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Come spendete i vostri soldi ?? (polemica, nemmeno velata)
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Autore Messaggio
Gabronski
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Iscritto: 18 Set 2008
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MessaggioInviato: Lun 08 Set, 2014 2:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
E sempre parlando di workshop e formazione in genere, qualcuno ha mai pensato a quale sarebbe la "condizione ideale" per perfezionare il proprio modo di fotografare o per meglio sviluppare i propri progetti?

Dipende... è un hobby? E' un lavoro? La lista che hai messo tu è sicuramente completa e significativa in entrambi i casi, ma cambiano i "pesi specifici" di ogni riga di quell'elenco.

E si parla di padronanza di tecnica con un po' di stile o di ricerca artistica? Perchè se l'argomento è Arte con la A maiuscola, non c'è workshop che la insegni, ma bisogna seguire il consiglio di Mario due post più su.

_________________
Nikon D600 + Sigma 150-500 f6.3 Nikkor 80-200 f2.8 + Nikkor 50 f1.8 + Nikkor 24-70 + Sigma 15mm f2.8
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dao
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Iscritto: 04 Apr 2013
Messaggi: 1469
Località: Roma

MessaggioInviato: Lun 08 Set, 2014 4:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Due anni fa la mia prima macchinetta fotografica seria (quella in firma).
A giugno ho iniziato con la pellicola ed a sviluppare da me, quindi, ho preso una RolleiT messa piuttosto male esteticamente ma con lenti e meccanismo in ordine. Pessimo esposimetro di epoca sovietica di mio padre fatto rimettere in sesto insieme alla sua Konica (EDIT:AutomatT) AutoreflexT. Mettere a posto queste due mi è costato più di acquistare la rolleiflex.
In USA ho preso una lente piuttosto economica per ritratti ed un esposimetro leggermente migliore (soprattutto più piccolo)
Quindi, al momento spendo in pellicole e chimici.
Da quando ho cercato di mettermi seriamente a fotografare ho comprato soprattutto un botto di libri. Prima più tecnici poi incentrati sull'inquadratura e composizione infine ho iniziato a comprare i libri fotografici degli autori che mi piacciono (quando non costano uno sproposito che, per quanto mi riguarda corrisponde a <= 70 euro).

Qualche mostra la vado a vedere ma, gli interessi sono molti ed il tempo (ed i soldi) sempre meno per cui cerco di selezionare.

Sicuramente i libri sono la componente più onerosa della spesa complessiva.
Nessun corso o workshop. Le basi della fotografia, avendo un minimo di cultura scientifica sono banali. Il problema è applicarle con cognizione.
Infine (ma non per ultimo) frequento il forum (che è pure gratis).

Miglioramenti ? Boh... pur cercando di uscire quanto più possibile a volte mi sembra di si altre metterei la testa sotto terra Very Happy

Attendo di "essere fulminato sulla via di Damasco" Very Happy
Nel frattempo colleziono file e negativi di foto "oribbili" e mi diverto un bel pò...

Un saluto

_________________
Dario
fuji xe-1 + 18-55 canon S100.
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filippo1978
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Iscritto: 16 Ago 2006
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MessaggioInviato: Mar 09 Set, 2014 8:42 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Per la formazione non è necessario che debba essere un fotografo famoso ma "semplicemente" un bravo insegnante.
Un bravo insegnatene (che potrebbe benissimo anche un mediocre fotografo) è qualcuno che ti incoraggia, ti stimola a fare, ti da entusiasmo, ti accompagna nella TUA visione, ti mostra ciò che è stato fatto prima e perché, ecc ecc e francamente non vedo come queste caratteristiche si debbano per forza accompagnare con la fama meramente fotografica.
Cioè, i bravi insegnanti che ho avuto al liceo o all'università, mica erano per forza premi nobel!
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maxxr
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Iscritto: 07 Set 2006
Messaggi: 685

MessaggioInviato: Mar 09 Set, 2014 9:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

io spendo e spando.......ma solo robba usata........tanto non la so utilizzare !
Very Happy

