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AleZan coordinatore
Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11699 Località: Bologna
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Inviato: Sab 14 Gen, 2017 9:19 pm Oggetto: |
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Crunchy ha scritto: | Visto che viene citato l'oriente, esiste un filone di questo "brutto che piace" anche in oriente?
La domanda è seria |
Sinceramente non lo so.
Ultimamente ho seguito il lavoro di due amici, che però fanno cose diverse: Marylise Vigneau e Aun Raza. Ho curato una loro mostra
_________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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opisso utente attivo
Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5471 Località: Genova
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Inviato: Sab 14 Gen, 2017 9:58 pm Oggetto: |
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A me piacciono i giapponesi.
Soprattutto quel pazzoide di Nobuyoshi Araki.
Non è malissimo neanche Dado Moriyama anche se lo trovo un po' meno interessante.
Ma non è che li abbia approfonditi poi molto...
E non direi che fanno foto "sciatte", anzi. Al limite "brutte"...
_________________ opisso su instagram = angolo.b
Ultima modifica effettuata da opisso il Sab 14 Gen, 2017 10:13 pm, modificato 1 volta in totale |
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opisso utente attivo
Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5471 Località: Genova
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Inviato: Sab 14 Gen, 2017 10:00 pm Oggetto: |
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Non ti rispondo dettagliatamente se non non la finirei più ma grazie per la stima
_________________ opisso su instagram = angolo.b |
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Tropico utente attivo
Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Dom 15 Gen, 2017 4:56 am Oggetto: |
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opisso ha scritto: | Non ti rispondo dettagliatamente se non non la finirei più ma grazie per la stima |
E io ti ringrazio per i ringraziamenti, ricorda però che la stima principale è quella verso sè stessi, anche se avere quella altrui fa sempre piacere. Scusa il tono alle volte un pò paternalistico ma forse potresti essere mio figlio, sembri abbastanza giovane dall'avatar....
P.S. c'era un giapponese che una volta mi fece vedere un amico ma di cui non ricordo il nome, raramente ho visto foto così belle, purtroppo non ho elementi per recuperarlo.
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opisso utente attivo
Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5471 Località: Genova
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Inviato: Mar 17 Gen, 2017 9:41 am Oggetto: |
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Visto che qui si langue, faccio come a Hollywood, un "reboot" e vi spiego sproloquiando perché mi piacciono le foto brutte.
Siccome il free jazz lo capisce solo Tropico e che con l'esempio di Winogrand non sono riuscito a spiegarmi riparto da qua:
opisso ha scritto: | *Meglio le polaroid finto amatoriali di Jonathan Leder, gli scatti più curati su Treats! o i suoi autoscatti sui social? Io ovviamente propendo per le prime. Se volete argomento |
Ecco io metterei appunto al primo posto le foto di Leder.
http://i.imgur.com/F78zmK3.jpg
A prima vista hanno evidenti errori che noi tutti eviteremmo, ma...
L'intento è proprio questo. La carica sensuale delle foto è data anche dal fatto di far sembrare queste foto "reali" e non costruite. Se si fosse tenuta "in bolla", se si fosse mantenuta qualche simmetria, non tagliata l'ombra... La scatto sarebbe stato sempre di carattere amatoriale per via della polaroid ma sarebbe apparso comunque costruito e avrebbe cozzato con la (finta) "spontaneità" che è proprio quella che crea empatia () con lo spettatore.
Ok, mi direte che il "messaggio" (erotico) è molto più intrigante dell'analisi del paesaggio americano. Facciamo un passo alla volta...
Se mostrate queste foto alla moglie/fidanzata (ok, non fatelo davvero ) non credo che ne rimarrebbe entusiasta Al limite forse potrebbe comprendere qualche altro scatto scosciato più "elegante" ma questa (Leder) la riterrebbe probabilmente spazzatura bella e buona anche sapendo che è rivolta principalmente a un pubblico maschile...
In realtà ovviamente se le foto le avesse fatte un dilettante le foto non sarebbero state così. I taglie e gli "errori" non sarebbero stati funzionali. Se le avessi fatte io avreste probabilmente notato i difetti anche nelle altre foto dove gli elementi di "distrazione" sono molteplici.
