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Il Portico - Firenze
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Autore Messaggio
Mathias
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Iscritto: 12 Nov 2005
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Località: Bologna

MessaggioInviato: Ven 02 Dic, 2005 11:20 am    Oggetto: Rispondi con citazione

isolarossa ha scritto:
Se non ci sforziamo di aprire un pò la mente, guardando i lavori degli altri, come possiamo pensare di crescere noi stessi?


Però se una cosa lascia perplessi lascia perplessi...e secondo me può crescere anche chi fa la foto, non solo chi la "critica" ...volendo essere d'aiuto ad Edgar gli ho postato i miei dubbi e gli ho fatto sapere che così com'era il suo lavoro non mi dava granchè, ma che se in un'ipotetica mostra fotografica mi fossi ritrovato davanti a questa sequenza di scatti, corredata dalla sua didascalia...avrei subito apprezzato il suo intento.
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Claudio Ciseria
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Iscritto: 22 Lug 2004
Messaggi: 5522

MessaggioInviato: Ven 02 Dic, 2005 11:37 am    Oggetto: Rispondi con citazione

[quote="edgar"][quote="Claude"]
edgar ha scritto:

... la donna guarda all'interno, incuriosita, pensando che cosa troverà alla fine del portico;

In un certo senso potrebbe essere così, ma mi chiedo: se la signora è di firenze ed abitualmente passa di lì, dubito fosse così incuriosita dal chiedersi cosa ci fosse alla fine del portico, perchè lo sa benissimo.

allora hai parlato con la signora! non vale, dovevi dirlo, così è troppo facile!

Ah, ma se invece non era di firenze.... ????


Questo nello scatto non c'è, non viene evidenziato, la signora è anonima; che non fosse di firenze lo stai dicendo tu, ora... ma per me può pure esserlo... Cosa potrebbe farmi pensare che sia straniera e quindi potenzialmente incuriosita e magari timorosa o perplessa del passaggio? Nulla.


Claude ha scritto:
Altresì, personalmente non mi sono mai chiesto e non mi sono mai posto particolari curiosità o problemi nel passare sotto un portico...

ci mancherebbe, ne hai tutto il diritto...... e quindi?


Quindi, mi chiedevo dalla tua interpretazione della donna curiosa e pensierosa del fatto di cosa troverà alla fine del portico, è una tua interpretazione che quella donna lo sia e si stia chiedendo qualcosa.. Magari sta pensando che ha l'arrosto sullo stomaco e manco gliene importa di cosa ci sarà alla fine del portico... Ma non so se riesco a farmi capire, dalla sequenza non traspare che quella donna sia in qualche modo curiosa o si aspetti chissà che... vedi sopra.

Claude ha scritto:
Secondo me, oltretutto, manca di almeno un fotogramma, quello in cui la donna è quasi alla fine del portico, perchè così, potrebbe anche sembrare che dieci metri dopo è entrata in casa sua e allora, addio curiosità alla fine del portico, addio essere inghiottita.

la sequenza è stata pensata e realizzata "in tempo reale" seguendo il cammino di una turista straniera. istintivamente ad un certo punto ho interrotto gli scatti. la figura sparisce improvvisamente perchè le sparizioni lasciano sempre un senso di vuoto, di qualcosa che manca. se hai percepito che manca uno scatto, allora ho raggiunto esattamente lo scopo che mi ero prefisso.

EDgar


Quale? incompiutezza?

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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 02 Dic, 2005 12:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claude:

1) hai iniziato tu a dare una "patria" alla signora sostenendo che fosse di firenze. io non l'avevo mai detto, quindi.....

2) la maggior parte dei personaggi che ritraiamo nelle foto e a cui diamo una certa valenza espressiva, quasi mai in quel momento pensavano ciò che noi pretendiamo facciano quando commentiamo la foto. quindi è certamente vero che la signora poteva pensare all'arrosto, ma questo non vale solo per la mia foto, ma per la gran maggioranza delle foto scattate, dove il soggetto che sembra assorto in pensieri elevati, magari sta pensando ai fatti suoi. in questo caso la chiave di lettura che ho dato può sicuramente generare perplessità, sostanzialmente perchè si tratta di una situazione volutamente "al limite", provocatoria, dove la taratura degli elementi espressivi non è consolidata da precedenti esperienze. e dove la possibilità di valutazione non trova aiuto nell'abitudine a leggere schemi compositivi noti. per il resto è il tuo parere personale, di cui prendo atto.

