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Vietato fotografare!
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Autore Messaggio
clabert
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MessaggioInviato: Mar 19 Giu, 2012 9:35 am    Oggetto: Vietato fotografare! Rispondi con citazione

Ciao a tutti,
vorrei chiedere a chi ha più competenza di me in materia, è possibile proibire di fotografare dalle tribune in un palazzetto dello sport (luogo pubblico) aperto al pubblico (ingresso libero) durante una manifestazione sportiva dove i soggetti sono i figli dei fotografi stessi?

Grazie

Claudio Wink

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Pasi
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MessaggioInviato: Mar 19 Giu, 2012 9:38 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Sposto in "fotografia generale".

Occhio che "Aperto al pubblico" non significa "pubblico". Wink

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wildshark
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MessaggioInviato: Mar 19 Giu, 2012 11:06 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Il problema non è fare le foto... è usarle.
Poi, coi minorenni la cosa si complica ancor di più
Bye

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Nikonista con: D3oos con qualche zoom, qualche fisso e un paio di flash
Ho comprato qualcosa da "the", "marco.iatta" e andy68
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clabert
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Iscritto: 28 Apr 2005
Messaggi: 663
Località: Surfers Paradise Qld Australia

MessaggioInviato: Mar 19 Giu, 2012 11:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

wildshark ha scritto:
Il problema non è fare le foto... è usarle.
Poi, coi minorenni la cosa si complica ancor di più
Bye


Non è questo il punto!
Vorrei sapere se sono nel giusto se vado da una persona e gli proibisco di fare le foto a suo figlio?

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Pasi
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Iscritto: 15 Dic 2007
Messaggi: 11302
Località: Romagna

MessaggioInviato: Mar 19 Giu, 2012 1:07 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

clabert ha scritto:
Non è questo il punto!
Vorrei sapere se sono nel giusto se vado da una persona e gli proibisco di fare le foto a suo figlio?


"Dipende".
Se sei il proprietario del palazzetto, o l'organizzatore della manifestazione, puoi fare delle storie.

Questo perché il palazzetto non è un luogo pubblico, ma aperto al pubblico.
Come una chiesa: è certamente aperta a tutti, ma il parroco ha il diritto di chiederti di non fotografare.
Se provi a cercare sul forum qualcosa di simile era già uscito...

Ma com'è esattamente il caso? sii più preciso, perché spesso sono sottigliezze a far la differenza.

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clabert
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Località: Surfers Paradise Qld Australia

MessaggioInviato: Mar 19 Giu, 2012 1:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si, è vero, si tratta sempre di sottigliezze.
Il caso è questo:
Ieri si sono svolti i consueti esami di fine stagione per il passaggio di cintura della scuola di karate che frequentavo e che frequenta mio figlio di 10 anni.
Il maestro/amico ci ha invitati ad assistere e dicendo che se voleva poteva partecipare anche mio figlio, nonostante non avesse frequentato le lezioni negli ultimi mesi.
Per l'occasione l'esame si è svolto all'interno del palazzetto dello sport della zona, dalle 18,00 alle 19,30. Sempre nello stesso giorno, la sera, si sarebbe svolto anche il saggio di danza, in questo caso con il pubblico pagante, infatti alla fine dell'esame ci hanno "gentilmente" pregato di uscire per far posto ai paganti.
Il problema è saltato fuori da questa organizzatrice del saggio di danza, che come un pitbull impediva a tutti di scattare foto o riprendere con le videocamere, minacciava di buttare fuori tutti e fare l'esame (di karate) a porte chiuse. Forse perchè voleva fare la cresta sulle foto, (erano presenti due fotografi, di quelli che solitamente girano per le manifestazioni sportive, saggi ecc. ecc.) di un settore, karate, che non era di sua competenza.
Fermo restando che ho il massimo rispetto per quei due fotografi, dico che puoi impedirmi di accedere a bordo tatami (ci mancherebbe) ma non hai il diritto di vietarmi di scattare dalle tribune visto che tu (organizzatrice del saggio di danza) con il karate non c'entri un beneamato...
Agli esami precedenti si è sempre scattato quanto si è voluto senza nessun problema.
Magari mi sbaglio, dite voi!
Per la cronaca, io non avevo l'attrezzatura, è solo per puntiglio personale.

