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Folding a rullo - il medioformato tascabile

 
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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 17 Dic, 2009 4:43 pm    Oggetto: Folding a rullo - il medioformato tascabile Rispondi con citazione

Le folding sono forse l'icona più visibile della fotografia del passato, chiunque le vede non può che pensare a vecchie foto in bianco e nero, quelle su carta opaca con i bordi ondulati, le ricordate ?

E oggi, a cosa può servire una folding camera ?
A far bella mostra di se su uno scaffale ?
Anche, ma non solo, può ancora servire per fare fotografie, anzi ottime fotografie, il loro punto di forza è la compattezza, molte di esse sono tascabili e ci regalano il lusso di poter avere sempre a portata di mano una macchina di medioformato, anche 6x9.

In questo articolo prenderò in considerazione solo le folding a rullo, quelle che usano pellicole formato 120.
Sono esistite ed esistono tutt'ora delle folding di grande formato, ma queste fanno storia a parte, idem le folding "di stralusso" come la Linhof Teknica, anchessa a rullo ma di categoria professionale.

Cosa sono le Folding e da dove vengono.

Le folding sono macchine pieghevoli, l'obiettivo è montato su una sorta di ponte levatoio tenuto fermo da dei tiranti rigidi che danno la possibilità di poterlo fare rientrare nella macchina e chiuderlo all'interno usando il pote levatoio stesso. Un soffietto collega la macchina all'obiettivo.
Le folding a rullo erano macchine spesso economiche, le compatte di allora.
La loro epoca inizia con la nascita della pellicola in rulli e finisce quasi bruscamente a metà degli anni '50, quando nelle famiglie viene sotituita dalle più pratiche macchine formato 135.
Era appunto la macchina delle famiglie, di chi voleva fotografare i figli o le vacanze senza troppo impegno.
Professionisti e fotoamatori di allora invece si rivolgevano a macchie di diversa tipologia, le reflex biottiche ad esempio o le prime e costosissime macchine formato 135.
Se si da un occhiata a queste macchine si scopre che sono spesso di costruzione piuttosto semplice, alcune veramente spartane.
Nell'abbondante offerta si trovano anche modelli di gran pregio e raffinatezza, queste ultime oggi sono le più appetibili per chi desidera usarle.
I formati classici sono il 6x6 e il 6x9, ne esistono anche modelli 4,5x6 e alcune possono avere più di un fomato, alcune 6x9 possono scattare anche fotogrammi 6x6 o 4,5x6 tramite accessori.

Manuali nel vero senso del termine.

Oggi, si dice che una macchina è mauale solo perché non ha l'esposizione o la messa a fuoco automatica, ma quello che oggi è una reflex anche vintege definita manuale, per allora, cioè per gli anni ruggenti delle folding, era una macchina automatica.
Spesso su una folding l'otturatore va ricaricato indipendentemente dall'avanzamento della pellicola,
di grazia che su alcuni modelli c'è un blocco che impedisce lo scatto se la pellicola non è stata avanzata.
Spesso non c'è contafotogrammi, questo è affidato ad una finestrella rossa sul dorso che lascia intravedere il numero di fotogramma scritto sul retro della carta della pellicola. Se non si è distratti, questo metodo di avanzare la pellicola è infallibile, la spaziatura tra fotogrammi sarà
perfetta, ma attenti a non superare il numero del fotogramma successivo.
La messa a fuoco sui modelli più semplici è a stima, quelli un po più soffisticati hanno un telemetro non accopiato, quelle soffisticate e di alta gamma un telemetro accoppiato.
L'esposimetro, sempre al selenio, è un lusso riservato a pochissimi modelli (e tutto sommato oggi inutile).

Sono macchina delicate.

