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photo4u.it - Interviste
Le interviste di photo4u.it! Cristian Cambioli Cristian1975
Vi presentiamo la 17ma uscita della nostra Rubrica 'Le interviste di photo4u.it': uno scambio di pensieri con persone coinvolte nel mondo fotografico, che si sono contraddistinte per meriti e sensibilità fotografica e visiva.
La nostra Redazione ha intervistato Cristian1975, al secolo Cristian Cambioli, Coordinatore dello Staff Foto e fotografo molto apprezzato e conosciuto, per aiutarci a conoscerlo meglio.

Le interviste passate sono disponibili sono qui Buona lettura a tutti!






Non mi aspettavo un’intervista di tale spessore, nonostante la cosa realmente mi emozioni e mi lusinghi proverò a raccontarvi un po’ di questo mio fantastico percorso che io per primo ritengo straordinario per come ha realmente avuto inizio.

Era il giorno del mio quarantesimo compleanno quando la mia compagna per motivi a me ancora incomprensibili decise di farmi un regalo appropriato ad una data cosi importante.

Tra i tanti, diversi regali scartai questa scatola contenente una Canon 1200D.

La ringraziai, le dissi che non avrebbe dovuto spendere tanti soldi ma soprattutto, in modo diretto seppur con garbo le chiesi cosa l’avesse spinta a farmi un regalo cosi bello ma che non avrei mai usato!

Già, ho sempre rispettato la fotografia e i fotografi – a parte quel genere di persone che immortalano piatti con i pasti adagiati sopra, piuttosto di chi si fa i selfie con le labbra che baciano il nulla per poi pubblicarle su noti social network – ma resta il fatto che per me era un mondo davvero sconosciuto e poco comprensibile, non ne ero assolutamente affascinato.

La mia compagna mi rispose: non lo so, sentivo che avresti potuto trovare una passione in questa cosa, un mio personale intuito.

Non finirò mai di ringraziare Daniela per questo dono! Inizialmente provai a fare qualche scatto in modalità automatica solo per rispetto a lei, ricordo che il libretto delle istruzioni era paragonabile ad una tesi di laurea per me, ma al contrario degli studi scolastici che lasciavo sempre a metà, quella sera mi ritrovai non solo a leggerlo tutto ma a fare le 3 di mattina per approfondire diversi aspetti su internet. Il giorno dopo lei era lì … mi guardava ed era più affascinante del giorno prima, non intendo la mia compagna ma la 1200D eh eh, considerate che Daniela ad oggi si definisce pentita di avermela regalata e maledice quel 03 Ottobre del 2015 anche se in fondo so che non lo pensa davvero!

Del resto è molto difficile che una donna ammetta le sue colpe e quindi, cari amici uomini, quale cosa migliore può capitarci se non quella di sfruttare questa cosa contro di loro, soprattutto quando sono le uniche artefici del tutto . Sempre un abbraccio a tutte le donne, scherzi a parte credo che se il mondo fosse gestito da loro andrebbe tutto molto meglio su questo pianeta.

Ma bando alle ciance, presi l’entry level in mano, la impostai sulla modalità manuale e da quel giorno non cambiai mai più l’impostazione, io dovevo esprimere cosa volevo e la Canon doveva rispondere alle mie intenzioni, costasse quel costasse ed effettivamente mi sono costati centinaia di scatti iniziali buttati.

Stava vincendo lei ed io odio perdere. Presto trovammo il giusto equilibrio e decidemmo di sposarci.

Daniela quel giorno fece da testimone. Il mio percorso fotografico iniziò quindi seriamente. Dal lavoro tornavo a casa, passavo la mia serata con la mia compagna e quando lei si addormentava, dedicavo intere nottate a studiare la fotografia e la post produzione. Quest’ultima la mia più grande passione.




Ciao Cristian. Appena tre anni sul sito (a proposito, auguri! ho visto che il tuo p4u-versario sarà il 9/12) e hai fatto passi da vero gigante in quasi ogni ambito fotografico, dal ritratto all'artwork, passando per architetture e paesaggi. È la ricerca di una tua strada da percorrere, il motore primo che ti guida, o la passione o ancora l'entusiasmo?

Ciao a voi tutti e grazie per gli auguri del mio terzo anniversario qui tra voi. Un motore può raggiugere il massimo delle sue prestazioni solo da acceso e per accenderlo ci vuole qualcosa in grado di permettergli di ruggire. Potremmo paragonare quindi il motore all’obiettivo finale, ma come quando si fa un viaggio, spesso si cerca di immaginare la meta prescelta trascurando che per arrivarci, necessariamente e obbligatoriamente. si percorrono strade, passando in posti diversi.

Se a questo si riesce a concedere la giusta importanza, può risultare addirittura più affascinante della meta che ci siamo prefissati di raggiungere. In tal modo credo si possa con passione trovare quell’entusiasmo affinché tale motore possa ruggire.

In definitiva senza la passione e l’entusiasmo ritengo inutile accendere quel motore, anche perché vorrei questo potesse farmi camminare per molti, molti chilometri, proprio perché la mia strada mi chiede di crederci e provare a fare della fotografia, un giorno, il mio obiettivo professionale primario, nonostante i miei 43 anni ben suonati.

Quando e come hai capito che la fotografia era qualcosa di più, per te, che non il semplice schiacciare un bottone per avere un ricordo di un momento speciale?

Ogni volta che sbagliavo ogni tipo di impostazione tecnica, ovverosia, dal secondo giorno che ero entrato in possesso di quella macchina infernale. Il primo ero intento a capire come dovevo fare per riuscire solo ad accenderla.

In verità il momento speciale per me risultava essere ogni volta che sentivo quel click proprio grazie a quel bottone: non mi importava cosa stessi fotografando e il suo fine, mi interessava solo scattare e mettere in atto ciò che avevo appreso delle impostazioni studiate per poi inserire i file in Photoshop lavorarle in relazione a quello che avevo appreso dai tutorial la notte prima. Inizialmente per me la foto era un mero mezzo, un pre-accesso al fotoritocco.

A breve questo si fuse con le intenzionalità compositive, evidentemente più ponderate. Sentivo che iniziavo a maturare dentro di me l’“Immagine”. Cominciavo a vedere lo scatto prima di realizzarlo, prima di quel click.

Osservando il tuo percorso dagli inizi a oggi, si può notare che certi filoni d’interesse (e mi riferisco in particolare all'architettura e al ritratto) erano già presenti sin dai primi scatti. Che cosa ti ha spinto verso due mondi così, almeno apparentemente, distanti?

Credo che per quanto ci è stato dato avere risulti essere un vero peccato non provare ad assorbire in genere tutto da ciò che incontriamo nel nostro percorso.

Da un sorriso a un pianto, appunto può sembrare poter esserci un’apparente distanza ma, quante volte si piange per gioia e quindi lo si fa anche sorridendo?

Cosi, anche nella fotografia ritengo le distanze rappresentare non un limite ma una correlazione a ciò che non solo si presenta davanti e che non va mai pregiudicato, ma che soprattutto potrebbe un giorno rappresentarti in maniera definitiva: arrivare ad un tuo stile personale quindi, che si sposa con la possibilità che ti sei concesso al tempo per mezzo di un approfondimento, un navigare dentro stili totalmente diversi tra loro.

Due ma anche più apparenti diversità, intese queste come il cimentarsi in più stili fotografici potranno, a mio avviso, un giorno, concretizzare la tua ultima scelta sul fotografo che hai pensato di diventare e con un bagaglio culturale soprattutto più ampio.

È noto che nella ritrattistica si possono individuare due principali scuole di pensiero. Una più antica, che si rifà agli insegnamenti di August Sander e che considera il carpire un ritratto all'insaputa del soggetto come una villania, se non un vero e proprio furto.

