscritto: 07 Ott 2006 Messaggi: 11514 Località: Nicolosi (CT)
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 10:15 pm Oggetto: |
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alxcoghe ha scritto: | ...Ma quando alle volte, la segnalazione di un taglio di un piede o la poca aria a destra diventano i nodi centrali su cui si poggia la critica senza andare oltre e andare alla sostanza, allora, dico io, che la fotografia non è e non può essere solo dogma della tecnica... |
Perfettamente concordi su questo, il problema (che poi forse è il bello della fotografia) però è che tutto è soggettivo e che, quindi, la valutazione sul quando una imperfezione pregiudica il risultato finale è assolutamente non codificabile. Ed essendo non codificabile è difficile non tenerne conto nella valutazione della foto.
Però, siccome il tutto è partito da qui
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=501079
credo che sia giusto dare un riferimento. Per quanto mi riguarda considero il taglio in basso non una imperfezione, ma una scelta sbagliata. In quel caso non c'è un attimo particolare, imperdibile, che in quanto tale è irripetibile, a giustificare una eventuale imperfezione, per cui non posso considerarla come tale, ma come una scelta. In quanto scelta è lecito (ma lo sarebbe pure con le foto di HCB, Scianna o altri) pensare a come sarebbe stata la foto se fatta diversamente.
Nella terza foto da te postata, ad esempio, probabilmente inquadrata un po' più dal basso avrebbe avuto più profondità (il braccio davvero non conta)...ma in quel caso è l'attimo colto è talmente intenso da rendere quasi ininfluente quel tipo di valutazione _________________ Ultima foto a commento: Street & Life - Roma - 17-3-2012
Ultima modifica effettuata da TestaPazza il Ven 12 Nov, 2010 3:25 pm, modificato 1 volta in totale |
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alxcoghe utente attivo
Iscritto: 31 Gen 2009 Messaggi: 1566 Località: Ciudad De Mexico, D.F.
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 10:27 pm Oggetto: |
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Hero ha scritto: | Ovviamente siamo d'accordo su questo: se la sostanza c'è, una foto può essere bella anche con qualche imperfezione, se invece la foto ha poco contenuto o ritrae una scena che permette al fotografo di fare determinate scelte allora le imperfezioni possono diventare giustamente oggetto di critiche |
Esattamente Hero. Il contenuto è il punto centrale. Se non c'è, quasi quasi neanche ne dovremo parlare del fotogramma in oggetto.
Il titolo del topic è chiaramente una provocazione. Non plaudo all'errore fine a sè stesso. Io contestualizzo il discorso alle foto con spessore, le altre neanche le guardo. E il sasso l'ho lanciato nel corso di un dibattito scaturito da questa foto:
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?t=470976
E mi premeva sottolineare la differenza tra l'artista e il critico formale, in cui spesso ci si imbatte nelle varie piazze chiamate communities fotografiche. Che partono da un'analisi tecnica, e lì si fermano.
Non faccio di tutta l'erba un fascio: le eccezioni per fortuna ci sono. La fotografia è un linguaggio che funziona tanto quanto il fotografo è in grado di trasmettere un'emozione, per farlo sarà necessaria si la tecnica, che è l'abc del linguaggio fotografico, ma messa a disposizione del saper prima metabolizzare e poi veicolare un messaggio, un contenuto.
Di foto tecnicamente ineccepibili se ne vedono anche nei concorsi mondiali, ma quante di esse ci appaiono a conti fatti fredde? Insomma, chi ha metabolizzato e padroneggia la tecnica a mio avviso non si ferma più al rigore formale e quando esce dai canoni lo fa con consapevolezza.
L'arte è fondamentalmente anche anarchia, deviazione dalle regole per chi le regole le conosce bene, ma non solo le conosce, le ha talmente metabolizzate e incorporate nel suo DNA che sa benissimo come e quando trasgredirle. _________________ http://www.alexcoghe.com/blog/ |
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sullerive non più registrato
Iscritto: 22 Ago 2004 Messaggi: 1310
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Inviato: Mer 10 Nov, 2010 10:37 pm Oggetto: |
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ci sono foto che comunicano in maniera tanto prepotente da spingere in secondo piano in rispetto delle regolette, e spesso, concordo con Alex, i capolavori vengono fuori proprio così, ma sono dell'idea che il trasgredire con stile sia roba per pochi. |
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Mario Zacchi utente attivo
Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6625
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Inviato: Ven 12 Nov, 2010 9:15 am Oggetto: |
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Questi tipo di ragionamenti sulla perfezione-imperfezione ruotano spesso intorno alle istantanee: un motivo ci sarà, no ?
Mi sembra che ci siano già delle risposte.
“Considerare le imperfezioni come segno dell'anima del fotografo mi sembra solo un modo di giustificarle.”
E’ molto condivisibile, Alessio ed è in parte ciò cui mi riferivo nella provocazione lanciata nel topic iniziale.
Come spieghi, infatti, chi riesce ad essere “perfetto”: come mancante di anima?
