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photo4u.it - Interviste

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The Photographic Understanding
A cura della Redazione di www.photo4u.it Gennaio/2022

CAPIRE e comprendere prima di fotografare sono operazioni diverse dal prelevare quello che vogliamo - e al momento giusto - da ciò che sta davanti all’obiettivo.
Questa affermazione, a ben vedere, potrebbe applicarsi a diversi generi fotografici, dalla fotografia di reportage, al paesaggio documentale fino ad arrivare alla fotografia naturalistica. Oggi però vogliamo parlare della capacità di capire, di comprendere e di entrare in SINTONIA con il soggetto fotografico con riferimento alla fotografia di ritratto e in generale di “studio”.
IDEAZIONE, progettazione e direzione sono aspetti importanti quanto la ricettività, la CREATIVITA’ e l’improvvisazione.
Per quanto la sua genesi possa essere figlia di una rigida pre-produzione, l’opera finale sarà sempre frutto della qualità dell’intesa fotografica tra chi fotografa e chi posa.
La capacità di comprendere, naturalmente, non è riferibile solo al fotografo ma anche alla modella/o.
La sessione fotografica deve dunque essere SIMBIOTICA e l’opera deve funzionare già prima di essere realizzata.
Insomma, parliamo di aspetti relazionali, umani, sicuramente influenzati dal livello di professionalità degli attori e altrettanto sicuramente determinanti nella realizzazione di questo genere fotografico.

Ne parliamo con Francesca De Marchi e Damiano Pignatti – lei modella, lui fotografo – i quali ormai da anni testimoniano con le loro fotografie un’ innegabile sinergia e una altrettanto significativa capacità creativa.






Damiano e Francesca, vi ringraziamo innanzitutto per aver accettato di condividere con noi la vostra esperienza. Iniziamo subito con una domanda – diciamo – un po’ impertinente.
Giovanni Gastel in una delle sue ultime interviste diceva: “Io dico sempre che un ritratto riuscito è comunque un atto di seduzione. Deve intercorrere una seduzione tra me e la cosa, la persona, l’uomo, la donna davanti a me. Se per un centoventicinquesimo di secondo io calo le mie difese e tu cali le tue difese, in quell’incontro sta un grande ritratto. Se tu non vuoi calare le tue difese, io non posso fotografarti. Posso farti una pantomima, non so come dirti, ma non è un ritratto, è un’altra cosa”.
Chi tra voi due cala le proprie difese davanti all’altro o all’altra? Chi “seduce” chi?

E non rispondeteci che è una cosa reciproca … perché non ci crediamo: qualcuno di voi due per forza dà il via, lo spunto, al processo creativo…


Damiano
Bella domanda …. potrei istintivamente affermare che, in quanto uomo / fotografo fortemente sensibile alla bellezza delle donne in tutte le sue forme e declinazioni, totalmente incapace di sedurre (coscientemente, perlomeno), sia lei a sedurre me col suo particolare modo di fare davanti all'obiettivo.
Francesca mi ha stregato e affascinato senza far nulla, già dalla prima volta che l'ho vista durante il matrimonio sopra citato, per il suo stile personale, il modo di porsi in quel particolare contesto, che sicuramente non era il suo ambiente abituale: elegante ma non troppo sofisticata. Poi sono abbastanza stregato dai suoi occhi chiari.
In quel periodo avevo preso consapevolezza del mio crescente interesse per la ritrattistica e cercavo soggetti. Ho apprezzato sempre di più il suo stile conoscendola e frequentandola per queste sessioni di ritratti. Mai banale, mai conformata alle mode. Un filo eccentrica, ma essendo sempre stato tacciato di essere strano, non posso che apprezzare.
Lei va in autonomia seguendo la propria ispirazione del momento ed è quasi sempre un luogo interessante.
Contemporaneamente col suo gusto, tra l'eccentrico ed il kitsch, mi porta a scoprire percorsi nuovi dove non mi avventurerei mai, perché cerco sempre di creare immagini pulite, lineari, mai esagerate...ma ho scoperto ed apprezzato "terreni" in cui non mi sarei mai avventurato.