Ed eccoci arrivati ad Evans e ai New Topographics. Più o meno...
Se il messaggio che voglio far passare è "l'indagine del paesaggio americano", dove è il paesaggio che deve essere "protagonista", non ha nessun senso far coincidere lo spigolo dell'edificio con l'angolo in basso a destra. La foto risulterebbe costruita e quindi "falsa"...
Più interessante Emily che il "New West"? Ma su questo sono d'accordo anche io. Del paesaggio americano non mi frega proprio un bel niente.
Ma se uno apprezza questa caratteristica fondamentale della fotografia (di "mera registrazione"), apprezza anche dove sia stata applicata al meglio.
Il paesaggio alla fine avrebbe potuto essere quello europeo...
In realtà il fatto che "la corrente" si sia proprio sviluppata in America è dovuto al fatto che un continente "nuovo" e le "interferenze" dell'uomo nei grandi spazi aperti si potevano documentare facilmente in diretta. Insomma sono i primi che si sono posti il problema...
Che poi Shore secondo me è anche uno dei più digeribili. Le sue foto sono tutte perfettamente equilibrate e in molti casi possono essere anche godute singolarmente. Se andate a pagina 3 e vedete le foto della stazione di benzina... Balza all'occhi che quella di Shore è molto più equilibrata (in musica si direbbe orecchiabile) di quella "tarocca". Anche senza saperne niente di new topographics. (Per Tropico "Lonely Woman" di Coleman è un pezzone a prescindere. Che sia free o hard bop per me ha un'importanza relativa)
E questa ad esempio?
http://www.americansuburbx.com/wp-content/uploads/2010/12/8.13.74_6_SaultSte.Marie_Ontario.jpg
Postata nel forum avrebbe anche avuto delle chances di finire in vetrina...
Molto più ostico un Eggleston che fotografa soggetti ancora più banali in maniera totalmente "democratica". O un Robert Adams che rifugge a ogni forma di spettacolarizzazione/piacevolezza.
Ma secondo me a prescindere dal valore, restano sempre più "fotografi" che "artisti". Il linguaggio utilizzato, pur se apparentemente sciatto, è altamente fotografico e meritano almeno un tentativo di approccio.
Poi ripeto, non è che il riconoscerne il valore (se non altro storico) debba farveli apprezzare in automatico.
E non sarà il caso di insistere se vostra moglie non riesce proprio a digerire la fotografia erotica, le polaroid di Leder, o quel capolavoro di scatto di Newton
PS
E detta per inciso, non è che riesca a "comprendere" al 100% tutte le foto di un librone di Shore. Semplicemente ne apprezzo alcune, mi interessa "il genere" e ritengo che valga la pena di approfondire partendo dai "maestri"...
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Tropico utente attivo
Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Mar 17 Gen, 2017 11:36 am Oggetto: |
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opisso ha scritto: | Visto che qui si langue, faccio come a Hollywood, un "reboot" e vi spiego sproloquiando perché mi piacciono le foto brutte.
Siccome il free jazz lo capisce solo Tropico e che con l'esempio di Winogrand non sono riuscito a spiegarmi riparto da qua:
Ed eccoci arrivati ad Evans e ai New Topographics. Più o meno...
Se il messaggio che voglio far passare è "l'indagine del paesaggio americano", dove è il paesaggio che deve essere "protagonista", non ha nessun senso far coincidere lo spigolo dell'edificio con l'angolo in basso a destra. La foto risulterebbe costruita e quindi "falsa"...
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Vedo che ti è mancato questo thread intanto. Andiamo non ordine.
Anzitutto l'esempio di Winogrand non è servito perchè è una foto bella, è street e ha un profondo significato quindi anche non piacesse esteticamente parlando (e a me piace pure per quello) è bella già solo per questo motivo.
Poi andiamo al punto cruciale della lunga dissertazione, finalmente ci hai spiegato a parole tue perchè ti piacciono certe immagini.
