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Quando il brutto piace...
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Autore Messaggio
opisso
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 1:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tropico ha scritto:
Come sbagliata, si sono o no organizzati in una storica riunione dove con tanto di manifesto hanno espresso come secondo loro doveva essere la fotografia di paesaggio urbano?

Riunione??? Manifesto? Organizzati? Grat Grat
Non ne so niente, non credo proprio...
Credo che la nascita derivi da una storica mostra in cui una decina di fotografi vennero "accorpati". Ma l'esperto è Alessandro... (forse)


Comunque una volta chiuse le varie divagazioni (cioè mai Trattieniti ) ci sarebbe da rispondere ai questi di AleZan a fine pagina 9.
Lo dico per chi non ha ancora risposto...

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Ultima modifica effettuata da opisso il Ven 03 Mar, 2017 2:11 pm, modificato 1 volta in totale
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Ettore Perazzetta
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 2:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho scoperto or ora di essere un fotografatore "zen". Fotografo solo quando ne sento la necessità, e lo faccio a sensazione. Mi porto dietro la mia storia, la fotocamera, tanto mi basta. Vado e, quando il mio vissuto si incontra con quello del momento, riconoscendolo, scatto. Tutto il resto è altro. Smile
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Tropico
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 2:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:
Riunione??? Manifesto? Organizzati? Grat Grat
Non ne so niente, non credo proprio...
Credo che la nascita derivi da una storica mostra in cui una decina di fotografi vennero "accorpati". Ma l'esperto è Alessandro... (forse)


Comunque una volta chiuse le varie divagazioni (cioè mai Trattieniti ) ci sarebbe da rispondere ai questi di AleZan a fine pagina 9.
Lo dico per chi non ha ancora risposto...

Quale divagazione opy, il thread era partito proprio prendendo spunto da Shore e compagnia cantando per parlare del brutto che piace, sia inteso come soggetto brutto che come realizzazione. Sono dieci pagine che cerco di dire che si può fotografare il brutto come soggetto ma in maniera da fare una foto riuscita (non dico bella così usiamo un termine meno ambiguo) esattamente come il contrario. Fin qui ci sei? Ora che si sia organizzata una mostra è storia, nel 1975, che quegli accorpati non siano casuali mi sembra altrettanto ovvio visto che avevano in comune la visione di cui abbiamo parlato per post interi e che viene qui riassunta:
http://www.fotologie.it/Topo.html
quindi il manifesto c'è di fatto, non trovi? Riunione forse è l'unico termine non proprio esatto ma non cambia che i concetti fondamentali siano che non era una cosa casuale, come spiega bene il link che ho messo.
Poi.
opisso ha scritto:
Grat Grat Cioè una foto sovraesposta o sottoesposta è "sbagliata" a prescindere?
Ma soprattutto discutere della resa di foto pescate a caso su internet non ha nessun senso...
https://emiliageniale.files.wordpress.com/2014/08/luigi-ghirri-alpe-di-susi-bolzano-1979.jpg
http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2013/05/08_LuigiGhirri_Alpe-di-Siusi-1979.jpg

E dove avrei detto che una foto sovra o sottoesposta è sbagliata a prescindere? Surprised Ho detto quella sovraesposta di Ghirri per identificarla, non c'era giudizio. Si può fare tutto la questione è che non mi piace come lo fa Ghirri, proprio per niente.
Infine se non si può discutere di foto prese da internet allora è inutile commentare quelle sul forum che sono pure ridimensionate di brutto. Possono parlare solo quelli che hanno visto mostre a rotta di collo e posseggono costosissimi libri. Mi sembra un pò esagerato il concetto, visto che tra l'altro tu talvolta posti foto come quella delle scimmie per fare esempi... Very Happy Wink
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Mario Zacchi
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 2:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Penso anch' io che sia difficile prescindere dal nostro retroterra, sia culturale che antropologico, riguardo ciò che consideriamo bello o brutto. Bisogna inoltre tenere conto che, per quanto si possa essere da questo indipendenti e magari innovativi nel produrre immagini (o altro) qualcuno dovrà poi riconoscercela questa diversità, apprezzando i nostri prodotti. Ed egli è a sua volta influenzato dal medesimo retroterra. Quindi, bisogna proprio essere convinti di trovarsi sulla strada giusta, di essere messaggeri del nuovo, del diverso, dell' importante per muoversi davvero controcorrente, contro ogni eventuale (eventuale? ...) parere avverso. A questo proposito può essere interessante leggere la vita di van Gogh, pittore straordinario, non fotografo, ma genio del tutto incompreso fino alla morte (nel senso che ci è morto).