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etereo
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Iscritto: 26 Mar 2012
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MessaggioInviato: Mar 19 Giu, 2012 2:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ha titolo a imporre il divieto il proprietario o la società proprietaria dell'immobile.
Il divieto deve essere esposto chiaramente all'ingresso dell'edificio o area, tipo un centro commerciale all'aperto.
Ovviamente se una struttura è in affitto, l'organizzatore decide cosa è concesso o meno. Bisogna stabilire chi aveva acquisito il titolo.

Ribadisco che il divieto deve essere segnalato o comunicato.

In tutto questo io vedo sempre un'assurdità che non riesco facilmente a far passare. Un'assurdità per la quale cadrebbe tutta la tesi anticipatoria...
Prendiamo un classico, le foto in chiesa per una comunione.
Giustamente il parroco vieta ogni tipo di foto e concede ad un solo fotografo di farle per tutti. Bene. A volte il fotografo è quello della "parrocchia", dipende dal paese in cui si vive.
Quindi questo fotografo avrebbe il "diritto" di fotografare tutti i bambini.
Qui sorge il mio appunto. Ammettendo che io sia una testa di "C" e non voglio assolutamente che mio figlio compaia nelle foto di altri... cosa succede?
La funzione religiose è pubblica, io non posso fotografare, ma mio figlio può finire nelle foto di tutti quelli che si comprano una foto in cui appare...
In queste circostanze per fotografare un bambino ne compaiono altri, come la mettiamo? Io non ho ceduto i diritti di immagine di mio figlio al fotografo che vende la foto di un altro bambino con mio figlio riconoscibilissimo in secondo piano.

Un prete o un proprietario può vietare di fotografare, ma non può CEDERE i diritti di immagine di mio figlio.
Capite? Da un lato si usufruisce del diritto di vietare, dall'altro vengono ceduti dei diritti che non si ha.
In pratica un luogo aperto al pubblico usufruisce del diritto di imporre il divieto di fotografare da parte del proprietario o di chi ne ha titolo, dall'altro "costui/costoro" possono "cedere" i diritti di fotografare i presenti come se fossero in un luogo pubblico. Rolling Eyes
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rilufi
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Iscritto: 04 Ott 2006
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MessaggioInviato: Mer 20 Giu, 2012 10:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

...uuummmh, interessante... chi risponde? sono curioso...
avvocati, guiristi fatevi avanti !!!, abbiamo bisogno Smile Smile Smile
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d.kalle
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MessaggioInviato: Gio 21 Giu, 2012 3:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non dobbiamo farci intimorire, se agiamo come fotoamatori quali siamo e stiamo attenti a non pubblicare (o a farlo con cognizione di causa) nel 99% dei casi siamo dalla parte della ragione.
Giro da anni con questa fotocopia sempre in borsa e, per quanto non recentissima, spiega bene il diritto/dovere del fotografo, professionista o meno, fatelo anche voi...

_________________
davide
(so contare solo fino a 2,8)

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Ern Archè
moderatore


Iscritto: 19 Ott 2006
Messaggi: 4303
Località: Salerno

MessaggioInviato: Gio 21 Giu, 2012 6:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Interessante! Un grazie all'amico d.kalle.
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Ernesto

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clabert
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Iscritto: 28 Apr 2005
Messaggi: 663
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MessaggioInviato: Gio 21 Giu, 2012 6:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

d.kalle ha scritto:
Non dobbiamo farci intimorire, se agiamo come fotoamatori quali siamo e stiamo attenti a non pubblicare (o a farlo con cognizione di causa) nel 99% dei casi siamo dalla parte della ragione.
Giro da anni con questa fotocopia sempre in borsa e, per quanto non recentissima, spiega bene il diritto/dovere del fotografo, professionista o meno, fatelo anche voi...


Grazie per l'allegato, però non mi è chiaro questo passaggio:

* E’ possibile fotografare nei luoghi aperti al pubblico dietro consenso; luogo aperto al pubblico è un luogo chiuso - teatro, cinema - ove l’accesso, anche se subordinato ad apposito biglietto d’ingresso, è consentito ad un numero indeterminato di persone.

Il "dietro consenso" è riferito all'ingresso nel luogo oppure è riferito alla possibilità o meno di scattare foto? Perchè se fosse riferito al secondo caso, chiunque può dettare legge e noi non sappiamo se ha il titolo per dettarla.