Se le coeve biottiche spesso arrivano al giorno d'oggi in condizioni smagliati, lo stesso non si può dire delle folding.
Per loro costituzione sono apparecchi delicati, nonostante la relativa semplicità.
Il punto debole è il soffietto e il meccanismo di estrazione dell'obiettivo che ha anche il compito di tenerlo in posizione durante l'uso.
Il soffietto, sepce nei modelli più economici, è facile che sia bucato o strappato e questo rende la macchina inutilizzabile. Per fortuna, se si tratta solo di buchi o piccoli strappi, il difetto e facilmente riparabile.
Per scoprire dove sono i buchi basta mettersi in un ambiente completamente buio armari di una torcia elettrica, si apre il dorso, si estrae il soffietto e si punta la torcia all'interno verso le pareti del soffietto, se c'è un buco lo si vedrà facilmente.
Per ripararlo basta usare del nastro adesivo nero, simile a quello isolante usato dagli elettricisti.
Se l'apparecchio lo merita non è difficile costruire un soffietto ex novo.
Più problematico il disallineamento dell'obiettivo o un guasto al sistema di estrazione, questo tipo di guasto richiede spesso l'intervento di un riparatore.
Poi, il solito problema di tutte le fotocamere meccaniche con parecchi anni sulle spalle, la precisione dell'otturatore, è sempre meglio farlo revisionare., soprattutto per quello che riguarda i tempi lenti.
Se ne sono dotate, un altra fonte di problemi è il telemetro, purtroppo, a parte rare eccezioni, si tratta di un telemetro semplice, nulla a che vedere con quello soffisticato delle Leica M o a vite, facile da ritarare, ma facile che si stari.
Fare attenzione anche all'obiettivo e alle sue condizioni, gli obiettivi di allora avevano la tendenza ad appannarsi o una pulizia fatta in modo improprio potrebbe avere rigato in malomodo la lente frontale. Questi purtroppo sono danni irreparabili.

Mirino e telemetro.

Vi lamentate che la votra reflex digitale a formato ridotto ha un mirino che sembra il buco della serratura ?
Be, siete già molto vizziati, i mirini delle folding sono a volte quanto di più spartano si possa pensare, il successo delle coeve biottiche fu dovuto anche a questo.
I modelli più vecchi, di solito delle 6x9, hanno un piccolo prismino che proietta l'immagine su una minuscola superficie smerigliata, il tutto senza alcuna protezione tipo pozzetto, inquadrare con questo sistema richiede molta immaginazione.
Altre hanno un semplice mirino a traguardo, due cornicette metalliche senza alcun elemeto ottico in mezzo, questo tipo di mirino va già meglio anche se richiede anchesso un po di immaginazione.
Esiste poi il mirino di tipo Albada, simile a quello a traguardo ma con una lente spesso dotata di una cornicetta di delimitazione del campo inquadrato.
I modelli più avanzati hanno un vero mirino galileiano, ma non pensate sia qualcosa di paragonabile a quello di una Leica M, piuttosto e purtroppo assomiglia molto a quello di una Leica a vite.
Il telemtero, quando c'è, è anchesso piuttosto semplice.
Fatta eccezione per quello a cunei rotanti presente sulle Zeiss Super Ikonta, può essere accoppiato o non accoppiato all'obiettivo.
Se è accoppiato funziona come quello di una comune macchina a telemetro, se non accopiato bisogna agire su una rotella indipendente, leggere il valore della distanza e riportarlo sull'obiettivo.
Un trucco con quelli non accoppiati, utile per i ritratti, è quello di stimare la distanza, impostare il valore stimato sia sul comando del telemetro che sulla ghiera dell'obiettivo e muovere la macchina avanti e indietro per far collimare le due immagini del telemetro, pratico ed efficiente.

L'obiettivo.

Come ho scritto all'inizio, le folding rappresentavano le macchine economiche di un tempo e anche la dotazione ottica era quella economica. Inutile cercare folding dotate di Planar o di Sonnar, non furono mai costruite, il massimo che si possa pretendere è un 4 lenti simil-Tessar, tutti i produttori di allora ne fornivano una versione equipaggiata con questo tipo di obiettivo. I nomi variavano a seconda dei produttori, Tessar (ovviamente) per le Zeiss, Solinar per le Agfa, Skopar per le Voigtlander.
Solo gli esemplari postbellici hanno un minimo di trattamento antiriflessi.
Più facile imbattersi in obiettivi a 3 lenti tipo Triotar, obiettivi comunque dignitosi che grazie al formato del negativo restituiscono ottimi risultati. Questi obiettivi sono i vari Agnotar, Anastigmat, Novar ecc.
Fa eccezione la Voitglander Bessa II, la cui versione più lussuosa era equipaggiata con un prezoso Apo-Lanthar 105f3.5, ma siete disposti a spendere più di 1.000€ per una folding ?

L'otturatore.

Spesso non arriva al 500° di secondo, di solito si ferma ad 1/300 o a volte a 1/250, a volte non ha i tempi lenti, questo nei modelli più semplici.
In quelle molto vecchie non c'è nemmeno la possibilità di montare un flash, ma quando questa possibilità c'è è sincronizzabile su tutti i tempi.
Di solito, quelle con otturatore con tempi da 1 a 1/500 + B sono anche quelle dotate degli obiettivi migliori.
Facile che l'otturatore abbia bisogno di essere revisionato, se la macchina non è stata usata da decenni senzaltro si è impigrito. Qualunque riparatore degno di questo nome è in grado di rimetterlo in ordine.

