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Didattica della fotografia
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Autore Messaggio
claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
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MessaggioInviato: Ven 17 Lug, 2009 8:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

E lì, è dall'ultimo paragrafo dell'intervento di Luxi che si parte: perchè la foto del bambino coi bottiglioni è bella, non perchè piace all'insegnante.

Perchè è bella?

Un corso di fotografia è questo.

ciao
c.
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
Messaggi: 7318

MessaggioInviato: Ven 17 Lug, 2009 9:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Le risposte alle domande di Luxi, a mio avviso, siamo portati (noi utenti del forum qui sul forum) a darle così come le diamo quando osserviamo una foto postata nelle varie sezioni.

Approccio sbagliatissimo secondo me.

Qui in rarissimi casi prendiamo in considerazione anche quello che sta intorno alla foto, ossia, che posizione occupa nel complessivo lavoro di un autore (ovvero nella "serie" ) in che circostanza l'ha scattata, per chi o per quale utilizzo, con che tecnica, nell'ambito di quale corrente artistica, etc.

I fattori esterni alla foto, la critica fotografica lo sa, devono essere presi in considerazione per stabilire perchè una foto occupa un certo peso e resta nella storia.

Forse l'interrogativo posto è in parte differente, perchè il "bello" può essere contenuto interamente nel fotogramma, ma il bello che resta nella storia si poggia a fattori esterni alla foto stessa.

Per fare un esempio, se non sapessimo che le foto di Capa dello sbarco in Normandia sono state scattate in quel preciso contesto, potremmo ipotizzare, osservando solo la foto, che la stessa sia stata scattata, per esempio, nel corso di una semplice esercitazione militare, che sia stato un set di un film, etc. Sono i fattori esterni (sapere in che circostanza quella foto è stata scattata) che ci permette di attribuirle il giusto valore.

Questo non esclude che di ogni foto si possa dare una lettura solo ed esclusivamente "emotiva" e basata sul proprio personalissimo, ma quando si cerca di capire perchè "se scatto io la stessa foto, la mia non vale quanto quella di HCB", beh forse è corretto guardare intorno a quella foto e non solo all'interno.
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TestaPazza
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Iscritto: 07 Ott 2006
Messaggi: 11514
Località: Nicolosi (CT)

MessaggioInviato: Sab 18 Lug, 2009 8:51 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Salvatore Carrozzini ha scritto:
ma quando si cerca di capire perchè "se scatto io la stessa foto, la mia non vale quanto quella di HCB", beh forse è corretto guardare intorno a quella foto e non solo all'interno.


Questo è assolutamente vero per alcuni generi, come il reportage, ma non sono sicuro che sia altrettanto vero per altri generi. In sostanza quando una foto è strettamente legata all'attualità il contorno deve, per forza di cose, essere parte della valutazione.

Un paesaggio però non deve aver bisogno di essere contestualizzato, se non perchè fa parte di un certo filone "di moda" in quel determinato periodo. Ma un paesaggio, un ritratto posato, devono avere una valenza che esula dal contesto temporale...almeno secondo me

Per il resto la domanda "perchè mi piace quella foto?" è tutt'altro che stupida, anzi...diciamo che dovrebbe essere alla base dell'analisi delle fotografie che vediamo, perchè analizzando i motivi dell'attrazione per quella foto si migliora il proprio approccio alla lettura delle foto e si migliora anche il proprio modo di fotografare (che non significa copiare quella foto, ovviamente)

_________________
Ultima foto a commento: Street & Life - Roma - 17-3-2012
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gaetano_df
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Iscritto: 01 Feb 2007
Messaggi: 820

MessaggioInviato: Sab 18 Lug, 2009 9:27 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma io penso che proprio questo sia il ruolo del docente, quello di spiegare perché una fotografia è in grado di suscitare sensazioni ed emozioni, e, di conseguenza, lasciare ai propri allievi la possibilità di capire cosa può fare ciascuno di loro per intraprendere un percorso progettuale che porti a comunicare in quel modo con le proprie fotografie.
Cioè non soltanto chiedersi "perché non comunico allo stesso modo" ma andare oltre e domandarsi "cosa posso fare per raggiungere o, per lo meno, accostarmi a quel risultato".
Tutto questo passa per un costante apprendimento che - come ho già detto in riferimento alle mi personali esperienze - se avviene da autodidatti è molto più lento e difficoltoso che non attraverso una scuola.