Nello specifico caso che ho raccontato poco sopra, è stato lecito il comportamento della persona indicata visto che si trattava di un palazzetto dello sport comunale? Se solo il proprietario dello stabile può vietare di scattare foto allora dovrebbe essere stato il sindaco o chi per esso tramite un'ordinanza a disporre il divieto.
Smile

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MessaggioInviato: Gio 21 Giu, 2012 7:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

I bambini non tuoi NON LI FOTOGRAFARE. A prescindere dal codicillo. Il padre arriva, ti gonfia come una cornamusa e gli astanti applaudono, poi vai a chiamare i carabinieri e ti suggeriranno di lasciar perdere.... I bambini NON si fotografano, a meno che non te lo chiedano, possibilmente per scritto.
E ugualmente se non vuoi che tuo figlio appaia in foto altrui pianta RUMOROSAMENTE e pubblicamente la grana. E un tuo diritto.
Mi scusino gli avvocati, ma il mondo reale a volte va per i fatti suoi.
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clabert
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Iscritto: 28 Apr 2005
Messaggi: 663
Località: Surfers Paradise Qld Australia

MessaggioInviato: Gio 21 Giu, 2012 10:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Alberto Nencioni ha scritto:
I bambini non tuoi NON LI FOTOGRAFARE. A prescindere dal codicillo. Il padre arriva, ti gonfia come una cornamusa e gli astanti applaudono, poi vai a chiamare i carabinieri e ti suggeriranno di lasciar perdere.... I bambini NON si fotografano, a meno che non te lo chiedano, possibilmente per scritto.
E ugualmente se non vuoi che tuo figlio appaia in foto altrui pianta RUMOROSAMENTE e pubblicamente la grana. E un tuo diritto.
Mi scusino gli avvocati, ma il mondo reale a volte va per i fatti suoi.


Non è questo il punto, non era un problema di privacy, foto a bambini o altro, c'erano un gruppo di genitori che assistevano all'esame dei loro figli. Il tutto in un ambiente (partecipanti) conosciuto, tutti hanno sempre scattato le foto quando l'esame si svolgeva in palestra ed in più di 20 anni non c'è mai stato un problema.
La mia domamda era, questa persona di cui ho scritto sopra, aveva il diritto di proibire a tutti i genitori di fotografare i loro figli come si è sempre fatto?

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il signor mario
bannato


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MessaggioInviato: Gio 21 Giu, 2012 11:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sì ha il diritto di chiederti di non fotografare!
Palazzetto dello sport, affittato, o dato in uso non cambia, ad una società (o persona fisica) questa ha il diritto di non concedere il consenso alle riprese.
Fra l'altro, ma non mi apre sia questo il caso, ci sarebbe anche il discorso dei diritti d'autore, ad esempio per una coreografia.
Aggiungo che fra l'altro la cosa in caso di spettacoli è ancora più complessa, perché sono vari i soggetti che hanno titolo per decidere se puoi o non puoi fotografare, proprietario del teatro, organizzatore, agente degli artisti, artisti stessi.
Ti riporto un caso reale. Fotografo di scena di un festival, autorizzazione dell'organizzazione del festival ovviamente concessa, organizzazione concessa dal distributore della compagna ma autorizzazione negata dalla compagnia... risultato? Niente foto
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etereo
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MessaggioInviato: Ven 22 Giu, 2012 9:51 am    Oggetto: Rispondi con citazione

clabert ha scritto:

La mia domamda era, questa persona di cui ho scritto sopra, aveva il diritto di proibire a tutti i genitori di fotografare i loro figli come si è sempre fatto?

A questo punto ci devi aiutare tu in questa curiosità.
Dobbiamo capire se l'organizzatrice della danza aveva titolo per vietare di fotografare.
Per saperlo dovresti chiedere al maestro di tuo figlio se ha chiesto il permesso al comune (o alla proprietà) per le sue 2 ore di karate.

Se il palazzetto era impegnato per la danza e l'organizzatrice ha ceduto le 2 ore a voi, allora questa aveva titolo per imporre un divieto ma nessuna giustificazione per comportarsi in modo arrogante e presuntuoso.