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Non si smette di giocare perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di giocare.
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AleZan
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Iscritto: 16 Giu 2006
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MessaggioInviato: Mar 09 Set, 2014 2:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per quanto mi riguarda personalmente e dando per scontata la necessità di un'educazione all'arte nel senso più ampio del termine, a me piacerebbe collaborare all'interno di un piccolo gruppo, che si dà una progettualità e la porta a termine.
Sicuramente i fotografi sono fortissimamente individualisti nel loro agire. Ne è prova la difficoltà (almeno mia) a trovare "miei simili". Ma nonostante questo non mi stanco di cercare, perché fare le cose insieme dal mio punto di vista ha qualcosa in più.

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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filippo1978
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Iscritto: 16 Ago 2006
Messaggi: 777
Località: ferrara

MessaggioInviato: Mer 10 Set, 2014 10:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Ale, d'accordo con te sul confrontarsi e lavorare in piccoli gruppi per cercare di crescere insieme e darsi la spinta per fare, che per persone tendenzialmente pigre come come può essere più che positivo Smile
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dao
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Iscritto: 04 Apr 2013
Messaggi: 1469
Località: Roma

MessaggioInviato: Mer 10 Set, 2014 10:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Per quanto mi riguarda personalmente e dando per scontata la necessità di un'educazione all'arte nel senso più ampio del termine, a me piacerebbe collaborare all'interno di un piccolo gruppo, che si dà una progettualità e la porta a termine.
Sicuramente i fotografi sono fortissimamente individualisti nel loro agire. Ne è prova la difficoltà (almeno mia) a trovare "miei simili". Ma nonostante questo non mi stanco di cercare, perché fare le cose insieme dal mio punto di vista ha qualcosa in più.


Concordo, sarebbe interessante darsi un piccolo progetto e interpretarlo ognuno secondo le proprie tendenze e capacità per poi confrontare i risultati e discuterne. Il forum serve anche a questo ma un confronto diretto e "face to face" penso sia la cosa migliore. I circoli fotografici, credo, esistono per questo ma, un pò per la timidezza tanto per la mancanza di tempo non ho mai pensato di potermi iscrivere in uno della mia città. Fra l'altro, non saprei neanche in quale, dovrebbe essere vicino casa meglio se mi consentisse di andarci a piedi od in bici Very Happy

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Dario
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Ern Archè
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Iscritto: 19 Ott 2006
Messaggi: 4304
Località: Salerno

MessaggioInviato: Mer 10 Set, 2014 5:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Nell'ultimo anno ho acquistato un nuovo corpo macchina e qualche libro. Ho visitato alcune mostre fotografiche gratuite.
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Ernesto

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Gianluca_M
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Iscritto: 12 Feb 2012
Messaggi: 1929
Località: valdagno (VI)

MessaggioInviato: Mer 10 Set, 2014 11:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Dunque...
Il primo acquisto serio è stata la D80 + 18-70 nel 2007, seguita a ruota dal 70-300.
Per un paio di anni sono stato tranquillo, poi sono passato (2009) a D700 + 24-70 (3700 euro...), essenzialmente per tentare la via del fotografo di professione.
Poi ho preso un 18-35 usato e un 60 micro, sempre usato (600 euro in totale).
Quest'anno ho speso 1500 euro per una X-t1 + 18-55, ed ero indeciso se vendere la nikon per cambiarla in fissi fuji, ma a tutt'oggi non ne sono più così sicuro. Ora sto tenendo d'occhio Olympus.

