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Acutanza

 
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Chiara C.
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Iscritto: 12 Giu 2006
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MessaggioInviato: Mer 23 Mgg, 2007 12:36 am    Oggetto: Acutanza Rispondi con citazione

Cosa si intende per acutanza?
In fase di sviluppo del negativo come la incremento?
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Tomash
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Iscritto: 21 Giu 2005
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MessaggioInviato: Mer 23 Mgg, 2007 6:23 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Come acutezza si intende la sensazione di nitidezza ottenuta da un passaggio netto dei toni nei dettagli, in pratica un microcontrasto molto elevato.
Per ottenerlo si usano rivelatori non solventi che mantengono la grana molto secca e ben definita, di solito questo si fa con diluizioni molto elevate.
Inoltre bisogna adottare un agiazione molto scarsa.
Un classico campione d'acutezza è il Rodinal soprattutto se abbinato a pelicole a bassa sensibilità, un alternativa è anche l'HC110 a forti diluizioni.
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neroluce
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Messaggi: 18
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MessaggioInviato: Mar 29 Mgg, 2007 3:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao prova anche ad usare il gradual st 20 della ornano!
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neroluce
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lavolpe
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MessaggioInviato: Lun 11 Giu, 2007 6:52 pm    Oggetto: acutanza Rispondi con citazione

L'acutanza e' la saperazione tra le zone di bianco e nero, gli sviluppi molto acutanti, permettono di avere una separazione netta nei punti di intersezione delle zone bianche e nere facendo apparire la foto piu' "nitida".
Normalmente gli sviluppi si dividono tra sviluppi solventi e sviluppi acutanti, i solventi sono quelli che hanno piu' di 100 g litro di sodio solfito, quelli acutanti gli altri. Da questo capisci che meno solfito c'e' nella formulazione dello sviluppo meglio e'. Per avere meno solfito basta "allungare" molto lo sviluppo. Ad esempio l'ID11 (o il D76) stock sono solventi mentre diluiti 1+3 sono acutanti.
Ricorda che all'aumentare dell'acutanza aumenta anche la grana.

Se ti interessa ottenere questo effetto leggi questo articolo:
http://www.21gradi.it/Tecnica/DefaultTecnica.aspx?idarticolo=19

lo scrissi qualche tempo fa a fronte di diverse prove che ho fatto.
Normalmente sviluppo con questa tecnica.

ciao
Pier Luigi
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impressionando
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MessaggioInviato: Lun 11 Giu, 2007 7:24 pm    Oggetto: Re: acutanza Rispondi con citazione

lavolpe ha scritto:
L'acutanza e' la saperazione tra le zone di bianco e nero, gli sviluppi molto acutanti, permettono di avere una separazione netta nei punti di intersezione delle zone bianche e nere facendo apparire la foto piu' "nitida".
Normalmente gli sviluppi si dividono tra sviluppi solventi e sviluppi acutanti, i solventi sono quelli che hanno piu' di 100 g litro di sodio solfito, quelli acutanti gli altri. Da questo capisci che meno solfito c'e' nella formulazione dello sviluppo meglio e'. Per avere meno solfito basta "allungare" molto lo sviluppo. Ad esempio l'ID11 (o il D76) stock sono solventi mentre diluiti 1+3 sono acutanti.
Ricorda che all'aumentare dell'acutanza aumenta anche la grana.

Se ti interessa ottenere questo effetto leggi questo articolo:
http://www.21gradi.it/Tecnica/DefaultTecnica.aspx?idarticolo=19

lo scrissi qualche tempo fa a fronte di diverse prove che ho fatto.
Normalmente sviluppo con questa tecnica.

ciao
Pier Luigi
Scusa Pier Luigi, intervengo solo perchè per me questa è disinformazione.
Come fai a dire che gli sviluppi si dividono in acutanti e solventi; e gli altri.... e quelli senza sodio solfito.... come si può pensare che meno o più sodio solfito c'è meglio è. La definizione "Per avere meno solfito basta "allungare" molto lo sviluppo" è a dir poco discutibile. ID11, D76, Microphen ecc stock non sono ASSOLUTAMENTE solventi e l'acutanza dell'1+3 non è data dalla inferiore quantità di sodio solfito ma da altri fattori spiegati su innumerevoli testi. Se a chi vuol imparare spieghi le cose in questo modo non lo aiuti di certo a capire, valutare e scegliere le circostanze adatte ai vari trattamenti.