Secondo questa visione fotografo e fotografato sono parti di un contratto in cui chi preme il pulsante di scatto deve ridurre al minimo la sua presenza, per consentire a chi sta di fronte all'obiettivo di costruire il "monumento di se stesso", di predisporsi, cioè, al meglio per apparire come vuole che gli altri lo vedano.

Un’altra concezione, invece, relativamente più moderna (risalendo alla fine degli anni ’50 del secolo scorso), che trova in GarryWynogrand uno dei suoi massimi esponenti, ritiene che solo chi è inconsapevole di essere ritratto è in grado di esprimere la sua vera essenza, che il fotografo potrà così cogliere in tutta la sua genuinità.

Tu hai praticato entrambi i generi, ce n’è uno cui ti senti più affine o scegli l’uno o l’altro a secondo dell’esigenza, del racconto che vuoi fare?


Vi ringrazio innanzi tutto per questi termini di paragone, solo sentirne citare i nomi mi fa i venire i brividi.

Tuttavia non sono quel tipo di persona che tende ad appropriarsi di confronti in genere intesi questi come il rapportarsi e prendere spunto da quel fotografo piuttosto che da un certo stile. Spesso nei miei ritratti sento dire che si riesce a percepire quel racconto che volevo far emergere piuttosto che quell’attimo espressivo che volevo cogliere.

La verità è che ad oggi non scatto mai se ciò che passa attraversa il sensore della mia reflex non è di pari intensità alla mia emozione.

E’ come se, quando decido di scattare, il mio dna si fondesse completamente con quello della modella/o. Ho la sensazione in quel preciso momento di percepire quel suo stato d’animo, quella sua verità emotiva appartenente a quell’attimo preciso, o forse è semplicemente quello che mi piace pensare e sentire.

Tanto è vero che subito dopo mi concentro su altre espressioni del soggetto, cercando comunque e sempre il “preciso momento”. In effetti i miei scatti sono sempre al massimo due per congelare quanto tento di spiegare, due per ogni espressione del soggetto che mi entra dentro e che voglio si percepisca di impatto.

Anche in architettura hai seguito entrambe le correnti, ti sei espresso con capacità sia con uno stile documentaristico, con riprese frontali, che non lasciano spazio a frivolezze, quasi ieratiche; sia con una visione più interpretativa, a volte rutilante, alla ricerca di punti di vista originali …

Come scegli tra le due? È il soggetto a ispirarti o l’ispirazione del momento a spingerti verso un determinato soggetto?


Sin da quando ero piccolo ho cercato di distinguermi dall’ordinario. Probabilmente è per questo che quando decisi di recarmi da uno psicologo per il gusto di conoscermi meglio la settimana seguente cambiò studio senza lasciarmi il nuovo indirizzo...

Non ho mai seguito le mode, non ho mai letto quel libro che ha venduto 100 milioni di copie solo perché era stato letto da tutto il mondo. Non ho mai fatto discorsi di convenienza, non ho mai usato altre vie diverse dall’essere estremamente diretto e concreto.

Credo che il mio carattere influisca in maniera determinate e travolgente sulle mie proposte fotografiche. Il soggetto – architettonico in questo caso – deve essere ripreso diversamente da come è stato ripreso sin oggi, anche se si rischia di renderlo inadatto al contesto, il mio obiettivo è sapere che ho tentato di rappresentarlo in maniera del tutto singolare.

A volte si ricavano belle soddisfazioni, altre sei soggetto a forti critiche, ma la critica a mio avviso fa rumore e questo non sempre è un fattore negativo, anzi.

Tutto oggi è stato fotografato, ho difficoltà a concepire che stimolo possa esserci nel rappresentare nuovamente (che appunto nuova non è) ,una struttura come si vede aprendo google scrivendo sopra il suo nome di battesimo.

Non è mai stato il mio forte copiare, se lo avessi fatto avrei evitato di ripetere un anno scolastico.

Hai anche praticato il paesaggio, urbano e naturale. A quale ti senti più affine, quale ami di più?

Sicuramente mi sento più a mio agio all’interno di un paesaggio naturale, del resto il mio essere vicino all’uomo di Neanderhal costituisce parte integrante del mio habitat primario.

Non amo molto la confusione, mi ritengo un “animale sociale”, sociale appunto ma pur sempre animale. Il paesaggio urbano mi è stato utile all’accrescimento di basi strutturali, di linee corrette, basi coerenti e rappresentazioni idonee rispetto la parte materica delle infrastrutture aderenti al paesaggio medesimo.

Intendo pertanto e in definitiva per mero gusto personale, il paesaggio come un qualcosa affine alla massima espressione raccolta nella sua voce e musica naturale. Mi piace credere che le anime pure non necessitino di corredo a seguito.

Esse sono caratterizzate già dal loro tutto, il resto è un quid del quale a mio avviso possono fare piacevolmente meno.



Nei tuoi lavori di architettura e paesaggio urbano racconti la tua città con occhio innamorato. Quanto e come ha influito, nella formazione della tua iconografia, la “grande bellezza” che la Città Eterna incarna agli occhi del mondo intero?

Crescere e vivere in una città come Roma crea una sorta di rapporto sentimentale di odio e amore.

In questa città come in ogni grande metropoli si è costretti a correre tutto il giorno, si, da l’idea di una bella favola considerato il traffico anche di notte.

Noi romani andiamo sempre cosi tanto di fretta che raramente ci accorgiamo di quando si manifesti in strabilianti bellezze mozzafiato questa città al punto tale che, grazie alla fotografia, quindi a quel momento che dedichi a te stesso, a volte ti ritrovi a riprenderla avendo quella sensazione di conoscerla per la prima volta: piacere, mi chiamo Cristian e mi sono innamorato di te a prima vista.

Fotografandola, questa città ti regala la possibilità di ascoltare le tante voci imperiali che sembrano udirsi nella notte e che ti inducono a chiedere a lei il permesso per essere li.

Come per il paesaggio naturale, nel suo opposto anche una città come Roma nella sua più grande espressione monumentale ha un anima estremamente forte e allo stesso tempo fragile che chiede rispetto e che io ritengo unica al mondo per la sua storia e bellezza ma tuttavia, a parte questo, per il suo grande stato confusionario la eviterei volentieri nelle ore diurne.

La notte invece riesci a concepire che l’amore che ha reso possibile un tempo la sua creazione ti rende fieramente suo figlio e questo influisce nel mio esserne orgoglioso, consapevole di poter fotografarla quando voglio per un privilegio che mi è stato dato avere affacciandomi anche solo dalla finestra, con un bicchiere di buon vino per poter brindare con lei.

Volendo parlare di “generi fotografici”, a differenza che per altri, al minimalismo hai dedicato appena una piccola parte della tua produzione. Questo è accaduto per scarsa affinità con la materia o ci sono altre ragioni che ti hanno spinto a percorrere altre strade?

Come accennato sopra ho spinto la mia crescita fotografica cercando di avvicinare questa a tutti i tipi di stili possibili, proprio per assorbire il massimo da tutto e cercare di costruirmi nel tempo. Il minimalismo ha rappresentato per me una vera e propria forzatura.

E’ stata forse la parte più pesante un po’ come dire, ho la sufficienza in tutte le materie ma la matematica proprio non mi entra in testa. Filari in corrispondenza degli angoli del frame, muratura con la finestrella ben centrata, le persiane vecchie dissestate con i fiorellini sotto e l’intonaco ben materico, la luna e la collinetta. Il giallo e il blu che si intersecano nelle diagonali creando un astrattismo.

No, non fa per me, non sento anima, non sento coinvolgimento ma ho ritenuto importante studiarla perché tutto concorre alla crescita personale. Nonostante ciò è veramente l’ultima cosa che mi interessa portare avanti.