Dall'altra parte:
- frequento da più di 5 anni un fotoclub abbastanza ben avviato (fotoricerca, di Valdagno, ex Fotoricerca Marzotto) con cui abbiamo organizzato un paio di mostre all'anno, con vari temi: dalla violenza sulle donne alla prima guerra mondiale, dalle foto di paesaggio sbagliato (segate alla mostra di palazzo Bonaguro a Bassano perchè mostravano un paesaggio non idilliaco!) alla visione del nostro centro urbano in occasione del 60° anniversario di vita del circolo fotografico.
- ho comprato un po' di libri, circa una decina, forse qualcuno di più... Salgado, Giacomelli, Berengo Gardin, Roland Barthes e altri
- ho studiato photoshop per prendere la certificazione ACE, nell'ottica di inserire l'insegnamento tra le mie attività (insegnare mi piace...)
- tengo lezioni di photoshop e lightroom in occasione del corso annuale di Fotoricerca: ottima occasione per imparare l'utilità del linguaggio, l'uso delle terminologie tecniche e, soprattutto, il rapportarsi con il prossimo.
- frequento qualche forum

Mi rendo conto che i soldi spesi per l'attrezzatura superano di gran lunga quelli spesi per formazione e libri, ma se considero anche gli altri libri acquistati, forse siamo lì. Se poi conteggiamo il tempo perso a migliorarmi e a cercare soluzioni e temi, allora potrei dire di aver speso più denaro a far crescere la mia passione mentalmente, che a livello di zaino. Sto cominciando a maturare l'idea (è qualche anno, a dire il vero!) che un buon fotografo sia innanzitutto una persona con svariati interessi, ed una cultura viva, non settoriale. Va bene tutto, basta che sia di qualità e, se così non fosse, sia utile per renderci conto dei nostri "confini intellettuali".

Sui workshop non so che dire: non ne ho mai fatti. Qualche amico ne ha frequentati diversi, ma lui sembra avere il mito del fotografo professionista che, spesso e volentieri non è altro, a mio vedere, che una persona che ha aperto una partita iva. Quello è il professionismo... Leggendo qua e là scopri che spesso le grandi scoperte, le innovazioni, sono state fatte da dilettanti, ovvero da chi pratica per diletto: assurdo pensare al concetto "professionista = persona preparate e dilettante = persona principiante... spesso è l'esatto opposto.
Considero la migliore formazione il frequentare altre persone con una passione alla fotografia o a qualsiasi altra attività culturale (musica, filosofia, pittura, scultura, arte in genere, letteratura), in quanto in grado di darti quello che un workshop mai ti darà: degli spunti di pensiero, su cui costruire i tuoi progetti.
Importanti i libri, ma fatti in un certo modo, tipo quelli di storia dell'arte che usavo al liceo, che ti spiegano il perchè, senza lasciarti in balia delle immagini, foto, quadri o sculture che siano, ma senza uno straccio di spiegazioni.

Sento di avere ancora tantissimo da imparare e da studiare... e questa è la cosa più bella di questa passione. Wink

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Mr_White
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Iscritto: 20 Dic 2005
Messaggi: 536

MessaggioInviato: Gio 11 Set, 2014 8:14 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Gianluca_M ha scritto:
Sto cominciando a maturare l'idea (è qualche anno, a dire il vero!) che un buon fotografo sia innanzitutto una persona con svariati interessi, ed una cultura viva, non settoriale.


Condivivo al 100%.

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Alberto P. "Mr.White" - http://www.7design.it
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Déjà Vu
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Iscritto: 18 Ott 2007
Messaggi: 944
Località: Lucca

MessaggioInviato: Gio 11 Set, 2014 9:25 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Negli ultimi anni ho comprato di tutto, tutto usato facendo "affari".
Cerco di essere anche a 2 generazioni indietro a quella attuale perchè intanto le vere differenze si notano dalla 3° generazione in poi.
Ultimamente ho comprato a 80 euro una professionale, una Olympus E-1, che se pur avendo 11 anni (presentata nel 2003, e si passa il tempo), accoppiato al suo obiettivo kit 14-54 pro 2.8-3.5 (preso per 150 euro ) e lo standard 40-150 (pagato 39 euro su ebay annunci + 10 di sped), mi da tante soddisfazioni.
Anzi penso che la tecnologia passata era solo limitata nello sviluppo, e che le immagini scattate con una macchina di un tempo e sviluppata con un software odierno, non si discosta più di tanto da una di ultima generazione.
Vediamo l'esempio, Sony V3, compatta pagata 70 euro usata, ottica zeiss, raw da 14bit, possibilità di scattare in infrarosso, il CCD-had sony sviluppato nel 2003 (anchessa ha 11 anni), tira fuori immagini strepitose, sarà lenta, sarà poco figa, etc etc, ma quelli sono solo numeri, conta l'immagine alla fine.
Quindi il mio pensiero è, compra e acquista anche per collezionismo, ma spendi più soldi possibili per i "viaggi".
Negli ultimi 5 anni ho speso più di 5000 euro in viaggi da mesi interi, non in resort, non in vacanza, viaggi.