3) lo scopo che mi ero prefisso non era naturalmente quello di generare un senso di incompiutezza "tout court", ma una incompiutezza che fosse funzionale alla percezione che qualcosa manca: il simbolo della sorpresa, della sparizione. come tutte le tecniche espressive, soprattutto quelle meno banali, è naturalmente opinabile.

EDgar

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Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione


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Claudio Ciseria
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Iscritto: 22 Lug 2004
Messaggi: 5522

MessaggioInviato: Ven 02 Dic, 2005 12:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

edgar ha scritto:
claude:

1) hai iniziato tu a dare una "patria" alla signora sostenendo che fosse di firenze. io non l'avevo mai detto, quindi.....

2) la maggior parte dei personaggi che ritraiamo nelle foto e a cui diamo una certa valenza espressiva, quasi mai in quel momento pensavano ciò che noi pretendiamo facciano quando commentiamo la foto. quindi è certamente vero che la signora poteva pensare all'arrosto, ma questo non vale solo per la mia foto, ma per la gran maggioranza delle foto scattate, dove il soggetto che sembra assorto in pensieri elevati, magari sta pensando ai fatti suoi. in questo caso la chiave di lettura che ho dato può sicuramente generare perplessità, sostanzialmente perchè si tratta di una situazione volutamente "al limite", provocatoria, dove la taratura degli elementi espressivi non è consolidata da precedenti esperienze. e dove la possibilità di valutazione non trova aiuto nell'abitudine a leggere schemi compositivi noti. per il resto è il tuo parere personale, di cui prendo atto.

3) lo scopo che mi ero prefisso non era naturalmente quello di generare un senso di incompiutezza "tout court", ma una incompiutezza che fosse funzionale alla percezione che qualcosa manca: il simbolo della sorpresa, della sparizione. come tutte le tecniche espressive, soprattutto quelle meno banali, è naturalmente opinabile.

EDgar


Ok, ora ho capito e sono contentissimo della tua grande propensione al confronto.

Ciao. Smile

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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 02 Dic, 2005 12:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

aggiungo alcune rapide considerazioni che ho tratto dalla pubblicazione di questo esperimento fotografico.

* la tecnica espressiva utilizzata sconcerta la maggior parte degli osservatori. questo potrebbe essere dovuto alla particolarità del linguaggio, a cui non si è abituati, ma anche al fatto che si tratta di un linguaggio ancora "sperimentale", su cui non è facile dall'inizio trovare equilibrio e maturità stilistica. certamente manca un consolidamento del mezzo espressivo, ma del resto.... ho appena iniziato...!

* le immagini che ho pubblicato non hanno comunicato, anche al di là del discorso strettamente stilistico, mediamente particolari emozioni.

* sono comunque MOLTO LIETO di aver pubblicato questo lavoro "diverso", perchè credo che: a) sia sempre importante sperimentare strade nuove e b) questo lavoro abbia dato uno stimolo a un'accesa discussione. e questo invece è sicuramente un successo.

ciao a tutti e grazie per gli interventi.

EDgar

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nerofumo
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Iscritto: 28 Dic 2004
Messaggi: 6897
Località: Satriano (cz)

MessaggioInviato: Ven 02 Dic, 2005 1:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

edgar ha scritto:
aggiungo alcune rapide considerazioni che ho tratto dalla pubblicazione di questo esperimento fotografico.

* la tecnica espressiva utilizzata sconcerta la maggior parte degli osservatori. questo potrebbe essere dovuto alla particolarità del linguaggio, a cui non si è abituati, ma anche al fatto che si tratta di un linguaggio ancora "sperimentale", su cui non è facile dall'inizio trovare equilibrio e maturità stilistica. certamente manca un consolidamento del mezzo espressivo, ma del resto.... ho appena iniziato...!

* le immagini che ho pubblicato non hanno comunicato, anche al di là del discorso strettamente stilistico, mediamente particolari emozioni.

* sono comunque MOLTO LIETO di aver pubblicato questo lavoro "diverso", perchè credo che: a) sia sempre importante sperimentare strade nuove e b) questo lavoro abbia dato uno stimolo a un'accesa discussione. e questo invece è sicuramente un successo.

ciao a tutti e grazie per gli interventi.