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Tomash
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Iscritto: 21 Giu 2005
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MessaggioInviato: Lun 11 Giu, 2007 7:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Guarda Paolo che il D76/ID11 usati in stok hanno un moderato effetto solvente, così come l'Xtol e l'HC110.
Diluendo anche a 1+1 questo effetto quasi sparisce.
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impressionando
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Località: Reggio nell'Emilia

MessaggioInviato: Lun 11 Giu, 2007 9:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Assolutamente no.
Possibile che dopo decine di discussioni sull'argomento ci sia ancora qualcuno che cade dalle nuvole?
State confondendo rivelatori a grana fine con i finegranulanti!!!
La grana più fine delle soluzioni stock è data dal tempo minore e dall'energia maggiore.
I più famosi finegranulanti sono D23, Perceptol, MICRODOL-X

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lavolpe
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MessaggioInviato: Lun 11 Giu, 2007 9:28 pm    Oggetto: Re: acutanza Rispondi con citazione

impressionando ha scritto:
lavolpe ha scritto:

Normalmente gli sviluppi si dividono tra sviluppi solventi e sviluppi acutanti, i solventi sono quelli che hanno piu' di 100 g litro di sodio solfito, quelli acutanti gli altri. Da questo capisci che meno solfito c'e' nella formulazione dello sviluppo meglio e'. Per avere meno solfito basta "allungare" molto lo sviluppo. Ad esempio l'ID11 (o il D76) stock sono solventi mentre diluiti 1+3 sono acutanti.

Come fai a dire che gli sviluppi si dividono in acutanti e solventi; e gli altri.... e quelli senza sodio solfito.... come si può pensare che meno o più sodio solfito c'è meglio è. La definizione "Per avere meno solfito basta "allungare" molto lo sviluppo" è a dir poco discutibile. ID11, D76, Microphen ecc stock non sono ASSOLUTAMENTE solventi e l'acutanza dell'1+3 non è data dalla inferiore quantità di sodio solfito ma da altri fattori spiegati su innumerevoli testi.


Non so a quali testi ti riferisci, e scusami ma non voglio insegnare nulla a nessuno, solo lasciare qualche linea guida per chi volesse approfondire l'argomento, ma posso assicurarti che sbagli. Ovvio che "non tutti" gli sviluppi utilizzano il solfito ecc. ma quelli base si e sono quelli normalmente presi come riferimento per iniziare le prove di autoformulazione (vedi D76, D23, ecc), per il resto non posso certo fare un trattato su tutti gli sviluppi esistenti, in quel caso veramente creerei problemi a qualcuno.

Sappi solo che sono anni che mi formulo gli sviluppi da solo, e ho una discreta esperienza al riguardo. Comunque ID11 (D76) e microphen usati stock sono molto solventi, e se li hai utilizzati avresti dovuto accorgertene, come da esperienza ti dico che lo sono il rodinal e l'hc110 a basse diluizioni anche se non conosco le loro formulazioni.