Come si fa in situazioni analoghe, il divieto di fotografare è imposto all'ingresso dell'edificio o della sala. Come il divieto di fumare o altri divieti (prendere l'ascensore, attraversare una porta, etc).
Per quel che ne sappiamo il divieto imposto dall'organizzatrice a favore dei suoi 2 fotografi poteva essere il frutto di un accordo preso con il maestro di tuo figlio in cambio delle due ore.
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efke25
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MessaggioInviato: Ven 22 Giu, 2012 11:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

In genere dietro a questi divieti assoluti c'è l'esigenza malcelata di far lavorare indisturbato solo uno accreditato che poi venderà le foto a chi gliele chiede. In questi casi, per non stare a discutere, fotografo da dove sto seduto evitando di muovermi e di usare il flash e farmi notare enon mi hanno mai detto nulla. Volendo mettersi a discutere penso che la si spunterebbe, ma finora non mi è parso valesse la pena farlo. Se non disturbi il fotografo e questo capisce che non gli togli lavoro, va tutto bene
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il signor mario
bannato


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MessaggioInviato: Ven 22 Giu, 2012 1:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

efke25 ha scritto:
In genere dietro a questi divieti assoluti c'è l'esigenza malcelata di far lavorare indisturbato solo uno accreditato che poi venderà le foto a chi gliele chiede. In questi casi, per non stare a discutere, fotografo da dove sto seduto evitando di muovermi e di usare il flash e farmi notare enon mi hanno mai detto nulla. Volendo mettersi a discutere penso che la si spunterebbe, ma finora non mi è parso valesse la pena farlo. Se non disturbi il fotografo e questo capisce che non gli togli lavoro, va tutto bene


Ora come ora se non ci fosse il divieto di fotografare a questi eventi almeno il 70%dei genitori avrebbe la fotocamera con sé e quindi almeno il 70% dei bambini avrebbe le proprie foto, gli altri le dovrebbero comprare dal fotografo che, ovviamente potendo contare solo su una minima percentuale di bambini non avrebbe interesse a venire. Quindi? Per un certo numero di bambini niente foto o la speranza che il proprio figlio si finito nelle foto di altri.

Altro discorso hai presente un teatro in cui si fa danza (parlo di danza perché la società organizzatrice dell'evento fa danza) e nello specifico il saggio di danza? Circa 200 persone, se non ci fosse il divieto tra queste ce ne sarebbero più di cento con la fotocamera intente a cercare il posto migliore per fotografare, quasi tutti userebbero il flash... disturbando allievi e quella parte del pubblico che vorrebbe godersi lo spettacolo.
Certe regole esistono anche per un sistema di relazioni civili e non solo per mero interesse.
Mettendosi a discutere non la spunteresti, al limite lei ti sopporterebbe come una punizione divina dovuta a quando quella volta che faceva sesso col marito e pensava a Clooney, ma legalmente non spunteresti nulla. Lei in quanto conduttrice, anche se solo per una notte e probabilmente dietro pagamento, ha tutto il diritto di proibire di fotografare, non solo, in questo caso neanche serve il cartello di divieto basta la comunicazione verbale.
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etereo
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MessaggioInviato: Ven 22 Giu, 2012 2:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

il signor mario ha scritto:
Lei in quanto conduttrice, anche se solo per una notte e probabilmente dietro pagamento, ha tutto il diritto di proibire di fotografare, non solo, in questo caso neanche serve il cartello di divieto basta la comunicazione verbale.

Non è proprio così. Non è che un tizio qualunque ti si presenta davanti e ti può ordinare di non fotografare se non c'è scritto da alcuna parte. Cadiamo nel qualunquismo. Chi ha titolo deve fare le cose a modo, come del resto avviene nel 99% dei casi. Non può andare in giro a far abbassare la macchina o gridare che butta tutti fuori... potrebbe essere preso per pazzo e non si può fare un processo al momento per capire chi ha ragione mentre si svolge la situazione. Chi ha titolo deve fare le cose con criterio altrimenti può dirmi quello che vuole tanto per me può essere un "fuori di testa" e continuo a scattare.

E' come se tu facessi un picnic su di un prato che credi libero, in riva ad un lago, su una montagna. Ad un tratto arriva uno inferocito che ti dice di andartene perchè è suo... Normalmente viene esposto un divieto di "proprietà privata". Altrimenti che fai? Chiami i carabinieri, chiedi il documento di identità e la visura catastale? Smile E' ovvio che una volta appurata la faccenda il proprietario avrà ragione ma non è quello il modo di operare, di tutelarsi. Metti una recinzione, metti un cartello. Altrimenti chiunque fa come crede ritenendosi libero.

Potrei trovarmi anche in un luogo dove la proprietà ha tutto piacere che vengano scattate foto per pubblicità, per maggior notorietà, per mille motivi. Così come potrebbe essere permesso ai genitori di scattare foto nel palazzetto per parlarne bene. Per tornarci l'anno successivo, per consigliarlo a responsabili di altri circoli.