Ribadisco però l’importanza di cimentarsi in tutto, questo fa la differenza in fase di apprendimento. Ritengo corretto rispettare ogni aspetto della fotografia e manifesto tutta la mia stima per i colleghi che si interessano di minimalismo. Ognuno alla fine si identifica in ciò che sente essere, io non sono un minimalista. Tutto qui.

Un capitolo certamente importante riguarda la tua collaborazione con Ilaria che, credo di non sbagliare, potremmo definire la tua musa. Come si sviluppa il vostro lavoro insieme? Discutete in anticipo le idee? Il risultato che vuoi ottenere è già prefissato? Lasciate spazio anche all’improvvisazione?

Ilaria, nonché mia nipote è stata per la mia crescita fotografica veramente fondamentale sotto due aspetti: essendo stata miss Lazio nel 2015 è preparata all’obiettivo, Questa per un fotoamatore è una gran fortuna. Lei sa come posare, tu devi solo scattare. Secondo, cosa più importante, riuscimmo a creare assieme – a seguito dei primi lavori – una speciale confidenza e fiducia l’un per l’altra che non avevamo avuto prima.

Dopo quell’esperienza lei mi confidava tutto, problemi sentimentali con il suo fidanzato, incomprensioni famigliari. Pensate che erano quattro anni, prima degli scatti a voi noti che io Ilaria (per motivi che non sto qui ad accennare) non ci parlavamo più.

Un bel giorno le dissi: sai che mi sto avvicinando alla fotografia?

Ti andrebbe di farmi da modella? Lei accettò regalandomi un largo sorriso e ci abbracciammo dopo tanti, troppi anni … Ricordo ancora quel momento, un abbraccio stringente come la morsa di una tenaglia e subito dopo i pianti di entrambi. Non ho mai pianto con cosi tanta felicità dentro!

Anche in questo caso la fotografia per me si è rivelata miracolosa, un vero e proprio vettore spinto al raggiungimento della serenità interiore.

Nessuna idea in anticipo rispetto agli scatti, ci divertivamo, ci volevamo bene e la fotografia in sostanza era una mera scusa per recuperare il nostro tempo perso. Oggi Ilaria ha deciso di continuare gli studi per laurearsi in Giurisprudenza, io ho intrapreso un lavoro che mi occupa 15 ore al giorno e ci siamo un po’ allontanati per ovvie ragioni, ma solo fotograficamente!

Quella Canon 1200D, al tempo, mi restituì anche un affetto che credevo perso e ormai non più recuperabile.

Gli artwork sono sicuramente uno dei campi in cui ti esprimi con maggior forza. Come li realizzi? Parti da un’idea cui poi dai corpo andando alla ricerca del soggetto adeguato per ottenere l’impronta da cui partire per la successiva elaborazione grafica? Oppure, è l’incontro con il soggetto a suggerirti che da lì si può costruire l’artwork??

In realtà la risposta risiede altrove. L’artwork è stato per me la vera e propria ostinazione al raggiungimento di un rispettoso fotoritocco. Chiunque voglia apprendere Photoshop e voglia ricavare il massimo dei risultati da un software cosi potente, dovrebbe realizzare Artwork a mio avviso.

Non riesco più a contare i tutorial che ho cercato di ricopiare (mai pubblicati) al solo scopo di raggiungere la perfezione.

Volevo fossero identici. Ricordo benissimo che lavorai un artwork per una settimana consecutiva, un tutorial della durata di ben 17 ore fornitomi da un caro amico. Sapevo essere impossibile la realizzazione e solo per questo affrontai la sfida. Dopo una settimana sapete cosa ho fatto?

Ho cestinato tutto e l’ho ricominciato daccapo. Ho sempre avuto la testa dura come il granito sardo! Il lavoro alla fine risultò apprezzabile, non perfetto ma una cosa era certa, avevo immagazzinato innumerevoli nozioni che ad oggi porto ancora dentro.

Il mio caro amico? Beh… a lui non ho più chiesto tutorial del caso, ancora sogno di soffocarlo nel sonno...

A chiunque voglia affacciarsi all’artwork umilmente consiglio di fare il pieno di pazienza. Ad alti livelli può essere realmente snervante, ma alla fine può regalarti emozioni uniche e soprattutto ti rende veloce ma allo stesso tempo chirurgico su ogni modalità di fotoritocco: ritratto, architettura, paesaggio e altro. Resta inteso che quanto sopra è rivolto a chi nutre una forte passione per la post produzione.

Stai attraversando una nuova fase, con un lavoro su te stesso, contemporaneamente soggetto e oggetto dei tuoi scatti in cui sondi, anche ironicamente, l’iconografia, molto ben collaudata, del macho. Come ti è venuto in mente questo progetto e, realizzandolo, quanto ti è servito per conoscerti meglio?

Che bella domanda, innanzitutto la mia è stata una necessità diventata virtù. Ilaria ho spiegato sopra, come il lavoro che mi occupa molte ore.

Di contro però il bisogno dettato dalla nostalgia verso la fotocamera ed infine, ma non di meno spessore, l’essere consapevole del fatto che l’autoritratto è una delle cose più complesse da realizzare per un fotografo mi ha spinto a provare appunto su me stesso.

E’ un percorso che consiglio fortemente a tutti. Inizialmente ti senti sciocco, in un certo senso ti fai anche pena se è per questo, ti chiedi come un uomo di 43 anni abbia ancora voglia di fare il bambino, un bambino che non vuole smettere ancora di giocare.

Nulla ti piace, nessuno scatto senti darti la giusta soddisfazione, ma soprattutto nessuna prova sembra rappresentarti.

Pian piano poi parli con te stesso: accidenti mi sto invecchiando, ma quella ruga?

Meno male che c’è Photoshop … e poi cominci a sorridere fino a quando veramente ti ritrovi a ridere da solo. Siamo giunti alla giusta inconsapevole complicità con noi stessi?

Siamo invece dei poveri dementi? Non saprei dirvi ma una cosa è certa, si comincia realmente a stare bene con se stessi e … tutto insieme le foto cominciano a piacerti, come per magia finalmente ti vedi, sei tu … c’è poi anche quella parte di te che non conoscevi affatto e che scopri attraverso la tua stessa immagine.

Sei tu il tuo migliore amico o peggior nemico di te stesso, tutto in relazione al risultato finale, ti ami e ti odi, conosci un nuovo Te e ne vorresti disconoscere un’altra parte.

In quel momento si crea un rapporto con il tuo Io paragonabile ad una convivenza di coppia. Alcuni aspetti ti piacciono, altri meno e alla fine per qualche strano motivo riesci ad apprezzare più quella ruga di espressione che la parte che tenti di interpretare.

Si, perché appunto quel “macho” è semplicemente quanto di più invero sono, una maschera, un abito di carnevale che ho misurato e che mi stava stretto ma che alla fine sembrava poter proteggere la mia reale essenza.

Com’è composto il tuo corredo fotografico, come lo hai costruito e come si è modificato, se si è modificato, nel tempo?

Il mio corredo fotografico è abbastanza modesto in sostanza, cerco di spendere soprattutto per la realizzazione del mio studio che piano piano finalmente sta prendendo corpo.

Conto che per la prossima estate possa ricavare da una stanza di casa un ambiente solo ed esclusivamente dedicato allo studio.

Al momento al riguardo posseggo 6 flash con potenza pari 750 Watt, varie bobine in carta, nere bianche grigie di 11 metri di lunghezza, diversi soft box di varie misure con relativi accessori, griglie in tessuto, gelatine, diversi riproduttori di luci realizzati a mano, ombrelli vari etc, mi spiace solo ogni volta dover montare e smontare tutto nel salone.

Per questa operazione impiego complessivamente 2 ore, più un’altra mezz’ora circa per farmi perdonare da Daniela dopo aver reso casa una sorta di cantiere.

Da amante del ritratto quale sono non poteva mancare la mia adorata Canon 5D, conto per il prossimo anno di acquistare la 5D III.