Francesca
Io! Sono io a sedurre!
La fotografia per me è un esercizio di espressione, attraverso il quale imparo a mostrarmi all'altro veramente e completamente. Sono curiosa anche di vedere cosa il fotografo mi propone e l'interpretazione che dà al mio viso, al mio corpo. E' per questo che poso e voglio continuare a farlo per riuscire a "calare le difese" e riconoscermi nei lavori che facciamo.




Damiano, credi che, al di là della tecnica che utilizzi, le fotografie che scatti a Francesca siano “tue” fotografie?

Le fotografie che scatto sono"mie", senz’altro.
Ma nel caso di Francesca il discorso è diverso: il suo grande pregio è metterci tanto del suo essere.
Anche quando lo scatto che io imposto e dirigo non è totalmente nelle sue corde, lei conserva comunque una grande capacità di espressione e di linguaggio del corpo, che le permettono di assecondare le mie intenzioni pur senza che le spieghi niente per filo e per segno.
Tra noi c'è stata subito grande sintonia. L'esempio è la prima sessione del novembre 2019: avevamo preso appuntamento per trovarci e scattare per la prima volta da soli...personalmente avevo una pessima giornata, ma da quando abbiamo iniziato a scattare ho visto veramente come tutto scorresse fluido e continuo senza mai nessuna difficoltà.
Da quella sessione sono usciti scatti che ritengo ancora molto validi. Quindi normalmente, mentre con gli altri soggetti che ritraggo, è 50% a testa, nel caso di Francesca devo dire che lei dà qualcosa di più...forse anche solo per come si pone davanti all'obiettivo, nel senso più intimo e non solamente estetico del termine.
Quindi la risposta è che le nostre fotografie sono in gran parte merito suo, io devo solo guidarla in modo che non si vada troppo fuori da quello che mi ero imposto di realizzare.


Francesca, dalle fotografie di Damiano emerge chiaramente il tuo grande talento di performer. Quanto è difficile invece essere totalmente se stessi, spogliarsi dello stile, dell’idea creativa e calare completamente le proprie difese, come diceva Gastel ?

Io concepisco la macchina fotografica come uno specchio.
E’ come se non potessi mentire all’obiettivo, ma rifuggo la verità che potenzialmente restituisce.
Per questo motivo cerco di non svelare completamente chi sono.
Questo genera una sorta di tensione, per cui mi rifugio in una dimensione creativa che si esprime poi durante lo shooting in un insieme di pose…..che poi è ciò che concretamente resta.


Come si svolge la vostra sessione fotografica. Raccontateci un po’…

Damiano
Non è semplice organizzare uno shooting con Francesca per via dei suoi tanti impegni, ma a furia di insistere alla fine riesco sempre a pianificare la nostra sessione fotografica.
A seconda dell'idea iniziale ci si trova e si prepara il set (sempre minimal, per stile e possibilità). Ci accordiamo su ciò da cui partire, consapevoli entrambi che nel corso della sessione prenderemo strade non previste. Mi piace assecondare il fluire delle idee, anche casuali, sono un maledetto improvvisatore! Spesso lascio fare a lei e la seguo, limitandomi a contenerla per non andare troppo fuori dai miei canoni estetici e stilistici.
Durante la sessione si cambia posa solo quando mi sembra di aver estrapolato tutto il possibile e poi passiamo ad altro.
Ho scoperto che devo farla annoiare un attimo se voglio scatenare in lei una reazione che la porti a nuove ispirazioni.

Francesca
Ahah! È vero che Damiano talvolta deve portare un po’ di pazienza…
Ma quando scatto o poso voglio dedicarmici pienamente, anche se questo può significare fare meno sessioni e accumulare tante idee.
Di solito partiamo da un elemento (papaveri, acqua, un cappello…) e vediamo cosa ne scaturisce: abbiamo due personalità diverse ma complementari e che trovano nella fotografia un punto d’incontro e di espressione vera e completa.