Peccato che l'unico argomento (il resto è svolgimento della tesi) a favore è che se fossero foto corrette quelle da te citate sarebbero "false". Quindi quelle sono vere perchè non c'è la chiusura o l'altra è storta e ha l'ombra tagliata? Quindi le chiusure non esistono nella realtà con la sola differenza che tagliando bene io decido di includerle? Shore non taglia? E quindi evitarle non significa in qualche modo interpretare (alla rovescia) un canone? E una foto con le chiusure, a parte la migliore fruizione visiva, perchè non sarebbe reale, magari rispetto alla stessa foto senza? Qui sta il punto, si cerca di forzare un messaggio (la realtà più reale che ci sia) quando questo non solo è impossibile, ed Ettore ha fatto l'obiezione decisiva in questo senso precedentemente, ma la stessa realtà può essere rappresentata molto meglio senza che vi siano difetti messi ad arte apposta.
Infine le foto di Shore e dei Topo's il tuo conterraneo Fantozzi/Villaggio le avrebbe commentate stile corazzata Potemkin:
https://www.youtube.com/watch?v=grJNVDs2_70
Quella di Leder invece:
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opisso utente attivo
Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5471 Località: Genova
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Inviato: Mar 17 Gen, 2017 12:09 pm Oggetto: |
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Tropico ha scritto: | Quindi quelle sono vere perchè non c'è la chiusura o l'altra è storta e ha l'ombra tagliata? Quindi le chiusure non esistono nella realtà con la sola differenza che tagliando bene io decido di includerle? Shore non taglia? |
Turna?
L'ho già scritto 100 volte. Una foto non è MAI la realtà. E Shore taglia spesso in modo che la foto risulti equilibrata e "Piacevole".
Semplicemente, detta malissimo si vuol far percepire maggiormente il "documento" e il presunto "banale" che "l'interpretazione ad effetto".
Semplicemente ri-ripeto si usa (visto che "esiste") una delle peculiarità del linguaggio fotografico. "The thing itself."
Che la foto di Winogrand contenga un forte messaggio lo comprendi tu perché la foto è nelle tue corde. Io personalmente in quella foto non ci ho visto niente di incredibile per anni e tutt'ora molte delle foto di Winogrand mi risultano relativamente indigeste.
Ripeto, prova a farla vedere in giro e molti ti diranno che ci vedono solo due tizi strambi con due scimmie. Curiosa si ma niente di che.
Il messaggio in una street è obiettivamente più "avvincente"? Allora perché non ci diamo tutti alla fotografia erotica (e all'hard rock)?
_________________ opisso su instagram = angolo.b |
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Tropico utente attivo
Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Mar 17 Gen, 2017 12:27 pm Oggetto: |
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opisso ha scritto: | Turna?
L'ho già scritto 100 volte. Una foto non è MAI la realtà. E Shore taglia spesso in modo che la foto risulti equilibrata e "Piacevole".
Semplicemente, detta malissimo si vuol far percepire maggiormente il "documento" e il presunto "banale" che "l'interpretazione ad effetto".
Semplicemente ri-ripeto si usa (visto che "esiste") una delle peculiarità del linguaggio fotografico. "The thing itself."
Che la foto di Winogrand contenga un forte messaggio lo comprendi tu perché la foto è nelle tue corde. Io personalmente in quella foto non ci ho visto niente di incredibile per anni e tutt'ora molte delle foto di Winogrand mi risultano relativamente indigeste.
Ripeto, prova a farla vedere in giro e molti ti diranno che ci vedono solo due tizi strambi con due scimmie. Curiosa si ma niente di che.
Il messaggio in una street è obiettivamente più "avvincente"? Allora perché non ci diamo tutti alla fotografia erotica (e all'hard rock)? |
E perchè i mitici Deep Purple tu come li vedi?
Semplicemente ri-ri-ripeto "The thing itself" non mi basta per un'opera che deve avere un messaggio, una visione. Ci vuole l'interpretazione e interpretare non è solo prendere atto e cercare di non interpretare senza peraltro avere la possibilità di farlo perchè alla fine c'è sempre un'interpretazione che però nei casi in questione è debole PROPRIO per questo sforzo inutile e quindi velleitario.
