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Raccolta difetti degli obiettivi

 
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Drakin
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MessaggioInviato: Mer 11 Nov, 2009 6:38 pm    Oggetto: Raccolta difetti degli obiettivi Rispondi con citazione

Visto che c'è sempre molta confusione tra i vari difetti degli obiettivi volevo aprire questo topic ed arricchirlo con i vari interventi, per cercare di venire a capo dei principali difetti che presentano gli obiettivi.

Aberrazione cromatica assiale (lineare) e laterale (extra-assiale):

Questo fenomeno che nelle foto in bianco e nero comporta contorni poco nitidi e nelle immagini a colori, bordi colorati è dovuto al fatto che la luce bianca, composta dai vari colori con ciascuno la propria lunghezza d'onda, viene scomposta da un prisma ottico in maniera tale che l'immagine blu si formi più vicina alla lente mentre quella rossa nella zona più distante (l'inclinazione, l'angolo in cui viene riflessa dipende dall'indice di rifrazione del materiale che attraversa), ed è noto come Aberrazione cromatica assiale (lineare)

[Fonte Wikipedia]
E' come se non riuscisse a mettere a fuoco tutti e 3 i colori nello stesso momento. Per sopperire a questo difetto si può correggere l'aberrazione cromatica lineare (ma non quella laterale) chiudendo il diaframma, in maniera tale che la zona di messa a fuoco comprenda le 3 lunghezze d'onda.

Se il raggio di luce bianca colpisce lateralmente la nostra lente, le diverse lunghezze d'onda dei colori si andranno a collocare in punti diversi del piano focale Aberrazione cromatica laterale (extra-assiale)

[Fonte Nadir]
producendo bordi colorati negli oggetti

[Fonte Wikipedia]


Quella nella foto delle foglie è un esempio di "aberrazione cromatica" e per contrastarla si possono usare lenti che generano nell'obiettivo aberrazioni cromatiche equivalenti ma opposte in maniera tale da compensare le prime. Quando la correzione comprende il rosso ed il blu l'obiettivo è detto Acromatico, se la correzione comprende i 3 colori, blu. verde e rosso l'obiettivo è detto Apocromatico (APO)

[Fonte Wikipedia]

Cito da www.Nadir.it:
Correggendo il rosso ed il blu, infatti, non si garantisce che anche tutti i colori intermedi siano perfettamente a fuoco; rimane un margine residuo che viene definito "spettro secondario", e che è una percentuale della focale. Se ad esempio lo spostamento dei punti di un colore intermedio (quale il verde, il terzo colore primario) è dello 0,7%, abbiamo, su un 50mm, che il verde è messo a fuoco 0,35mm più avanti rispetto alla coppia rosso/blu (lo 0,7% di 50 è per l'appunto 0,35). Ci si accorge subito che se la focale aumenta questi 0,35mm diventano molti di più (lo 0,7% di 300 è infatti 2,1mm), il che può pregiudicare la qualità dell'immagine perché, banalmente, inizia a vedersi. Ecco perché l'aberrazione cromatica è un difetto che colpisce prevalentemente gli obiettivi di lunga focale.

I vetri LD (Low Dispersion) o ED (extra low dispersion) in fluorite hanno indici di rifrazione per il blu ed il rosso molto vicini e permettono un miglioramento dell'immagine anche non essendo apocromatici.

Le correzioni con lenti APO, LD o ED ci restituiscono un'immagine più nitida e fedele.

Non essendo stato definito oggettivamente il livello di correzione che definisce una lente non APO da una APO, le varie case costruttrici (Nikon, Canon, ecc), possono decidere arbitrariamente che i loro obiettivi sono apocromatici pur non garantendo alla fine un risultato ottimale.
Le ottiche migliori in questo campo sono Zeiss e Leica le quali garantiscono la più alta correzione. Altre case possono avere indici di tolleranza maggiore offrendo magari correzioni non proprio fantastiche o marchiando con APO vetri che magari sono solo LD o ED, per far gola a chi adora le sigle. Dunque attenzione e ricordare sempre che i costi vengono giustificati dall'uso che se ne deve fare dell'oggetti in questione.

sitografia:
http://www.nadir.it/tecnica/APOCROMATICI/apocromatici.htm
http://www.internetcamera.it/corsi/cbf/capIII-obiettivo.asp
http://www.nadir.it/ob-fot/ABERRAZIONI/aberrazioni.htm


Aberrazione geometrica sferica:

Quando si sceglie un nuovo obiettivo per la propria fotocamera si può trovare su alcuni la scritta "Aspherical" o "Asferico". Che cosa significa?
Va detto che la sfericità è una delle aberrazioni che la luce può subire durante il suo percorso verso la pellicola, a causa della rifrazione dell'obiettivo.
Se lo specchio di uno strumento ottico è sferico, la sua superficie è un insieme di tanti cerchi concentrici di diverso raggio e con una focale leggermente diversa l'uno dall'altro. Ognuno di questi cerchi raccoglie una porzione della luce e la riproietta su un proprio fuoco, diverso da tutti gli altri sebbene in misura molto piccola. Ne segue che l'immagine ottenuta non è una immagine presente in un unico punto ma su un insieme di punti, quindi non risulta nitida. Questo effetto dipende dalla lunghezza focale dello strumento, e quindi diminuisce quando la focale aumenta.
Se consideriamo una semplice lente convessa, ovvero con questa forma:

possiamo capire che i raggi di luce che colpiscono la lente al centro non subiscono deviazioni, mentre quelli che la colpiscono in punti diversi vengono deviati di un angolo che varia a seconda dell'angolo di incidenza. Poichè qusto tipo di lente è, di norma, a forma sferica (cioè la sua superficie è lavorata come se si trattasse di una porzione di sfera) si introduce un difetto che fa convergere i raggi luminosi in punti leggermente spostati rispetto al piano focale di quello che passa per il centro.
In pratica, i raggi luminosi che passano dalla periferia della lente saranno messi a fuoco un pò prima di quelli più centrali.


Ciò comporta il fatto che l'immagine sarà a fuoco al centro e andrà via via sfuocandosi verso il margine o viceversa.

Tale aberrazione viene corretta con l'introduzione di altre lenti asferiche. Le lenti asferiche presentano una curvatura non costante allo scopo di deviare i raggi luminosi facendoli convergere tutti in un unico punto.



Le lenti sferiche in resina, prodotte per stampaggio e pertanto economiche, hanno sostituito, in molti obiettivi amatoriali, le lenti asferiche in vetro ottico, che richiedono una lavorazione parzialmente manuale e sono pertanto molto costose.

Ecco perchè è importante scegliere obiettivi asferici, solo così avremo la certezza (o quasi) di non avere problemi di definizione dell'immagine anche ai bordi. Potete verificare il difetto nelle immagini scattate con le fotocamere più economiche, dove il bordo è (molto spesso) sfuocato.

Data la natura dell'aberrazione sferica, è facile capire come le lenti spesse ne siano affette più che non le lenti sottili. E poiché molti obiettivi grandangolari sono caratterizzati da lenti spesse, si capisce perché sia più difficile correggere l'aberrazione sferica nei grandangolari.

Quando l'aberrazione sferica è inopportuna può essere contenuta diaframmando: in questi casi il fuoco si sposta e deve essere controllato a diaframma chiuso agendo sulla leva del controllo visivo della profondità di campo.

Sitografia:
http://www.internetcamera.it/corsi/cbf/capIII-obiettivo.asp
http://www.nadir.it/ob-fot/ABERRAZIONI/aberrazioni.htm
http://www.astrofili-vittorioveneto.it/divulgazione/Le%20Aberrazioni%20Ottiche.doc
http://www.mystars.it/OtticaAberrazioni.aspx


Astigmatismo

Quest'aberrazione (presente nella parte sfocata della foto) non consente di mettere contemporaneamente a fuoco linee verticali ed orizzontali. Con una certa focheggiatura i punti lontani dall'asse ottico si trasformano in piccole linee orizzontali, spostando il fuoco divengono verticali e nella posizione intermedia appaiono come un circolo confuso. L'astigmatismo quindi determina una caduta di qualità ai bordi dell'immagine poichè, come abbiamo detto, trasformerà un punto in un segmento radiale ad una certa distanza di messa a fuoco, e perpendicolare all'asse ottico con una messa a fuoco leggermente diversa.
I segmenti sono tra loro ortogonali e la distanza tra le due regolazioni della messa a fuoco indica il grado di astigmatismo di cui soffre l'obiettivo.