Il vituperato critico, quello che nelle notti di luna piena, durante il sabba con le streghe, tra spezie orientali, code di serpente, pinne di squalo e ossa di formiche, crea dal nulla, a tavolino, a suo piacimento, con l' aiuto della sua dialettica (e ben pagato, naturalmente) "l’ autore meritevole", forse è solo una persona che ha molto osservato e, non senza margine d’ errore, riesce a vedere se da qualche parte sta succedendo qualcosa di meritevole d’ attenzione, rendendone consapevole anche chi è più adeso ad una visione costantemente legata al consueto, dalla quale disintossicarsi è molto difficile e non senza conseguenze (vedi il van Gogh).

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Tropico
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Iscritto: 04 Dic 2014
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 3:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mario Zacchi ha scritto:
Penso anch' io che sia difficile prescindere dal nostro retroterra, sia culturale che antropologico, riguardo ciò che consideriamo bello o brutto. Bisogna inoltre tenere conto che, per quanto si possa essere da questo indipendenti e magari innovativi nel produrre immagini (o altro) qualcuno dovrà poi riconoscercela questa diversità, apprezzando i nostri prodotti. Ed egli è a sua volta influenzato dal medesimo retroterra. Quindi, bisogna proprio essere convinti di trovarsi sulla strada giusta, di essere messaggeri del nuovo, del diverso, dell' importante per muoversi davvero controcorrente, contro ogni eventuale (eventuale? ...) parere avverso. A questo proposito può essere interessante leggere la vita di van Gogh, pittore straordinario, non fotografo, ma genio del tutto incompreso fino alla morte (nel senso che ci è morto).

Il vituperato critico, quello che nelle notti di luna piena, durante il sabba con le streghe, tra spezie orientali, code di serpente, pinne di squalo e ossa di formiche, crea dal nulla, a tavolino, a suo piacimento, con l' aiuto della sua dialettica (e ben pagato, naturalmente) "l’ autore meritevole", forse è solo una persona che ha molto osservato e, non senza margine d’ errore, riesce a vedere se da qualche parte sta succedendo qualcosa di meritevole d’ attenzione, rendendone consapevole anche chi è più adeso ad una visione costantemente legata al consueto, dalla quale disintossicarsi è molto difficile e non senza conseguenze (vedi il van Gogh).

Concordo sulla prima parte, il retroterra è fondamentale e per retroterra si parte dalla famiglia per arrivare alla scuola, tradizioni, lavoro, condominio Very Happy ecc. La personalità, dice la psicologia, si forma nei primi cinque anni di vita, probabilmente dopo molti giochi sono fatti e comunque cambiar rotta per uno che ha padre galeotto e madre alcolizzata non è certo facile, per uno che ci riesce mille altri affondano nella melma da cui sono stati allevati.
Sul vituperato critico in teoria dovrebbe essere come dici tu ma poi nei fatti non è sempre così e non è solo questione di margine di errore che ovviamente può esserci come in tutti i campi, scienza compresa, ma proprio di prendere lucciole per lanterne sennò non si spiega come van Gogh l'abbiano ignorato in vita per restare al tuo ottimo esempio per finire agli innumerevoli artisti portati in palmo di mano vuoi per interessi vuoi per scarsa capacità di discernere o di approfondire, spesso i critici adottano degli schemi, li inventano pure ma per poi legarsi ad essi come unica chiave di lettura quando invece c'è tanto da scoprire, pare che Mozart, stando agli ultimi studi, abbia scopiazzato di qua e di là per dirne una e se così fosse cambierebbero secoli di critica e non solo nei suoi confronti vista l'importanza dell'artista.
Una cosa è certa, chi ha qualcosa da dire, magari dettata dalla follia come nel caso di van Gogh, prima o poi viene fuori, spesso i grandi artisti anticipano i tempi e pure i critici. Poi occorre entrare nel merito del messaggio ma questo più è universalmente reso bene più porta critici e pubblico ad apprezzarlo. Alla fine l'arte migliore è quella che piace al critico e alle masse perchè tocca tutte le corde....
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opisso
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 3:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tropico ha scritto:

quindi il manifesto c'è di fatto, non trovi? Riunione forse è l'unico termine non proprio esatto ma non cambia che i concetti fondamentali siano che non era una cosa casuale, come spiega bene il link che ho messo.