Su Winogrand strano che non la capisci, se sai cosa è il razzismo (e lo sanno tutti credo), se sai cosa rappresentano le scimmie nei termini razzisti, se sai cosa rappresenta la donna bianca alla fine il conto torna anche se non sai tutto sulle lotte contro l'apartheid e su Luther King...
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opisso utente attivo
Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5471 Località: Genova
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Inviato: Mar 17 Gen, 2017 2:25 pm Oggetto: |
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Tropico ha scritto: | Ci vuole l'interpretazione e interpretare non è solo prendere atto e cercare di non interpretare senza peraltro avere la possibilità di farlo perchè alla fine c'è sempre un'interpretazione che però nei casi in questione è debole PROPRIO per questo sforzo inutile e quindi velleitario. |
Mai detto. Si tratta di un metodo, come qualsiasi altro "metodo", che non produce risultati migliori (ne peggiori) a prescindere. Sono semplicemente tipologie di interpretazioni (o meglio "linguaggio") che producono risultati diversi.
E se poi vuoi un parere personale (come lo è il tuo) risultati più interessanti.
Se poi per te interpretare in maniera autoriale vuol dire porre il soggetto nell'incrocio dei terzi... Mi chiedo, altro tema off topic potenzialmente interessante, come non sia ancora uscito fuori un robot fotografo che riesca a fare sempre belle foto. Già qualche algoritmo con radici nella Gestalt potrebbe essere sufficiente.
Chissà forse staranno già facendo il beta-test sul nostro forum
_________________ opisso su instagram = angolo.b |
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Tropico utente attivo
Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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opisso utente attivo
Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5471 Località: Genova
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Inviato: Ven 20 Gen, 2017 11:30 am Oggetto: |
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Il commento te l'ho lasciato volentieri...
Sinceramente invece non capisco bene la tua domanda sul "COME" (col cellulare?) e nemmeno trovo evidente un eventuale parallelismo con i lavori di ricerca dei topographics e compagnia bella...
_________________ opisso su instagram = angolo.b |
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Tropico utente attivo
Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Ven 20 Gen, 2017 7:36 pm Oggetto: |
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opisso ha scritto: | Il commento te l'ho lasciato volentieri...
Sinceramente invece non capisco bene la tua domanda sul "COME" (col cellulare?) e nemmeno trovo evidente un eventuale parallelismo con i lavori di ricerca dei topographics e compagnia bella... |
Intanto ti ringrazio anche qui per il commento e l'apprezzamento.
Poi quello che volevo dire sul "come" non riguarda il mezzo bensì il come ho ripreso l'anonimo. In questo senso trovo parallelismo coi Topo's sulla tipologia di soggetto ma non sulla forma, non so se mi spiego....
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Ettore Perazzetta utente attivo
Iscritto: 24 Dic 2015 Messaggi: 1487
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Inviato: Ven 10 Feb, 2017 8:28 pm Oggetto: |
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Dopo un pò di tempo riprendo il 3D dal quesito di partenza. Non so se è proprio il "diversamente bello" a piacere, o le discussioni che attiva, ma ultimamente noto ci siano più visite e più commenti su quelle immagini che andremo a definire "un pò ai margini del ritenuto corretto". L'ho notato fecendo un percorso a ritroso nella mia galleria e lo ritrovo pari pari nell'intero forum. Escludo da questa considerazione scatti veramente molto validi, ma ho il sentore ci sia meno interesse per la normalità che per il "politicamente non corretto". Considerazioni queste a carattere assolutamente soggettivo.
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SlowFlyer utente attivo
Iscritto: 27 Ott 2009 Messaggi: 1134
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Inviato: Ven 10 Feb, 2017 11:09 pm Oggetto: |
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Ettore Perazzetta ha scritto: | Dopo un pò di tempo riprendo il 3D dal quesito di partenza. Non so se è proprio il "diversamente bello" a piacere, o le discussioni che attiva, ma ultimamente noto ci siano più visite e più commenti su quelle immagini che andremo a definire "un pò ai margini del ritenuto corretto". |
guarda, da produttore di foto ricordo, secondo me il "ritenuto corretto" è appunto costituito prevalentemente da foto ricordo e cartoline, che nel "ritenuto corretto" finiscono perché rispecchiano esattamente il gusto acquisito da tempo: niente di nuovo, non troppo su cui discutere (anche se il produttore consapevole di foto ricordo e cartoline magari apprezza commenti mirati a fargliele fare bene... non tutti mirano a fare arte).