Posseggo un 50 mm 1.8, un Tamrom 70/300 , un 24 fisso, un 85 mm 1.8, un 24/105 serie L (che non uso quasi mai).

Quest’ultima è una bellissima lente ma la porto più che altro in vacanza come tutto fare. Il fatto è che da quando faccio Studio in casa ho capito che la mia vera passione volge in tal senso e al momento la mia intenzione è proseguire assiduamente questa strada.

Difficile ad oggi che quando vado in vacanza usi molto la macchina fotografica. Sono diventato un solitario che studia dedicando ogni secondo libero a questo modo di fotografare. Se mi sentisse mia madre usare il termine studio si guarderebbe intorno per capire realmente suo figlio che fine abbia fatto!

La cosa che però vorrei dire al riguardo dell’attrezzatura è di non credere che questa possa fare realmente la differenza in tutto. Bellissime foto possono anche essere realizzate con modestissime attrezzature, quello che conta a mio avviso, è un buon occhio, una spiccata sensibilità e una buona preparazione rispetto alla post produzione.

Quando imparai attraverso questa a far diventare una foto del tutto sfuocata realmente nitida capii che la post aveva un importanza decisamente rilevante e che per mezzo di questa si poteva davvero tutto. Chiaro, una buona attrezzatura rende più veloce il risultato finale.

Le tue fotografie sono sempre attentamente post prodotte, quanto conta nella tua visione fotografica questa fase del lavoro?

Ne ho parlato praticamente sin dall’inizio, dirvi ora che conta il necessario vorrebbe significare andare contro me stesso. Per me la sua importanza è pari al 90% del risultato.

Con questo non intendo dire, vorrei fosse chiaro, che non mi preoccupo in fase di impostazione di come l’immagine Raw possa uscire dal sensore. Dedico a questo aspetto una maniacale attenzione ma poi … il mio vero lavoro comincia in fase di post.

Attraverso questa riesco a far emergere quello che voglio veramente. Un lavoro per me può durare ore e non perché ci voglia effettivamente tanto tempo per definire l’immagine ma perché cerco di sfruttarla al massimo delle potenzialità rispetto le mie modeste conoscenze ma reali intenzioni. L’obiettivo è quello di far giungere quello che sono senza lasciare spazio ad errate interpretazioni al fruitore.

In quel momento mi sento quel mood applicato, quell’ombra contrastata, quella voce invisibile che urla nel silenzio.

Non sempre ci riesco perfettamente, un po’ come quando si parla con la convinzione di far arrivare la propria idea a qualcuno ma poi capisci che sei stato in grado di fargli percepire solo il 50% di quello che volevi, Ecco, io qui , come nella vita, non cedo, mi impegno affinché riesca a farmi capire e nella fotografia accade la stessa cosa.

Un lavoro di tre ore magari sono in grado di rottamarlo e ricominciarlo daccapo impiegando anche il doppio del tempo fintantoché possa rappresentare quello che voglio.

Ci sono io li dentro, c’è la mia passione, il mio romanticismo, la mia testa dura, la mia rabbia! Non amo lasciare nulla al caso.

Ti ispiri a qualche grande maestro della fotografia?

Potrei forse rappresentare questo come la mia più grande mancanza, se proprio. La risposta è no.

Ho assorbito da lavori di fotografi non conosciuti un’emozione che mai avrei pensato neanche minimamente di poter provare.

Al contrario da fotografi stimati, incensati e pagati all’ennesima potenza, illustri personaggi ho provato un senso di reale incomprensione, a tratti di vuoto. Sicuramente per mio limite. Non sono un ricercatore di cultura fotografica in tal senso e non provo attrazione alcuna in molti fanatici della fotografia.

Con il tempo ho imparato che anche questo “mondo” è colmo di saccenti figure che tentano di screditare il lavoro di altri a rinforzo del loro per la sola mera vendita di un prodotto.

Mi piace pensare che il vero fotografo si ostini a trasmettere amore e si metta a disposizione di chi vuole imparare a parlare di sé attraverso ciò che fotografa.

Questo a mio avviso rappresenta il vero Maestro e non necessariamente deve essere ricercato nei “Testi Sacri” dove tra l’altro ci si imbatte spesso in tante parole e poca anima. E’ giusto approfondire, conoscere più da vicino chi nella vita è stato in grado di emozionare, di distinguersi, tutto fa cultura e tutto va considerato.

Credo però anche oggi non sia domani e che sia una crescita incompleta il solo ispirarsi a dei miti, se questi servono a ricercare una parte di se stessi.

Ognuno è diverso, ognuno può raccontare la sua storia personale attraverso la fotografia, ognuno può distinguersi e far parlare di sé. Troppo spesso sento dire: è stato già fotografato tutto. Non importa scoprire una cosa nuova a mio avviso ma provare a raccontarne una apparentemente vecchia in maniera diversa. Tentare, credere che si abbia qualcosa in più da dire. Io credo in questo motore.

Hai ottenuto numerosi riconoscimenti, foto della settimana, del mese e preferite da altri utenti ormai non si contano nemmeno più. Come si riesce (se ci si riesce) a mantenere i piedi ben saldi a terra anche quando il contesto intorno innalza al di sopra delle nuvole?

Chi mi conosce da vicino, anche qui sul forum sa della mia storia personale.

Per 20 anni ho gestito il personale di un noto Istituto di vigilanza armata.

Ho avuto un ruolo di coordinatore del personale, poi di Responsabile Operativo Nazionale fino ad arrivare ad essere il comandante di vigilantes per un totale di più di 300 guardie armate.

Ad un certo punto, quando pensavo di fare ancora un altro passo verso il raggiungimento di nuovi obiettivi il mio Istituto ha fallito. Nel decorso di questo periodo e non gradatamente, sono rimasto senza lavoro, ho perso la presenza delle mie due figlie a seguito del divorzio da mia moglie, ho visto la mia casa di proprietà creata con immensi sacrifici andare all’asta. Credo che nella vita di ognuno di noi esistano delle conferme sulle quali contare e riuscire per mezzo di queste ad avere quella stabilità che ti dà la possibilità di andare avanti: la famiglia, la casa e il lavoro. Nel giro di pochi mesi io ho perso tutto ciò.

Ancora oggi mi stupisco di come abbia avuto la forza di non cedere, di andare avanti con il mio consueto orgoglio e la voglia di ricominciare con la potenza paragonabile a quello di uno schiacciasassi. Oggi ho ricominciato daccapo, mi sono drasticamente ridimensionato e, nonostante il dolore, ho creduto ancora una volta in me stesso.

Riconosco, credo, di avere delle qualità ma ho imparato a mie spese che tenere i piedi ben saldi a terra ti aiuta a non morire troppe volte in una vita intera.

L’unica cosa che mi fa arrivare sin lassù, verso le nuvole appunto è fotografare… ricordo una frase della collega e persona che stimo molto, la nostra Rossana: fotografare mi aiuta a non morire!

Mi rivedo molto in questa sua affermazione. Non sono nessuno ma voglio ancora essere. Mi basta questo. Tutto ciò che verrà sarà un dono ed io sarò grato a Dio per questo.

Nei tuoi commenti alle fotografie degli altri utenti del sito sei sempre molto generoso, con consigli, suggerimenti tecnici, piccoli trucchi. Che cosa suggeriresti a un giovane Cristian che si affacciasse al mondo della fotografia, curioso e volonteroso?

Come accennavo sopra, credo che quanto ho avuto modo di imparare debba essere a disposizione degli altri.

Troppo spesso mi è capitato di chiedere consigli su come “raggiungere quella post produzione”. Il risultato è quasi stato sempre penoso: allora prova così e poi mi dici, consigli a metà quasi per paura che potessi giungere al loro stesso risultato.

