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Perchè Canon?
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lolly56stk
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MessaggioInviato: Dom 04 Set, 2005 8:18 am    Oggetto: Rispondi con citazione

cagnaluia ha scritto:
Izutsu ha scritto:
victor53 ha scritto:
se pensi che anche La Nikon con la sua ammiraglia è passata a
lCMOS Wink


Se pensi che Canon per la 1D ha usato un CCD... Wink


e se pensi che poi si è accorta di aver fatto una cazzata ed è passata all'altra sponda...... mette i brividi... Very Happy


difatti dovresti vedere quanto schifo fanno le foto che vengon fuori dalla 1d... Rolling Eyes Rolling Eyes

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CavalcaLaNebbia
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MessaggioInviato: Dom 04 Set, 2005 9:59 am    Oggetto: Re: re Rispondi con citazione

bdcpv ha scritto:

resta il fatto, che come hai detto pdepon, il cmos permette di integrare parte dell'elettronica ( dedicata,credo ad un primo trattamento dell'immagine ) direttamente all'interno del sensore ( mi sembra, non so se e' questo il caso , vi fossero un tal ENGINE 1 e ENGINE 2 ), ed e' probabilmente quella la " strada " piu' efficace.....


Azzz!!! Questo è notevole! Sapevo che ogni pixel CMOS ha il proprio preamplificatore...

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Izutsu
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MessaggioInviato: Dom 04 Set, 2005 11:55 am    Oggetto: Rispondi con citazione

lolly a te fa schifo tutto... sarai te che non sai fotografare Ops
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bdcpv
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MessaggioInviato: Dom 04 Set, 2005 1:57 pm    Oggetto: re Rispondi con citazione

a me dalla 1d uscivano queste........ e saro' di " bocca buona " ma non mi dispiacevano...... anzi!!!!


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Piccola Peste
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MessaggioInviato: Dom 04 Set, 2005 6:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

I CCD offrono , ed è vero, molta più qualità e definizione.

A fronte di questo però...c'è il rovescio della medaglia ( in termini di elettronica di consumo ) ovvero dove i costi devono essere il più possibile ridotti per restare in regime concorrenziale.

Il rovescio della medaglia è questo: oltre a partire da un costo decisamente superiore ( in quanto richiedono livelli di produzione molto più controllati e "puri") producono un'infinità di "artefatti" ( rumore elettronico, instabilità elettrica di comando ecc....) che poi in sede progettistica devono essere riportati a valori di defolt dovendo usare interventi a livello hardware che software molto più minuziosi ( filti, campionamento, algoritmi ecc... ) e di conseguenza poi più costosi...ma i costi come detto sopra devono essere ridottissimi per cui che fare?

Si deve per forza, a fronte di un costo molto più alto di prima produzione degli stessi ridurre al minimo i costi successivi ( è detto molto male ma da l' idea )...risultato: alla fine sulla bilancia qualcosa " forse è migliore" ( ed è quì la piccola differenza fra un'immagine da CCD Nikon ) ma nel complesso risulta peggiore perchè di difficile gestione come detto sopra.



Spero di essermi spiegato in modo comprensibile in quanto quì si sta parlando non di noccioline LOL ma bensì di tecnologia e materiali ad altissimo livello (per dare un'idea al livello di fattezza dei microprocessori per PC Wink )


.
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CavalcaLaNebbia
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MessaggioInviato: Dom 04 Set, 2005 7:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie a tutti per le discussioni e le informazioni...

so che è un tema al limite dell'off topic, perchè è forse più un problema di ingegneria che non di fotografia... ma penso che possa essere interessante per tutti (per me lo è! Ok!) capire le diverse tecnologie che equipaggiano gli strumenti che tanto piacere (e sofferenze, a volte!) ci danno! Wink

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palmerino
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2005 8:07 am    Oggetto: Rispondi con citazione

attualmente non farei differenze così marcate tra le due tipologie: l' unica vera distinzione è tra il sensore Bayer e il sensore Foveon.
Se la Sigma riuscisse a trovare il modo di superare i problemi con un bel sensore da "soli" 6mp, con poco rumore ad almeno 800asa....non sarebbe male.

