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Autore Messaggio
StefanoR
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Iscritto: 17 Giu 2005
Messaggi: 407

MessaggioInviato: Mer 18 Nov, 2009 7:45 am    Oggetto: Rispondi con citazione

felixbo ha scritto:
Robert Adams dixit: "Vale la pena, infine ...


Quindi se vogliamo andare ancora avanti, dando per scontato che R.A. guarda molto meglio si me, si può dire che l'importante è testimoniare una nostra presenza: Io c'ero, l'ho visto, la prova è la mia foto ...

ciao
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Mer 18 Nov, 2009 8:14 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho colpevolmente letto solo ora l'articolo in questione e sono soddisfatto di leggervi, nella mia megalomania, cose che vado predicando da quando scrivo sul web: registrazione, non comunicazione.

ciao
c.
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LorenzaF
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Iscritto: 13 Mar 2006
Messaggi: 999

MessaggioInviato: Mer 18 Nov, 2009 10:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

StefanoR ha scritto:
Quindi se vogliamo andare ancora avanti, dando per scontato che R.A. guarda molto meglio si me, si può dire che l'importante è testimoniare una nostra presenza: Io c'ero, l'ho visto, la prova è la mia foto ...

ciao


felixbo, se a robert adams interessasse solo guardare, potrebbe benissimo andare in gita su per le montagne con un leggero zaino e due panini; se invece si sobbarca la fatica di portarsi dietro il banco ottico, con quel che pesa, vuol dire che non gli basta vedere, ha bisogno anche di portarsi via quello che ha visto, cioè registrarlo, farne un documento, cioè un pezzo di carta con sopra cio che ha visto; che poi a lui con questo non interessi filosofare è ulteriore aspetto che varrebbe la pena di approfondire, ma resta il fatto che nel compiere quest'atto c'è un'ulteriore implicazione connessa al fatto che chi scrive ha un grandissimo vantaggio rispetto a chi non lo fa, che è quello di dare la sua versione del fatti

avrei un piccolo aneddoto al riguardo oltre a qualche altro piccolo pensierino sul tema, solo che ora devo andare a formare documenti meno interessanti ma piu' urgenti, torno piu tardi


claudio, come non avevi letto l'articolo!!! Wink anche il libro che è presentato con l'articolo pare interessante, lo conosci questo ferraris? è amico di derrida, ci ha scritto dei libri insieme

p.s. l'höfer di cui parli é candida?
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felixbo
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Iscritto: 11 Mar 2007
Messaggi: 2108
Località: Roma-Gioiosa Marea (ME)

MessaggioInviato: Mer 18 Nov, 2009 11:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

si Lorenza, la registrazione mi pare dunque una conseguenza del desiderio di vedere, di vedere e far vedere, di vedere e far vedere per più tempo...

Invece sul "dare la sua versione dei fatti" ci sarebbe da discutere, scritto così potrebbe essere fuorviante (la versione dei fatti, tra l'altro, si può raccontare anche a parole). Direi forse che ogni fotografo potenzialmente ha la possibilità di rappresentare e registrare una certa cosa con un "come" proprio, con una forma o un'estetica diversa, alla quale poi noi (volendo) possiamo associare una poetica diversa...ma qui si va OT.

ciao

P.S bel post Smile
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felixbo
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Iscritto: 11 Mar 2007
Messaggi: 2108
Località: Roma-Gioiosa Marea (ME)

MessaggioInviato: Mer 18 Nov, 2009 12:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

P.S.2 anche su queste ultime questioni Claudio s'è sbattuto, non invano, per un bel po' qui. Smile

Tutta roba scritta e documentata!!! Very Happy
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LorenzaF
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Iscritto: 13 Mar 2006
Messaggi: 999

MessaggioInviato: Mer 18 Nov, 2009 11:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Very Happy
infatti mi pareva strano non se ne fosse già parlato

se quindi possiamo dare per abbastanza condiviso il fatto che una foto è un documento e lo scopo principale di tutto questo fotografare è innanzitutto documentare (registrare, rappresentare), mi pare si possa anche dire che con il fotografare noi registriamo (incorporiamo in un documento) qualcosa di non tangibile che da quel momento inizia ad esistere come oggetto fisico, o comunque concreto, cioè un rettangolo di carta o un file che puo' essere utilizzato (cioè mostrato agli altri, trasmesso, archiviato, duplicato, conservato, esibito, stampato, comprato, venduto, etc.); in una parola, esiste socialmente, cioè anche per gli altri e non solo per me che c'ero; questo secondo me già sarebbe un risultato degno dello sforzo di fotografare