Non vorrei che tu ritenessi interscambiabile la vitalità che una “foto fatta bene” può avere semplicemente a causa per le sue caratteristiche genetiche (l’ ottica che impone delle scelte su cosa inquadrare e quindi può dar luogo anche una possibile e fisiologica “incompletezza che sa di realtà” ed il fotografo che non può agire come il pittore che immagina e produce la scena con la dovuta calma e non la riprende in divenire, così come gli si para davanti) con l‘ imprecisione vera e propria, sempre e comunque, in realtà fuori dal controllo di chi scatta e quindi assolutamente casuale e perciò non imputabile a scelte di talento.
Capisci che se considerassi sovrapponibili le due cose, rischieresti di dare la patente di bravo anche a uno che ha un gran c..o _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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Mario Zacchi utente attivo
Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6625
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Inviato: Ven 12 Nov, 2010 9:28 am Oggetto: |
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Aggiungo una cosetta, un mio pensiero polemico che non ha certo una attinenza specifica all' argomento, ma che senz' altro lo comprende.
La voglia di risultato può essere pericolosa perché ti mette fretta e ti forma male. Lo capiamo tutti: le scorciatoie piacciono, ma spesso mostrano i loro limiti. E se chi giudica il tuo operato si è formato allo stesso modo, hai di fronte un giudicante in realtà poco competente, perché a sua volta ha inseguito il risultato più che la formazione profonda. Se questo è il panorama, è ovvio che poi siamo pieni di cose fasulle, tanto le piazzi ugualmente perché:
1) se non c' è altro quello devi prendere (copme destinatario)
2) se come destinatario sei sostanzilamente formato come chi produce (formazione povera) manco te ne accorgi che quello intorno cui ruota la tua scelta è intrinsecamente scarso. _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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sullerive non più registrato
Iscritto: 22 Ago 2004 Messaggi: 1310
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Inviato: Ven 12 Nov, 2010 10:11 am Oggetto: |
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Mario Zacchi ha scritto: | Aggiungo una cosetta, un mio pensiero polemico che non ha certo una attinenza specifica all' argomento, ma che senz' altro lo comprende.
La voglia di risultato può essere pericolosa perché ti mette fretta e ti forma male. Lo capiamo tutti: le scorciatoie piacciono, ma spesso mostrano i loro limiti. E se chi giudica il tuo operato si è formato allo stesso modo, hai di fronte un giudicante in realtà poco competente, perché a sua volta ha inseguito il risultato più che la formazione profonda... |
hai descritto i circoli dell'autocompiacimento. Possono anche funzionare se si ha coscienza dei loro confini. |
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mino79 utente
Iscritto: 13 Ago 2007 Messaggi: 442 Località: San Bonifacio - VR
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Inviato: Ven 12 Nov, 2010 12:06 pm Oggetto: |
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Forse potrebbe interessarvi questa autrice, che immagino qualcuno già conoscerà...
http://www.donneconoscenzastorica.it/incontri/cameronbritish.htm
Lei metteva il suo tocco personale (come promosso dai pittorialisti contro la meccanicizzazione della fotografia) con la sfocatura voluta, l'effetto flou ed anche il mosso... _________________ D700|D70|F80|24/2,8|50/1,4|50/1,8|85/1,8|15-30|28-70/2,8|70-200/2,8|2 Yashica FX-3|16/2,8|19/3,8|28/2,8|50/1,7|135/2,8|200/4|300/5,6|500/5,6|35-70|80-210
Kiev 88|30|45|80|150|Biottica Seagull|Canon Powershot A620|Casio EX-S500|Manfrotto 055 Pro + testa 141RC| Galleria |
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alxcoghe utente attivo
Iscritto: 31 Gen 2009 Messaggi: 1566 Località: Ciudad De Mexico, D.F.
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Inviato: Ven 12 Nov, 2010 2:55 pm Oggetto: |
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Mario Zacchi ha scritto: | Questi tipo di ragionamenti sulla perfezione-
Come spieghi, infatti, chi riesce ad essere “perfetto”: come mancante di anima?
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Premesso che condivido il tuo pensiero, anche sulla costruzione del giudizio e sul saper ponderare il più possibile oggettivamente una critica e chi la pone, cercando di relativizzarla alla formazione culturale e tecnica di chi la fa, non credo che esista la perfezione.
Vedo che la parola l'hai messa tra virgolette, e quindi devo intendere che anche per te la perfezione assoluta non esista.
Non voglio e non volevo dare in alcun modo ad intendere che la perfezione formale per me corrisponda ad una vuotezza d'anima del lavoro.
E penso altresì, che sia naturale per tutti ricercare la perfezione formale, che si esprime sia attraverso una sapiente riuscita tecnica che contenutistica.
Del resto molte delle foto dei maestri, sono così vicine a questa "perfezione" che le giudico perfette, e in molti lavori non aggiungerei nè toglierei nulla, forse anche perchè ho imparato a vederle e ad amarle così.
Poi ci sarebbero da fare dei distinguo da genere a genere, perchè ogni tipo di linguaggio ha le sue peculiarità. In alcuni generi sarà più importante il rigore tecnico, in altri meno: mi viene ancora una volta da pensare alle differenze tra street e architettura. Laddove in uno scatto posso tollerare, a vantaggio del contenuto, delle linee cadenti in architettura proprio no. _________________ http://www.alexcoghe.com/blog/ |
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