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Sfruttare la PDC - ESPEDIENTI DI BASE
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Autore Messaggio
noid
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Iscritto: 09 Apr 2005
Messaggi: 201
Località: pescara - milano

MessaggioInviato: Sab 29 Lug, 2006 6:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

sarebbe interessante una versione symbian compatibile Very Happy
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danygor
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Iscritto: 15 Lug 2007
Messaggi: 404
Località: Roma

MessaggioInviato: Mar 05 Feb, 2008 12:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Aggiungo un contributo non presente nel thread ma che ha risposto ad una mia importante domanda:

Citazione:
Si usa dire che obiettivi con lunghezza focale maggiore (come i teleobiettivi) hanno una PdC minore, e viceversa. In effetti, questa affermazione richiede una precisazione, in quanto il rapporto fra PdC e focale consegue più dall'uso tipico che si fa delle focali di diversa lunghezza (focali lunghe per riprendere oggetti distanti, corte per soggetti vicini) che non da proprietà fisiche delle lenti. Questo concetto può essere chiarito con un esempio. Si consideri un fotografo che usa una focale a 400mm per riprendere un uccello a 10m di distanza. Con un'apertura di diaframma di f/2.8, la PdC risulta essere di 10cm. Se lo stesso fotografo cambiasse obiettivo passando a un 50mm, la PdC passerebbe a 7.62m, "confermando" la menzionata affermazione sul rapporto fra PdC e lunghezza focale. Tuttavia, se il fotografo volesse ricomporre l'immagine in modo che l'uccello occupi lo stesso spazio di prima nel fotogramma, dovrebbe avvicinarsi al soggetto fino a una distanza di 1.25m. A questo punto, la PdC tornerebbe a essere esattamente come prima, ovvero 10cm.

Tratto da WikipediA

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Jean75
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Iscritto: 25 Feb 2008
Messaggi: 16

MessaggioInviato: Lun 25 Feb, 2008 7:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Nel caso a qualcuno interessasse ho una formuletta per calcolare l'iperfocale (la distanza di messa a fuoco in modo da estendere la PDC all'infinito).

H=(F*F)/dc
F=focale obbiettivo
d=diaframma usato
c=circolo di confusione
H=distanza iperfocale
Ad esempio, usando un obbiettivo da 50mm, diaframma f16 e considerando il circolo di confusione 0,02 avremo
(50*50)/16*0,02=circa 7800 mm e cioè 7,8m.
Mettendo a fuoco a 7,8 m con questo settaggio avremo una pdc che si estende all'infinito

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AlexFoto
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MessaggioInviato: Dom 09 Mar, 2008 3:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi è venuto in mente un'espediente per diminuire la pdc delle ottiche.

In pratica consisterebbe nell'uso creativo delle tecniche impiegate per la realizzazione di foto a distanza ravvicinata (quindi non le "vere" macro che hanno un rapporto 1:1).

In sostanza l'idea consisterebbe nell'uso di obiettivi con aggiunta una lente close-up oppure un tubo di prolunga.
Tali tecniche, riducendo la distanza minima di messa a fuoco, per cui è necessario avvicinarsi maggiormente al soggetto, nello stesso momento riducono pure la pdc.

La mia domanda è la seguente di che lunghezza massima dovrebbe essere l'obiettivo (supponendo sia un f5.6) per avere un angolo di inquadratura sufficientemente ampio da poter realizzare un ritratto a mezzo busto?

Diciamo stando circa 1 metro od 1,5 metri di distanza dal soggetto?

La sfocatura ottenibile con un simile sistema, tenendo presente quanto indicato, cioè angolo di campo inquadrato e distanza minima di messa a fuoco, a quanto potrebbe ammontare? Anche facendo un calcolo approssimativo?

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AlexFoto
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pingalep
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Iscritto: 08 Mgg 2008
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Località: bologna

MessaggioInviato: Ven 26 Dic, 2008 3:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

dai siti linkato con il calcolo automatico della pdc risulta che un 200mm f2.8 con fuoco a 2.5 metri ha una pdc di 2 cm su sensori aps-c

stessa cosa per il 50mm f1.4 con soggetto a un metro...2 cm...