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bdcpv
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2005 8:16 am    Oggetto: re Rispondi con citazione

certo che sarebbe una buona cosa..... ma al momento la vedo dura!!
comunque ti ricordo che il foveon montato sulla sd10, a fronte di valori rgb per ogni pixel ( quindi 10Mp effettivi di colore ) offre solo 3.3 Mp di risoluzione foto effettiva!! quindi gia' un po' pochini per certi ingrandimenti ( diciamo che sul 20x30 le differenze dalla canon 1ds (( 12mp circa )) a livello di dettaglio erano gia' molto evidenti!!! ).
quindi direi che ci vorrebbe ( per offrire un prodotto attuale ) un sensore foveon da 6x3 ( quindi 6Mp effettivi di risoluzione immagine ) e 18Mp effettivi di colore!!!

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palmerino
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2005 4:48 pm    Oggetto: Re: re Rispondi con citazione

bdcpv ha scritto:
certo che sarebbe una buona cosa..... ma al momento la vedo dura!!
comunque ti ricordo che il foveon montato sulla sd10, a fronte di valori rgb per ogni pixel ( quindi 10Mp effettivi di colore ) offre solo 3.3 Mp di risoluzione foto effettiva!! quindi gia' un po' pochini per certi ingrandimenti ( diciamo che sul 20x30 le differenze dalla canon 1ds (( 12mp circa )) a livello di dettaglio erano gia' molto evidenti!!! ).
quindi direi che ci vorrebbe ( per offrire un prodotto attuale ) un sensore foveon da 6x3 ( quindi 6Mp effettivi di risoluzione immagine ) e 18Mp effettivi di colore!!!


Dalle prove varie la Sigma ha una nitidezza da 6mp circa e anche più (tuttifotografi afferma da 8mp).
Un sensore da 6mp equivarrebbe almeno a 12mp effettivi e probabilmente più, visto che non è soggetta al moiré "colorato".
Un 12mp è sufficiente per un pò tutti gli usi...difficilmente io chiederei di più...razionalmente, anche se non ci si accontenta mai... Wink

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pdp
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2005 5:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

CavalcaLaNebbia ha scritto:
bdcpv ha scritto:

resta il fatto, che come hai detto pdepon, il cmos permette di integrare parte dell'elettronica ( dedicata,credo ad un primo trattamento dell'immagine ) direttamente all'interno del sensore ( mi sembra, non so se e' questo il caso , vi fossero un tal ENGINE 1 e ENGINE 2 ), ed e' probabilmente quella la " strada " piu' efficace.....


Azzz!!! Questo è notevole! Sapevo che ogni pixel CMOS ha il proprio preamplificatore...

l'amplificatore dei cmos è integrato all'interno del dice del sensore, ma rimane comunque uno per tutto il sensore. I cosidetti active pixel CMOS integrano un convertitore di carica per ogni pixel.
La scansione è più veloce che nei CMOS perché le capacità in gioco sono inferiori.
Purtroppo la maggior parte della gente ignora le differenze tra sensori cmos e ccd, e riporta le boiate che scrivono libri e riviste di fotografia.
Piccola Peste ha scritto:

I CCD offrono , ed è vero, molta più qualità e definizione.

A fronte di questo però...c'è il rovescio della medaglia ( in termini di elettronica di consumo ) ovvero dove i costi devono essere il più possibile ridotti per restare in regime concorrenziale.

Il rovescio della medaglia è questo: oltre a partire da un costo decisamente superiore ( in quanto richiedono livelli di produzione molto più controllati e "puri") producono un'infinità di "artefatti" ( rumore elettronico, instabilità elettrica di comando ecc....) che poi in sede progettistica devono essere riportati a valori di defolt dovendo usare interventi a livello hardware che software molto più minuziosi ( filti, campionamento, algoritmi ecc... ) e di conseguenza poi più costosi...ma i costi come detto sopra devono essere ridottissimi per cui che fare?