In generale non si può fare quello che si vuole a casa degli altri. Siamo ospiti e come tali ci dobbiamo comportare. Se il divieto viene espresso, dobbiamo attenerci. Purchè sia chiaramente espresso PRIMA.
Come avviene di consuetudine. Così come il parroco dice che i parenti non devono fare foto per non creare, giustamente, confusione. Lui desidera un fotografo ufficiale per tutti.
Così come avviene nelle università durante le tesi di laurea. C'è il fotografo col permesso del rettore e tutti gli altri se ne stanno seduti. Non solo per non creare confusione ma anche perchè il rettore potrebbe non volere che chiunque possa fotografare l'interno dell'edificio, i professori, i quadri, le scrivanie, etc.
Così come avviene nei teatri per spettacoli di ogni natura. I cartelli sono ben evidenti ed i motivi, oltre che di ordine, riguardano parti del teatro, sceneggiatura, costumi, etc. Il divieto potrebbe essere giustificato anche per "sicurezza".

Le motivazioni che stanno dietro al dievieto, a noi, non devono interessare più di tanto. Certo, se sono valide, ce ne facciamo una ragione.
A casa di altri, in luoghi aperti al pubblico, dobbiamo attenerci alle regole del padrone di casa purchè vengano "espresse" a modo e con il criterio del buon senso.
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il signor mario
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MessaggioInviato: Ven 22 Giu, 2012 2:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

All'ingresso della mia parrocchia non c'è il cartello vietato fotografare, e nei casi in cui non si può fotografare il parroco lo comunica verbalmente, che non vuol dire detto a bassa voce a ciascun fedele, molto spesso nei teatri non c'è il cartello vietato fotografare, è un luogo privato e so che lì non si fotografa così come non c'è sulla porta di casa mia Wink
Quel palazzetto dello sport è comunale ma per l'evento c'è che lo ha preso sotto la sua responsabilità e quindi di fatto è assimilabile ad un luogo privato, all'organizzazione basta una comunicazione verbale data con l'altoparlante, quindi a voce, all'inizio della manifestazione. Non entro ovviamente sui modi anche perché non avendo assistito alla scena non so né cosa si intenda con "come un pitbull" (potrebbero essere sia modi violenti e maleducati ma anche fermi e determinati nell'ambito dell'educazione).
In più questa su cui si disserta è una situazione decisamente ingarbugliata, un esame di karate ospite (?) non si sa se pagante o meno di un'associazione di danzaospite (?) non si sa se pagante o meno di una struttura comunale.

Ricordo anche che questo argomento è un po' come i cocomerari a Roma: col caldo (concomitanza con saggi ed esami vari) esce fuori, sempre! Wink
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etereo
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MessaggioInviato: Ven 22 Giu, 2012 3:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

il signor mario ha scritto:

Ricordo anche che questo argomento è un po' come i cocomerari a Roma: col caldo (concomitanza con saggi ed esami vari) esce fuori, sempre! Wink

Questa mi è nuova e non sono sicuro di averla capita Smile Non sono di Roma.
Io ho più che altro espresso il concetto di "PRIMA". Ovvero dirlo prima. Ho fatto l'esempio del prete, della laurea, del teatro. Diciamo che formalmente non è necessario il "cartello" fisico in tutte le situazioni. Quello che importa è la comunicazione preventiva. Verbale o "segnale". E' una questione di tutela e buon senso.

Ora dico quello che penso in pieno accordo con il dubbio del signor Mario. Questa situazione è poco chiara.
Avete presente cosa significa affittare un palazzetto? Bisogna fare una richiesta con le proprie generalità, tutte le informazioni possibili, lo scopo, la natura, gli spettatori. Devono essere informate di ciò le autorità territoriali di pubblica sicurezza. Gli orari devono essere precisi, quando si entra, quando si esce. E' una cosa seria, ci saranno parecchie persone ad assistere.
A fronte di ciò non è possibile "sub-appaltare" una manifestazione Smile
Quindi in conclusione, a mio avviso, l'organizzatrice del saggio di danza non aveva alcun titolo se non "abusivo".
Facendo le cose in regola il maestro di karate avrebbe affittato a suo nome e con pieno titolo.
Viceversa, l'eventuale cessione dell'organizzatrice di danza... non mi è chiara Wink Quindi niente titolo Smile
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