Sinceramente? Non ne ho idea. Probabilmente si conoscevano e forse si saranno pure influenzati a vicenda. Ma a naso mi sembra una cosa diversa di Ghirri & Co. che "pianificavano" dei progetti collettivi. E ancora più diversa delle riunioni che citavi Wink
Comunque teniamo come riferimento il tuo link e diciamo che ci siamo chiariti Smile


Tropico ha scritto:

Infine se non si può discutere di foto prese da internet allora è inutile commentare quelle sul forum che sono pure ridimensionate di brutto.

Il tuo esempio non è prettamente calzante. Qui l'autore è anche "responsabile" di postare la foto di e farla rendere nel migliore dei modi (nei limiti imposti).
Le foto di Ghirri sul web mica le ha postate lui stesso.
Ce ne saranno anche di "fedeli" ma non è detto che nei vari "travasi" non si sia modificato qualcosa...
Comunque ok, forse ho posto troppo l'accento sulla cosa (e forse avevo ancora in mente la non foto dii Shore che hai postato qualche pagina fa Very Happy).
Diciamo che in generale la resa di alcune foto prese da web possa non corrispondere alla stampa "originale" pensata dall'autore e per me ci siamo chiariti anche su questo punto Smile

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Mario Zacchi
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 9:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

van Gogh è, in effetti, un esempio a tutto tondo, anche riguardo chi dovrebbe vedere e non vede.

Direi che l' unico bello oggettivo, come esseri umani, è quello di matrice antropologica. La simmetria è, probabilmente, l' esempio più efficace in questo senso. Il resto, ammesso che non si possa sempre, in qualche modo, ricondurlo lì, risente delle influenze del tempo in cui ciascuno vive. Che il pantalone strappato sia bello e sia un must da pagare anche caro è un' invenzione odierna; in altri tempi era sinonimo di povertà.

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quelo
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Iscritto: 28 Mar 2016
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MessaggioInviato: Sab 04 Mar, 2017 12:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Dobbiamo decidere se applicare il teorema del brutto che piace,sempre o ogni tanto,(ed incontra il gradimento di qualche soggetto estraneo,che puo' essere il pubblico o la critica), oppure soltanto a singhiozzo, come avveniene spesso per strumentalizzare a proprio piacimento i concetti quando serve.Del brutto che piace,ne abbiamo la prova tutti i giorni,attraverso ciò che si decide di mostrare,perchè qualcuno ha pensato che possa suscitare, un certo interesse.Forse e dico forse, qualcuno si domanda perchè si è fatta quella scelta,quali strani meccanismi sono stati messi in atto.Allo stesso tempo c'è dell'altro che resta fuori,allora resta la speranza che qualcosa da salvare ci sia, in tutto ciò che non si è visto.L'uomo o la donna per loro natura assolutamente non tendono ad emulare i comportamenti altrui,non essendo esseri sociali,allo stesso tempo l'artista non tende ad isolarsi nella sua condizione.
Esiste anche la fisiognomica eppure si persiste con i comportamenti social e le immagini caricate a profusione,tanto per piacere,ma forse dovremmo tornare alla scelta della foto.
La foto che si puo' scartare ed è una libertà che è consentita,almeno quella.Invece non si può dire bella,non si puo' dire brutto,non si puo' parlare di aspetto estetico,o aggettivare l'apparenza,senza andare a ledere qualche categoria.Se si andasse ad applicare il brutto che piace sulla scelta delle foto,allora quella decisione sarebbe in qualche modo rivedibile,perchè chi la bellezza non sa cosa sia (e ne ha fornito le prove), è complice,ha applicato soltanto il concetto di fotografia,nel riflettere la realtà.E' piu comodo applicare un piace perchè piace,per qualche strana ragione,ma quando c'è da confermare con i fatti il gradimento come qualcuno ha suggerito,forse tutto quello che sembrava piacere prima, potrebbe non essere poi altrettanto gradevole.Oppure ci sono delle pseudo idee,pseudo contenuti,riciclati o riproposti per l'ennesima volta,nei quali ritrovarsi,perchè riaffiora qualcosa di tanto in tanto,che possono superare altri critieri di scelta o gradimento.
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GioiaS
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Messaggi: 35

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 9:49 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mario Zacchi ha scritto:
van Gogh è, in effetti, un esempio a tutto tondo, anche riguardo chi dovrebbe vedere e non vede.