Francesca, è molto interessante il tuo approccio allo shooting. Credi che la pratica dello yoga possa aver influito ?

Si, assolutamente. Lo yoga ha cambiato molto il mio modo di approcciarmi alla vita e inevitabilmente anche quello alla fotografia: la mia è una spinta verso un maggiore livello di espressione. La fotografia, oltre ad essere il canale artistico che prediligo da fruitrice, un po' per caso è diventato quello che utilizzo per esprimere – con i ritratti - quello che sento di essere. E' questo che intendo quando dico che "voglio vedermi" nelle fotografie che facciamo: si tratta della mia essenza, la parte più vera di me.




La meditazione è un’attività interiore, lo shooting ti costringe a rapportati al fotografo… capirlo, comprenderlo e fare in modo che sia anche lui a comprendere te. E’ solo una questione di alchimia – che c’è o non c’è – o è possibile, con la tecnica, riuscire a costruire una sintonia in origine mancante ?

Secondo me no. Almeno, non riuscirei a scattare con qualcuno con il quale non c'è non tanto un rapporto di amicizia esistente ma la voglia di conoscersi.
Nella fotografia ci sono due corpi, anime e personalità che escono e si incontrano una dalla parte del mirino, l'altra da quella dell'obiettivo. Questa cosa è fantastica! La tecnica è importante si, e talvolta fa la differenza, ma le foto, quelle vere, lo sono indipendentemente dalla loro corretta costruzione. Adoro la fotografia di strada, quella umanista, i photo-reportege, la fotografia dove c'è urgenza di cogliere ciò che si vede e di restituirlo al pubblico, anche se l'orizzonte è sbieco o il soggetto fuorifuoco. Nel caso mio e di Damiano, il bello è che c'è molto scambio tra di noi quando scattiamo insieme, si tratta della nostra energia! Con ruoli differenti, ci muoviamo l'uno verso l'altra al fine di creare un prodotto che ci rispecchi. Le foto sono nostre!



Vorresti raccontarci la foto che hai scattato con Damiano alla quale sei più legata ?

Questa è la foto che al momento preferisco, tanto che ne ho fatto fare un ingrandimento.
Guardo questa foto e … ci sono io.
Qui mi riconosco appieno: si vede che quella volta ho "calato le difese" e Damiano è stato in grado di coglierlo. Come accennava prima, talvolta bisogna farmi annoiare un poco per tirare fuori il meglio da me.
In effetti, quel giorno stava usando un obbiettivo nuovo, con il quale non si trovava granché bene e io ero costretta a rimanere ferma ad aspettare.
Questo è il risultato….



Damiano, considerato che lo shooting con Francesca è aperto all’improvvisazione, devi essere ricettivo, pronto e sensibile ad ogni suo minimo gesto o movimento. La conoscenza reciproca è importante ? Parlate tra di voi prima della sessione ?

Per quanto riguarda l'essere pronto e ricettivo con la fotocamera in mano è come se dovessi fermare tutto quello che attira la mia attenzione e che merita di essere immortalato. La bellezza è ovunque e sotto molteplici forme.
Si, credo di essere molto ricettivo, specialmente quando scatto con Francesca, per cogliere tutte le sue improvvisazioni.
Diciamo che quando ci focalizziamo sulla successiva sessione fissiamo alcuni punti da cui partire come abbigliamento e accessori o location, oppure, come nel caso degli scatti nella piscina, discutiamo su aspetti pratico-logistici.