Si deve per forza, a fronte di un costo molto più alto di prima produzione degli stessi ridurre al minimo i costi successivi ( è detto molto male ma da l' idea )...risultato: alla fine sulla bilancia qualcosa " forse è migliore" ( ed è quì la piccola differenza fra un'immagine da CCD Nikon ) ma nel complesso risulta peggiore perchè di difficile gestione come detto sopra.

Spiego brevemente la differenza tra CMOS e CCD per togliere un pò di confusione.

Il nome CCD significa dispositivo ad accoppianmento di carica, il CMOS prende non prende nome dall'omonima coppia di transistor utillizzata per le porte logiche, ma dal fatto che vengono realizzati sugli stessi (e più economici sui grandi numeri) processi produttivi utilizzati per le logiche.
La prima differenza che non inerente alla tecnica di produzione tra i due sensori è il modo di andare a prendere la carica dalla cella del sensore: il cmos ha una matrice di linee riga/colonna controllata da dei decoder e dei counter per andare a prendere la carica dalle celle. il ccd sposta la carica da una cella all'altra facendo variare la tensione su delle linee di controllo (solitamente verticali). Esistono però anche dei sensori CMOS ad accoppiamento di carica, e credo siano quelli più usati nelle reflex digitali.
La maggior parte, ma non tutti, dei sensori CMOS è veloci perché integra un convertitore di carica per ogni pixel. Questo fa scendere la qualità perché i convertitore di carica non hanno mai guadagni perfettamente uguali, ma non dovendo trasferire aumenta la velocità e diminuisce il rumore. Alcuni CMOS integrano un convertitore di carica per ogni linea.
Questo comporta diverse tensioni di alimentazione fra i due tipi di sensori: un CCD hanno solitamente una tensione di alimentazione di 15 volt, a differenza dei circa 3 volt dei cmos.
Siccome il sensore è una matrice di capacità questo comporta una riduzione della corrente dissipata per caricare e scaricare le capacità parassite presenti sulle linee di controllo.
L'efficenza quantica interna tra i due sensori è praticamente la stessa. la differenza quindi non proviene dalle celle.
Il cmos è più efficente nel trasferire la carica perché questa subisce meno passaggi tra il condensatore che si è caricato con la luce al convertitore carica tensione.
I ccd, ed alcuni cmos ad accoppiamento di carica, usano un solo convertitore di carica, e questo non inserisce disuniformità nella conversione della carica. I ccd però dissperdono nel trasporto parte della carica accumulata, e sono sensibili al rumore termico che si accumula durante il trasporto della carica.
Alcuni CMOS hanno problemi di reciprocità tra le celle, ossia di trasferimento di carica tra una cella e quelle vicine.
I cmos scaldano meno, e questo riduce il rumore termico dovuto al sensore: fate 3 foto con il tappo da 30 secondi e vedete quanto cresce il rumore termico.
Attualmente la realizzazione di maschere per processi cmos consente di ridurre il "rumore" (ma non si può parlare di rumore in senso stretto perché non è poissoniano) dovuto ai problemi di non uniformità delle celle e degli eventuali convertitori di carica al di sotto di quelli che sono i limiti di rumore dovuto ai problemi di trasporto di carica dei CCD.
Il cmos solitamente integra il convertitore: la minor distanza tra cella e convertitore riduce il rumore e riduce le latenze dei cicli.
Quindi attualmente i sensori CMOS di elevata qualità permettono di avere prestazioni superiori a quelle dei CCD, ma la realizzazione di maschere di buona qualità necessita di elevati costi giustificabili solo su elevati volumi di produzione.
Il controllo di qualità, ossia scartare i sensori sotto certi parametri, evita brutti scherzi.
Come distinguere il tipo di CMOS del proprio sensore? fate più di una foto con il tappo e analizzate i risultati.
I cmos con convertitori di carica per ogni pixel (es webcam e videocamere economiche, alcune macchine fotografiche) hanno forti disuniformità tra i vari pixel che sono costanti nel tempo. talvolta la disuniformità può essere a zone.
I cmos con un convertitore di carica per ogni linea producono striature sull'immagnie (es alcune webcam).
I cmos ad accoppiamento di carica presentano si comportano come i ccd, ma hanno lievi disuniformità di immagine, e talvolta meno rumore.
Esistono anche delle tecnologie più complesse, spesso basate su processi produttivi nati per la produzione di ADC e DAC (es ICMOS) aventi conversione di carica sia per pixel che per linea che per sensore.
E' importante non confondere il tipo di sensore con la tecnologia produttiva: si potrebbe ritentere un sensore diverso da quello che è.
I sensori CMOS utilizzano necessariamente il silicio relativi droganti come semiconduttore, I CCD possono usarne anche altri, es arseniurio di gallio.
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Piccola Peste
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2005 10:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Un discorso è la tecnologia , ed un'altra se permetti è l'utilizzo che poi si fa del prodotto finito.