Direi che l' unico bello oggettivo, come esseri umani, è quello di matrice antropologica. La simmetria è, probabilmente, l' esempio più efficace in questo senso. Il resto, ammesso che non si possa sempre, in qualche modo, ricondurlo lì, risente delle influenze del tempo in cui ciascuno vive. Che il pantalone strappato sia bello e sia un must da pagare anche caro è un' invenzione odierna; in altri tempi era sinonimo di povertà.



giusto, l'arte è un esempio perfetto
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roger
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MessaggioInviato: Mar 18 Apr, 2017 6:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tropico ha scritto:
I Beatles, piacciano o meno, hanno rivoluzionato il mondo della musica pop, praticamente tutti i successivi sono partiti da loro salvo che pochissimi hanno scritto cose interessanti.
Tornando al discorso si può essere grotteschi, rompere le regole e anche le scatole quanto vuoi, non è questo il punto, ma COME si rompono le regole.
E come le rompono sti americani a me non piace, se non si era capito, Very Happy li trovo banali, scontati, non mi danno emozione. Ma magari è un mio limite, sempre pronto a mettermi in discussione, può darsi che un giorno avrò l'illuminazione che ora mi manca... Wink


Eggleston invece, che ti piaccia o meno, ha rivoluzionato quello della fotografia a colori. Perché tu scatti a colori e non in bianco e nero?
Se poi studiassi un pochino capiresti che nulla è lasciato al caso. Guardati i documentari su Eggleston (che qua sopra mi sembra il nuovo Terry Richardson, un altro che non verrà mai capito), guarda bene come lavora. Inoltre fa sempre un solo scatto che apparentemente sembra sciatto ma non lo è dato che è attentamente composto. Studia la sua palette cromatica, guarda le linee e il dinamismo che da a cose di una banalità impressionante. Oggetti che spuntano in campo, piedi tagliati, teste tagliate, pali in mezzo all'inquadratura. E' tutto voluto e attentamente studiato. La chiamano estetica snapshot. Sembra facile ma non lo è, prova tu stesso.
A me Salgado e McCurry non piacciono (penso di essere stato uno dei primi in rete a dirlo chiaramente: ora se non parli male di McCurry non sei nessuno), soprattutto il secondo che è molto costruito, ma non mi prendo la briga di liquidarli come fai tu.
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Tropico
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MessaggioInviato: Mar 18 Apr, 2017 11:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

roger ha scritto:
Eggleston invece, che ti piaccia o meno, ha rivoluzionato quello della fotografia a colori. Perché tu scatti a colori e non in bianco e nero?
Se poi studiassi un pochino capiresti che nulla è lasciato al caso. Guardati i documentari su Eggleston (che qua sopra mi sembra il nuovo Terry Richardson, un altro che non verrà mai capito), guarda bene come lavora. Inoltre fa sempre un solo scatto che apparentemente sembra sciatto ma non lo è dato che è attentamente composto. Studia la sua palette cromatica, guarda le linee e il dinamismo che da a cose di una banalità impressionante. Oggetti che spuntano in campo, piedi tagliati, teste tagliate, pali in mezzo all'inquadratura. E' tutto voluto e attentamente studiato. La chiamano estetica snapshot. Sembra facile ma non lo è, prova tu stesso.
A me Salgado e McCurry non piacciono (penso di essere stato uno dei primi in rete a dirlo chiaramente: ora se non parli male di McCurry non sei nessuno), soprattutto il secondo che è molto costruito, ma non mi prendo la briga di liquidarli come fai tu.

Se permetti ho il diritto di liquidare chiunque mi pare e piace. Ecco un altro che mi invita a studiare, tutti appartenenti allo stesso filone guarda caso che a questo punto definirei massimalista e un pò con la puzza sotto al naso. Tieniti Eggleston che io mi tengo gli altri due, a me va bene così... Wink
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Santiago81
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MessaggioInviato: Mer 19 Apr, 2017 3:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Posto che Eggleston è agli antipodi rispetto al mio gusto fotografico, un conto è legittimamente dire "non mi piace", un altro è dire "non significa niente".
Di più: posso anche dire che il motivo per cui un artista viene considerato importante è qualcosa che a me non interessa minimamente o che addirittura disapprovo. E questo senza necessariamente negarne l'importanza.
Può essere importante in senso assoluto ed avere un'importanza minima per me e il mio percorso. È comunque utile sapere che c'è e sapere il perché.