EDgar


d'accordissimo sulla diversità del lavoro e sul fatto che lo stesso abbia aperto diverse strade di dibattito,un pò meno d'accordo sulla tecnica espressiva utilizzata. Ho qualche dubbio che si tratti di qualcosa di veramente nuovo; gia nei primi anni ottanta le solite avanguardie hanno proposto stili espressivi come il tuo e intorno ai primi anni novanta si trattava già di cosa consolidata.
Il digitale poi ha fatto il resto, il controllo totale del prodotto finito, la possibilità di fare a meno del famoso open flash tirando per le orecchie la sensibilità della macchina unita alle mille potenzialità sperimentali a costo zero hanno reso questa tecnica patrimonio di molti ma nello stesso tempo ne hanno fatto il nemico numero uno di tutti i puristi praticanti volendo tralasciare il soggetto e i bigotti di ogni età.

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Non mi prenderete mai.
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Derby
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Messaggi: 7688
Località: Roma

MessaggioInviato: Ven 02 Dic, 2005 3:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tenendo da parte il contenuto, piò o meno "sporco" e più o meno chiaramente comprensibile (ma poi su questo torno dopo) il discorso che si fa sul linguaggio utilizzato in questi scatti è molto interessante.

isolarossa ha scritto:
Ma è proprio nella sequenza (vederne solo una NON avrebbe proprio nessun senso), nell'angoscia e nello scompenso mentale che suscita che nasce il racconto proposto dall'autore, o comunque qualcosa che fa pensare.


Anche se non mi hai citato, immagino tu ti riferissi alla mia frase circa il fatto che poteva bastare UNA foto a raccontare la microstoria.
In effetti non ho mai detto e non mi sarei permesso di dire che vedere un solo scatto avrebbe avuto più senso: le scelte di linguaggio dell'autore sono criticabili ma non contestabili.
Quello che mi premeva dire era invece che questa sequenzialità è propria di un linguaggio cinematografico, cosa su cui invece tu non eri d'accordo, se ho ben capito.
Il cinema nasce nella sequenza delle immagini, e nel montaggio delle stesse; inutile scomodare citazioni arcinote, mi spiego con un esempio perfettamente applicabile a questi scatti:
se cambi l'ordine delle foto (ovvero intervieni sul montaggio) cambi completamente il senso del racconto, sia dell'autore, sia della tua interpretazione. A mio modo di vedere questo è sufficiente a dire che questi scatti usano un linguaggio di tipo "cinematografico".

Il che è assolutamente legittimo! Ma è un linguaggio diverso da quello più strettamente e formalmente fotografico Wink
Lo stesso Edgar ha inserito in reportage una raccolta di scatti Glamour, che non hanno questa caratteristica di storia sequenziale montata. Ecco la differenza a cui mi riferivo.

E da qui si arriva al contenuto: se scegli di usare un linguaggio "cinematografico" ecco che spuntano dubbi, qualità e limiti propri di QUEL linguaggio:
- non capisco la storia
- non vedo il protagonista e non so chi è
- non mi racconti il finale
ecc. ecc.

Per me sono tutte considerazioni logiche: per emozionarmi alla storia di quella donna DEVO sapere chi è, perchè la storia è prima di tutto NEL protagonista, e solo dopo IN ciò che gli accade o potrebbe accadergli.
Devo avere un inizio, uno svolgimento, un finale (i tre atti classici della tragedia), altrimenti la storia è tronca.

edgar ha scritto:
* la tecnica espressiva utilizzata sconcerta la maggior parte degli osservatori. questo potrebbe essere dovuto alla particolarità del linguaggio, a cui non si è abituati, ma anche al fatto che si tratta di un linguaggio ancora "sperimentale", su cui non è facile dall'inizio trovare equilibrio e maturità stilistica. certamente manca un consolidamento del mezzo espressivo, ma del resto.... ho appena iniziato...!


Molto onestamente, a me non ha sconcertato!
Ho pensato subito ad un film, e più particolarmente ho pensato allo storyboard di una singola scena, i disegni preparatori che si fanno prima delle riprese, per vedere l'azione ed il posizionamento di una macchina da presa. Io quando posso uso proprio questo sistema, vado e fotografo.

edgar ha scritto:
* le immagini che ho pubblicato non hanno comunicato, anche al di là del discorso strettamente stilistico, mediamente particolari emozioni.