Ti lascio un mio post di IAF di qualche tempo fa che approfondisce l'argomento. E' praticamente un riassunto di "the darkroom cookbook" di Anchell, credo testo sacro sull'argomento. Se hai voglia leggilo.

http://www.21gradi.it/Tecnica/DefaultTecnica.aspx?idarticolo=18

ciao
Pier Luigi
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lavolpe
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MessaggioInviato: Lun 11 Giu, 2007 9:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

impressionando ha scritto:
Assolutamente no.
Possibile che dopo decine di discussioni sull'argomento ci sia ancora qualcuno che cade dalle nuvole?
State confondendo rivelatori a grana fine con i finegranulanti!!!
La grana più fine delle soluzioni stock è data dal tempo minore e dall'energia maggiore.
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'azzo c'entra l'acutanza con la grana??? LOL
probabilmente stai facendo confusione con i termini.
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impressionando
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Iscritto: 22 Mar 2005
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MessaggioInviato: Lun 11 Giu, 2007 10:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

L'acutanza è data dall'energia che rimane al rivelatore sulle zone non esposte che migra su quelle esposte e dall'inefficacia del rivealtore sulle zone esposte; il bordo delle due zone divienu un campo di battaglia delineando e rigonfiando i contorni. Questo succede con sviluppi molto diluiti e con bassa agitazione; ben poco c'azzecca il sodio solfito LOL
Penso che nella traduzione di quel testo abbia fatto molta confusione con i termini magari confondendo acutanza con risolvenza, definizione o con qualche vocabolo inglese fraintendibile in italiano.
Da sempre l'acutanza è data da questo fenomeno di pseudo-osmosi.
Il sodio solfito è da considerare l'attivatore dell'effetto riducente di metolo, idrochinone o fenidone, o la combinazione di questi sfruttandone l'effetto leva. Certo che nelle ricette lavorare sulla quantità di sodio solfito è il sistema più facile per vedere differenze ma i risultati più efficaci si ottengono variando il rapporto di metolo-idrochinone in modo da entrare più o meno nelle ombre.
Direi che quanto sopra sia sufficiente per togliere qualsiasi dubbio, nel caso ne rimangano AA, Ghedina e altri possono contribuire a fugarli (basta aprire e leggere).

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DoF
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Iscritto: 12 Gen 2007
Messaggi: 519

MessaggioInviato: Mar 12 Giu, 2007 1:28 am    Oggetto: Rispondi con citazione

ragazzi cerchiamo di discutere con calma senza saltare subito alla gola dell'interlocutore con le pinze tergifilm ok? da bravi. Very Happy (ps molto interessante) Wink
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StefanoR
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Iscritto: 17 Giu 2005
Messaggi: 407

MessaggioInviato: Mar 12 Giu, 2007 8:21 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi ritrovo 'ste due righe tra gli appunti rimediati chissà dove, lo trascrivo sperando di non confondere ancora di più.

Generalmente i rivelatori che si esauriscono localmente sono quelli che producono una maggiore “acutanza”. Per esempio il Rodinal molto diluito. Il Rodinal ha un solo agente rivelatore e relativamente poco solfito di sodio. In un rivelatore come il D76 ci sono invece due “sviluppatori”, il metolo e l’idrochinone, che si rigenerano a vicenda. Mentre l’idrochinone è inattivo mantiene in attività il metolo. Inoltre il D76 ha parecchio solfito. Il solfito ha varie funzioni, ma una delle più importanti è quella di assorbire l’ossigeno e altri ossidanti, quindi preserva e rigenera l’azione degli agenti rivelatori. Siccome l’acutanza dipende dalla reazione prodotta dall’agente rivelatore che si esaurisce localmente, l’azione degli agenti rigeneranti e del solfito di sodio tende a ridurre la quantità dell’effetto bordo.