perché con quel rettangolo di carta (o quel file), una volta che l'ho prodotto, io posso dare la mia versione dei fatti; posso manipolare la rappresentazione che io do di cio' che registro; se sono io che fotografo, sono io che decido cosa fotografare e cosa no; io che decido cosa includere nell'inquadratura e cosa no; io che decido come, quando e cosa fotografare e cosa, come, quando e a chi mostrare (cioè rendere pubblico); cioè io scelgo cosa deve essere salvato (registrato, conservato) e come deve esserlo e cosa invece deve essere dimenticato, e quindi obliterato; io decido come rappresentare, e siccome le foto sono un'estensione di me stessa (tanto piu che solitamente fotografo me, i miei figli e le persone con cui ho a che fare) le foto sono una maniera di rappresentare me stessa in un modo che mi consente di controllare (attraverso la selezione) il modo in cui io e cio che mi circonda vengono rappresentati
ma lo stesso mi pare valga anche per chi si diletta in altro genere di fotografia, perchè il modo in cui ciascuno di noi fotografa ci dice molto del modo in cui uno pensa

ma c'è anche dell'altro; perché sforzarsi di farlo bene non vuole solo dire che cosi' io do di me una bella rappresentazione (cioè appago la mia vanità o faccio sfoggio di virtuosismo); vuole anche dire che se io faccio una foto “bella”, cioè pregevole nella fattura, composta in maniera interessante, o con colori o variazioni tonali di bianco e nero particolarmente gradevoli, io faccio una cosa che ha un pregio estetico intrinseco, cioè un valore maggiore di quello che avrebbe se fosse brutta; le cose belle attirano l'attenzione; le cose belle si guardano; le cose belle si conservano; le cose belle continuano ad aver valore nel tempo; il fatto di incapsulare la mia registrazione in una forma pregevole le garantisce maggiore circolazione e maggior probabilità di durata nel tempo; la forma, la bellezza che si cerca di mettere dentro le foto non è fine a sè stessa, non è meramente edonistica; la forma di una foto secondo me serve come il nettare al fiore: il fiore non fa il nettare per nutrire l'insetto (anche se poi di fatto il nettare nutre l'insetto), ma per attirarlo in modo che quello si carichi del polline e poi lo porti altrove; nello stesso modo, la forma in una fotografia non esaurisce la sua funzone nel dilettare chi la guarderà, ma – proprio perché diletta chi la guarderà – consente di veicolare il contenuto (la registrazione) meglio e piu a lungo di come potrebbe farlo una foto brutta, o poco interessante; e questa è la ragione per cui io mi sforzo di fare foto “belle”

non so se condividete Very Happy
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felixbo
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Iscritto: 11 Mar 2007
Messaggi: 2108
Località: Roma-Gioiosa Marea (ME)

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 9:02 am    Oggetto: Rispondi con citazione

a si si, io condivido in pieno quello che hai scritto.
Tra l'altro l'hai scritto pure bene quindi...quasi quasi me lo salvo!

Smile
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 9:31 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Se non si sostituisce la parola "bello" con la parola "significativo" (come stradetto in anni e anni) ci si ficca in un vicolo cieco.

"Significativo" è un termine che non porta il pericolo di dover discutere se esista un "significativo" atemporale perchè la parola stessa ha in sè un senso di transitorio.

"Bello" si porta dietro l'eterna discussione se esista il "bello" fuori dal tempo, come mio contributo dico di non aver mai letto un testo moderno che spieghi cosa sia il "bello", se non in termini ottocenteschi.

ciao
claudiom
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claudiom
non più registrato


Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 9:36 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Altra cosa da chiarire assolutamente è:

Posto che la fotografia è "testimonianza" si pongono due opzioni:

"testimonianza" come riscontro del reale
"testimonianza" come apparenza del reale

Se non ci si chiarisce questo non si va da nessuna parte, con o senza i gingilli digitali in mano, con o senza il banco ottico.

ciao
claudiom
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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
Messaggi: 805

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 9:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

>>vuole anche dire che se io faccio una foto “bella”, cioè pregevole nella fattura, composta in maniera interessante, o con colori o variazioni tonali di bianco e nero particolarmente gradevoli, io faccio una cosa che ha un pregio estetico intrinseco