La tecnologia è quella materia e/o studio che si usa per produrre un materiale.


Diverso ( ovvero completamente diverso ) è la progettazzione e studio di come usare quallo che la tecnologia ci fornisce.


Queste sono le definizioni. Poi ognuno è padrone di girarle come le vuole Wink



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maloxplay
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2005 11:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ho sentito dire "ed è quì la piccola differenza fra un'immagine da CCD Nikon"!!!

ma rispetto a chi e a cosa?

non diciamo fesserie...

le migliori immagine le fanno i cmos Canon

poi i sensori FUJI "secondo me hanno un gran potenziale" se poi si aggiungono ottiche Canon sarebbe il massimo!!!

e poi gli altri che sono tutti SONY!!! non Nikon...

anche una fotocamera tutta SONY non sarebbe Male!!! magari con Zeis!!!

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(Canon EOS 350Digireflex)... (Yashica FX3 2000)...
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Piccola Peste
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2005 11:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

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pdp
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MessaggioInviato: Mar 06 Set, 2005 12:22 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Piccola Peste ha scritto:
Un discorso è la tecnologia , ed un'altra se permetti è l'utilizzo che poi si fa del prodotto finito.

.

Il miglior uso possibile di un prodotto finito non lo si può fare a prescindere dalla conoscenza della tecnologia che lo compone.
La conoscenza dei limiti tecnici di un apparecchio comporta miglior conoscenza del mezzo, e di conseguenza un migior utilizzo, soprattutto in condizioni estreme. Smile
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bdcpv
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MessaggioInviato: Mar 06 Set, 2005 12:34 am    Oggetto: re Rispondi con citazione

miiiiiiiiinchia pdepon!!!! dove lavori alla matsushita, alla sony, alla canon o alla kodak????? magari alla foveon stessa!!!!!!!

( non sto scherzando.... ) Ave Ave Ave

comunque a parte tutto, la conoscenza tecnica di certo aiuta a meglio sfruttare gli strumenti a nostra disposizione!!! e ricordiamo che ci vuole un minimo di tecnica anche per lo scatto ( che spesso nella realizzazione di una buona immagine e' forse la cosa piu' importante..... ) e naturalmente " manico " e " Chiappette sono essenziali.......
di tutto un po' , in pratica!!!!