Questi fotografi non capiscono che mettere a disposizione il loro bagaglio culturale non significa copiarli, non sarebbe neanche fisiologicamente possibile proprio perché ognuno di noi vuole, tende a trasmettere se stesso volente o nolente in maniera diversa.

Se capisco che un utente vuole imparare veramente io mi sento come lui durante i “miei primi scatti” , con la stessa fame di apprendere.

E’ giusto dedicargli del tempo, dargli consigli utili ed efficaci. Io per imparare quello che volevo realmente ho speso un mucchio di soldi, ho partecipato ad un corso di un mese presso la scuola Santoni di Roma, considerata il Guru di Photoshop.

Su 35 allievi in aula sono risultato alla fine il secondo per risultato ideale alla fine del corso. Vi pare una cosa normale? E tutto questo per non ricevere consigli utili quando li chiedevo. Io non voglio esimermi dal dare, regalare la mia piccola preparazione a chi me la chiede.

So cosa significa voler arrivare a fare qualcosa e non avere la basi per farlo. Se sei bravo vendi a prescindere la tua preparazione e puoi stare sereno sul fatto che qualcuno voglia investire su di te, si fidi di te, ti affidi un lavoro.

Ad un giovane e volenteroso Cristian oggi suggerirei di studiare molto, senza tregua, di non credere che i lavori che fa debbano essere per forza apprezzati, di assorbire ogni positività da qualsiasi critica fotografica perché anche quella meno piacevole può costruire una parte di te, ancora più forte e che può dare nuovi stimoli a migliorarsi.

Basta saperla riconoscere. Soprattutto gli suggerirei di emozionarsi fotografando, un po’ come quando da adulti si trattiene quel sorriso legato alla purezza di un ricordo infantile anche perché, a mio avviso, dovremmo ricordarci di essere cresciuti solo un minuto prima di morire.

Per finire oltre ad ammirare la tua gallery qui su photo4u: LINK

Ti chiediamo di scegliere alcune foto a cui sei più affezionato che hai postato nel tempo qui su p4u e magari scrivere una breve descrizione a corredo.



Ricordo questo Artwork come il primo che, al tempo,
mi fece realmente impazzire. Quando riuscii ad eseguirlo mi
sentii per la prima volta realmente soddisfatto.
Pur riconoscendone ancora qualche imperfezione.
Link Foto su p4u


Enrico Lorenzetti ha scritto:
Ciao ragazzo!
fantastico lavoro!! tutto perfettamente realizzato! Ciao Ciao Ciao


Bruno Tortarolo ha scritto:
Guarda, commento solo perchè 24 commenti non mi piace, un quarto di cento fa più figo Very Happy
La guardo e la riguardo e sono talmente stupito che mi mancano le parole pur essendo avvezzo ai discorsi ma ti prometto che appena mi viene in mente qualcosa di originale te lo faccio sapere, ecco il tuo è uno SMARTINPHONE, non mi piace ma volevo chiudere amichevolmente e naturalmente complimenti.
Bruno


OLDMAN ha scritto:
Idea e realizzazione al top Ok! Smile Ciao


jus ha scritto:
Mi limito ad un Ok! han già scotto tutto gli altri. Preferita. Ciao.


lodovico ha scritto:
Ciao Cristian, occorre proprio fare le pulci a questa tua proposta per trovare delle sbavature!
Perché l'idea è molto buona, la realizzazione tecnica di livello ed il risultato complessivo appaga certamente l'occhio.
Le gocce a sinistra sulla mano, sono coerenti con l'incarnato sottostante ma, forse, mancano un poco di vivacità tridimensionale rispetto alle altre presenti nel frame. Ottima la resa del pesciolino catturato ed anche la morbidezza del predatore, pur evidente, vista e letta in una dimensione dinamica non disturba più di tanto.
Io penso che se avessi potuto (o voluto, non so) avere lo sfondo del display simile, se non proprio uguale a quello generale l'impatto sarebbe stato devastante! Come detto sopra, sto solo cercando sbavature in una proposta per la quale ti faccio anche io i complimenti! un saluto


1962 ha scritto:
Sei partito gia da ottime foto di base e, con un lavoro che definirei certosino, hai creato un'immagine molto bella simpatica e dinamica nel contempo. Davvero bravo, complimenti Ciao


-Max- ha scritto:
Che bella Crì, una realizzazione di imbarazzante perfezione. Quelle gocce volanti attorno sono sublimi.
Un lavoro grandioso Ciao


carcat ha scritto:
ecco cosa è la "realtà aumentata"...ora ho capito Very Happy


Laki85 ha scritto:
Veramente spettacolare! Non riesco neanche ad immaginare il lavoro che c'è dietro. Complimenti e stellina meritata Ok!


essedi ha scritto:
Qui ti sei superato,Cristian,con il Martino che balza a predere la preda fuori dallo smart ed i schizzi che ne conseguono fuori dal mio monitor!Realizzazione strepitosa per inventiva e tecnica.Subito tra le preferite. Complimenti grandissimi ed un caro saluto,Sergio. Smile



Il mio primo lavoro commissionato da un noto parrucchiere
di Roma. Ricordo che per ben tre ore, prima e
durante lo shooting tremavo per la paura che non venisse
bene neanche una fotografia, ed io, avevo già riscosso
il compenso in anticipo.
Link Foto su p4u


Laki85 ha scritto:
Un'ottima prova, Cristian, mi piace molto sia la costruzione della scena che la lavorazione efficace e discreta. Ok!


AarnMunro ha scritto:
Molto ben fatta, lo scontornato è veramente ben fatto...tutto il risultato è molto appagante.


Klizio ha scritto:
Magnifica. Resto ammirato dal non semplice euilibrio tra il blu e l'incarnato: cromie e nitidezza favolose.
Eccellente poi la sinergia con la modella che riesce, con un delicato sorriso, a connotare la scena quasi in termini ritrattistici. Stellina Ciao


milladesign ha scritto:
bravo Cristian, anche la sostituzione del fondo è ben fatta e non distoglie l'attenzione dal soggetto.


I.K. ha scritto:
Sì percepisce al volo tutta la vitalità e l'energia della tua modella. A me piace molto. Ciao. Francesco


lodovico ha scritto:
Davvero buona... una "strega" in blu che ti uccide con il sorriso! Smile Buon lavoro Cristian. Un saluto Ciao


carcat ha scritto:
ottima esecuzione! Ciao


essedi ha scritto:
Una leggera vena dark che si stempera nell'espressione di gioiosità trattenuta e nella voglia di stare al gioco.Molto belli i colori e la luce e fantastico il mosso dei capelli.Sei bravissimo Cristian! Ciao


Gianluca Riefolo ha scritto:
Complimenti Cristian , questa è vermanete bella per espressione , colori e sfondo. Tutto si amalgama alla perfezione Ok!, può star bene anche nella sezione studio Wink



La mia prima prova in assoluto in Studio.
Qui capii che il mio futuro era questo, mi innamorai a prima
vista della luce artificiale.
Link Foto su p4u


BIANCOENERO ha scritto:
Le belle e difficili fotografie non nascono al primo colpo...ogni tanto capita, ma raramente.
Altrimenti bisogna lavorarci dietro e tu ne sai qualcosa. Ma dietro a tanto lavoro davanti c'è una bella fotografia, sapientemente eseguita. Per questo motivo la metto orgogliosamente tra le mie preferite, a corredo di altrettante belle foto. Ciao


GiorgioT ha scritto:
Proprio l'altro giorno riflettevo su quanto sia difficile oramai fare foto "originali", foto mai viste in giro...ecco.... i miei più sinceri complimenti!


ankelitonero ha scritto:
È un lavoro dal carattere surreale perché attraverso la posa, il punto di ripresa, la luce e le ombre plasmi il corpo della modella in una forma nuova, ultraumana... Mi ha ricordato Le violon d'Ingres di Man Ray...


littlefà ha scritto:
Che sia così una sirena ,quando si sveste della sua coda squamosa? Molto sensuale ed elegantissima con le sfumature del bn che hai scelto..splendido il dettaglio.Son sincera,a me fa un po' impressione, ma ciò non toglie che sia una prova eccellente,ben realizzata e con un'ottima base fantasiosa all'origine.. Bravo Ciao


wizard ha scritto:
Anch'io ci vedo una bella "pera". Composizione astratta fantastica e ottima la luce laterale. Insomma bella tutta Ok! Ok! Ok!


rarifer ha scritto:
Spiazzante e intrigante nella sua originalità. Bravo Cris. Non me ne intendo di studio ma forse ci sono un po' di alte luci troppo al limite?