Per tornare alla fotografia di HCB, sono certo che il suo lavoro va inquadrato nel lungo (per fortuna) evolversi dalla sua vita e del suo modo di fotografare; questo non vuol dire però che la foto del bimbo con le bottiglie non abbia una sua autorevolezza comunicativa già da sé. E non la riferisco certo alla sua "storicità" ma alla grandezza e attualità della composizione anche a cosi tanti anni di distanza, anni in cui la fotografia - intesa come composizione e linguaggio - si è notevolmente evoluta.
La capacità di comunicazione intrinseca di quello scatto fa dire a ciascuno di noi "la foto mi piace" (è impossibile rimanere impassibili - scusate il bisticcio - davanti a una foto così) mentre un ragionamento più profondo ci porta a dire anche perché. Ma non è detto che tutti abbiano da sé la medesima capacità critica per cui, nel momento in cui mi chiedo perché mi piace quella foto, non trovo una risposta e decido di acquisire la capacità di rispondere a quel perché, se c'è un intervento esterno che mi aiuta a costruire questa capacità, che mi fornisce gli strumenti per acquisirla, ben venga.

Durante anni di professione e ancora oggi, c'è sempre stata l'occasione di trovare qualcuno che, dando una personale interpretazione di una fotografia, accendesse una ulteriore scintilla o che in base alle sue conoscenze portasse a conoscere autori sconosciuti ma con grandi capacità e qualità. A me è successo proprio molto di recente.
Ma che percentuale rappresentano tra le persone che praticano la fotografia, quelli che frequentano con continuità mostre, incontri, presentazioni, insomma che cercano uno scambio e che si prestano ad aprire la propria mente agli altri?

Qui nel forum, in passato, ma anche in altri luoghi fisici e virtuali, ho notato che più d'uno in certe discussioni si è trincerato dietro l'argomentazione di non voler leggere le fotografie degli altri per mantenere la propria istintività e le proprie categorie mentali... ma potrebbe forse andare bene quando queste categorie valgono qualcosa (e valgono qualcosa se si sono formate, nella lettura, nell'arte); se invece valgono zero, è un disastro, di cosa vogliamo parlare, della beata ignoranza? Come si può pensare di agire nella fotografia senza una cultura che formi la nostra visione?
Personalmente ritengo che sia una posizione veramente di retroguardia; io sono cresciuto - e penso molto - con le immagini degli altri e quando non le capivo e c'era qualcuno che me le spiegava (fatto raro finché non sono entrato in contatto con la professione) ne ero ben contento. Di qui, come ho già spiegato, la mia posizione favorevole alla didattica per la fotografia.

Dal punto di vista degli allievi, certo, ci vuole predisposizione; ma se alcuni soggetti sono incapaci di recepire, il ruolo del docente è anche quello di chiedersi e chiedere loro che cosa ci stanno a fare, e soprattutto che cosa chiedono a se stessi. Non è mica la scuola dell'obbligo; si ottiene senz'altro un risultato sia se l'allievo migliora, sia se capisce che sta lì per caso e la cosa non fa per lui.

Wink
Gaetano
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
Messaggi: 7318

MessaggioInviato: Sab 18 Lug, 2009 10:31 am    Oggetto: Rispondi con citazione

x Testapazza.

Secondo me (ma non solo secondo me) vale per qualsiasi genere.

I paesaggi di Ansel Adams valgono solo per il pezzo di realtà che mostrano o per tutto ciò che dal punto di vista della ricerca tecnica gli sta intorno ?

L'autoritratto che Mapplethorpe si fa quando sa di essere condannato dall'HIV (quello col il bastone che per pomello ha un teschio tanto per capirci) vale solo per quello che mostra o anche per quello che gli sta intorno ?

Se scorriamo quello che è rimasto della storia della fotografia l'elemento esterno alla foto entra sempre nella sua valutazione.

Poi, per comodità o per pigrizia, diciamo che una foto è bella perchè "ci comunica qualcosa", per questo il commento emotivo va molto di moda, per questo va di moda il mito dell'artista che crea travolto dall'istinto della creazione e che non è consapevole di quello che fa (quindi perchè lo dovremmo essere noi, basta il nostro giudizio soggettivo) ... beh lo sanno molto bene quello che fanno quando scattano e chi dice di non saperlo è un gran paraculo. Leggere una foto è anche scoprire cosa aveva in mente un autore senza lasciarsi "suggestionare" semplicemente da quello che ci ispira.

Sai che pochezza mentale esibisco se vado a vedere, per esempio e cambiando genere, i quadri di Magritte e dico: Azz che belle nuvole, è un bel paesaggio, azz che strano ritratto, non gli ha messo la faccia ....

Più o meno la reazione dei personaggi dell'Ammazzatoio di Zola quando vanno a visitare un museo e si mettono a ridere e ad arrossire quando vedono i quadri delle donne discinte ... la figura del pirla.
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Anonimo.
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Iscritto: 14 Gen 2006
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MessaggioInviato: Sab 18 Lug, 2009 8:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Salvatore Carrozzini ha scritto:
..I fattori esterni alla foto, la critica fotografica lo sa, devono essere presi in considerazione per stabilire perchè una foto occupa un certo peso e resta nella storia.
..