_________________ ..................................................
Canon 60D + Tamron 17-50/2.8 VC + Canon 24/2.8 STM + Sigma 50-150/2.8 + Canon 55-250IS; Sony Nex6 + 16-50; alcuni vecchi obiettivi in M42 e non solo. |
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Filippo Secciani utente attivo
Iscritto: 02 Lug 2006 Messaggi: 3680 Località: Provincia di Siena
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Inviato: Sab 11 Feb, 2017 11:23 am Oggetto: |
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mi intrometto e senza manco chiedere scusa, con la lettera minuscola a inizio frase, dopo aver letto solo due o tre interventi in qua e in lá e quindi con un intervento che , calcisticamente parlando si direbbe a gamba tesa, vorrei buttare una riflessione nella mischia:
Una fotografia, spesso trova spiegazioni e senso di essere proprio perché fotografia e non pittura o disegno o qualsiasi altra cosa. Certe volte la fotografia può essere immensa anche se non segue nessun canone, stile o precetto di qualunque genere.
Al netto di questo si dovrebbero accettare anche ciofeche, sarà però un discorso lungo, serio e rigoroso per capire le ciofeche che sono fotografia e quelle che sono cazzeggiamenti.
Due riflessiodni:
1- quando Hanri Cartier Bresson iniziò il suo percorso, giornalistico, artistico e immenso, veniva guardato dall'alto in basso, perché la sua macchina fotografica non permetteva il livello di dettaglio, gamma dinamica r tutte le cose tecniche, classiche delle fotocamere a grande formato che venivano utilizzate all'epoca. Quindi siamo figli di un "Dio minore"
2- la foto più famosa del mondo fu scattata negli anni '30 del secolo scorso, da una di quelle Leica che all'epoca venivano sottovalutate da tanti. È mossa, forse anche un po' sfocaticcia, composizione molto approssimativa... un po' una ciofeca, ma che tanti di noi riteniamo la più bella e rappresentativa di questo tipo di arte.
Poi, per carità, nella storia,della fotografia c'è anche il gruppo "F64"!
Poi, ti ritrovi a visitare alcune mostre fotografiche in manifestazioni internazionali e ti ritrovi foto perfette, ben esposte, ben inquadrate e al tempo stesso completamente vuote, o vecchie stuillate riproposte e ricotte in maniera diversa, stili che si vedono da vent'anni...
Poi... ci sono tanti poi... Ma magari l'autore non lo considera mai nessuno. Certo che per essere autori, ce ne vuole!
Poi magari c'è un critico che scrive qualcosa di tosto in una rivista o in un giornale d'arte seguito... A proposito: invece di comprare un obiettivo bello, con due o tremila euro si paga il critico e si va in paradiso. Forse si diventa anche autori, sulla carta. Poco importa se uno non lo è nel cuore o nella testa, ma tanto poi si vende, si fanno mostre e si gira il mondo e magari si diventa anche ambassador di qualcuno e ti danno anche la roba da provare. Basta parlarne bene, farsi vedere con le loro fotocamere appese al collo...così raccatti anche qualche centinaio di euro...
Auguri e pessime fotografie a tutti!
_________________ Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla" |
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Alfredo Caridi utente
Iscritto: 14 Gen 2017 Messaggi: 294 Località: Genova
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Inviato: Dom 12 Feb, 2017 9:20 pm Oggetto: |
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E' da poco che frequento Photo4u e ho ancora qualche difficoltà a muovermi.
Non conoscevo questo thread tra l'altro molto interessante. Ci sono arrivato attraverso un link di invito da parte di Tropico.
Ben 8 pagine di discussione interessante. Anche se non sono riuscito a leggere tutto, mi sono fatto un'idea di massima.
