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Grisha utente

Iscritto: 02 Nov 2006 Messaggi: 273 Località: Londra
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Inviato: Sab 25 Nov, 2006 1:27 am Oggetto: Romano Cagnoni |
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Conobbi questo curioso signore in quel di Londra meno di un anno fa
Mi colpì subito senza sapere chi fosse o che lavoro facesse
Un uomo vissuto e vitale
Parlava di tempi passati col mio principale, vecchi cari amici
Sentii che si chiamava Romano e faceva il fotografo
Parlandoci mi disse umilmente che a aveva lavorato tempo addietro a Londra per qualche giornale e che da un pò era indipendente
Era li per una campagna pubblicitaria per hotel di lusso ma viveva nella sua Toscana
Eppure quell'uomo non sembrava uno da rotocalco
Mi incuriosii e cercai...
http://www.photographers.it/articoli/cagnoni.htm
e una sua breve biografia
http://www.sapere.it/tca/minisite/arte/nonsolomostre/cagnoni_bio.html
_________________ BBC: To paraphrase Monty Pyton, apart from hitting the post twice, missing from four yards, testing Joe Hart on numerous occasions, having one cleared from the line by Joleon Lescott and shooting over from two yards, what have the Italians done against us? |
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giorgio non più registrato
Iscritto: 17 Nov 2005 Messaggi: 712
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Inviato: Sab 25 Nov, 2006 4:16 pm Oggetto: Re: Romano Cagnoni |
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Grisha ha scritto: | Conobbi questo curioso signore in quel di Londra meno di un anno fa... |
Quando della fotografia non si fa arte personale, e nemmeno la si fa d'altre espressioni, visive o meno, perchè non s' hanno mezzi per farla, e, purtuttavia, s'è avuto tempo per tentare di definirne un significato o di trarne "ragioni di professione", capita spesso d'imbattersi in "produzioni" superlative: l'incontro, del tutto voluto, è parte del gioco: io son da questa parte e ti cerco e t'osservo e ti studio, tu sei dall'altra e mi fornisci l'oggetto su cui mi chino. Quando si fa arte, generalmente, non si ha il tempo di comprenderla; se ne intende la tecnica, espressione del "mestiere", non la qualità etico-estetica, prodotto della "poetica" dell'autore ( ..."della sua incursione strategica nella fantasia...", scrisse Cesare Brandi ). Ecco perchè gli artisti generalmente non amano i critici; perchè si senton deprivati di figli lor propri che "...vengono allevati da altri", suggerì Ludovico Ragghianti. Poi ci sono le eccezioni, grandissime e illustrissime, ma sono rare. Fatta la premessa, veniamo al nostro
Cagnoni con una domanda tutta d'un fiato, senza pause: "Hai inteso il mistico nesso fra la sognata figuretta danzante con leggero segno come lekythos su un filiforme appoggio steso fra l'ignoto e il consueto su acque incerte senza orizzonti in un gran cielo senza ragioni e il senso di tanta bellezza sublime e vaga ?". Chissà se l'autore avrà già dato risposta o se spetterà a qualche critico di fornirla.
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