L'uso

Usare una folding è relativamente facile, purché si sappia bene quello che si sta facendo.
Come scritto prima, sono spesso tutte manuali nel vero senso della parola, una biottica in confronto va considerata una veloce macchina automatica.
Il campo di impiego migliore, almeno per quello che ho potuto provare, è quello di riprendere immagini di sogetti statici, soggetti che se ne stanno li buoni e fermi in attesa che noi regoliamo la macchina, inquadriamo e scattiamo, lavorare in fretta con una folding perta a possibili errori clamorosi come dimenticarsi di riarmare l'otturatore o avanzare la pellicola oltre il fotogramma successivo.
A meno che non possediate un modello soffisticato, il loro campo di utilizzo è più limitato ripetto a quello di una biottica e men che meno di una SLR.
E' consigliato usarle con il diaframma su f11 per ovviare ad una messa a fuoco non sempre precisa e per sfruttare al massimo la qualità dell'obiettivo di classe medioeconomica che di solito a questo diaframma da il meglio.
Sempre l'obiettivo, in quasi tutti i modelli, mette a fuoco muovendo la sola lente frontale e non tutto l'obiettivo, questo fa si che la qualità sotto i 3 metri decada visibilmente.
E' quindi una tipologia di macchina ottima per i panorami, mi immagino un fotografo di montagna che non vuole rinunciare a scattare su pellicole medioformato ma non vuole nenache portarsi troppo peso dietro, in questo caso una bella folding è perfetta.
Anche i primi pionieri dell'Himalaya fotografavano con delle folding a rullo che si portavano in tasca.

Concludendo.

La folding a rullo, qualunqe essa sia, è una macchina che può ancora garatinrvi divertimento e soddisfazione, oltre al piacere di possedere un oggetto dal sapore molto antico.
La resa dell'obiettivo può farvi riscoprire un tipo di immagine imperfetta ma fascinosa, quelle dotate di obiettivi 4 lenti associate a pelicole moderne invece possono restituire foto di una qualità insospettabile, anche per i parametri di oggi.

Ho volutamente tralasciato un elenco di macchine con relative caratteristiche e quotazoni, vorrei che questo fosse argomento dello sviluppo di questo 3D dove chi possiede una folding scriva le sue impressioni d'uso (una piccola o grande recensione) e chi vuole può postare domande sull'argomento.
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Dr.Faustus
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Iscritto: 07 Apr 2007
Messaggi: 55

MessaggioInviato: Ven 18 Dic, 2009 10:54 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao a tutti io possiedo una voightlander bessa, che nonostante l'età funziona e rende molto bene. Ha un contrasto più morbido della meopta flexaret che uso di solito (e che per questo preferisco) ma fa delle foto molto gradevoli, soprattuto a livello di paesaggio. Sulla mascherina bisogna tener conto che agli angoli viene impresso spesso il margine del soffietto. In generale penso che sia un'ottima macchina di eccellente fattura come del resto un pò tutte le voight (possiedo anche una vito b). solo lo sportellino del caricatore forse poteva essere fatto un pelo meglio.
versatile, più compatta delle 6x6 a pozzetto ma con evideni limitazioni per la messa a fuoco (bisogna farci l'occhio). Poi sviluppare un negativo 6x9 è uno spettacolo raga Very Happy

_________________

Oderim, dum Metuant
Meopta Flexaret VI;Voightlander Bessa I;Nikon F-801;Voightlander Vito B; Ricoh R10
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G-T
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Iscritto: 12 Gen 2007
Messaggi: 1030

MessaggioInviato: Ven 18 Dic, 2009 5:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Anzitutto complimenti a Tomash per l'iniziativa e la guida.
Possiedo una Nettar 515 quasi immacolata che vorrei usare spesso, ma che è ferma da qualche tempo perché l'otturatore Klio è andato (la molla di ritorno della leva di carica si è spezzata). Ad ogni modo proprio in questi giorni sono riuscito a beccare sulla baia per un prezzo ridicolo una Ikonta 521 con otturatore Compur-Rapid e lenti Carl Zeiss Jena Mandrillo perciò sono pronto al trapianto.