...voi confermate? se sì aspetto un attimo a buttarmi sui nuovi 50mm f1.4 a cui miravo per fare foto in luce soffusa e interni. devo capire meglio cosa e come voglio realizzarle!
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Robertphotolatex
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MessaggioInviato: Ven 26 Dic, 2008 4:00 pm    Oggetto: Re: Sfruttare la PDC - ESPEDIENTI DI BASE Rispondi con citazione

Francesco Catalano ha scritto:
Sfruttare la PDC – ESPEDIENTI DI BASE

c) mantenere bassa la distanza fra noi e il soggetto ripreso (potrebbe essere interessante posizionarsi alla minima distanza di messa fuoco ma dipende dalla lunghezza focale che utilizziamo e dal tipo di inquadratura che intendiamo effettuare)


Se lo fai con un 50 MM 1.4 metti a fuoco il naso e fuori fuoco gli occhi...

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pingalep
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Iscritto: 08 Mgg 2008
Messaggi: 226
Località: bologna

MessaggioInviato: Ven 26 Dic, 2008 4:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

scusate faccio un esempio epr vedere se ho capito.
ob 10mm f4 su aps-c nikon
Subject distance 0.7 m

Depth of field
Near limit 0.45 m
Far limit 1.56 m
Total 1.11 m

In front of subject 0.25 m (22%)
Behind subject 0.86 m (78%)

Hyperfocal distance 1.26 m
Circle of confusion 0.02 mm

dato che la distanza di iperfocale è+bassa del limite +distante di pdc, avrò una zona a fuoco che va da 0,45mt a infinito? e così tutte le volte che la distanza iperfocale entra nel range di pdc?
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AleZan
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MessaggioInviato: Ven 26 Dic, 2008 4:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

pingalep ha scritto:
dai siti linkato con il calcolo automatico della pdc risulta che un 200mm f2.8 con fuoco a 2.5 metri ha una pdc di 2 cm su sensori aps-c

stessa cosa per il 50mm f1.4 con soggetto a un metro...2 cm...

...voi confermate? se sì aspetto un attimo a buttarmi sui nuovi 50mm f1.4 a cui miravo per fare foto in luce soffusa e interni. devo capire meglio cosa e come voglio realizzarle!

Non devi solo considerare la quantità assoluta di PdC.
Devi anche pensare che cambiando la distanza macchina-soggetto cambi anche la resa prospettica.
Inoltre se come dici vuoi lavorare in interno, sei sicuro di avere abbastanza spazio tra te e il soggetto per usare bene un 200mm.?

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AleZan
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Iscritto: 16 Giu 2006
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MessaggioInviato: Ven 26 Dic, 2008 5:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

pingalep ha scritto:
dato che la distanza di iperfocale è+bassa del limite +distante di pdc, avrò una zona a fuoco che va da 0,45mt a infinito? e così tutte le volte che la distanza iperfocale entra nel range di pdc?

La distanza iperfocale ha un altro significato: ti dice che se tu metti a fuoco sulla distanza iperfocale (in questo caso 1,26 m.), allora avrai tutto a fuoco dall'infinito fino alla metà della distanza iperfocale (in questo caso 0,63 m.).
Per tutto a fuoco si intende sempre uno sfocato "accettabile".


ciao

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AlexFoto
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MessaggioInviato: Ven 26 Dic, 2008 5:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

pingalep
Inoltre dal tuo esempio la distanza iperfocale risulta essere:
Hyperfocal distance 1.26 m
quindi l'avresti a partire da 1.26 m e non da 45 cm.

