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ruuuz utente
Iscritto: 25 Set 2007 Messaggi: 479 Località: Pistoia
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Inviato: Mer 03 Nov, 2010 11:15 am Oggetto: |
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da produttore di macchine fotografiche a foro stenopeico, confermo quanto detto da "il signor mario".
Esiste anche un rapporto tra distanza focale e diametro del foro, ma quello che veramente fa la differenza sulla qualità dell'immagine è senza ombra di dubbio la qualità, e quindi la precisione del foro.
Ovviamente qua si entra nella sfera del gusto, ovvero io produco macchine con fori realizzati per elettrolisi, praticamente perfetti, che restituiscono immagini nitidissime, però, per uso personale, non sdegno per niente fori realizzati su materiali più disparati (anche il cartone) con il quale si riescono ad ottenere effetti assolutamente unici.
Stenopeico digitale? la caratteristica più evidente delle fotografie a foro stenopeico è la forte vignettatura che puoi ottenere in due modi:
1) avvicinando il foro al piano sensibile, e quindi diminuendo il diametro del foro (difficilissimo)
2) aumentando il formato
visto che l'opzione n°1 è molto più difficile da raggiungere a causa della conformazione delle macchine fotografiche digitali (a meno che non si utilizzi un dorso digitale da 10.000 euro), e che l'opzione n°2 non è praticabile con il digitale, risulta chiaro che i risultati migliori (dal punto di vista estetico) si ottengo gioco forza con le pellicole. Applicando il foro ad un sensore aps-c non ottieni la vignettatura tipica dello stenopeico e quindi il risultato è poco più che una foto più morbida e sfuocata, un po' poco viste le possibilità che ti offre questa meravigliosa tecnica. _________________ Macchine fotografiche a foro stenopeico http://www.stenopeiKa.com
Samuele |
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gparrac utente attivo
Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5824 Località: Genova
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Inviato: Sab 02 Feb, 2013 10:00 am Oggetto: |
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il signor mario ha scritto: | Mi verrebbe da pensare che nel momento stesso in cui si piazza una lente davanti al foro stenopeico si abbandona la fotografia stenopeica per passare a quella che fa uso di obiettivo con lenti. |
Anche perché un obiettivo è in pratica una lente ... ad esempio un 50 mm equivale a tutti gli effetti ad una lente da 20 diottrie, una lente da 5 diottrie (parlo di lenti positive ... per presbiti) può essere utilizzato come un tele 200 mm.
Ma un obiettivo così è affetto da tutti i difetti possibili ... improponibile nel caso del 50 mm però l'idea di provare a fotografare con una singola lente (opportunamente diaframmata) può essere interessante nel caso di focali abbastanza lunghe (diciamo da 100 mm - 10 diottrie) per il ritratto, si ottiene una piacevole morbidezza ai bordi con una zona più nitida al centro.
Un doppietto apocromatico (recuperato ad esempio da un vecchio binocolo ... spesso sono doppietti apocromatici le lenti più grandi) può essere già un passo avanti.
Sembra una normale lente ... in realtà sono due lenti incollate.
Se ben ricordo un antico lungo fuoco (*) per Leica altro non era che un doppietto molto curato ...
E poi ... dall'equivalenza fra obiettivo e lente deriva la possibilità di usare ad esempio un 50 mm montato davanti all'ottica (naturalmente invertito) come super lente addizionale.
Tutte cose da sperimentare ...
(*) Si tende oggi ad utilizzare la parola lungo fuoco come sinonimo di teleobiettivo ... E' un errore ... teleobiettivo è uno schema ottico, tanto che un grandangolare retrofocus si può correttamente indicare con il nome di teleobiettivo invertito. _________________ Ἀρχὴ μεγίστη τοῦ βίου τά γράμματα. |
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