Dalla forma al contenuto: se usi una forma cinematografica, il contenuto sarà emozionante nella misura in cui userai un contenuto cinematografico, nel quale è previsto che io conosca il protagonista, da cosa nasca la storia, cosa accade, come reagisce, come finisce.
Da questo punto di vista la questione posta da Ocio non è affatto peregrina:
Claude ha scritto:
ma mi chiedo: se la signora è di firenze ed abitualmente passa di lì, dubito fosse così incuriosita dal chiedersi cosa ci fosse alla fine del portico, perchè lo sa benissimo.

perchè nasce proprio dal non conoscere il protagonista.
edgar ha scritto:
* sono comunque MOLTO LIETO di aver pubblicato questo lavoro "diverso", perchè credo che: a) sia sempre importante sperimentare strade nuove e b) questo lavoro abbia dato uno stimolo a un'accesa discussione. e questo invece è sicuramente un successo.

D'accordissimo, l'ho trovato uno spunto molto interessante Ok!

Scusate la lunghezza! Il tutto, sempre per piacere di conversazione Smile

(Salso, vedi se riesci a diluirti anche stavolta... mi hai fatto morire con quella frase! Very Happy )
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Soli
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MessaggioInviato: Sab 10 Dic, 2005 5:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Edgar si sta "evolvendo", evidentemente.
Solo poco più di un anno fa un certo tipo di linguaggio fotografico gli risultava incomprensibile.
Adesso, dimenticando un certo accademismo che lo portava a giudizi poco confortanti per altri autori, "fa della ricerca".

Un motivo in più per andare avanti per la propria strada, tutti...
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isolarossa
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MessaggioInviato: Mar 13 Dic, 2005 10:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Derby, senza dilungarmi troppo...
trovo il tuo discorso coerente ed interessante, ma ribadisco che seppur la fotografia regala al cinema miliardi di scatti.... resta sempre fotografia.
Ora in 6 scatti non puoi pretendere che ti si racconti tutto del protagonista: l'identità, la vita, la morte e poi? (per assurdo può anche non avere una precisa identità......., io in effetti ho visto in quella figura un pò tutte le donne...in generale).
Come in un cortometraggio si condensare ciò che viene detto in un film intero, lo stesso lo si può fare in pochi fotogrammi...senza bisogno di scomodare linguaggi più o meno cinematografici.
Sarà pure come dici tu.... ma io penso che quella sia solo fotografia...un semplice portfolio.....bello proprio per questo, per la sua semplicità ed angosciante immediatezza.

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costoletta
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MessaggioInviato: Gio 26 Gen, 2006 5:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non entro nel merito delle fotografie e del loro commento.
Essendo di Firenze, non riesco a dare a quel corridoio il significato che gli attribuite, semplicemente perchè collega due splendidi capolavori di Firenze:il Ponte Vecchio agli Uffizi.
E poi ci passo tutti i giorni, lavoro a circa 200 m da lì!!!
Magari potrei essere io quella nella foto!!!!

Very Happy Very Happy
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Fotorep
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MessaggioInviato: Dom 30 Lug, 2006 12:42 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Simpatica l'immagine della signora con l'ombrello aperto sotto ai portici...li non ci piove mica, al lato sinistro c'è la strada, al lato destro si aprono degli archi con la spalletta dell'arno e sopra c'è il famosissimo "Corridoio Vasariano" che collega Palazzo della Signoria(Palazzo Vecchio) con il Palazzo Pitti che si trova dall'altra parte del fiume, questo corridoio passa sopra le botteghe degli orafi del "Ponte Vecchio".
Comunque trovo molto interessante l'interpretazione data alla sequenza delle foto, sequenza che dava spazio alla propria fantasia interpretativa.

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Fotorep
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MessaggioInviato: Lun 31 Lug, 2006 3:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

la sequenza è stata pensata e realizzata "in tempo reale" seguendo il cammino di una turista straniera. istintivamente ad un certo punto ho interrotto gli scatti. la figura sparisce improvvisamente perchè le sparizioni lasciano sempre un senso di vuoto, di qualcosa che manca. se hai percepito che manca uno scatto, allora ho raggiunto esattamente lo scopo che mi ero prefisso.
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Da che cosa hai dedotto che la signora fosse straniera?
La sequenza è stata forse interotta ragionevolmente perché da dietro la colonna spunta una figura umana(un uomo) che le si para davanti, forse un appuntamento segreto con la signora in questione, a questo punto hai dovuto interrompere la ripresa fotografica per non essere notato dall'uomo che era rivolto verso di te e non di spalle come la donna e per non fare scoprire che la seguivi come detectiv assunto per smascherare i suoi appuntamenti segreti.

Ciò che le immagini proiettano alla mente è solo una parte...il resto è fantasia.

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Lord Miklaus
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MessaggioInviato: Lun 31 Lug, 2006 3:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La sequenza in se non mi piace, ma lo scatto singolo n°2 si.
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