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Mirrorless kills the Dslr stars.
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jacklamotta
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Iscritto: 21 Lug 2006
Messaggi: 2940
Località: Dintorni di Vicenza

MessaggioInviato: Gio 11 Set, 2014 9:51 am    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Le magagne dei corsi/workshop sono due:
1) data la mancanza drammatica di lavoro, tutti i fotografi sono diventati "maestri" e insegnano
2) un conto è essere uno straordinario fotografo e un conto è sapere insegnare. Questa cosa nessuno la considera. Essere bravi ad insegnare è molto difficile. Dote rara.


da incorniciare.

AleZan ha scritto:
Per quanto mi riguarda personalmente e dando per scontata la necessità di un'educazione all'arte nel senso più ampio del termine, a me piacerebbe collaborare all'interno di un piccolo gruppo, che si dà una progettualità e la porta a termine.
Sicuramente i fotografi sono fortissimamente individualisti nel loro agire. Ne è prova la difficoltà (almeno mia) a trovare "miei simili". Ma nonostante questo non mi stanco di cercare, perché fare le cose insieme dal mio punto di vista ha qualcosa in più.


noi al circolo l'abbiamo fatto, come scritto da gianluca. progetto comune, scopo comune, realizzazione ovviamente per conto proprio, scelta delle foto e discussione critica comune.
non è facile per niente però Very Happy

per quanto riguarda la spesa... son contento della mia biblioteca fotografica.
il mio portafoglio... no Very Happy Very Happy Very Happy

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Ciao da Stefano
"se la fotografia non è arte, peggio per l'arte"
Sony A7 II
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mastino
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Iscritto: 10 Dic 2009
Messaggi: 207

MessaggioInviato: Gio 11 Set, 2014 10:02 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Io ho questa passione da pochi anni... e oltretutto deve convivere con il precariato cronico (lavorativamente parlando), in cui mi sono trovato dal 2011 e con altre passioni anche più costose tra cui il motociclismo.

Nonostante ciò, stupidamente, ho cambiato corpo macchina quasi ogni anno cercando sempre qualcosa in più.. stessa cosa gli obiettivi.. partito con il kit e poi vendi aggiungi, compra, vendi, aggiungi, compra. Il tutto quasi sempre usato su usato, però...
ore passate a leggere recensioni opinioni, ecc... poi appena arriva il giocattolo nuovo, entusiasmo e fotografie a manetta... Poi dopo un po il giro ricominciava per trovare nuovi stimoli.

Non lo reputo tempo del tutto perso, nel senso che almeno ho imparato un sacco di cose dal punto vista tecnico e ho sviluppato una mia idea.. soprattutto con gli obiettivi.. alla fine sono contento di averne provati diversi, perchè ciò mi ha consentito di conoscere quali utilizzavo di più e cosa "mi serve".

Da punto di vista formativo, ho frequentato un corso base di un weekend, un paio di workshop che mi hanno lasciato però ben poco, perchè improntati più che altro sui principianti.. come dare profondità di campo, scegliere focali, uso di filtri nei paesaggi, esposizioni lunga, di notte,ecc tutte cose che con la lettura e l'impegno personale ho imparato prima da solo.. va beh.. se spendi poco hai poco. o forse sono io che all'inizio ho divorato informazioni attraverso autoformazione...
Successivamente ho frequentato un corso intermedio individuale da un fotografo della mia città.. che si occupa di reportage sulle missioni umanitarie e similari.. meno formativo dal punto di vista pratico, ma improntato invece sulla composizione, partendo dalla pittura fino ad oggi i colori ecc.. insomma più accademico. Anche se ci sono state 2 brevi uscite. L'ho ritenuto più utile degli altri 2.. se non altro perchè della pittura e dell'architettura..mi sono sempre interessato poco, sbagliando.