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MessaggioInviato: Mar 06 Set, 2005 9:11 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Sono uno studente di ingegneria biomedica, appassionato di elettronica, fotografia e astrofotografia. In passato ho modificato due webcam con risultati in parte soddisfacenti per fotografare giove e saturno con un telescopio.
Per fare buoni scatti con una certa frequenza o per non sbagliarne molti, è una questione di punti di vista, è indispensabile avere la "mano" e l' "occhio" allenati e conoscere bene l'attrezzatura che si usa.
Provo a fare un esempio: penso che l'esperienza di camera oscura, per coloro che l'hanno fatta, aiuti a conoscere meglio la tecnica fotografica. Personalmente mi ha aiutato a capire quanto potevo tirare un negativo, e a capire quali sono i limiti di dinamica, di grana, di esposizione e di reciprocità possibili con il BN. La cosa mi ha aiutato anche nel colore, che ha meno spazi di creatività.
Apprezzo di più la mia apparecchiatura proprio perché ne conosco i limiti tecnologici. Purtroppo devo ancora imparare a conoscere i miei: quest'estate ho sbagliato "stupidamente" delle foto potenzialmente bellissime per colpa del micromosso: pensavo di potere utilizzare in media quota, intorno ai 3000 m, gli stessi tempi di esposizione che uso normalmente: ho mosso parecchie foto con un 200 (320) usando un 1/500 di secondo, e questo è solo un'esempio di alcuni errori fatti.
Porto però due esempi del perché la conoscenza della tecnologia possa aiutare un fotografo.
La luce che si trova in alta montagna tende a ingannare gli esposimetri, perché ha uno spettro molto più ampio di quello che ha in pianura. conoscere il tipo di fotodiodo (o fototransistor) aiuta a decidere se sottoesporre o sovraesporre le foto: la neve per esempio, riflette solo il visibile e un pò di ultravioletto ed è bianca. se si fotografa un cartoncino 18% sulla neve verrà sottoesposto. La neve è bianca, ma questo è un'altro discorso. Alcune rocce invece riflettono molto l'IR e l'UV, e la macchina tenderà a sovraesporle. Poi le tonnellate di UV dell'alta quota producono quintali di purple fringing (blu per alcuni sensori) in alta quota, rendendo indispensabile l'uso del filtro UV. Mi è capitato di sentire molte persone lagnarsi della CA in quota con le macchine digitali, ma ho impiegato molto tempo a convincerle che è fondamentale usare un filtro UV, e che l'ultravioletto ha inevitabilmente una maggiore dispersione cromatica, dovuta alla minor lunghezza d'onda, rispetto agli altri colori.
La conoscenza della "strumentazione" e della "tecnica" è basilare per l'astrofotografia, perché senza non si possono ottenere risultati decenti.
Per concludere il pesante, spero non troppo, post rubo a Seneca una frase (il copyright è sicuramente scaduto): non scholae, sed vitae discimus
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MessaggioInviato: Mar 06 Set, 2005 9:42 am    Oggetto: re Rispondi con citazione

bhe, allora siamo colleghi ( ing. energetico ), o comunque parenti..... ma non mi sono mai documentato fino al livello da te dimostrato..... non ultimo per un fattore tempo!!!
certo, la tecnica e la consocenza dello " strumento " sono molto importanti!! ma non direi che sono essenziali...... o almeno, per l'astrofotografia non so..... non essendomi mai interessato!! per la fotografia generica ( ritratto, paesaggio ) e anche per quella specialistica in certi campi ( come lo sport ) ritengo che valga di piu' una buona ottica e una buona macchina....... comunque, va detto, che probabilmente utilizziamo inconsciamente, quando fotografiamo, anche nozioni tecniche, che diamo comunque per scontate!!!

comunque complimenti!!! e se ti va di fare qualche foto insieme, fai un fischio..... io praticamente tutti i week end ci " sono in mezzo " !!!!

p.s. una domanda a cui sicuramente sai rispondere..... ( io in rete ho trovato poco o nulla ) il jfet lbcast su che architettura si basa?? e in che differisce da un ccd o cmos?? in nikon mi sembra stiano abbastanza abbottonati.....

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Piccola Peste
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MessaggioInviato: Mar 06 Set, 2005 10:28 am    Oggetto: Rispondi con citazione

pdepon ha scritto:
Piccola Peste ha scritto:
Un discorso è la tecnologia , ed un'altra se permetti è l'utilizzo che poi si fa del prodotto finito.

.

Il miglior uso possibile di un prodotto finito non lo si può fare a prescindere dalla conoscenza della tecnologia che lo compone.
La conoscenza dei limiti tecnici di un apparecchio comporta miglior conoscenza del mezzo, e di conseguenza un migior utilizzo, soprattutto in condizioni estreme. Smile




Mi sono espresso male...io mi riferivo al topic ovvero per me il prodotto finito era la maschera con i CCD o i CMos Wink

Questa intendevo come tecnologia di partenza poi cen'è di strada... Very Happy per arrivare al prodotto finito.