... si può fareeee! ( http://www.youtube.com/watch?v=rdkecMOT1ko )
Very Happy
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diego campanelli
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Iscritto: 15 Apr 2009
Messaggi: 4706

MessaggioInviato: Sab 26 Dic, 2009 7:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho letto con molto piacere il tuo articolo, da qualche mese ho abbandonato quasi definitivamente la fotografia digitale, e oltre ad usare una "moderna" Nikon F, mi diletto parecchio con una Zeiss Ikon Ikonta del '35 circa.
Dopo qualche iniziale insuccesso legato alla difficoltà di inquadrare senza nessun ausilio ottico finalmente mi sto levando qualche soddisfazione.
Buona parte degli scatti presenti nella mia galleria personale sono stati fatti con il 6x9 e al di là della resa a monitor delle scansioni, sono le stampe e gli ingrandimenti a rendermi particolarmente felice.
La macchina è tuttosommato in buono stato e con un esposimetro si possono ancora fare dei bei lavori.
Quello che più mi ha affascinato di questa macchina è l'approccio,profondamente diverso rispetto alla fotografia digitale....
Trovo sia un ottima palestra per imparare ad osservare con più attenzione i soggetti da riprendere, la luce e l'utilizzo di tempi e diaframmi.
Bisogna fare uno sforzo di previsualizzazione dello scatto imponente e questo credo aiuti parecchio dal punto di vista compositivo.
E' quasi indispensabile l'uso del cavalletto e quindi bisogna scordarsi scatti al volo....

Concludendo ritengo che utilizzare queste macchine,anche per il neofita, sia un ottimo sistema per costruire delle solide basi di tecnica fotografica, dedicando così più tempo a ragionare sulla scena e un po' meno davanti al pc o al monitor della fotocamera.


ciao e complimenti per il tuo articolo


Ultima modifica effettuata da diego campanelli il Lun 28 Dic, 2009 7:28 pm, modificato 1 volta in totale
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diego campanelli
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Iscritto: 15 Apr 2009
Messaggi: 4706

MessaggioInviato: Lun 28 Dic, 2009 7:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

errore
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marcoz71
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Iscritto: 02 Set 2006
Messaggi: 7647
Località: la piccola Confoederatio Helvetica

MessaggioInviato: Dom 31 Gen, 2010 10:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

bell'articolo Tomash...

ho una Agfa Jsolette del '37, Apotar f/4.5... trovo molto interessante tutta la manualità nei settaggi durante la preparazione dello scatto, a parte la messa a fuoco che risulta un po' difficoltosa... ho smontato la lente per pulirla e una volta rimontata ho perso i riferimenti per la messa a fuoco, ma prima o poi la risistemerò...
a tal proposito segnalo questa pagina: http://www.davidrichert.com/AGFA%20rebuild/agfa.htm

nel frattempo l'ho trasformata in stenopeica, con scarsi risultati...

Smile

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MarcoCanon EOS 6D+40D+350D+3 e un po' di vetri
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robertosam
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Iscritto: 03 Mar 2010
Messaggi: 3

MessaggioInviato: Mer 03 Mar, 2010 5:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

buongiorno a tutti,
anch'io, come diegoloso, ho una zeiss ikon del'35 o giù di lì, però la mia è 6x6.
E' una macchina che uso con una certa regolarità, fonte di grandissime soddisfazioni.. forse perchè l'ho comperata per scherzo (e per 4 soldi) senza aspettarmi molto dal mio -incauto- acquisto Smile
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efke25
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Iscritto: 31 Ago 2007
Messaggi: 5121
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MessaggioInviato: Mer 03 Mar, 2010 7:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

uso ogni tanto una moskva 2. Scarsetta anzichennò, ma gradevole. Se avessi una Tessar super ikonta sarei più contento (ma non ce l'ho)
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my blog is http://unattimopersempre.blogspot.com
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stifelius
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Iscritto: 29 Set 2008
Messaggi: 68

MessaggioInviato: Ven 05 Mar, 2010 8:41 am    Oggetto: Rispondi con citazione

A tutti, salute.

Qualche anno fa, per celia verso un amico che magnificava la sua nuova Holga, ho acquistato una Nettar con tanto di Novar 4,5 e quattro tempi: B, 1/25, 1/75 ed 1/200. Un lusso, anche alla luce del fatto che le immagini ottenute, sono molto buone. Recentemente, dopo una revisione, ho iniziato ad usarla con la regola del 16 e, tutto sommato si può fare. In effetti, il lato migliore della faccenda è proprio il divertimento intrinseco al suo uso: niente messa a fuoco (si stima), niente esposimetro (si stima), niente ... LOL

Grazie Tomash per l'iniziativa.