...sulla storia non ho nulla da dire, ma l'Arte non è solo storia, altrimenti sarebbe ancora una volta TECNICA. L'arte è (anche) emozione e goduria, spero me lo concederete... Allora pongo una domanda:quante volte vi è capitato di incontrare un' immagine che non vi diceva niente, ma dopo aver studiato la storia e i contorni vari VI E' PIACIUTA? Attenzione, non sto dicendo "L'avete capita" o "l'avete apprezzata". Sto dicendo "Vi è piaciuta". Prima=nessuna emozione, nessuna reazione. Dopo la spiega= Entusiasmo e commozione

Alberto
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 4:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Esagerata quantità di carne al fuoco, tutta carne ideologica.
L'arte è così, l'arte è cosà
e l'emozione e il piacimento e il capire e il comunicare e l'istintività e l'interpretare.
Uno dice, se so la storia di una foto la apprezzo di più.
l'altro dice se non mi godurio ditemi voi che ci sta a fare la foto.

Io l'avrei capita così:

la foto del ragazzino coi bottiglioni è bella perchè è composta con efficacia per cogliere un aspetto dell'infanzia: il rapporto coi genitori tramite la delega di responsabilità da parte loro e l'orgoglio sfacciato per averla ricevuta.
Questa situazione vale per chiunque al mondo e chiunque sia un grado di decifrare il modo occidentale di raffigurare le cose la apprezza.
Sapere che è di HCB è superfluo, difatti somiglia di più ai modi di Doisneau.
Sapere quando è stata fatta lo si vede dai vestiti, dal taglio dei capelli, dai bottiglioni.
Per me è bella perchè è autonoma rispetto alla storia ed è immediatamente comprensibile, la storia è un di più, non irrilevante, ma non fa la differenza.
Non è un capolavoro perchè è univocamente comprensibile, non è ambigua, HCB ha prodotto molti capolavori, molte situazioni profondamente ambigue, non univoche, molto profonde e a cui ognuno di noi può aggiungerci del suo nell'interpretazione.

Solo questo importa far capire in un corso di fotografia, il resto è quattro balle di tecnica.

Se sia arte non mi ci metto, trovo di nessuna importanza classificare alcunchè come "artistico", ma importa imparare a distinguere se una foto è affermativa o esortativa.

La questione dell'emozione: quando si vuole insegnare qualcosa non è l'emozione che si insegna, l'emozione non serve a nulla, nel contesto del "capire".
(personalmente mi sono emozionato davanti ad una riproduzione di una foto una sola volta in vita mia e a causa della didascalia, ed era una foto insulsa).
Mi emoziono davanti agli originali: delle foto, dei tramonti, delle belle persone, non davanti a dei video accesi con figure.

Una posizione ideologica come quelle espresse sopra, nè più, nè meno.

ciao
claudiom

ps il "mi piace, non mi piace"...presempio a me piace il Torino football club, che mai vi può fregare a voi?
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 8:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

il post precedente va integrato per gli interessati con questa ricerca su google (primo risultato):

"che morisse horace corneille"

perchè non sembri falsato il valore delle conoscenza e della storia.

grazie ciao
claudiom
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kairon2003
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MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 12:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Complimenti Claudiom, quando vuoi riesci a spiegarti con una illuminante chiarezza. Grazie. Enrico.
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fast2
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MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 12:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Meglio un corso dove mi tartassano di brutte fotografie. Dove invece ti insegnano la strada alla bella fotografia rischia di produrre solo gente che sa copiare....e ce ne sono già troppi in giro.
In un corso è sufficiente imparare le basi della fotografia, la composizione la tecnica, gestire la luce naturale e artificiale. Il resto è farina del proprio sacco, la sensibilità, il gusto, osservare i dettagli, fregarsene delle regole, saper vedere ed estrapolare da ciò che ci circonda le situazioni significative. Tutto imho
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Anonimo.
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Iscritto: 14 Gen 2006
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MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 2:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
..Mi emoziono davanti agli originali: delle foto, dei tramonti, delle belle persone, non davanti a dei video accesi con figure.
..

...volendo sottilizzare, la foto non può essere un originale (essendo riproduzione per definizione) quindi perchè il povero video non emoziona e la foto sì?

Alberto
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Oja
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MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 5:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Alberto Nencioni ha scritto:

...(essendo riproduzione per definizione)...