Detto questo, per quanto non ami Eggleston, non posso non riconoscergli il merito non indifferente di aver lasciato un'impronta significativa nell'immaginario visivo colletivo: quella cosa di cui magari quasi nessuno conosce il percorso preciso e tutto quel che c'è dietro ma che, in un modo o nell'altro, si è sedimentata da qualche parte nel cervello e, richiamata, ci cala in una particolare atmosfera e disposizione d'animo.

4259 William Eggleston, 1980
4261 La La Land (Linus Sandgren), 2017



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Tropico
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MessaggioInviato: Mer 19 Apr, 2017 6:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Santiago81 ha scritto:
Posto che Eggleston è agli antipodi rispetto al mio gusto fotografico, un conto è legittimamente dire "non mi piace", un altro è dire "non significa niente".
Di più: posso anche dire che il motivo per cui un artista viene considerato importante è qualcosa che a me non interessa minimamente o che addirittura disapprovo. E questo senza necessariamente negarne l'importanza.
Può essere importante in senso assoluto ed avere un'importanza minima per me e il mio percorso. È comunque utile sapere che c'è e sapere il perché.

Detto questo, per quanto non ami Eggleston, non posso non riconoscergli il merito non indifferente di aver lasciato un'impronta significativa nell'immaginario visivo colletivo: quella cosa di cui magari quasi nessuno conosce il percorso preciso e tutto quel che c'è dietro ma che, in un modo o nell'altro, si è sedimentata da qualche parte nel cervello e, richiamata, ci cala in una particolare atmosfera e disposizione d'animo.

Qualsiasi cosa ha significato, fosse anche il più negativo o banale. Il discorso poi si complica se a dare un certo significato sono svariati significanti. Il significato può variare al punto che si va al diametralmente opposto talvolta.
Quindi il significato in realtà è uno strumento del significante che è l'unica cosa che conta. Il significante Eggleston non mi piace, come non mi piace Shore e tutta quella roba collegata. Ho spiegato peraltro ampiamente i motivi se hai letto i post precedenti quindi non mi ripeto.
Mi risulta però un pò strano del tuo discorso fregartene dei motivi per cui un tizio viene reputato importante, aldilà dei gusti personali, ma nello stesso tempo ritenerlo importante. Se è importante insomma, ci saranno dei motivi, mica lo è per grazia divina, no?
Infine sai, agli esordi la critica gli fu totalmente contro ad Eggleston, oggi gli è favorevole sostanzialmente. Erano sbagliati i critici di allora? Se sì possiamo essere certi che i critici di domani non cambieranno a loro volta opinione? E quindi torniamo al punto del tutto relativo e soggettivo. Di conseguenza mi interessa fino ad un certo punto che venga data importanza a tizio, potrebbe essere una moda o semplicemente una fase dello studio/ricerca. Quelli che mi invitano a studiare (non è il primo ed è il motivo delle mie risposte dure) invece si fanno forza delle 4 cose imparate spesso sul web (tipico dei giorni nostri che non sarebbe nemmeno sbagliato salvo verificare sempre e approfondire) per sostenere le loro tesi senza avere il minimo dubbio, lo capisci dai toni e dall'uso spesso smodato di aggettivi tipo "oggettivo". Beati voi che avete la verità in tasca, io da quando sono nato so di non sapere... Wink
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opisso
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MessaggioInviato: Mer 19 Apr, 2017 8:07 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Beato te Tropico che guardando tre foto sul web riesci a liquidare come sopravvalutati autori che oggettivamente hanno fatto la storia della fotografia.
Cioè ok non ti piacciono e le tue ragioni le abbiamo capite ma almeno che hanno fatto la storia della fotografia a colori, lo riconosci?