Col susseguirsi delle sessioni comincio a conoscerla sempre meglio e quindi la anticipo, immagino cosa si potrebbe fare come posa successiva.
Ci scriviamo abbastanza e ci scambiamo pareri su foto, autori e idee.
Ovviamente cerchiamo di arrivare alla sessione con idee chiare, ma puntualmente non abbastanza.
Diciamo che quando ci focalizziamo sulla successiva sessione fissiamo alcuni punti da cui partire come abbigliamento e accessori o location, oppure, come nel caso degli scatti nella piscina, discutiamo su aspetti pratico-logistici.



Il discorso invece cambia se devi impostare – magari per un ingaggio ben preciso – un progetto fotografico ….

Tocchi un tasto dolente: non realizzo progetti, non riesco a focalizzare l'attenzione nella progettazione di un lavoro.
Sono molto più istintivo, scatto in maniera un po' casuale, bulimica...
Ormai vedo centinaia di lavori interessanti, ma se penso di imbastirne uno, nessun lavoro mi sembra valga la pena essere sviluppato, almeno adesso è così.
Tempo fa, stimolato dalla frequentazione di un circolo fotografico, riuscivo a sviluppare lavori tematici curando ogni aspetto di ogni singolo fotogramma. Onestamente è un problema che deriva anche dalle contingenze: poche le possibilità di fare mostre e poca la voglia di pensare a qualcosa di più strutturato, che porterebbe via tempo e risorse se fatto per rimanere in un cassetto.

Anche tu, Damiano, indicaci la foto che hai scattato a Francesca alla quale sei più legato... e raccontacela ….

Sarà per il desiderio di creare qualcosa di onirico, di strano, di cambiare il tradizionale concetto mio personale di ritratto. Tanta attrezzatura da portarmi dietro, tanta acqua non fredda, tanto tempo appena necessario per riempirla il minimo utile( avrei preferito più acqua ...) un abbigliamento adeguato scelto da lei, dei fiori recisi a ingentilire lo sfondo, un pò di latte e colorante per guadagnare qualcosa nei toni dell'acqua. Abbiamo scattato finché la temperatura di acqua e aria l'hanno permesso. Tanta pazienza e disponibilità da parte sua. Io personalmente quando scatto (sopratutto per i lavori difficili, senza spazio e ripetibilità come questo) tendo a non smettere mai, ho paura di perdere qualcosa... ma la mia è una trance..... gli altri sono normali quindi ad un certo punto ci si ferma. Mi piace il suo sguardo, il riflesso che è rimasto nello "specchio" mentre lei sta uscendo dallo specchio liquido...Col senno di poi farei altre scelte ma lo rifarò più avanti. Non con lei perché non vuole ripetersi. Nemmeno io sinceramente, infatti non faccio ritratti doppioni, sicuramente molte si somigliano, ma quello che faccio con una modella non lo faccio con altre; mi piacerebbe rifare una sessione simile per non incorrere negli errori fatti quel giorno. Comunque sono molto soddisfatto da tutta quella sessione, anche a distanza di un anno e mezzo. Grazie ancora Francesca !



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La Redazione ringrazia ancora Francesca e Damiano per la loro grande disponibilità.


LINKS

Damiano Pignatti

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Progetto grafico e testi: @Klizio

