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photo4u.it - Interviste
Le interviste di photo4u.it! - Paolo Dalprato
Vi presentiamo la tredicesima uscita della nostra rubrica 'Le interviste di photo4u.it': uno scambio di pensieri con persone coinvolte nel mondo fotografico, che si sono contraddistinte per meriti e sensibilità fotografica e visiva.

La nostra Redazione ha intervistato Paolo Dalprato, fotografo molto conosciuto qui su photo4u, per aiutarci a conoscerlo meglio attraverso le foto, le visioni, i progetti che negli anni l'Autore ha postato qui sul nostro Forum.
Le interviste passate sono disponibili qui Buona lettura a tutti!




Paolo e’ conosciuto sul web per la sua attività di fotografo a tempo pieno, come prima cosa inseriamo in apertura due descrizioni, la storia e la fotografia di Paolo, estratti dalla presentazione visibile sul suo sito che vi invitiamo a visitare:

www.paolodalprato.com

La mia storia

Nasco a Lecco nel 1958, studi di tipo scientifico fino alla Laurea in Fisica. Nel 2013 causa ristrutturazione aziendale perdo il lavoro, legato alla tecnologia. Decido di far diventare la mia passione per la fotografia la mia attività e divento professionista dall’inizio del 2014 . Ho collaborato con l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano e poi con il rinnovato Teatro Gerolamo, sempre di Milano.

Dalla collaborazione con laVerdi è nata nel 2015 una mostra di ritratti di musicisti. Fin dal 2015 collaboro con i mensili Tecn'é ed Eureka! , il primo dedicato al mondo manifatturiero/meccanico, il secondo all'Industria 4.0 ed a tutto quanto ci gravita attorno.

Collegato con la fotografia industriale porto avanti da tempo un progetto sul metallo, che nel 2017 ha portato ad una mostra su questo materiale, soprattutto quello delle applicazioni industriali, esposta prima a Milano e successivamente a Parma durante al Fiera dell’Automazione.

Da tempo mi occupo anche di ritratti, architettura e macrofotografia. Dallo scorso anno ho allargato i miei interessi al food ed alla fotografia 3D.

La mia fotografia

La mia fotografia è fatta di due momenti, il primo è quello dello scatto con la macchina fotografica, il secondo è quello dell'elaborazione, che diventa un secondo scatto, libera le immagini nascoste dentro le immagini evidenti. Più che la realtà credo che ogni mia foto sia un elemento di un autoritratto, lascio a chi guarda il saperlo leggere.

I miei colori, a volte sono intensi altre volte sono delicati a seconda delle fasi, mentre il bianco e nero lo prediligo deciso, con ampie ombre per mettere in risalto i punti di luce.

Sì, sono attirato dalle ombre più che dalle luci, queste ultime mi permettono di guidare l'occhio dello spettatore, ma è con le ombre che mi piace dare corpo ai miei soggetti, avvolgendoli per farli continuare nella fantasia di chi guarda ed un poco li fa suoi.

Perchè in fondo la pubblicazione di qualcosa, di qualsiasi cosa, è una specie di patto fra l’autore e chi ne usufruisce, il primo concede una piccola parte di sè e l’altro un poco se ne appropria mettendoci la propria sensibilità nel leggerla.

Ecco le domande per te, alcune sono state pensate direttamente dallo Staff delle nostre Sezioni di Architettura e di Macro/Close Up, Sezioni che negli anni hanno visto le tue proposte inserite in critica fotografica:

Come ti sei avvicinato alla fotografia, raccontaci i tuoi inizi e la tua storia? Sappiamo, da alcuni cenni biografici che si trovano online che in passato svolgevi un’altra professione molto distante da quella di Fotografo professionista.

Posso dire d’avere sempre fotografato, ho iniziato infatti a circa 18 anni (quest’anno ne faccio 60), inizio col bianco e nero, condividendo con due amici una camera oscura abbastanza approssimativa (era in un sottotetto).

Poi sono passato alle diapositive ed alle stampe. Qualche anno di frequentazione leggera della fotografia poi dal 2003 amore che riprende con l’arrivo del digitale e la possibilità di elaborare. Sì, fino al 2012 mi occupavo di software per un’azienda di telecomunicazione, una multinazionale in crisi che ora non esiste più. Ho deciso di accettare una sfida, diventare fotografo professionista, cosa che è anche molto una sfida con me stesso. E’ un passo che ho potuto fare anche grazie al supporto di mia moglie, la mia prima fan.

Internet e in particolare i Social Network: opportunità o pericolo per la fotografia?Le tue foto riguardano molti generi, dall’Architettura alla Macro, dal Ritratto allo Sport, dall’urbanistica alle arti. Quale genere ti da piu’ soddisfazione, qual è il modo di fotografare, l’approccio tecnico e le sensazioni che provi per ogni diversa impostazione fotografica?