Non mi trovo d’accordo
perché questo significa ricercare la bellezza nella forma che,come ho già avuto occasione, personalmente considero fine a se stessa
la bellezza di una foto è la naturale conseguenza di un tentativo di rappresentazione riuscito
se il tentativo non riesce la foto è banale, vuota…ci sono in giro tantissime foto composte a regola d’arte, stampata da dio ma che fanno pena perchè l’autore a fatto cilecca senza rendersene conto
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Shedar
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Iscritto: 06 Dic 2007
Messaggi: 3651
Località: Amena

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 10:01 am    Oggetto: Rispondi con citazione

LorenzaF ha scritto:
perchè il modo in cui ciascuno di noi fotografa ci dice molto del modo in cui uno pensa


Be .....questo è palese in ogni attività creativa e non è prerogativa esclusiva della fotografia ....Smile

Citazione:

ma c'è anche dell'altro; perché sforzarsi di farlo bene non vuole solo dire che cosi' io do di me una bella rappresentazione (cioè appago la mia vanità o faccio sfoggio di virtuosismo);


Lascerei da parte la vanità visto che nella nostra scala di valori la modestia sta quasi al vertice.
Tutte le foto significative altrimenti sarebbero brutte perche' narcisistico sfoggio di bravura .. Ops

Il nocciolo è che una semplice foto-ricordo senza pretese è importante per il piccolo mondo dell'autore (lui, i suoi familiari ...) e basta. Una foto diventa invece significativa, espressiva, proprio quando è la forma a prendere il sopravvento .....perche', a mio parere, questo è la fotografia. Forma.
Tutto puo' essere rappresentato in modo opportuno . Anche l'orrido. Smile
Il "contenuto" lo fa la forma. Smile

_________________
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Per trovare i tempi di sviluppo di ogni pellicola con ogni rivelatore.
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felixbo
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Iscritto: 11 Mar 2007
Messaggi: 2108
Località: Roma-Gioiosa Marea (ME)

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 10:24 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Daniele Nesi ha scritto:

la bellezza di una foto è la naturale conseguenza di un tentativo di rappresentazione riuscito
se il tentativo non riesce la foto è banale, vuota…ci sono in giro tantissime foto composte a regola d’arte, stampata da dio ma che fanno pena perchè l’autore a fatto cilecca senza rendersene conto


Il tuo intervento ha un "conflitto interno", secondo me:
come fai a dire che il tentativo di rappresentazione è riuscito o non è riuscito se non lo metti, alla fine, in termini di "forma"?
Non restringerai per caso il campo della Forma all'insieme delle regolette di composizione da manualetto, spero!
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claudiom
non più registrato


Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 10:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

L'intervento di Nesi è tautologico.

ciao
c.
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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
Messaggi: 805

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 11:36 am    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
L'intervento di Nesi è tautologico.

ciao
c.


Smile fantastica...giuro non sto scherzando

quindi se tautologico non è discutibile...o è discutibile perchè tautologico?
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StefanoR
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Iscritto: 17 Giu 2005
Messaggi: 407

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 11:53 am    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
"testimonianza" come riscontro del reale
"testimonianza" come apparenza del reale


Il punto anche a me sembra questo.

Parlo per me:

Ho capito che mi interessa, per mille ragioni, registrare quello che vedo in un dato momento.

Però non ho capito perchè mi interessa farlo solo in B/N (apparenza del reale ?) ne perchè mi sbatto perchè questo foglio di carta venga bene (riscontro del reale ?)

così tanto per farla parecchio facile

ciao
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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
Messaggi: 805

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 12:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

>>Ho capito che mi interessa, per mille ragioni, registrare quello che vedo in un dato momento.

ok partiamo da questo....anch'io parlo per me

quando mi trovo davanti ad un soggetto capace di suscitare in me interesse, cerco di cogliere la ragione dell'interesse e di isolarla

supponiamo si tratta dell'eleganza...a quel punto tento di individuare i simboli capaci di rappresentare il concetto, appunto dell'eleganza, e che possono resistere al trasferimento su pellicola...e il casino comincia qui: ci sono simboli che nel reale rendono ma non sul foglio di carta e viceversa.

nel momento in cui riesci a rappresentare il motivo dell'interesse sulla carta hai fatto una bella foto...cioè sei riuscito a farla bene

se la foto non fosse bella, fatta bene non saresti riuscito nell'intento

quante volte capita di guardare le nostre stampe e non sentirsi soddisfatti? eppure la stampa è bella, grana fine, estesa gamma di grigi, composizione equilibrata, ecc....eppura qualcosa non torna, e allora? ci riproviamo
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
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MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 12:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Testimonianza come riscontro del reale è la fotografia, è la performance di cui è capace solo la fotografia.