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AleZan
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Iscritto: 16 Giu 2006
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MessaggioInviato: Ven 26 Dic, 2008 5:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

noid ha scritto:
sarebbe interessante una versione symbian compatibile Very Happy


Questo lo puoi usare. Smile

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pingalep
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Iscritto: 08 Mgg 2008
Messaggi: 226
Località: bologna

MessaggioInviato: Ven 26 Dic, 2008 7:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

sìsì ho presente come si modifica la resa prospettica al variare della distanza focale e della distanza del soggetto, anche se non ci so lavorare ancora benissimo.

l'esempio del supergrandangolo era appunto per capire come il campo cdp si fondesse con la distanza iperfocale.

grazie a tutti!
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Francesco Catalano
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MessaggioInviato: Ven 26 Dic, 2008 7:20 pm    Oggetto: Re: Sfruttare la PDC - ESPEDIENTI DI BASE Rispondi con citazione

robertphotoart ha scritto:
Francesco Catalano ha scritto:
Sfruttare la PDC – ESPEDIENTI DI BASE

c) mantenere bassa la distanza fra noi e il soggetto ripreso (potrebbe essere interessante posizionarsi alla minima distanza di messa fuoco ma dipende dalla lunghezza focale che utilizziamo e dal tipo di inquadratura che intendiamo effettuare)


Se lo fai con un 50 MM 1.4 metti a fuoco il naso e fuori fuoco gli occhi...


considera che quando ho scritto queste cose neanche sapevo che faccia avesse un 50 f1,4 e usavo una squallida Sony DSC 828 Ops Ops ora lo uso e so benissimo che se metto a fuoco il naso gli occhi sono sfocati Very Happy Very Happy Very Happy

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Luca.F
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MessaggioInviato: Mar 08 Set, 2009 4:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho un dubbio da un po' di tempo, magari è una cosa stupida ma non riesco a trovare notizie al riguardo.

A parità di lunghezza focale ed apertura, cambiando la dimensione del sensore cambia la PdC?

Detto in parole povere lo stesso obiettivo montato su APS-C e FF sforna lo stesso sfocato?

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2x 5DmkII+BG | Sigma 12-24 f/4.5-5.6 | Canon 50 f/1.8 | Canon 85 f/1.2 | Canon 70-200 f/2.8 |
eppoi qualche flash, vecchi corpi (30D-400D)...
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pingalep
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Località: bologna

MessaggioInviato: Mar 29 Set, 2009 10:43 am    Oggetto: Rispondi con citazione

sì, c'è differenza, infatti sulle compatte come la lumix lx3, che hanno ottiche molto luminose "equivalenti", la pdc a f2 e 20mm e molto maggiore di un 20mm f2 su aps-c per esempio. non so spiegare il perchè però.
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Pasi
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MessaggioInviato: Mar 29 Set, 2009 11:09 am    Oggetto: Rispondi con citazione

pingalep ha scritto:
sì, c'è differenza, infatti sulle compatte come la lumix lx3, che hanno ottiche molto luminose "equivalenti", la pdc a f2 e 20mm e molto maggiore di un 20mm f2 su aps-c per esempio. non so spiegare il perchè però.


E' dovuto al fatto che lo sfocato e la zona "a fuoco" o di percezione nitida è determinata oltre dall'ottica anche dalle dimensioni del "circolo di confusione", che se non erro è differente a seconda della densità del sensore (molto diversa tra compatte e reflex.)

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Luca.F
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MessaggioInviato: Mar 29 Set, 2009 4:44 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Quindi, come penso di aver capito, a parità di tutto il FF ha un PDC minore rispetto al APS-C?
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epasinet
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MessaggioInviato: Mer 28 Nov, 2012 10:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

A paritá di lunghezza focale, apertura del diaframma e distanza dal soggetto, ha maggiore profonditá di campo una fotocamera con sensore FullFrame o una fotocamera con sensore APSc?
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AleZan
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MessaggioInviato: Gio 29 Nov, 2012 12:36 am    Oggetto: Rispondi con citazione

epasinet ha scritto:
A paritá di lunghezza focale, apertura del diaframma e distanza dal soggetto, ha maggiore profonditá di campo una fotocamera con sensore FullFrame o una fotocamera con sensore APSc?


Dipende, come già detto due post più sopra, dal "circolo di confusione".