ciao
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Tomash
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Iscritto: 21 Giu 2005
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MessaggioInviato: Mar 12 Giu, 2007 8:22 am    Oggetto: Rispondi con citazione

impressionando ha scritto:
Assolutamente no.
Possibile che dopo decine di discussioni sull'argomento ci sia ancora qualcuno che cade dalle nuvole?
State confondendo rivelatori a grana fine con i finegranulanti!!!
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Scusa, abbi pazienza, un rivelatore moderatamente solvente non è detto che sia solvente quanto il D23 o il Perceptol, i rivelatori standard di solito tendono ad avere caratteristiche medie senza privilegiarne una in particolare e il D76 che è il rivelatore standard per eccellenza.
Poi chiaro che se vuoi veramente l'effetto solvente devi rivolgerti altrove con rivelatori specifici, idem se non lo vuoi affatto.
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impressionando
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MessaggioInviato: Mar 12 Giu, 2007 10:25 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Tomash ha scritto:
impressionando ha scritto:
Assolutamente no.
Possibile che dopo decine di discussioni sull'argomento ci sia ancora qualcuno che cade dalle nuvole?
State confondendo rivelatori a grana fine con i finegranulanti!!!
La grana più fine delle soluzioni stock è data dal tempo minore e dall'energia maggiore.
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Scusa, abbi pazienza, un rivelatore moderatamente solvente non è detto che sia solvente quanto il D23 o il Perceptol, i rivelatori standard di solito tendono ad avere caratteristiche medie senza privilegiarne una in particolare e il D76 che è il rivelatore standard per eccellenza.
Poi chiaro che se vuoi veramente l'effetto solvente devi rivolgerti altrove con rivelatori specifici, idem se non lo vuoi affatto.
Mi trovi ancora in disaccordo. Detto in questo modo tutti i rivelatori sono solventi e acutanti. Come detto sopra il sodio solfito nei rivelatori generalisti non ha funzione solvente ma attivante e antiossidante. L'effetto bordo è da ricercare con diluizione, agitazione e agenti riducenti non con la quantità di sodio solfito.
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Tomash
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MessaggioInviato: Mar 12 Giu, 2007 11:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

impressionando ha scritto:
Tomash ha scritto:
impressionando ha scritto:
Assolutamente no.
Possibile che dopo decine di discussioni sull'argomento ci sia ancora qualcuno che cade dalle nuvole?
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Scusa, abbi pazienza, un rivelatore moderatamente solvente non è detto che sia solvente quanto il D23 o il Perceptol, i rivelatori standard di solito tendono ad avere caratteristiche medie senza privilegiarne una in particolare e il D76 che è il rivelatore standard per eccellenza.
Poi chiaro che se vuoi veramente l'effetto solvente devi rivolgerti altrove con rivelatori specifici, idem se non lo vuoi affatto.
Mi trovi ancora in disaccordo. Detto in questo modo tutti i rivelatori sono solventi e acutanti. Come detto sopra il sodio solfito nei rivelatori generalisti non ha funzione solvente ma attivante e antiossidante. L'effetto bordo è da ricercare con diluizione, agitazione e agenti riducenti non con la quantità di sodio solfito.


Ma resta il fatto che il D76 Stok è comunque più solvente dell'HC110 in diluizione B e meno dell'Xtol.
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lavolpe
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MessaggioInviato: Mar 12 Giu, 2007 11:16 am    Oggetto: Rispondi con citazione

impressionando ha scritto:
Tomash ha scritto:
impressionando ha scritto:
Assolutamente no.
Possibile che dopo decine di discussioni sull'argomento ci sia ancora qualcuno che cade dalle nuvole?
State confondendo rivelatori a grana fine con i finegranulanti!!!
La grana più fine delle soluzioni stock è data dal tempo minore e dall'energia maggiore.
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Scusa, abbi pazienza, un rivelatore moderatamente solvente non è detto che sia solvente quanto il D23 o il Perceptol, i rivelatori standard di solito tendono ad avere caratteristiche medie senza privilegiarne una in particolare e il D76 che è il rivelatore standard per eccellenza.
Poi chiaro che se vuoi veramente l'effetto solvente devi rivolgerti altrove con rivelatori specifici, idem se non lo vuoi affatto.
Mi trovi ancora in disaccordo. Detto in questo modo tutti i rivelatori sono solventi e acutanti. Come detto sopra il sodio solfito nei rivelatori generalisti non ha funzione solvente ma attivante e antiossidante. L'effetto bordo è da ricercare con diluizione, agitazione e agenti riducenti non con la quantità di sodio solfito.