Oltre a tutto questo ho acquistato riviste, libri per principianti o corsi vari, una collana sui grandi fotografi della casa editrice Contrasto che sto continuando a completare, l'immancabile libro di McCurry, una paio di manuali.
Poi, da qualche tempo ho cominciato a stampare qualche immagine, si bn che colori, mai andato oltre il 30x45 comunque.

Ad oggi ho cominciato a fare meno foto, talvolta penso di avere una sorta di crisi creativa, in realtà vorrei fare un ulteriore step qualitativo, evitando la banalità, ma devo ancora capire bene come... Smile

con Fuji poi ho trovato un sistema che mi soddisfa, che mi ha consentito di non passare al FF, di portare di più la macchina con me e di non avere la possbilità di milla mila ottiche da provare, comprare e rivendere e per me, è positivo! Ops

E comunque sì, a conti fatti ho speso più per attrezzatura che per formazione purtroppo..
E soprattutto vorrei poter fare più viaggi Crying or Very sad
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Gianluca_M
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Iscritto: 12 Feb 2012
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MessaggioInviato: Ven 12 Set, 2014 8:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Stavo osservando in questi giorni quanto mi sia comunque più facile parlare di attrezzatura fotografica, rispetto al commento delle foto (che ho tentato, ma poi piantato lì).
Perchè?

Cosa fa del parlare di attrezzatura qualcosa di molto più semplice ed immediato rispetto al commentare una foto?

- il riferimento, nel primo caso, ad oggetti reali, tangibili, con prestazioni e caratteristiche ben definite (costruzione, caratteristiche, sensore)?

- la difficoltà, all'opposto, di commentare una foto, composta da un codice linguistico terribilmente complesso e spesso ignorato in primis anche da chi la foto l'ha fatta? Scattiamo foto senza conoscere il linguaggio visivo, per lo più. E' come se volessimo scrivere poesie e racconti senza aver studiato la grammatica. Senza la sua conoscenza, senza aver studiato l'analisi logica, privi di un dizionario completo di sinonimi, contrari, forme linguistiche... come possiamo scrivere? Come possiamo pensare di metter giù un testo che riesca a trasmettere quello che volevamo far passare? Eppure con la fotografia lo facciamo tutti i giorni: la complessità dei linguaggi visivi e l'ignoranza dei codici comunicativi non ci impedisce di scattare foto... ma che valore hanno?

- quindi, se nemmeno sappiamo usare il linguaggio visivo per scattare le foto... è naturale, quindi, che il commento ad altre foto scattate da altri sarà di una superficialità estrema, ed estremamente difficile, perchè non sappiamo spiegare che cosa ci colpisce di quella foto lì. E non è che analizzare una foto sia svilirla, come mi sono sentito dire... è cercare di trovarle un senso.
Quando si studia storia dell'arte, i quadri e le sculture vengono sviscerati come sul tavolo operatorio... ma questo non ci impedisce di provare un'emozione. Stessa cosa per la musica: anni di studio di armonia, strumento e tutto il resto non ci priveranno del piacere di ascoltare una buona musica, ma forse ci permettà di riconoscerne una quando ce la troveremo davanti.

- ultimo punto: la paura di offendere chi espone... ma chi decide di esporre qualcosa dovrebbe mettere in preventivo l'arrivo di eventuali (se ben strutturate e motivate) critiche. E farne tesoro... Così spesso non è...

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Tomash
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MessaggioInviato: Sab 13 Set, 2014 6:45 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Gianluca_M ha scritto:
Stavo osservando in questi giorni quanto mi sia comunque più facile parlare di attrezzatura fotografica, rispetto al commento delle foto (che ho tentato, ma poi piantato lì).
Perchè?

Cosa fa del parlare di attrezzatura qualcosa di molto più semplice ed immediato rispetto al commentare una foto?