Se scatti in pellicola la cosa è semplice: per avere una stampa di una certa dimensione, un negativo più piccolo deve essere ingrandito di più rispetto ad uno di dimensione maggiore. Ma ingrandendo di più, ingrandisci anche la "confusione" cioè quel fuori fuoco non ancora percepibile, che allora diventa visibile.
Per questo motivo un formato piccolo di negativo ha un circolo di confusione ammissibile più piccolo di quello di un negativo maggiore, e quindi una PdC più ridotta.

Con il digitale però la cosa è più complicata perché in realtà la dimensione della stampa non è data da una proiezione fisica delle dimensioni del sensore, ma ha a che fare con la densità dei punti (PPI) sulla stampa. Quindi a parità di dimensioni di stampa un'immagine a definizione più alta produce punti più densi e quindi più piccoli.

Altra complicazione sono le dimensioni fisiche dei fotodiodi sul sensore. Ad esempio, (do dei numeri a caso) se il bordo della "confusione" ha una larghezza di 8 micron e i fotodiodi sono grandi 2 micron, la "confusione" sara registrata su 4 fotodiodi. Se invece i fotodiodi sono grandi 4 micron, allora la confusione occuperà 2 fotodiodi.
I fotodiodi sono il punto di partenza per costruire i pixel. Quindi le loro dimensioni influenzeranno la riproduzione della "confusione" sull'immagine finale.
Questo, insieme ai PPI, determinerà la visibilità o meno della "confusione" sulla stampa.

Mi pare che le cose stiano così. Se qualcuno ha le idee più chiare è il benvenuto... Smile

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epasinet
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MessaggioInviato: Gio 29 Nov, 2012 8:06 am    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Dipende, come già detto due post più sopra, dal "circolo di confusione".

Se scatti in pellicola la cosa è semplice: per avere una stampa di una certa dimensione, un negativo più piccolo deve essere ingrandito di più rispetto ad uno di dimensione maggiore. Ma ingrandendo di più, ingrandisci anche la "confusione" cioè quel fuori fuoco non ancora percepibile, che allora diventa visibile.
Per questo motivo un formato piccolo di negativo ha un circolo di confusione ammissibile più piccolo di quello di un negativo maggiore, e quindi una PdC più ridotta.

Con il digitale però la cosa è più complicata perché in realtà la dimensione della stampa non è data da una proiezione fisica delle dimensioni del sensore, ma ha a che fare con la densità dei punti (PPI) sulla stampa. Quindi a parità di dimensioni di stampa un'immagine a definizione più alta produce punti più densi e quindi più piccoli.

Altra complicazione sono le dimensioni fisiche dei fotodiodi sul sensore. Ad esempio, (do dei numeri a caso) se il bordo della "confusione" ha una larghezza di 8 micron e i fotodiodi sono grandi 2 micron, la "confusione" sara registrata su 4 fotodiodi. Se invece i fotodiodi sono grandi 4 micron, allora la confusione occuperà 2 fotodiodi.
I fotodiodi sono il punto di partenza per costruire i pixel. Quindi le loro dimensioni influenzeranno la riproduzione della "confusione" sull'immagine finale.
Questo, insieme ai PPI, determinerà la visibilità o meno della "confusione" sulla stampa.

Mi pare che le cose stiano così. Se qualcuno ha le idee più chiare è il benvenuto... Smile


Grazie AleZan!
Se guardate questo sito http://www.dofmaster.com/dofjs.html si scopre che una 7D (APSc) con un 50mm@2.8 a 2ml di distanza dal soggetto ha una p.c. pari a 0,17ml, mentre una 5D con 50mm@2.8 a 2ml di distanza dal soggetto ha una p.c. pari a 0,27ml. Questo significa che una FF ha maggiore p.c.
Pensavo che essendo l'apsc un semplice ritaglio di immagine del ff, la p.c. fosse identica. Forse influisce il fatto che gli obiettivi su apsc son montati leggermente piu vicini al sensore? Mhh??!?

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