Laki85 ha scritto:
Sai cosa mi ricorda? Una pera...non sto scherzando! Very Happy Una specie di natura morta, ma viva e vegeta.
Unica cosa: avrei tagliato in 4:3, sopra c'è un po' troppa aria...Bella e originale Ok! EDIT: giuro che non avevo letto il commento di Cesare! Very Happy


Bruno1986 ha scritto:
Notevole! Al di là della pregevole esecuzione, colpisce questo antropomorfismo isolato, ricco di fascino e allo stesso tempo spiazzante. Complimenti Ciao


Ros Marino. ha scritto:
Molto bella ed originale. Ciao


Salvatore Rapacioli ha scritto:
Uno scatto affascinante e molto particolare., Cristian. Sensualissima questa monogamba, ha un qualcosa di fetish che attira molto. Tecnicamente la luce è molto bella e la costruzione del set. Complimenti. Sasà



Il mio primo rapporto fotografico con Cristian,
un momento straordinariamente vero, interiormente timido e
esternamente spavaldo. Nulla e tutto di più vero.
Link Foto su p4u


Marco Deriu ha scritto:
ciao Cristian, ottimo lavoro, adoro questo tipo di illuminazione che provo spesso nel mio "studio" casalingo, e la tua versione da macho è davvero molto interessante, tecnicamente la trovo eccellente, meglio di così...
ottimo lavoro. ciao Marco


Francesco Ercolano ha scritto:
Bello Cristian Bellissimo autoritratto Mi piace molto la resa "analogica" Ti abbraccio, Franco Smile


ant64 ha scritto:
Ottima, bravo, complimenti! Antonio


essedi ha scritto:
Qui il gioco con la luce si fa duro e tu da duro giochi nell'espressione e nella gestione dei parametri fotografici che fanno emergere dal buio solo alcuni significativi elementi di questo splendido autoritratto.Grande Cristian! Un forte saluto,Sergio. Smile


Massimo Passalacqua ha scritto:
Bello scatto, caratterizzato da un'illuminazione interessante e da un ottimo bn. Smile


Arnaldo A ha scritto:
Ottima anche questa Cristian; gran autoritratto.. Quanto sarà piacevole farsi foto ed anche saperle riprodurre senza andar dal professionista ..I mie complimenti per la tua bravura.Un caro saluto e buona giornata . Ciao
Arnaldo.


Mausan ha scritto:
Un autoritratto ben pensato e realizzato, ottima la gestione della luce a disegnare metà viso e parte del corpo...mi da l'impressione di Un Cristian che con discrezione sbircia fuori dal buio...ben vista ciao Ciao


AarnMunro ha scritto:
Gran foto! Ben pensata e ben realizzata Luce laterale solo? Nessuno leggero rimbalzo?


littlefà ha scritto:
Hai abbandonato i panni da ironico mandriano australiano,macho e divertito per raccontarti in maniera più vera. Il risultato è un ritratto molto intimo, intenso.Adoro la figura che esce dall'ombra.. è un tentativo di venire allo scoperto, di abbandonare la protezione del buio,di mettersi a nudo,come a dire io ci provo,ma non del tutto,come a tenere sempre a portata quel nascondiglio dove tornare in ogni momento. .. e l'effetto l'hai ottenuto molto bene con il gioco di luci e ombre. Poi c'è il tuo sguardo, che solo all'apparenza è forte,duro.. ma che nasconde invece sensazioni profondissime , tenute a freno, come una sorta di malinconia mascherata di indifferenza. Non so,a me arriva così.. poi magari eri solo concentrato a far la faccia dell'uomo che non deve chiedere mai Very Happy Scherzi a parte,tecnicamente molto ben realizzato, emotivamente forte e delicato. Molto bello cri.. e ci metto una stellina Ciao


Laki85 ha scritto:
Un ritratto ottimamente condotto nella posa e nella gestione delle luci, in cui alla leggibilità dei dettagli hai preferito il "pathos" dei forti contrasti. Il risultato paga, direi...bravo! Ok!


-Max- ha scritto:
Dice bene l'amico Gian: ritratto posato serio e sincero.. niente giochi ma solo la tua anima messa a nudo in quella rasoiata di luce che scolpisce i tuoi tratti. Ben disegnata l'ombra che avvolge la metà di te che si fa discreto silenzio quale testimone della tua sensibilità umana. Bravo bro.. mi piace molto Ok!


Gianluca Riefolo ha scritto:
Hai abbandonato cappello e sigaro ed hai dato vita ad un ritratto serio e sincero, bella gestione della luce unito al buio sapientemente disegnato sul tuo corpo e volto. Come mai studio? Il lo vedo un bel ritratto... Ciao



La mia prima Home, oggi la rifarei completamente diversa
ma l’emozione di quando la vidi premiata ancora
la ricordo e la percepisco con grande entusiasmo.
Questa immagine per me rappresentò veramente l’”Inizio”.
Link Foto su p4u


Francesco Ercolano ha scritto:
Ti confesso questa me l'ero persa. Un turbine di forme, colori e luci. Davvero splendida
I miei complimenti e preferita, Franco Smile


Antonio Mercadante ha scritto:
E' bellissima, azzecata la scelta del colore. Complimenti Ciao


batstef ha scritto:
Bellissima! Solo complimenti !!! Ok! Ok! Ok!


BIANCOENERO ha scritto:
Ti hanno già detto tutto e posso solamente quotare tutte le osservazioni o meglio tutti gli elogi fatti. Complimenti Wink


Clara Ravaglia ha scritto:
Anche questa è bellissima. Tinte poi affascinanti. Fa concorrenza alla tua home page di settimana! Ciao Clara Smile Wink


wizard ha scritto:
Geometrie, cromie tutto perfetto Ok! Ok! Ok!


mak70 ha scritto:
Una FOTO Strepitosa !!! che hai saputo restituire nei colori , geometrie, e impatto emozionale nel tuo modo molto personale (alla Cristian ) Bravo e me la metto tra le preferite !!!! Ok! Ciao


MrZippo87 ha scritto:
Spettacolo Cristian, bellissime anche le cromie! Non ho veramente nulla da dire se non farti i complimenti. Ciao Pietro.


rarifer ha scritto:
Continua la fortunata serie della "ragnatela"... molto accattivante anche questa con un rigore per le fughe agli angoli da far paura... Ok!


essedi ha scritto:
Assolutamente spettacolare questa e,se possibile,per me ancor più bella della già magnifica precedente!Colori,composizione,impatto visivo,tutto al TOP!!Complimenti grandissimi e preferita! Ok! Ciao


Icarl70 ha scritto:
Mi piace molto! Bellissime le geometrie ed il colore. A mio parere migliore dell'altra che hai già caricato


AarnMunro ha scritto:
Strepitosa! Forse avrei terminato la curva nell'angolo sup destro, ma mi piace anche così.
Ne metto poche in preferite...pazienza, si sentirà sola!





Ringraziamo Cristian per l'intervista che ci ha concesso. Attraverso i suoi scatti e i suoi commenti, il suo apporto al Forum e al portale photo4u.it abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare la persona e il fotografo. La sensibilità unita alla concretezza, l'essere diretti senza mai andare sopra le righe, moderando e facendo si che le persone possano vivere in un luogo, seppur virtuale, come il nostro, al meglio e secondo le proprie possibilità e caratteristiche, e' un valore che raramente si trova in una persona.