[Fonte www.internetcamera.it]

Ci si può accorgere di questo difetto fotografando una luminaria natalizia o la ruota di una bicicletta. Se l'obiettivo soffre di astigmatismo, a piena apertura le lampadine non appariranno come punti ma come piccoli segmenti, nell'altro caso non si riuscirà a mettere a fuoco tutti i raggi della ruota.
Nonostante tutti gli obiettivi fotografici siano astigmatici, questo difetto affligge principalmente i grandangolari.
Il difetto si riduce diaframmando ma soprattutto deve essere corretto in sede di progettazione, utilizzando vetri con diversi indici di rifrazione e diversa forma; in genere le stesse combinazioni intervengono anche sulla curvatura di campo.
Gli obiettivi corretti si dicono anastigmatici.

Sitografia:
http://www.nadir.it/ob-fot/ABERRAZIONI/aberrazioni.htm
http://www.internetcamera.it/corsi/cbf/capIII-obiettivo.asp
http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=367078&postdays=0&postorder=asc&start=0

Barilotto e cuscinetto

La distorsione a barilotto è un effetto delle lenti per cui le linee diventano curve man mano che ci si allontana dal centro dell'immagine.

Nell'esempio qui sopra a soffrirne è l'immagine al centro. In una foto l'immagine diventerebbe così

[Fonte www.nikonclub.it]
La distorsione è spesso caratteristica degli obiettivi grandangolari (molte volte è una caratteristica di quelli economici, ma non solo). Se è presente questa distorsione è impossibile evitarla (ma per le foto digitali, è possibile correggerla con Photoshop o altri programmi adatti).

L'effetto a cuscinetto (nel trittico di sopra, l'immagine a destra) è l'opposto di quello a barilotto e comporta una curvatura delle linee verso il centro dell'immagine. Spesso è una caratteristica degli obiettivi e delle fotocamere compatte. Per attenuare il problema possiamo scattare con una lunghezza focale ridotta o comporre il soggetto principale e tagliare la foto in un secondo momento (o correggerla con Photoshop con Filtro -> distorsione -> Correzione lente -> rimuovi distorsione (verso sinistra).

Caduta di luce ai bordi/Vignettatura

Se si eccettuano rari obiettivi appositamente progettati, qualunque sistema ottico attraversato dalla luce genera, sul piano focale, una differenza di brillanza fra centro e bordi del campo. Questo fenomeno, detto semplicemente caduta di luce ai bordi, dipende dalle leggi dell'ottica geometrica e non è imputabile ad una cattiva progettazione. Il fenomeno è di solito più evidente nei grandangolari spinti a piena apertura, nei quali può comportare una sottoesposizione ai bordi che può raggiungere anche i 2-3 diaframmi.



Questa "vignettatura" può essere di due tipi: geometrica (data appunto dal fascio di luce che colpisce il fotogramma che allargandosi verso i bordi -dispersione anomala-, causa una perdita di luminosità e che può in parte essere contenuta da un'ampia lente frontale) o meccanica (provocata dal fotografo, la quale può derivare ad esempio da un paraluce troppo stretto, da un compendium troppo esteso, con lenti di piccolo diametro o montature portafiltri "strette")

Il difetto è inevitabile per la legge del coseno la quale stabilisce che la perdita di luce ai bordi del fotogramma aumenta all'aumentare dell'angolo di cambpo dell'obiettivo.
.Per questo si utilizzano i filtri digradanti centrali (center filter), che sono trasparenti ai bordi e più scuri al centro proprio per compensare la vignettatura. Ovviamente non esiste un center filter adatto a tutti gli obiettivi, dato che per ogni focale ed ogni schema ottico la caduta di luce ai bordi ha un diverso valore e una diversa distribuzione geometrica: ne consegue che ogni obiettivo ha il suo filtro dedicato.

Contribuiscono all'effetto finale il maggior percorso che la luce deve fare per raggiungere il bordo del fotogramma rispetto al centro ed il fatto che i raggi che attraversano l'obiettivo in diagonale non passano pià per un cerchio, ma per un'ellisse, così come appare una lente se la si osserva con un'angolazione di 45°.

Il difetto si riduce fino a scomparire chiudendo il diaframma in genere di 2-3 stop. Se la caduta di luce è meccanica il difetto rimane quasi sempre invariato.