L'argomento, mi ha sempre interessato anche per dare un risposta a una domanda che mi pongo da molto tempo: Una bella foto deve essere anche bella? Una domanda che mi sono posto vedendo fior di fotoreporter squalificati in prestigiosi concorsi internazionali per aver ritoccato fotografie in senso estetico ma di per se già fortemente comunicative nel contenuto.
Le giurie probabilmente avevano le poro buone ragioni, ma è sintomatica questa esigenza di estetizzare immagini che sicuramente erano già forti nella sostanza.
Tornando a questa discussione, ho trovato tutti i pareri condivisibili sotto una certa ottica... Perché, se tutti abbiamo ragioni da vendere, non si trova un filo comune nel pensiero?
A mio parere, non si fanno alcune distinzioni. Si parla di arte, ma l'arte non c'azzecca nulla con i fotografi che hanno fatto la storia della fotografia. A proposito di arte, mi viene in mente ciò che diceva Ando Gilardi:Un'opera diventa arte nel momento in cui qualcuno è disposto a pagarla. Un'opera, non costa molto perché vale molto, ma vale molto perché costa molto. I nomi citati, sono fotografi, noi siamo fotoamatori. Da non confondere con fotoamatori e fotografi professionisti: il professionista è colui che si guadagna da vivere con il lavoro quotidiano su commissione nello studio sotto casa. Il fotoamatore è colui che fa fotografia per passione e spesso ne sa più del professionista. Il fotografo, è una razza a parte. Il fotografo è uno che scrive e racconta con le immagini anziché con la penna. Ci riferiamo sempre ai grandi fotografi citati nella discussione.
Questi, sono fotografi che in pratica si preoccupano molto poco della tecnica. Ma hanno il dono di saper cogliere l'essenziale al racconto. Poi ci sono i cosiddetti fotografi artisti. Conoscono e padroneggiano a perfezione la tecnica che utilizzano per esprimere idee e concetti attraverso simbologia e metafore.
Il fotoamatore è un fotografo che cerca in qualche modo di imitare consciamente o inconsciamente questi fotografi. Postiamo una foto al giorno sui social, quando i grandi fotografi fanno 10 foto all'anno se va bene.
La fotografia di Opisso che ha dato origine a questa discussione, Il forno di Eggleston per intenderci, è una brutta copia perché slegata da qualsiasi contesto o significato così come l'originale trova un senso solo all'interno del reportage. Se Opisso volesse copiare Eggleston, potrebbe andare in Brianza e fotografare il contrasto tra le campagne che si svuotano e gli insediamenti dei nuovi ricchi. Solo che invece del forno (che non rappresenta più uno status simbol), può fotografare uno schermo TV da 60 pollici, il padrone di casa accanto al suo SUV che non serve a niente e vari elementi in interni e esterni. Potrebbe venire un lavoro interessante.
Grazie per gli spunti di riflessione.
A.
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Tropico utente attivo
Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Lun 13 Feb, 2017 12:02 am Oggetto: |
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Alfredo Caridi ha scritto: | E' da poco che frequento Photo4u e ho ancora qualche difficoltà a muovermi.
Non conoscevo questo thread tra l'altro molto interessante. Ci sono arrivato attraverso un link di invito da parte di Tropico.
Ben 8 pagine di discussione interessante. Anche se non sono riuscito a leggere tutto, mi sono fatto un'idea di massima.
L'argomento, mi ha sempre interessato anche per dare un risposta a una domanda che mi pongo da molto tempo: Una bella foto deve essere anche bella? Una domanda che mi sono posto vedendo fior di fotoreporter squalificati in prestigiosi concorsi internazionali per aver ritoccato fotografie in senso estetico ma di per se già fortemente comunicative nel contenuto.
Le giurie probabilmente avevano le poro buone ragioni, ma è sintomatica questa esigenza di estetizzare immagini che sicuramente erano già forti nella sostanza.
Tornando a questa discussione, ho trovato tutti i pareri condivisibili sotto una certa ottica... Perché, se tutti abbiamo ragioni da vendere, non si trova un filo comune nel pensiero?