Il percorso fotografico di Cristian va in parallelo, ipse dixit, con il suo cammino qui su photo4u. La tecnica e lo studio sono in progress sia nella vita reale che virtuale dell'Autore, la gallery, in ordine cronologico e' un vero e proprio portfolio personale di Cristian che dagli inizi ad oggi, e in futuro, potrà sempre confrontarsi con i progressi, con i successi e i fallimenti, perche' no, del suo lavoro e progetto fotografico con il grande, per noi, onore, di avere questa piattaforma virtuale come casa e contenitore delle proprie foto che arricchiscono, senza dubbio, il grande bagaglio fotografico e culturale di ben 15 anni di storia fotografica sul web.









Nella pagina che segue abbiamo voluto tracciare un itinerario con Fasi e Gruppi, attraverso il quale leggere il cammino fotografico di Cristian qui su photo4u.it e, parallelamente, nella sua vita reale.

Le fasi che abbiamo individuato sono 3, la prima la Fase A, Inizio e scoperta.

L'inizio a livello temporale dell'avventura di Cristian qui su photo4u.it e anche nella vita di ogni giorno attraverso la passione che ci accomuna.

I primi scatti a Roma, con scorci della città eterna, i primi Ritratti, in famiglia e di strada, il primo model shoot con Ilaria, alcuni minimal e le prime foto di Architettura. Come si puo' notare, anche dai relativi commenti del tempo, la tecnica era da affinare, senza dubbio l'occhio fotografico già presente, ma la via da intraprendere, la via autoriale, lontana e piena di ostacoli, tempo, disponibilità e voglia da ricercare nel proprio spazio vitale.

La seconda fase, Fase V, Studio ed Evoluzione, denota l'approccio autoriale allo scatto, attraverso lo studio della tecnica, le infinite prove sul campo, passando attraverso foto non particolarmente accattivanti ed altre stupende e incredibilmente piene di Cristian, la strada e' tracciata, la via da seguire e' quella sognata, attraverso lo studio la composizione e lo scatto tecnico e' una naturale conseguenza.

Il gruppo della Vela di Calatrava a Roma, con Vetrine e Home Page qui sul ns. portale segnano un punto di arrivo e partenza ben visibile, palpabile a livello qualitativo, emozionanti a tratti le sue foto. Nel gruppo 9, cercando il proprio cammino fotografico, il riassunto dell'approccio personale a quanto sopra descritto, da ammirare alcune sue fotografie.

La fase C, ovvero Consapevolezza e tecnica, parla di ritratti e model shooting, artwork e eros e il proprio cammino introspettivo. Il percorso di crescita e' completato, andando di pari passo con quello di photo4u.it, la gallery di Cristian indica il percorso che a livello qualitativo e' senza dubbio cresciuto e aumentato, la consapevolezza e il nuovo sperimentare apre nuove porte, nuove possibilità, come punto fermo quello della personalità dell'autore che abbiamo imparato a conoscere e ad amare, una vera ricchezza per il nostro Forum.




by Teresa Zanetti\GiovanniQ\Redazione photo4u.it
Autore: GiovanniQ - Inviato: Dom 23 Dic, 2018 6:38 pm
Fase A - Inizio e scoperta


Gruppo 1 - Scorci di Roma



Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
Ponte Castel Sant'AngeloSotto i ponti di Lungotevere...Riflesso sul Tevere



Gruppo 2 - Primi Ritratti



Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
Ritratto nero...La mia principessaLa gioia non invecchia mai


Gruppo 3 - Primo Model Shoot



Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
IlariaIlaria 3Ilaria 3ILARIA

Cristian1975Cristian1975Cristian1975
ILARIAIlariaILARIA



Gruppo 4 - Minimal



Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
TendeGommaGreenPalloncino



Gruppo 5 - Architettura inizio



Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
VELE NEL MARE - Parrocchia Dio padre Misericordioso Tor tre Teste RomeDouble LSTSt



Fase B - Studio ed evoluzione



Gruppo 6 - Paesaggi


Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
Civita di BagnoregioPiazza del Popolo - Rome -TrasimenoCastel dell'Ovo Naples


Gruppo 7 - La Vela di Calatrava, Roma


Cristian1975Cristian1975
La Calatrava al tramonto - Roma -ST

Cristian1975Cristian1975Cristian1975
"\\\ ///"Geometrie a colori((((((


Gruppo 8 - Architettura e Paesaggio



Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
Santuario di Belmonte - Roma -Parrocchia San Cirillo - Tor Sapienza - RomaSTST

Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
Lago di VaranoLuci MontaneContest Colori e Nebbie dell' AutunnoST


Gruppo 9 - Cercando il proprio cammino fotografico


Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
Inside of meSTUs in their placeST

Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
RiomaggioreQuando i nostri Sogni...Santuario San Vittorino RomaST