Testimonianza come apparenza del reale è propria
del "fotografico"

Personalmente sono per la prima: faccio molta attenzione, pur elaborando pesantemente le immagini, a non discostarmente mai, ma sabato vado a Pavia a vedere Ribera e il suo "fotografico" del '600.
Sono per il B/N perchè, come dissi, è metaforico e dal livello della metafora non sarei capace di scostarmi; il colore è didascalico e personalmente non mi sono mai mosso in un mondo di parole.

ciao
claudiom
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felixbo
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Iscritto: 11 Mar 2007
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Località: Roma-Gioiosa Marea (ME)

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 1:07 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Daniele Nesi ha scritto:


quante volte capita di guardare le nostre stampe e non sentirsi soddisfatti? eppure la stampa è bella, grana fine, estesa gamma di grigi, composizione equilibrata, ecc....eppura qualcosa non torna, e allora? ci riproviamo


Ma noooooo

Io davvero non capisco perché è sempre difficile da comprendere per moltissimi questa cosa:

La stampa “bella”, o significativa come dice giustamente Claudio, NON è quella che c’ha i “tanti grigi” la “poca grana”, “la composizione” che rispetta la “regola dei terzi”, sempre i “neri profondi”….la stampa significativa è quella che c’ha i MEZZI ESPRESSIVI al posto giusto per una coerenza formale con l'idea che c'è dietro la buona fotografia!!

Ma possibile che bisogna sempre ripetere le stesse cose Muro

Pure Giacomelli che non era un critico scriveva:
"...Il linguaggio diventa traccia, necessità, spirito dove la forma si sprigiona non dall’esterno, ma dall’interno in un processo creativo.
Lo sfocato, il mosso, la grana, il bianco mangiato, il nero chiuso sono come esplosione del pensiero che dà durata all’immagine, perché si spiritualizzi in armonia con la materia, con la realtà, per documentare l’interiorità, il dramma della vita.
Nelle mie foto vorrei che ci fosse una tensione tra luce e neri ripetuta fino a significare.
Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso tra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice, ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio..."

Mi sa che è meglio andare avanti, se no la discussione si impantana come spesso succede... Mi arrabbio?

scusate l'OT
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LorenzaF
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Iscritto: 13 Mar 2006
Messaggi: 999

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 1:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

signori, calma, non mi scappate avanti, io sono molto lenta e ancora molto indietro rispetto a voi: sinora mi sono limitata a dire che la foto è un documento e che se io questo documento lo confeziono in maniera gradevole questa foto ha vita piu lunga di una foto non gradevole

e perdonate se ho sbrigativamente usato il termine “bello”, ma mi pareva di aver reso chiaro nel post sopra che per foto “belle” intendevo molto limitatamente foto che piacciano facilmente a molte persone; cioè foto che facciano dire indifferentemente alla mia vecchia zia, all'amica di buon gusto venuta a cena e all'uomo del gas venuto a fare la lettura: “oh che bella foto!” e magari anche “mene fai una copia?”; quindi foto nitida, composizione regolare, bei colori o bel b/n, bella stampa, facce girate verso l'obiettivo, bella espressione dei visi, etc. ... in altre parole, una foto facile da apprezzare
perdonate quindi l'equivoco nato dalla mia imprecisione, certamente è possibile trovare un termine piu adatto di “bello” messo tra virgolette (forse corretta, o gradevole?)

tutt'altra cosa sono le foto significative; perché ci sono foto che sono “gradevoli” ma non sono significative, e foto significative che non sono “gradevoli”, dunque mi pare che i due aspetti vadano distinti

pero' ieri non me la sono sentita di infliggervi anche la mia personalissima teoria delle foto significative, cioè quelle per cui vale la pena di sbattersi

cerchero' di concludere piu' tardi il mio pensierino nella maniera piu chiara possibile

buon pomeriggio a tutti
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Gio 19 Nov, 2009 2:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La mia limitata esperienza di guardia a mostre fotografiche mi fa dire che le persone comuni non hanno l'idea riferita da Lorenza, ma una a ben vedere, più inaspettata.
Guardano le foto/foto, meno le foto/quadri e questo è già strano.
Sono interessate alle foto "caratteristiche", alla riproduzione in forma pedestre di avvenimenti, situazioni, paesaggi, cose, diverse dal normale di tutti i giorni...che ne sò, il campanile dentro il lago.

Non credo che abbia più facilità di persistenza una fotografia "bella", questa non è la mia esperienza.

ciao
claudiom
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