Sitografia:
http://www.nadir.it/ob-fot/ABERRAZIONI/aberrazioni.htm


Coma

La Coma si verifica quando ci sono dei fasci di raggi molto inclinati rispetto all'asse ottico dell'obiettivo, dunque interessano la periferia del fotogramma. E' simile all'aberrazione sferica poiché il problema nasce dal fatto che il bordo dell'obiettivo mette a fuoco in punti diversi rispetto al centro
[img]http://www.internetcamera.it/corsi/cbf/pics_capIII/coma.gif [/img]
[Fonte http://www.internetcamera.it/corsi/cbf/capIII-obiettivo.asp]
I punti luminosi ai bordi risultano essere come un cerchio ed un cono sovrapposti il che ricorda un pò la forma di una cometa da cui il nome (ed il perchè è "la" invece che "il").
Se la "coda" della cometa (cioè la parte panciuta della goccia) è rivolta verso l'asse ottico si parla di "coma interna"; se invece essa è rivolta verso i bordi della lente si parla di "coma esterna". Il disegno qui sotto illustra un caso di coma esterna.
La coma può essere eliminata, oltre che naturalmente assicurando la perfetta perpendicolarità della lente rispetto all’asse ottico, chiudendo un pò il diaframma. Tuttavia è raro riuscire ad ottenere un sistema completamente privo di aberrazione sferica e coma, nel qual caso il sistema sarebbe chiamato aplanatico.

Curvatura di campo

Poiché la lente è una calotta sferica, i diversi punti-immagine non si focalizzano su una superficie piana, ma su una superficie sferica, detta superficie di Petzval. Questo difetto prende il nome di curvatura di campo.
Questo difetto impedisce di mettere a fuoco contemporaneamente al centro ed ai bordi poiché in questo caso un'immagine piana viene restituita dall'obiettivo su una superficie curva.
[img]http://www.enjoytheclick.net/indgen/csofto/imgcsfto/dicampo.gif [/img]
Fonte: http://www.enjoytheclick.net/indgen/csofto/cap4.htm

Per contenere il difetto si può diaframmare e ricontrollare il fuoco.

Sitografia:
http://www.internetcamera.it/corsi/cbf/capIII-obiettivo.asp
http://www.nadir.it/ob-fot/ABERRAZIONI/aberrazioni.htm


Diffrazione

Chiudendo il diaframma rispetto alla massima apertura si migliora la nitidezza della foto perchè si utilizza solo la luce che passa attraverso la parte centrale dell'obiettivo, che è la migliore. La chiusura massima però non rende la foto nitidissima, ma al conrario i contorni diventano più "soffici" a causa del fenomeno della diffrazione.

Questo fenomeno è connesso con la natura ondulatoria della luce.

Quando un'onda incontra un ostacolo di dimensioni prossime alla sua lunghezza d'onda, o un'apertura che ne limita l'ampiezza, dunque da così

[Fonte www.photorevolt.com]
(foro più largo della sua lunghezza d'onda: diffrazione bassa)
[Fonte www.photorevolt.com]
(foto con larghezza simile alla lunghezza d'onda della luce: diffrazione alta)
a così



e dunque nel caso degli obiettivi, maggiore apertura o minore apertura
http://www.photorevolt.com/articoli/juza/diffrazione/aperture.jpg

si ha la trasformazione in fronte sferico, cosa che in pratica fa si che la luce si propaghi anche oltre i limiti dell'ostacolo.
Per cui, per esempio, la proiezione di un punto luminoso non risulta più puntiforme, ma come una piccola macchia (disco di Airy)


La diffrazione è direttamente proporzionale alla chiusura del diaframma.

Cito dal sito http://www.juzaphoto.com:
La visibilità della diffrazione è influenzata dalle dimensioni dei fotositi (pixel): un sensore con piccoli fotositi (come il sensore APS-C da 12 megapixel della Nikon D2Xs, che ha fotositi di 5.5 x 5.5 µm) mostra di più gli effetti della diffrazione di un sensore con fotositi di maggiori dimensioni, come il sensore FF da 12 mp della Canon 5D, che ha fotositi di 8.2 x 8.2 µm.

Nella pratica il fenomeno comporta una perdita di nitidezza dell'oggetto fotografato.

[Fonte www.juzaphoto.com]
Dove la prima foto è stata scattata con un Sigma 180mm Macro a f/8 e la seconda con lo stesso obiettivo a f/32.

Si può dunque risolvere il problema facendo varie foto a diversi diaframmi per vedere qual è il più piccolo diaframma utilizzabile prima che il fenomeno diventi troppo evidente.

Sitografia:
http://www.juzaphoto.com/it/articoli/gli_obiettivi.htm
http://www.photorevolt.com/articoli/34/diffrazione_ed_obiettivi

Flare

Capita a volte che, nelle fotografie controluce, appaiano sull'immagine strani punti luminosi.