A mio parere, non si fanno alcune distinzioni. Si parla di arte, ma l'arte non c'azzecca nulla con i fotografi che hanno fatto la storia della fotografia. A proposito di arte, mi viene in mente ciò che diceva Ando Gilardi:Un'opera diventa arte nel momento in cui qualcuno è disposto a pagarla. Un'opera, non costa molto perché vale molto, ma vale molto perché costa molto. I nomi citati, sono fotografi, noi siamo fotoamatori. Da non confondere con fotoamatori e fotografi professionisti: il professionista è colui che si guadagna da vivere con il lavoro quotidiano su commissione nello studio sotto casa. Il fotoamatore è colui che fa fotografia per passione e spesso ne sa più del professionista. Il fotografo, è una razza a parte. Il fotografo è uno che scrive e racconta con le immagini anziché con la penna. Ci riferiamo sempre ai grandi fotografi citati nella discussione.
Questi, sono fotografi che in pratica si preoccupano molto poco della tecnica. Ma hanno il dono di saper cogliere l'essenziale al racconto. Poi ci sono i cosiddetti fotografi artisti. Conoscono e padroneggiano a perfezione la tecnica che utilizzano per esprimere idee e concetti attraverso simbologia e metafore.
Il fotoamatore è un fotografo che cerca in qualche modo di imitare consciamente o inconsciamente questi fotografi. Postiamo una foto al giorno sui social, quando i grandi fotografi fanno 10 foto all'anno se va bene.
La fotografia di Opisso che ha dato origine a questa discussione, Il forno di Eggleston per intenderci, è una brutta copia perché slegata da qualsiasi contesto o significato così come l'originale trova un senso solo all'interno del reportage. Se Opisso volesse copiare Eggleston, potrebbe andare in Brianza e fotografare il contrasto tra le campagne che si svuotano e gli insediamenti dei nuovi ricchi. Solo che invece del forno (che non rappresenta più uno status simbol), può fotografare uno schermo TV da 60 pollici, il padrone di casa accanto al suo SUV che non serve a niente e vari elementi in interni e esterni. Potrebbe venire un lavoro interessante.
Grazie per gli spunti di riflessione.
A. |
Intanto ti ringrazio per aver accolto il mio invito, come immaginavo il contributo è notevole.
Comincio col dire che arte non credo sia legata alla pecunia, certo che se il valore artistico è elevato poi si ripercuote inevitabilmente pure su quello economico ma in teoria viene prima il valore artistico, anche se sono d'accordo con Filippo che spesso ci sono vere e proprie operazioni commerciali dietro pseudo-artisti ma allora tocca saper discernere.
Poi certamente i grandi fotografi privilegiano il racconto rispetto alla tecnica, non ci piove. La tecnica aiuta a veicolare meglio ma se non ci sono idee, messaggi, interpretazioni, puoi avere tutta la tecnica che vuoi ma non trasmetti nulla di significativo. Le categorie che descrivi ci possono stare Alfredo, solo che poi non credo siano così nette alla fine, ci possono essere contaminazioni fra esse e pure pesanti.
Infine non dire ad Opisso di andare in Brianza perchè così gli dai l'occasione di tornare nella famosa stazione a prendere il treno e troppe dosi di stazione gli fanno male.
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opisso utente attivo
Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5471 Località: Genova
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Inviato: Lun 13 Feb, 2017 9:23 am Oggetto: |
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Ettore Perazzetta ha scritto: | ma ultimamente noto ci siano più visite e più commenti su quelle immagini che andremo a definire "un pò ai margini del ritenuto corretto". L'ho notato fecendo un percorso a ritroso nella mia galleria e lo ritrovo pari pari nell'intero forum. Escludo da questa considerazione scatti veramente molto validi, ma ho il sentore ci sia meno interesse per la normalità che per il "politicamente non corretto". |
Ma questo è un forum. Mi sembra anche normale e “umano” che ogni tanto si preferisca fare due chiacchere su foto che spezzano un po’ la monotonia. Qualche volta sono anche belle, qualche volta no.