E dove lo hai letto?
Una fotocopiatrice da ufficio fa quello

Una fotografia può anche interpretare oltre che riprodurre
OK... non è da tutti


ciao

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Iscritto: 14 Gen 2006
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MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 5:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Oja ha scritto:
...Una fotografia può anche interpretare oltre che riprodurre
..

...peggio che andar di notte, allora.. e il povero Nam June Paike lo buttiamo via, allora? perchè? il nastro magnetico è meno nobile del film?

Alberto
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Oja
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Iscritto: 22 Lug 2006
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MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 5:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il nastro magnetico riproduce, non interpreta
Il film riproduce la sceneggiatura, la quale è interpretazione

Una fotografia, può essere una interpretazione
Sbaglio?

Ciao

_________________
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 8:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Una fotografia è un originale dotato degli stessi parametri di una qualunque opera di grafica, così viene intesa in tutto il mondo la fotografia da almeno 60 anni.
Spero non si debba ancora discutere di cose scontate da prima della seconda guerra mondiale.

ciao
claudiom
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
Messaggi: 7318

MessaggioInviato: Dom 19 Lug, 2009 9:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
il post precedente va integrato per gli interessati con questa ricerca su google (primo risultato):

"che morisse horace corneille"

perchè non sembri falsato il valore delle conoscenza e della storia.

grazie ciao
claudiom


io seguo Diderot

"che morisse" senza contesto non è nè bello, nè brutto.

Per quanto riguarda la precedente ideologia esibita.

Per me è cosa diversa stabilire cosa risponde ai canoni estetici e quali sono i parametri per cercare di capire perchè un'opera pur rispondente ai canoni dell'estetica non passa alla storia e un'altra si (conoscenza a parte - tralasciando ovviamente le semplici vicende legate alle "fortune" di questo o quell'autore).

L'interrogativo era anche: perchè se faccio io questo scatto oggi non vale quanto quello di HCB ?

Il giudizio puramente estetico, e mi sembra che quello che ha formulato Claudio sulla foto di HCB lo sia, non può che essere di natura soggettiva e non aiuta, da solo, a rispondere a questa domanda.

Cito Kant per comodità:

"Per dimostrare se una cosa è bella o no, noi non riferiamo le rappresentazioni all’oggetto mediante l’intelletto, in vista della conoscenza; ma, mediante l’immaginazione (forse congiunta con l’intelletto), la riferiamo al soggetto e al sentimento di piacere e dispiacere di questo. Il giudizio di gusto non è dunque un giudizio di conoscenza, cioè logico, ma estetico. Il che significa che il suo fondamento non può essere se non puramente soggettivo [...].

I. Kant, Critica del giudizio, libro I, sez. I, par. 1 "


Terminata la fase dello stabilire se una cosa è bella o brutta, l'intelletto e non l'immaginazione porta a chiderci cosa sta intorno a quella cosa e ritorniamo a Diderot e al valore della conoscenza.

Sempre per chiarezza, credo sia opportuno distinguere tra il "bello" e ciò che è "piacevole" (che piace "a livello istintivo"). Il docente insegna quali criteri seguire per stabilire se una cosa è "bella", l'utente di 4u commenta secondo quello che a lui sembra "piacevole".

Tutto lecito, ma distinguerei ogni attività.
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StefanoR
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Iscritto: 17 Giu 2005
Messaggi: 407

MessaggioInviato: Lun 20 Lug, 2009 7:35 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alberto Nencioni ha scritto:
... la foto non può essere un originale (essendo riproduzione per definizione) ...


Surprised uhmm ... allora prova a spiegare a quei torzoli di Christie's e Sotheby's che possono vendere una fotocopia allo stesso prezzo di un originale

ciao
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Lun 20 Lug, 2009 10:43 am    Oggetto: Rispondi con citazione

ti risponderei, Salvatore, ma siamo del tutto OT
(ti risponderei dicendo che siamo abbastanza d'accordo).

ciao
claudiom
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Anonimo.
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Iscritto: 14 Gen 2006
Messaggi: 6707

MessaggioInviato: Lun 20 Lug, 2009 8:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

scusate, errore di invio

Alberto
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gramignin
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Iscritto: 23 Giu 2009
Messaggi: 86

MessaggioInviato: Ven 24 Lug, 2009 9:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho partecipato ad un workshop di recente,cosi' tanto per vedere,si discuteva del portfolio all'inizio poi si dava un tema da sviluppare,il problema era stare nei tempi,prima della chiusura ed è mancato un po' il confronto fra stili e capacita' diverse,perchè ognuno andava per suo conto...Mi è sembrato che ci fosse richiesta di approfondimento sulla tecnica fotografica, oltre qualche foto suggerita al momento.E' stato utile in parte...
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