- il riferimento, nel primo caso, ad oggetti reali, tangibili, con prestazioni e caratteristiche ben definite (costruzione, caratteristiche, sensore)?

- la difficoltà, all'opposto, di commentare una foto, composta da un codice linguistico terribilmente complesso e spesso ignorato in primis anche da chi la foto l'ha fatta? Scattiamo foto senza conoscere il linguaggio visivo, per lo più. E' come se volessimo scrivere poesie e racconti senza aver studiato la grammatica. Senza la sua conoscenza, senza aver studiato l'analisi logica, privi di un dizionario completo di sinonimi, contrari, forme linguistiche... come possiamo scrivere? Come possiamo pensare di metter giù un testo che riesca a trasmettere quello che volevamo far passare? Eppure con la fotografia lo facciamo tutti i giorni: la complessità dei linguaggi visivi e l'ignoranza dei codici comunicativi non ci impedisce di scattare foto... ma che valore hanno?

- quindi, se nemmeno sappiamo usare il linguaggio visivo per scattare le foto... è naturale, quindi, che il commento ad altre foto scattate da altri sarà di una superficialità estrema, ed estremamente difficile, perchè non sappiamo spiegare che cosa ci colpisce di quella foto lì. E non è che analizzare una foto sia svilirla, come mi sono sentito dire... è cercare di trovarle un senso.
Quando si studia storia dell'arte, i quadri e le sculture vengono sviscerati come sul tavolo operatorio... ma questo non ci impedisce di provare un'emozione. Stessa cosa per la musica: anni di studio di armonia, strumento e tutto il resto non ci priveranno del piacere di ascoltare una buona musica, ma forse ci permettà di riconoscerne una quando ce la troveremo davanti.

- ultimo punto: la paura di offendere chi espone... ma chi decide di esporre qualcosa dovrebbe mettere in preventivo l'arrivo di eventuali (se ben strutturate e motivate) critiche. E farne tesoro... Così spesso non è...


Perfetto, nulla da aggiungere, quoto tutto al 100% Ok!
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AleZan
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MessaggioInviato: Sab 13 Set, 2014 8:41 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Gianluca_M ha scritto:
la complessità dei linguaggi visivi e l'ignoranza dei codici comunicativi non ci impedisce di scattare foto... ma che valore hanno?

E qui si ritorna alla domanda posta nel corso del thread: cosa facciamo per rimediare?

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Tomash
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MessaggioInviato: Sab 13 Set, 2014 9:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
E qui si ritorna alla domanda posta nel corso del thread: cosa facciamo per rimediare?


Libri e tempo permettendo, mostre, ma non so, di fronte a questo mi sento piccolo piccolo piccolo.
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smile64
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MessaggioInviato: Sab 13 Set, 2014 7:17 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

in questi ultimi 5 anni ho capito che si devono fare fotografie e non fare attrezzatura fotografica. E' inutile riempirsi lo zainetto per poi realizzare poche immagini. Pertanto ho optato per macchiette compatte di qualità -- macchinette che ti permettono di superare il fastidio dell'ingombro. Sono solo un amatore e ho sentenziato che le reflex per me sono un inutile peso e ingombro non più sostenibile. Preferisco una qualità inferiore ma realizzare immagini ovunque mi possa trovare. La qualità non è indispensabile... indispensabile sono le immagini. Per un professionista il discorso è diverso. W le compatte di lusso - WW l'immagine.
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STAMPIAMO LE FOTO - FACCIAMO Sì CHE RESTI
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-Max-
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MessaggioInviato: Sab 13 Set, 2014 7:44 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La mia prima fotocamera fu una EOS 300 a pellicola secoli fa. Niente corsi, niente maestri, un singolo scadente libro per iniziare. Poi la EOS 300D morta diversi anni fa, e da allora praticamente non ho più fatto foto. Quest'anno ho deciso di regalarmi un'attrezzatura come si deve e di riprendere in mano questa passione ricominciando da zero (non è come per la bicicletta, se non ci si tiene allenati si perde l'occhio, si dimenticano parecchie cose). Ho speso sui 1,6K euro tra attrezzatura tutta di seconda mano e parecchi libri che sto leggendo pian piano.
Mi piacerebbe seguire dei corsi ma qui nella mia zona me li sogno e più lontano sarebbero proibitivi per orari e frequentazione.