Si tratta di raggi di una forte sorgente luminosa che penetrano nell'obiettivo con un'angolazione tale da creare una serie di riflessi sulle lenti. Il vetro oltre a rifrangere la luce (ovvero l' attraversa), la riflette producendo questi aloni più o meno colorati. Il sensore digitale è lucido e non aiuta ad assorbire questi fastidi, mentre la vecchia pellicola era più tollerante (opaca).

Gli obiettivi delle macchine fotografiche sono in genere corretti con particolari strati antiriflesso (chiamati multi-coated) allo scopo di minimizzare il fenomeno, tuttavia con le fotocamere più economiche ciò avviene con maggiore frequenza.
Rimediare è semplice: basta usare un paraluce che estendendo l'obiettivo ne protegge i contorni dai riflessi indesiderati. Sempre che ci sia questa possibilità, altrimenti è necessario fare un pò più di attenzione evitando di scattare controluce oppure cercando di riparare dalla luce con una mano l'obiettivo della fotocamera.

Front/Back focus



Purple fringings

Complesso e abbastanza cacofonico, il termine "purple fringing" in realtà fa riferimento ad un caratteristico "alone viola", questa è la traduzione letterale che spesso viene prodotto in alcune immagini in zone di forte contrasto. Un esempio classico è il contorno dei rami di un albero contrapposti al blu del cielo.


Terremoto (effetto)

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Ultima modifica effettuata da Drakin il Ven 15 Gen, 2010 1:38 pm, modificato 21 volte in totale
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nitalnital
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MessaggioInviato: Mer 11 Nov, 2009 6:55 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma la vignettatura non equivale alla "caduta di luce ai bordi" ???? Grat Grat

Mi pare di aver sentito anche un problema detto "Slittamento del Fuoco", puo' essere ??

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Drakin
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MessaggioInviato: Mer 11 Nov, 2009 7:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

nitalnital ha scritto:
Ma la vignettatura non equivale alla "caduta di luce ai bordi" ???? Grat Grat

Mi pare di aver sentito anche un problema detto "Slittamento del Fuoco", puo' essere ??


Ho scritto così citando una lista presa da un intervento di RyoHunter
http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=381758&highlight=nikon+58mm+noct
dove scriveva:
La luminosità massima crea problemi perché è proprio con la chiusura del diaframma che si riesce a contenere diverse aberrazioni. L’aberrazione cromatica assiale (lineare), l’aberrazione geometrica sferica, la coma, la curvatura di campo, l’astigmatismo, le interriflessioni che abbassano il macrocontrasto dell’immagine (flare) e la caduta di luce ai bordi (non la vignettatura), sono tutte cose che, la chiusura del diaframma, contribuisce ad attenuare.


Ecco già una prima cos da chiarire.

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nitalnital
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MessaggioInviato: Mer 11 Nov, 2009 7:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non saprei, io ho sempre saputo che la vignettatura equivale all'oscuramento del fotogramma ai bordi=caduta di luce ai bordi,che puo' avere diverse cause , es obiettivi con copertura insufficiente , paraluce e filtri che interferiscono con l'angolo di campo dell'obiettivo..

Forse qualcuno piu' esperto di noi, interverra' a darci una giusta spiegazione in merito

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Pasi
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MessaggioInviato: Mer 11 Nov, 2009 8:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Complimenti, attendo gli sviluppi. Wink Ok! Ok!
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magojr
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MessaggioInviato: Mer 11 Nov, 2009 9:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io sono un po' niubbo quindi non son certo ma ho letto parecchi review sugli obiettivi: la vignettatura credo sia usata spesso impropriamente per definire la caduta di luce ma in realtà dovrebbe essere il fenomeno estremo: la sagoma nera rotonda della lente come quando si monta una lente APS-C o DX su macchine full-frame oppure con certi fisheye spinti che creano una bolla centrale con vignettatura sul resto del frame.
Invece lo scurirsi che correggiamo in post dovrebbe essere la caduta di luce.
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khuzul
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MessaggioInviato: Gio 12 Nov, 2009 10:55 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ci sono anche front/back focus, non si tratta di un problema strettamente ottico ma sempre parte dell'obiettivo è
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Drakin
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MessaggioInviato: Gio 12 Nov, 2009 11:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Hai ragione. Aggiunti. Vedo di iniziare ad inserire qualcosa. Pensavo di dare delle definizioni che in linea di massima spiegassero quale problema comporta e magari rimandare a qualche sito più specifico per una definizione dettagliata.
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Drakin
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MessaggioInviato: Mer 18 Nov, 2009 11:39 pm    Oggetto: Re: Raccolta difetti degli obiettivi Rispondi con citazione