Vorrei anche sapere per curiosità quali sono i fotografi che hai approfondito.
Cioè non tanto quelli che ti piacciono, anche se magari coincideranno, ma quelli di cui conosci lavori interi o comunque una porzione significativa del loro corpus fotografico tramite mostre, libri, esposizioni, antologie.

roger ha scritto:
Se poi studiassi un pochino capiresti che nulla è lasciato al caso. Guardati i documentari su Eggleston (che qua sopra mi sembra il nuovo Terry Richardson, un altro che non verrà mai capito)...

Questa non l'ho capita bene.
Semmai è Terry Richardson che potrebbe essere il nuovo Eggleston. Se non altro per mere questioni anagrafiche. Non è che facciano proprio lo stesso genere però Very Happy Anche se certo entrambi si possono definire poco convenzionali...

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MessaggioInviato: Mer 19 Apr, 2017 8:32 am    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:
Beato te Tropico che guardando tre foto sul web riesci a liquidare come sopravvalutati autori che oggettivamente hanno fatto la storia della fotografia.
Cioè ok non ti piacciono e le tue ragioni le abbiamo capite ma almeno che hanno fatto la storia della fotografia a colori, lo riconosci?

Vorrei anche sapere per curiosità quali sono i fotografi che hai approfondito.
Cioè non tanto quelli che ti piacciono, anche se magari coincideranno, ma quelli di cui conosci lavori interi o comunque una porzione significativa del loro corpus fotografico tramite mostre, libri, esposizioni, antologie.


Annamo bene, dopo l'esortazione a studiare mi si chiede pure l'esame di stato con tanto di tesi. LOL
Sai una cosa caro opy, potrei dirti che quando guardavo le mie prime foto dei grandi maestri tu ciucciavi il latte ma invece proprio per questo non voglio esporre, come alcuni fanno, i propri titoli. Preferisco discutere e nell'ambito delle discussioni tirare fuori quel poco che so, proprio perchè so di non sapere nonostante abbia letto e visto tanto. Quello che non so e mi viene detto con umiltà lo prendo come arricchimento, quello che mi viene passato come verità talebana lo rifiuto a priori se non altro per la forma. Spero di aver superato l'esame di maturità umana, quello di maturità fotografica lo lascio ad altri... Wink
P.S. più leggo, più vedo e più so di non sapere, pensa che roba! Si si
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opisso
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MessaggioInviato: Mer 19 Apr, 2017 8:46 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ok, ok, non volevo fare una gara stile lascia o raddoppia.
Era solo una curiosità per capire quali erano i tuoi "riferimenti".
Giusto per ravvivare un po' il topic Wink
Se ti sono sembrato supponente me ne scuso... Heineken?

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MessaggioInviato: Mer 19 Apr, 2017 8:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:
Ok, ok, non volevo fare una gara stile lascia o raddoppia.
Era solo una curiosità per capire quali erano i tuoi "riferimenti".
Giusto per ravvivare un po' il topic Wink
Se ti sono sembrato supponente me ne scuso... Heineken?

Tranquillo non sei tu il supponente... Very Happy Wink
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MessaggioInviato: Mer 19 Apr, 2017 8:56 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Tropico ha scritto:
Qualsiasi cosa ha significato, fosse anche il più negativo o banale. Il discorso poi si complica se a dare un certo significato sono svariati significanti. Il significato può variare al punto che si va al diametralmente opposto talvolta.
Quindi il significato in realtà è uno strumento del significante che è l'unica cosa che conta. Il significante Eggleston non mi piace, come non mi piace Shore e tutta quella roba collegata. Ho spiegato peraltro ampiamente i motivi se hai letto i post precedenti quindi non mi ripeto.
Mi risulta però un pò strano del tuo discorso fregartene dei motivi per cui un tizio viene reputato importante, aldilà dei gusti personali, ma nello stesso tempo ritenerlo importante. Se è importante insomma, ci saranno dei motivi, mica lo è per grazia divina, no?
Infine sai, agli esordi la critica gli fu totalmente contro ad Eggleston, oggi gli è favorevole sostanzialmente. Erano sbagliati i critici di allora? Se sì possiamo essere certi che i critici di domani non cambieranno a loro volta opinione? E quindi torniamo al punto del tutto relativo e soggettivo. Di conseguenza mi interessa fino ad un certo punto che venga data importanza a tizio, potrebbe essere una moda o semplicemente una fase dello studio/ricerca. Quelli che mi invitano a studiare (non è il primo ed è il motivo delle mie risposte dure) invece si fanno forza delle 4 cose imparate spesso sul web (tipico dei giorni nostri che non sarebbe nemmeno sbagliato salvo verificare sempre e approfondire) per sostenere le loro tesi senza avere il minimo dubbio, lo capisci dai toni e dall'uso spesso smodato di aggettivi tipo "oggettivo". Beati voi che avete la verità in tasca, io da quando sono nato so di non sapere... Wink