P.S. Un appunto: le ditte produttrici di queste parti si contano sulle punte delle dita e solitamente producono per defolt ( ovvero con standard comuni ) a meno che...non ci sia un grosso ordine da qualche grossa ditta per sensori con drogature e/o specifiche diverse solo per loro; in questo caso devono riniziare tutto da capo ed i costi naturalmente si ripercuotono sul prodotto finito( intendo sempre sensori Wink )...ma se i pezzi sono tanti Very Happy


Queste richieste da chi acquista sono rare in quanto i soliti costi lievitano ma ci sono casi particolari in cui viene fatto e un'esempio uno di questi è il seguente:

Io acquisto un ES: cella CCD (normalmente in produzione) a 100

per farla lavorare però oltre al costo di progettazzione e prova alla fine spendo 1000.

Che fare?

Faccio una committenza a chi produce e pago il CCD 200 ma questa volta siccome prodotto da mie specifiche spendo solo 300 per farlo lavorare come voglio io.

quindi nel primo caso spendo 1100 con un sacco di problemi e variabili che potrebbero verificarsi; mentre nel secondo caso spendo 500!( meno della metà) anche se pago la singola cella il doppio !!! Surprised ma essendo sicuro al 90% che non avrò problemi di sorta.


Questo è a grossissime Smile linee quello che succede giornalmente nelle industrie produttrici Wink .
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pdp
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MessaggioInviato: Mar 06 Set, 2005 1:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Guarda che l'immagine tra l'ADC del sensore e il RAW non subisce altro che una compressione jpeg lossless. Quindi la fotocamera, a livello di qualità di immagine in RAW è solo sensore e esposimetro (e colorimetro se non si tara manualmente il bianco).
Siccome i pro e i fotoamatori scattano il 99% delle immagini in RAW quella è la qualità a cui mi riferisco.

Canon e Kodak producono i sensori in casa.
Sigma li compra da Foveon.
Nikon e le altre li comprano a scatola chiusa da sony.
Nè Canon, nè Kodak, nè Foveon nè Sony hanno fonderie di silicio, quindi i sensori li fanno stampare da un produttore terzo, penso tmsc o umc.
Ordine: tot sensori di quel modello. Come potresti fare anche tu. Se vuoi personalizzazioni fai prima a progettartelo insieme alla tua fonderia, ammesso che tu disponga del parco brevetti per farlo.
D100, D50, D70, 5D, 7D e *istD usano tutte lo stesso sensore Sony: medesima qualità in RAW, uniche differenze sui parametri di esposizione e conversione.
Lo stesso sensore lo posso comprare anche io se mi rivolgo ai giusti canali di distribuzione: i sensori Matsushita sono distribuit da SILVERSTAR, almeno per l'Italia; Kodak in Europa distribuisce sia direttamente che tramite Digi-Key(nel senso che non ha un distributore e bisogna fare trafile complicatissime) Sony distribuisce direttamente, Foveon viene distribuita da pacer in europa.
Per accedere con contratti ad-hoc devi garantire volumi di acquisto di almeno 10-20K pezzi l'anno. Per chiedere una modifica a una maschera su un processo da .18um (usati oggi per i cmos) credo che chiedano qualche milione di pezzi: impossibili per tutti i produttori di fotocamere.
Gli unici parametri che possono variare i vari produttori sono i registri che controllano il guadagno degli amplificatori; quei parametri contrllano la sensibilità e poco altro, ma li controlli con il dsp, e li programmi nel firmware del dsp . Poi si può fare un'eventuale calibrazione del sensore esemplare per esemplare della macchina, ma ho qualche dubbio che qualcuno la faccia perché non ne vedo un utilità. Penso che in qualche macchina sia attivata quando si inserisce la NR, ma non ne sono sicuro.
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MessaggioInviato: Mar 06 Set, 2005 3:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

pdepon ha scritto:
ho mosso parecchie foto con un 200 (320) usando un 1/500 di secondo


non ho capito il motivo per cui hai avuto il micromosso con un 200mm a 3000mt???

a 500mt non lo avresti avuto il micromosso???

mi spieghi questo passaggio?

grazie

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