Fase C - Consapevolezza e tecnica


Gruppo 11 - Ritratto e Model shoot


Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
IlariaIlaAngelicaIlaria

Cristian1975Cristian1975Cristian1975
La BestiaSTMariuccio

Cristian1975Cristian1975Cristian1975
Selfie colorLookMAUSAN



Gruppo 12 - ArtWork


Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
STSTSTST

Cristian1975Cristian1975Cristian1975
STNEVER HIDEST

Cristian1975Cristian1975Cristian1975
STImprobabile ... purtroppo...ST



Gruppo 13 - Eros


Cristian1975Cristian1975Cristian1975
ProvocationsPrincessTimid emotions

Cristian1975Cristian1975Cristian1975
IlariaIlariaIlary


Gruppo 15 - Io


Cristian1975Cristian1975Cristian1975
STSTAutoritratto

Cristian1975Cristian1975Cristian1975
STSTAutoritratto



Gruppo 17 - Gli ultimi riconoscimenti photo4u.it



Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
STSTSTST

Cristian1975Cristian1975Cristian1975Cristian1975
STValentinaSTST

Cristian1975Cristian1975Cristian1975
STSTThe water family
Autore: Klizio - Inviato: Dom 23 Dic, 2018 8:43 pm
Della tua avvincente storia su p4u e umana mi sono perso solo il primo anno. Il resto è stato un tumultuoso viaggio con salti di qualità foto dopo foto. Ora sai padroneggiare la post quasi quanto vuoi, ma la tua vera forza è l' umiltà unita alla testardagine. Ho gioito con te per i tuoi risultati, ho sofferto con te per i tuoi problemi, ora finalmente mi godo questa bella intervista con la quale, senza alcun tentennamento, dici quello che sei e che vuoi. Con sincera ammirazione e amicizia. Un Grande Fotografo dentro un Uomo Vero.
Autore: Cristian1975 - Inviato: Dom 23 Dic, 2018 8:48 pm
Non voglio aggiungere altro ma è doveroso seriamente ringraziare l'amica Tere per le bellissime domande e il mio amico Giovanni, l'anima , la radice di questo forum. Hai fatto un lavoro a dir poco allucinante andando a ricercare tutto il mio percorso dall'inizio. Il tuo ultimo messaggio sul cellulare: mai fatto un lavoro cosi minuzioso prima d'ora, beh, lo hai fatto per me e te ne sarò grato sempre. E bene si questo forum, tutti voi siete stati la mia scuola ed io non finirò mai di sentirmi in debito con voi. Grazie per tutto quello che mi avete regalato.
Cristian Ciao
Autore: Bruno1986 - Inviato: Lun 24 Dic, 2018 9:54 am
Un'intervista che assomiglia a un dipinto. Riesce a svelare dettagli, aspetti e momenti della tua storia che non conoscevo, ma che in qualche modo, parzialmente, venivano fuori ammirando le tue foto e leggendo i tuoi commenti sotto le proposte di altri utenti.
Il tuo percorso fotografico è l'esempio di cosa si possa raggiungere con la forza di volontà, il talento e la costanza.
Complimenti! Bravissimi anche Giovanni e Teresa.
Autore: littlefà - Inviato: Lun 24 Dic, 2018 1:09 pm
Wow Cri,che bella intervista..Un interessantissimo e coinvolgente viaggio nel tuo mondo,esplosivo, mai noioso,un po' folle e tanto sensibile. Così come sei bravo a raccontarti attraverso le tue immagini,altrettanto lo sei stato con le parole, facendoci conoscere il Cristian dietro le quinte, la mente,le emozioni, le idee, i sacrifici e il tanto tanto impegno che sta dietro il tuo straordinario percorso, uno dei più significativi qui dentro, un esempio, un incoraggiamento.
Felicissima che Giovanni e Teresa abbiano reso possibile ,con un impegno che merita applausi,a te di far conoscere un po' di più chi sei e a noi di poterlo scoprire ancora di più.Te l' ho sempre detto, ammiro il tuo entusiasmo e la tua tenacia, il tuo non arrenderti mai e affrontare tutto con il sorriso,sei una roccia, dal cuore tenero Smile una splendida persona prima ancora che un grande fotografo,una risorsa fondamentale per questi spazi con la tua fame di sapere e la tua disponibilità a condividerlo e ,ovviamente, un grande amico. Un abbraccio forte Amici
PS Giovanni e Teresa siete grandiosi
Autore: carcat - Inviato: Lun 24 Dic, 2018 2:59 pm
Eccolo il "John Wayne" di p4u (in riferimento ad una delle tue ultime proposte).
La dimostrazione vivente di come di si possa crescere fotograficamente in pochissimo tempo, impegnandosi a fondo ed approfondendo la tecnica.
La tua passione per la postproduzione costituisce un grande asset a tuo vantaggio...i risultati sono visibili a tutti!
bravo!
Autore: ant64 - Inviato: Lun 24 Dic, 2018 5:50 pm
Bella intervista, bravo Cristian, stai facendo un ottimo percorso di crescita fotografica. Antonio
Autore: ant64 - Inviato: Lun 24 Dic, 2018 5:51 pm
Bella intervista, bravo Cristian, stai facendo un ottimo percorso di crescita fotografica. Antonio
Autore: Arnaldo A - Inviato: Lun 24 Dic, 2018 6:10 pm
Bellissima intervista:
Ciao Cristian; Scusami se inizio cosi premetto che non sono un bravo commentatore..Mi viene in mente la 1° foto che o postato sul Forum esattamente il 24-Febb. E tu il 27 Febb. Mi commentasti cosi (accidenti quanti commenti mi sono perso su questa proposta)..
Da quel tuo commento mi rimase impresso…talmente tanto, che poi pian piano cominciai a seguirti ad ammirare quelle tue bellissime foto che riuscivi a fare, una bellezza invidiabile, nel buon senso..

Poi per un certo periodo non ti o più visto pubblicare le tue meravigliose foto… Mi chiesi ma come uno bravo come Cristian non è possibile non veder più le sue meravigliose opere..

Da circa un paio di mesi sei tornato e da li ai cominciato a commentare e darmi delle dritte che o messo nel mio bagaglio e te ne sono grato..

Leggendo la tua biografia mi rendo conto di quanti sacrifici e tempi per arrivare a quello che sei.. Capisco che ci vuole tanto sacrificio e soprattutto passione, amore e non smettere mai di arrendersi.. e tu queste doti le ai e le dimostri.. penso che un bel giorno sarai ricompensato da questi sacrifici..

Ti auguro con tutto il cuore di arrivare dove ti sei premesso, ed anche più in alto..
Adesso ti lascio facendoti gli auguri di un Buon Natale a te e famiglia. Ciao
Arnaldo.
Autore: marco.rilli - Inviato: Mar 25 Dic, 2018 11:49 pm
Complimenti !
Autore: Laki85 - Inviato: Mer 26 Dic, 2018 8:22 pm
Arrivo tardi a commentare, ma eccomi qua.
Che dire, Cristian? Il tuo percorso fotografico parla da solo: quando capacità, caparbietà, fantasia e soprattutto occhio si incontrano i risultati diventano lampanti.
Complimenti sinceri anche per l'impegno profuso a livello di community, sia come coordinatore staff che come commentatore: le tue osservazioni sono sempre puntuali e non ti risparmi mai, neanche nelle critiche costruttive quando necessario. E sempre mantenendo un certo aplomb...mica facile!
Con stima, Giacomo Ciao
Autore: batstef - Inviato: Gio 27 Dic, 2018 12:08 am
Gran bella intervista! Un percorso fotografico in continuo crescendo il tuo. Tecnica, fantasia e capacità di post produzione invidiabili. Complimenti sinceri!
Autore: Harma - Inviato: Gio 27 Dic, 2018 1:57 pm
La tua storia è incredibile...era destino che saresti entrato nel mondo della fotografia. Ciao
Autore: Gianluca Riefolo - Inviato: Ven 28 Dic, 2018 8:35 am
Sono ora rientrato dalle ferie e la prima cosa che ho fatto è leggere questa intervista. Che devo dirti Cris...tanto di cappello per questo percorso fotografico straordinario che hai fatto fin qui. Leggendo un po' alcune cose tue beh devo dire che mi sono anche io un po' rivisto , in fondo abbiamo alcune cose in comune. Io non posso che spronarti a fare sempre meglio anche se ormai critiche è sempre più difficile fartene Wink . Ti saluto con affetto e ti abbraccio forte.
Autore: Gianluca Riefolo - Inviato: Ven 28 Dic, 2018 8:38 am
Sono ora rientrato dalle ferie e la prima cosa che ho fatto è leggere questa intervista. Che devo dirti Cris...tanto di cappello per questo percorso fotografico straordinario che hai fatto fin qui. Leggendo un po' alcune cose tue beh devo dire che mi sono anche io un po' rivisto , in fondo abbiamo alcune cose in comune. Io non posso che spronarti a fare sempre meglio anche se ormai critiche è sempre più difficile fartene Wink . Ti saluto con affetto e ti abbraccio forte.
Autore: -Max- - Inviato: Ven 28 Dic, 2018 10:38 am
Una bella intervista in cui metti a nudo la tua anima con la stessa sensibilità con cui ti dedichi alla passione per la fotografia.
Tanti sacrifici e tante sofferenze che assieme hanno lastricato il percorso verso tante meritate soddisfazioni.
Bravo Crì.. il mio augurio è che questa strada ti porti sempre più alto e lontano.
Un sincero abbraccio
Autore: 1962 - Inviato: Ven 28 Dic, 2018 5:29 pm
Caro Cristian, un piacere leggerti e conoscerti maggiormente. Il tuo percorso è in continua ascesa ed i risultati conseguiti sono di rilievo.
Davvero molto bravo, i miei più sinceri complimenti
Claudio
Autore: essedi - Inviato: Dom 06 Gen, 2019 4:07 pm
Emozionante e bellissima la tua intervista.Alla stima si aggiunge la grande ammirazione per come hai affrontato il tuo percorso fotografico che nel giro di pochi anni ti ha portato a strepitosi risultati e per come hai tenuto la barra diritta quando la tempesta perfetta si è abbattuta sulla tua vita.Posso capirti Cristian,anche io sono stato investito dallo "Tsunami" che mi ha trascinato per anni sbattendomi contro tutto.Poi,come per te,mia moglie mi ha regalato una vecchia macchina a soffietto recuperata da un rigattiere.A quella mi sono aggrappato per "non morire",come te e Rossana,e la Fotografia mi ha salvato! Grande Cristian,sei un faro per tutti noi! Un abbraccio,Sergio. Smile

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