Io le cose le ho imparate studiando i libri di fotografia, non quelli di tecnica sia chiaro, ma quelli dove si vedono le foto dei fotografi e che spesso nessuno prende in considerazione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Se vado nella tua galleria ci sono soggetti "egglestoniani" ovunque, abbastanza semplice dato che fotografava/fotografa tutto. Ora non sto dicendo che tu affermi di fotografarli meglio di lui e nemmeno di avere la verità in tasca. Ma ti assicuro che guardare le cose che non ci piacciono è un ottimo esercizio, io lo faccio sempre.
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roger
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MessaggioInviato: Mer 19 Apr, 2017 9:00 am    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:
Beato te Tropico che guardando tre foto sul web riesci a liquidare come sopravvalutati autori che oggettivamente hanno fatto la storia della fotografia.
Cioè ok non ti piacciono e le tue ragioni le abbiamo capite ma almeno che hanno fatto la storia della fotografia a colori, lo riconosci?

Vorrei anche sapere per curiosità quali sono i fotografi che hai approfondito.
Cioè non tanto quelli che ti piacciono, anche se magari coincideranno, ma quelli di cui conosci lavori interi o comunque una porzione significativa del loro corpus fotografico tramite mostre, libri, esposizioni, antologie.

Questa non l'ho capita bene.
Semmai è Terry Richardson che potrebbe essere il nuovo Eggleston. Se non altro per mere questioni anagrafiche. Non è che facciano proprio lo stesso genere però Very Happy Anche se certo entrambi si possono definire poco convenzionali...


Ricordo post in cui se ne parlava malissimo. Il motivo? L'uso del flash. Il flash secondo me è la più grande invenzione fotografica, ma il fotoamatore lo snobba, specie se diretto, attaccato in macchina, senza filtri. Richardson è un altro, assieme ad Eggleston, le cui fotografie possono sembrare delle banalissime istantanee fatte a caso. Ma si tratta di pura estetica studiata nei dettagli. Basta guardare come lavora, Eggleston, per me è commovente e molto istruttivo e meglio di corsi base e avanzati in cui spiegano tecniche che si imparano in mezza giornata.
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Tropico
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MessaggioInviato: Mer 19 Apr, 2017 9:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

roger ha scritto:
Io le cose le ho imparate studiando i libri di fotografia, non quelli di tecnica sia chiaro, ma quelli dove si vedono le foto dei fotografi e che spesso nessuno prende in considerazione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Se vado nella tua galleria ci sono soggetti "egglestoniani" ovunque, abbastanza semplice dato che fotografava/fotografa tutto. Ora non sto dicendo che tu affermi di fotografarli meglio di lui e nemmeno di avere la verità in tasca. Ma ti assicuro che guardare le cose che non ci piacciono è un ottimo esercizio, io lo faccio sempre.

Ma guarda Roger che mica sto dicendo che studiare non va bene, semmai affermo che primo uno non se ne dovrebbe vantare di aver studiato e secondo non dovrebbe, magari con tono tra il paternalistico e il saccente, invitare altri a farlo in un forum, fossimo a scuola pure pure potrei capire.
Nemmeno peraltro sto dicendo che non bisogna fotografare cose quotidiane e ritenute banali e infatti hai detto bene che la mia galleria ne è piena. Però vedi la beata ignoranza, Eggleston l'ho scoperto casualmente proprio qualche mese fa qui sul forum quindi non mi può aver condizionato, almeno direttamente, poi certo mi dirai che siccome ha condizionato il mondo indirettamente pure me.
Il punto però non è nemmeno questo ma il COME questo Uovopietra riprende la quotidianità, quello non mi piace. Se hai letto il thread, magari prenditi una vacanza lunga, LOL ci sono tutte le spiegazioni con esempi sia miei che dei fautori di tali maestri, il thread è infatti dedicato a loro non tanto per il brutto che riprendono quanto, proprio, per come lo fanno, spero sia chiaro adesso... Wink
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