Alfredo Caridi ha scritto: | Questi, sono fotografi che in pratica si preoccupano molto poco della tecnica. |
Filippo, Alfredo condivido quello che dite ma qui non si stava parlando tanto di tecnica contro messaggio tanto è vero che la discussione alla fine si è spostata sui New Topographics che fanno una fotografia documentaristica abbastanza “asciutta” e tecnicamente ineccepibile (di solito utilizzano il banco ottico) e non su, che ne so, gli sfuocati e le esposizioni a caso in “Americans” di Robert Frank. A un certo punto avevo postato anche una foto di Winogrand, ma alla fine, pur nella sue imprecisioni tecniche, è stata reputata “interessante” e si è passati avanti…
Qui fondamentalmente si stava discutendo di una tipologia di fotografia che riprende la realtà così com’è in maniera “piatta” senza in apparenza, andare alla ricerca dell’inquadratura “speciale”.
Ovvero riprese asciutte e per nulla enfatiche o “sovrastrutturate” di soggetti all’apparenza banali e insignificanti.
Tanto per capirsi insomma si stava discutendo di foto come quella della stazione di benzina alla fine di pagina 3 (quella di Shore non quella tarocca).
Ma effettivamente tenendo questa linea il topic è diventato: “convincere Tropico che Shore è bravo” e la discussione si è via via appisolata
_________________ opisso su instagram = angolo.b |
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Filippo Secciani utente attivo
Iscritto: 02 Lug 2006 Messaggi: 3680 Località: Provincia di Siena
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Inviato: Lun 13 Feb, 2017 5:33 pm Oggetto: |
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Ho letto con attenzione l'intervento di Alfredo Caridi e devo dire che ci sono idee più che pertinenti ma che non trovano buona sponda con me. Non amo etichettare ma il senso di appartenenza mi piace e io sono tra quelli che si reputano fotografi, che per campare fanno di altro. Prima di tagliarmi l'orecchio perché non trovo sufficienti matrimoni per far cassa a fine anno, preferisco fare così. Sono bravo? Sono una schiappa? Non spetta a me giudicare, ma di certo me ne intendo un po', non troppo, ma me la cavicchio. Certo che intendermene e essere bravi non sono cose strettamente collegate!
Opisso ha fatto una puntualizzazione che trovo piuttosto in contraddizione con qualsiasi definizione di fotografia che io conosca: non esiste nessuna fotografia che sia figlia di una visione piatta, neutra. Tutte riprendono la realtà, tutte sono fatte da un fotografo diverso e quindi figlie di un punto di vista forzatamente diverso, nel bene e nel male, volente o nolente. Questo vale per tutte le fotografie, anche quelle astratte. Tutte ritraggono la realtà. Semmai ci sono fotografie che hanno carattere e immagini deboli. Ci sono anche quelle che hanno senso anche se sono iconicamente scialbe e deboli, proprio per la natura stessa dell'immagine fotografica.
Ma non ne farei una questione di fotografia bella o meno bella, ma piuttosto di fotografia "buona", come dice Gianni Berengo Gardin e quei quattro matti che mi hanno insegnato già venti anni fa. Ma la questione è anche quella di una giusta pertinenza, dove la fotografia trova motivo di essere proprio perché dice qualcosa, al di là di tutto. Non ritrovo la formulina scritta da Giacomelli, ma sono rimasto veramente sorpreso e contento del concetto espresso da questo distinto signore della fotografia, che va proprio nella direzione della pertinenza della fotografia. Fare uno scatto ben fatto è relativamente facile, per fare fotografia, se non si ha niente da dire, semplicemente non si fa! È proprio questo che ci dovrebbe far pensare a un certo tipo di pensiero. Accettare una foto brutta, debole, sfocata, mossa male composta e buttare via tanti bei ritratti splendenti e panorami scintillanti, che di fatto sono numeri è quello che facciamo tutti i giorni quando ripensiamo alla foto del miliziano spagnolo di Capa: come foto, tecnicamente fa anche tendenzialmente schifo, ma ha una potenza tale che offusca di gran lunga tutte le altre.
_________________ Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla" |
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AleZan coordinatore
Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11699 Località: Bologna
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Inviato: Mar 14 Feb, 2017 9:55 pm Oggetto: |
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Mi chiedo se, dopo aver sviscerato "la fotografia degli altri", ci interessi riflettere su quale sia la nostra posizione sulla nostra personale fotografia.
Noi dove siamo?
_________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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