Fotografie: @Damiano Pignatti

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Alla prossima ! Ciao

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Autore: onaizit8 - Inviato: Lun 24 Gen, 2022 7:38 pm
Complimenti a tutti e due per le foto che realizzate e per la piacevole intervista che ho appena letto. Sicuramente uno stimolo anche per molti fotografi e per chi vuole approfondire la fotografia in studio con un partner abituale e con cui stringere un bel rapporto di complicità fotografica. Un caro saluto a Damiano. Ciao Wink Tiziano
Oggetto: Thanks
Autore: DamianoPignatti - Inviato: Lun 24 Gen, 2022 10:05 pm
Grazie Tiziano!
E' un bel lavorare con una persona con cui c'è affinità e/o affiatamento artistico.
C'è collaborazione e stimolo continuo.
E uno trascina l'altro su percorsi che magari non affronterebbe mai, scoprendo nuovi mondi espressivi.
Autore: littlefà - Inviato: Lun 24 Gen, 2022 10:43 pm
Da amante dei ritratti, e avendo anche io qualche esperienza di collaborazione stretta in fotografia, è bello ed interessante perdersi in racconti come il vostro, conoscere le sfumature che caratterizzano la nascita e lo sviluppo di una sintonia che accompagna un percorso creativo stimolante e in continuo divenire.
Raccontare un'altra persona non è semplice, vuol dire entrare nella sua mente, nel suo io, ma non si entra se chi sta dall'altra parte non lo permette e soprattutto, alla fine, non c'è un flusso di emozioni e comunicazione se poi anche chi viene ritratto non entra nell'io del fotografo, facendo si che due voci cantino un'unica canzone in modo armonioso, come succede nei vostri lavori.
Grazie per queste intrusioni nel vostro mondo creativo e lavorativo, complimenti per la vostra intesa e voglia di sperimentare.
Complimenti a klizio per l'interessantissimo argomento trattato e per il gran lavoro (non male la novità del pdf scaricabile) . Ottima intervista.
Ciao Ok!
Autore: DamianoPignatti - Inviato: Mar 25 Gen, 2022 9:37 pm
Grazie ancora della tua attenzione...bel lavoro di Klizio a porgi le giuste domande.
E' servita anche a noi due come duo "artistico" rispondere ed elaborare domande e risposte.
E' un gran bell'esercizio! Stiamo già progettando nuove sessioni, siamo stati stimolati ad alzare l'asticella...
Autore: Gianluca Riefolo - Inviato: Gio 27 Gen, 2022 1:12 pm
Ciao Damiano/Francesca.

In tutti i vostri lavori si percepisce quell'alchimia e quella scintilla che deve scoccare nel ritratto. C'è intesa, seduzione, sguardo, il volersi raccontare e tanta tanta intesa e complicità. Avete proposto ottimi scatti e si percepisce il desiderio di creare qualcosa di magico, unico.Molto belle le foto concettuali cosi come altre più legate alla ritrattistica pura che trovo intime e calde. Avete fatto e farete altri bei lavori e ne sono sicuro. Un saluto ad etrambi Ciao
Autore: DamianoPignatti - Inviato: Gio 27 Gen, 2022 8:52 pm
Grazie Gianluca!

Abbiamo trovato effettivamente un'alchimia , e alterniamo le ispirazioni, le mie più grafiche e ritrattistiche tradizionali o comunque più codificate, e le sue più concettuali e intimiste.

Sono i migliori ritratti che abbia fatto quelli con lei...
Autore: BIANCOENERO - Inviato: Ven 04 Feb, 2022 1:19 pm
Bellissima intervista, si percepisce la sintonia fra fotografo e modella.
Personalmente non ho raggiunto lo stesso equilibrio in quanto non ho una modella specifica con cui portare avanti i miei lavori, vuoi anche per colpa del brutto periodo che stiamo vivendo dal 2019 ad oggi.
Però credo che questa intervista può essere di aiuto per molti di noi amanti del Ritratto. Ne terrò sicuramente conto, quando tutto questo sarà finito...
Grazie a te Damiano e grazie anche a te Francesca per aver dedicato il vostro tempo alla nostra Redazione e nello specifico al nostro caro Nicola.

Complimenti Wink
Autore: Klizio - Inviato: Ven 04 Feb, 2022 1:49 pm
Sono io che ringrazio voi Damiano e Francesca, è stato un piacere chiacchierare insieme e conoscervi meglio! E' la mia prima intervista, mi avete dimostrato grande disponibilità nel portarla avanti secondo le modalità che vi avevo chiesto e siete stati piacevolissimi compagni di viaggio. Un viaggio che, non ho dubbi, vi porterà ad esplorare ancora di più la vostra capacità creativa. Grazie anche all'Admin Andrea Giorgi per il grande aiuto ed il supporto costante.

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