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- Fotografo della domenica
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Gianluca_M
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MessaggioInviato: Dom 14 Set, 2014 9:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
E qui si ritorna alla domanda posta nel corso del thread: cosa facciamo per rimediare?


L'anno scorso stavo facendo un servizio di matrimonio a San Servolo, un'isoletta di fronte al lido di venezia. Finita la giornata, venni avvicinato da una delle invitate. Mi chiese che scuola avessi fatto, che studi portato avanti, come fossi arrivato a diventare un fotografo di professione. Parlammo per un po', ma fece una faccia strana quando le dissi che il miglior investimento (era una giovincella... si e no 20 anni) che poteva fare era quello in libri. Libri e interessi in storia dell'arte, romanzi, fumetti, espressioni artistiche, musica... lei rimase interdetta. Così le dissi quel che ancora penso: la tecnica, fine a se stessa, la si apprende rapidamente: non stiamo usando un pianoforte a coda, ma una semplice macchina fotografica e dei semplici flash. Quest'ultima, forse, è la parte più difficile: imparare a gestire la luce... ma è qualcosa che puoi metterti lì, con un buon libro e/o buona voglia, e lavorarci su. C'è comunque molto materiale in rete e su carta, pronto a chiarirti le idee. Anzi, ce n'è pure troppo!
Il difficile è reperire idee, spunti... è capire che cosa vuoi raccontare per prima cosa, e come raccontarlo poi... ma è secondario (anche se sempre importante!). Il difficile è anche cercare di capire che cosa hanno fatto gli altri... i grandi fotografi. Spesso le spiegazioni sono latitanti, nei loro libri lussuosi, costosissimi, ma privi o quasi di testo. E' come se ci fosse la solita figura dell'artista che viene folgorato dall'arte e produce di getto... niente di più falso e sviante... un'opera d'arte è frutto di studi, idee, concetti sviluppati... e la fotografia non fa eccezione.

Quindi come fare per migliorare?

Essere curiosi, cambiare generi, non fossilizzarsi (conosco fotoamatori che fanno le stesse foto da quasi 30 anni... terrificante!), mettersi in dubbio, cercare nuovi punti di vista, leggere tanto, studiare quel che ci piace. In parole povere: prendere quel che viene, classificarlo, studiarlo e cercare di farlo proprio, reinterpretandolo.
Per me è stato molto più stimolante, fotograficamente parlando, la lettura di un libro sulla Prima Guerra Mondiale, che non guardarmi le foto di Capa... Perchè il libro racconta gli stati d'animo, fa quello che tanti, con la fotografia, NON sanno fare, lasciandola zoppa... oppure per me la lettura risulta più facile e comprensibile di una serie di foto, lasciate lì senza un perchè. Grazie a quel libro (e a qualcun altro) sono riuscito a scattare delle foto per una piccola mostra relativa all'argomento Prima Guerra Mondiale...

Vi posto un paio di quelle foto.
In questo caso si trattava di foto, appunto, relative alla prima guerra mondiale. Per sviluppare il tema ho "usato" un paio di libri che ho letto, e che mi hanno dato l'idea: "Un anno sull'Altopiano", di Lussu e "Niente di nuovo dal fronte occidentale" di Remarque. Alcuni passaggi letti mi avevano impressionato, facendo lavorare la mia immaginazione. Così, quando è arrivato un tema come questo ho cercato di mettere assieme i pezzi del puzzle. Qui abbiamo i protagonisti di quella guerra: gli ordigni di morte, le testimonianze di chi ha attraversato il conflitto, le descrizioni della guerra, il colore rosso sangue. Manca solo lui: l'uomo... ma quello, purtroppo, in quella guerra è morto, non c'è più... di lui rimane qualche pezzo di ferro, qualche elmetto scheggiato, qualche pezzo di corpo, qualche testimonianza... il resto è svanito.



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