Questo per riferimento:

SVILUPPI SOLVENTI [finegranulanti]
LENTI NEUTRI ACCELERATORI
D25 Rodinal* ID68
FX-5 D23 Microphen
Microdol-X ID11 1+1 XTOL
Tutti p-Phenylenediamine Microdol 1+3

* Rodinal con aggiunta del 6% di Sodio Solfito.

SVILUPPI NON SOLVENTI [acutanti]
LENTI NEUTRI ACCELERATORI
Tutti Pyrogallolo ID11 1+3 Neofin Blue
Tutti Glycin D23 1+3 FX-37
HC-110 Acutol [FX39]
Rodinal TD Pyrocat
tutti Pyro+Metolo

Detto questo stiamo dicendo praticamente la stessa cosa, l'unica differenza e' che attribuisci al solfito meno importanza di quella che realmente ha, parliamo sempre di sviluppi che lo contengono!
Quando pero' dici "ID11, D76, Microphen ecc. stock non sono ASSOLUTAMENTE solventi e l'acutanza dell'1+3 non è data dalla inferiore quantità di sodio solfito" mi fa pensare che non hai le idee chiare.

Posso farti una domanda? hai mai utilizzato formulazioni personali per sviluppi ad alta acutanza o meglio... hai sviluppato con la tecnica ad alta acutanza utilizzando bagni standard (non appositi) come il D76???
Te lo chiedo senza polemica! Smile
Personalmente sono anni che uso prevalentemente questa tecnica e l'ho testata con sviluppi come il D76, il microphen, il rodinal, l'HC110 ed (in parte perche non e' applicabile) con il PMK Pyro.
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Tomash
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MessaggioInviato: Mar 12 Giu, 2007 12:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

lavolpe ha scritto:
Acutol [FX39]


Sottointendi che Acutol ed FX39 sono la stessa cosa ?
Intendo il Paterson FX39, ormai introvabile.

Aggiornamento-----

Come non detto, l'Acutol è anche lui un rivelatore Paterson, quindi introvabile Crying or Very sad
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lavolpe
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MessaggioInviato: Mar 12 Giu, 2007 1:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tomash ha scritto:
lavolpe ha scritto:
Acutol [FX39]


Sottointendi che Acutol ed FX39 sono la stessa cosa ?


Sono entrambi paterson e sono simili ma non la stessa cosa.
In alternativa puoi vedere se si trova il neofin della tetenal.

ciao
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lavolpe
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MessaggioInviato: Mar 12 Giu, 2007 3:06 pm    Oggetto: autoformulazione Rispondi con citazione

Tomash ha scritto:

Intendo il Paterson FX39, ormai introvabile.


Capisco che per molti non e' il massimo riempire l'armadio di bottiglie, bottigliette, polverine ed ammennicoli vari, ma se sei armato di tanta pazienza puoi sempre provare con l'autoformulazione.
La formula dell'FX39 e' stata sviluppata da Crowley appositamente per la Paterson, e non e' stata mai pubblicata, ma l'FX37 (sempre di crowley ovviamente) e' abbastanza simile ed offre prospettive interessantissime.

Dopo averlo provato la prima volta me ne sono letteralmente innamorato!
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impressionando
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MessaggioInviato: Mer 13 Giu, 2007 7:44 am    Oggetto: Rispondi con citazione

I chimici quando avevo tempo me li facevo in casa. Come acutante per eccellenza usavo l'FX1 o il Boutler (se ricordo bene si scrive così).
Penso che il confusione nasca dal fatto che io classifico acutanza SOLO l'effetto bordo, il sodio solfito fa parte di ciò che caratterizza definizione e timbro.
Comunque è inutile Muro , ho ragione io e basta Very Happy Cool

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