Volendo, mentre lo completo, è possibile inserire il topic tra i memo?
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Ultima modifica effettuata da Drakin il Lun 11 Gen, 2010 2:01 am, modificato 2 volte in totale
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MisterG
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MessaggioInviato: Ven 15 Gen, 2010 8:19 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Molto ben fatto, metto in memo Ok!
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb, 2010 10:32 am    Oggetto: Re: Raccolta difetti degli obiettivi Rispondi con citazione

Drakin ha scritto:
Volendo, mentre lo completo, è possibile inserire il topic tra i memo?


Sarei estremamente grato se potessi farmi un esempio di astigmatismo: ancora di più se mi indicassi il difetto con un esempio concreto su una foto.
Insomma come si fa a giudicare l'astigmatismo dell'obiettivo osservando una foto? Varia al variare della messafuoco se ho capito, quindi un punto viene rappresentato come una retta che da orizzontale diventa verticale variando la maf. Ma come si evince da una immagine reale? Solo dalla perdita di nitidezza ai bordi o da "segni" ben precisi?

Ringrazio anticipatamente.

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Drakin
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MessaggioInviato: Lun 15 Feb, 2010 7:14 pm    Oggetto: Re: Raccolta difetti degli obiettivi Rispondi con citazione

gerr.nat ha scritto:
Sarei estremamente grato se potessi farmi un esempio di astigmatismo: ancora di più se mi indicassi il difetto con un esempio concreto su una foto.
Insomma come si fa a giudicare l'astigmatismo dell'obiettivo osservando una foto? Varia al variare della messafuoco se ho capito, quindi un punto viene rappresentato come una retta che da orizzontale diventa verticale variando la maf. Ma come si evince da una immagine reale? Solo dalla perdita di nitidezza ai bordi o da "segni" ben precisi?

Ringrazio anticipatamente.


Sfortunatamente su internet non sono riuscito a trovare nulla. Solo obiettivi col difetto risolto.
Se qualcuno ha dei vetri con astigmatismo evidente e può postare esempi ogni aiuto è ben gradito Smile

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gerr.nat
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MessaggioInviato: Lun 15 Feb, 2010 7:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Forse potrebbe venire in aiuto Nico: leggendo una recente discussione sui nuovi obiettivi Nikon ho trovato questo suo intervento nel quale indica come astigmatismo la sdoppiatura di punti luminosi nelle zone sfocate. Ma non so se può confermare o "svelare" altri segni che tradiscono il difetto.

Questo il link alla disussione.

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rs232
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MessaggioInviato: Mar 02 Gen, 2018 8:06 pm    Oggetto: Re: Raccolta difetti degli obiettivi Rispondi con citazione

gerr.nat ha scritto:
Sarei estremamente grato se potessi farmi un esempio di astigmatismo: ancora di più se mi indicassi il difetto con un esempio concreto su una foto.

Non sarà facile trovare, in un moderno obiettivo, tracce così evidenti di astigmatismo da usare le foto ottenute come casi di studio. Fortunatamente, nelle ottiche di moderna progettazione, il residuo di questo difetto è sempre molto basso e non costituisce praticamente mai un problema nelle riprese di tipo generico. Ci sono in giro, comunque, dei manuali di ottica molto buoni che illustrano dettagliatamente la teoria di base sull’astigmatismo (non quello di grado superiore al terzo per il quale la trattazione matematica diventa molto complessa). Questo difetto è stato drasticamente ridotto fin dal 1889, l'anno in cui Paul Rudolph progettò l’obiettivo Zeiss Anastigmat, rinominato successivamente Protar. Dopo il 1889 tutte le ottiche possono essere definite anastigmatiche.
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Vorrei solo aggiungere una piccola pignoleria, del tutto irrilevante, solo per amor di precisione. Nel post iniziale è detto che “il difetto si riduce diaframmando”. In realtà, chiudere il diaframma non fa affatto diminuire l’astigmatismo, ma rende meno evidenti i suoi effetti perché, diaframmando, aumenta la profondità di fuoco. Quindi non diminuisce il difetto, ma la sua percezione.
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