Buona luce.


stifelius
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alexdz
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Iscritto: 20 Lug 2004
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Località: Vicenza

MessaggioInviato: Mar 26 Apr, 2011 8:37 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Bello questo thread e complimenti a Tomash per il post iniziale.

Diversi mesi fa acquistai su ebay a pochi euro una bella Zeiss Ikon Ikonta 520/16 con lente Novar Anastigmat 75/3.5, incuriosito dalle folding ma anche affascinato dagli ottimi scatti che si trovano in rete prodotti da queste macchine medio formato. Voleva anche essere un primo timido approccio al MF.

L'altra settimana mi sono deciso e ho scattato il primo rullo di portra 160nc; scatti di prova senza particolari pretese ma che mi hanno soddisfatto e divertito. Poteva sembrare strano non potersi avvalere di alcun automatismo, di stimare fuoco ed esposizione, di crearsi un modus operandi per non incorrere in una doppia esposizione (che comunque si è verificata...), ma è stato un piacevole ed istruttivo viaggio all'indietro nel tempo.

Qui alcuni scatti.

_________________
Canon EOS5 - Canon EOS300 - Canon 50mm 1.8 mk I - Zoom Sigma 70-300 4:5.6 Apo Macro Super / Zoom Sigma 28-70 2.8 EX Asph. / Canon Powershot A75 / Scanner Epson 3170
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robertor
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MessaggioInviato: Mer 04 Mgg, 2011 12:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

grande 3D. grazie Ok!
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Yashica MG-1; Yashica Electro 35 GSN(set completo); Zorki 4K Industar 61; Zorki 4; Zorki S Industar 22; Olympus Trip 35; Werra 2a; Flexaret Automat; FED 2; FED 3; Beier Precisa; Zenit 3M; TopCon Unirex; Leningrad 4 light meter; Hanimex Sekonic light meter; Meopta Opemus 5; Meopta Opemus 6x6.
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Ferod
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Iscritto: 13 Lug 2009
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MessaggioInviato: Ven 15 Lug, 2011 8:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mi è arrivata la Fujica GS645 pro, un capolavoro e la metto nella tasca di dietro ai pantaloni.
A differenza delle vecchie folding questa è di un livello superiore, non è più come un tempo, la macchina economica, anzi.
Ha un obiettivo di alta qualità, un mirino luminoso e contrastato, tempi di scatto fino a 1/500 ed anche un esposimetro interno.

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Oggi l'aria profuma, un profumo forte, che avevo quasi dimenticato, oggi l'Italia profuma di giustizia.
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Tomash
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Iscritto: 21 Giu 2005
Messaggi: 11774
Località: Bologna

MessaggioInviato: Sab 16 Lug, 2011 2:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ferod ha scritto:
mi è arrivata la Fujica GS645 pro, un capolavoro e la metto nella tasca di dietro ai pantaloni.
A differenza delle vecchie folding questa è di un livello superiore, non è più come un tempo, la macchina economica, anzi.
Ha un obiettivo di alta qualità, un mirino luminoso e contrastato, tempi di scatto fino a 1/500 ed anche un esposimetro interno.


Per non parlare della Fuji 667 !
E' un peccato che i produttori non si siano cimentati di più in questo genere di macchine.
Le folding moderne sarebbero un ottimo modo per portare a passeggio il medioformato.
Nelle poche esistenti si potrebbe annoverare anche la Plaubel Makina 67, anche se con un architettura leggermente diversa dalle folding classiche.
Forse non è un caso che le quotazioni di queste macchine sono mediamente elevate.
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o t t o
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Iscritto: 06 Mar 2009
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MessaggioInviato: Sab 16 Lug, 2011 2:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

identica alla Fuji 667 esiste anche la Voigtlander BessaIII con l' HELIAR 3,5/80mm e la BessaIIIW con il COLOR SKOPAR 4,5/55mm

otto.
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ggc
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Messaggi: 518

MessaggioInviato: Ven 11 Nov, 2011 10:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Complimenti per l'articolo.

Di recente ho sviluppato un rullo fatto con una Ferrania Falco S 6x9, il vero peccato è non avere un ingranditore per questo formato, la maggiore "difficoltà" è l'imprecisione dell'inquadratura (doppia cornice e nient'altro).

I negativi sono all'apparenza buoni (buona risolvenza contrasto basso) nel circolo del 6x6, oltre perdono un po'.

Ho anche una Billy Clack Agfa 6x4.5 che prima o poi proverò (ma è ancora più "spartana").
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