Bella domanda! Da un lato in ogni foto c’è un elemento unico che sono io, dall’altro c’è il tentativo di guardare al soggetto in modo specifico, quando ho iniziato a fare macrofotografia industriale ho usato lo stesso approccio delle macro floreali, però ora ho più uno sguardo da studio che sto portando anche nel genere food. Diciamo che ogni volta inizio un genere portando l’esperienza maturata in un altro per poi definire un approccio specifico.

Un altro esempio, sto iniziando a seguire Basket Seregno, una squadra di basket in carrozzina, partendo dall’esperienza di concerti ma sto anche imparando a capire le differenze con l’obbiettivo di arrivare a sviluppare uno specifico modo di riprendere gli atleti.
Quando ci sono persone cerco di fermare l’attimo, che può essere il gesto o lo sguardo, l’impeto o la concentrazione, quando invece nella mia scena non ci sono persone mi faccio guidare da una ricerca estetica. Ogni genere mi da soddisfazioni, con i fiori per me è come giocare con della creta, per la facilità di ripresa e perché si tratta di soggetti che si prestano alle elaborazioni. Una cosa che mi piace moltissimo è riprendere in mano vecchi scatti per elaborarli con gli strumenti e le capacità di oggi.

Questa intervista mi ha fatto venire la voglia di riprendere i primi scatti che avevo proposto (giusto nel gennaio 2008, 10 anni!) per rielaborarli. La serie del metallo è per me la ricerca di una bellezza nascosta dentro questi oggetti, quando posso anche guardandoli attraverso la lente della suggestione. Un esempio di questo è il manico di un bollitore dell’IKEA che nella mia fantasia ho visto come un rimando al Verme delle Sabbie del film Dune, oppure una punta di una fresa vista come un serpente pronto a scattare.

Con le architetture invece, specie con gli sguardi verso l’alto, gioco a confondere le direzioni. Per quanto riguarda l’approccio negli ultimi due anni ho cominciato ad usare un ragionamento da studio, principalmente mi riferisco al cibo ed al metallo. Mi sono costruito un tavolo per still life ed un set di luci e sto imparando ad usare la libertà che questo sistema permette.Spero di continuare a sentirmi nella fase “sto imparando”, per sentirmi vivo (parlando fotograficamente ma non solo).

La Sezione Progetti del tuo sito ne riporta alcuni che riguardano la macro fotografia e la fotografia urbana, ce ne puoi parlare in maniera piu’ dettagliata? Conoscendoti qui su photo4u.it abbiamo imparato a visionare le tue foto anche seguendo le categorie date dal titolo che utilizzi, come ad esempio “Esterni”, “interni”, “metallo”, “Il Cielo Sopra”, “Non faccio foto di fiori”. Questi ultimi hanno attinenza con i Progetti di cui sopra oppure sono slegati? Raccontaci come nasce un Progetto e se una foto puo’ far parte di piu’ Progetti.

Hai detto giusto, quelli che uso su photo4u più che titoli sono categorie, sono arrivato a pensare che una foto non dovrebbe avere titolo perché dovrebbe raccontarsi da sola. Parlo delle mie foto ovviamente, che non hanno la pretesa d’avere alcun messaggio ma sono solo la proposta di una visione personale. Per questo mi sono creato questi titoli/categorie, un modo per dire a chi le vede di guardarle, se può e se vuole, inserite dentro un certo insieme. E sì, certamente queste categorie sono dei progetti. Alcuni senza una fine, esempio ovvio le macro naturalistiche, altre nate e concluse per mancanza di tempo, la serie “Carne di plastica” in cui ho raccolto le foto fatte a dei manichini dentro le vetrine dei negozi, tutte foto fatte girando di notte e quindi con un certo tipo di illuminazione. Banalmente non faccio più questi giri notturni. In compenso nascono progetti nuovi, come quello del cibo, oppure da un progetto maturo nascono due progetti come sta succedendo per la serie del metallo che sto pensando di dividere fra metallo industriale e metallo di casa.

Credo che per un fotografo sia importante ragionare per progetti, che sia un fotoamatore o un professionista per la parte dei progetti personali. Portare avanti nel tempo una ricerca specifica definisce la propria idea di fotografia e quindi per capire e fare capire che fotografi si è.

Cerco di pensare ai progetti come a lavori che potrei portare in mostra. Nel caso di progetti sempre aperti si possono presentare idee che portano a selezioni diverse nel tempo.

La sezione “progetti” del mio sito è un tentativo di racconto del mio modo di lavorare su alcuni temi, un racconto che mi richiede di razionalizzare le mie idee e quindi mi porta a capirle meglio.

E forse anche capirmi. Per ora ho fatto questo lavoro solo per i fiori e per l’architettura, i prossimi argomenti potrebbero essere il metallo ed il cibo. Oppure altro come il progetto del photowalk, che nasce dalla parte architettura ma è diventato qualcosa di diverso.

Circa la tua domanda sulla possibile appartenenza di una foto a più progetti secondo me non dovrebbe succedere, i progetti li vedo come mutuamente esclusivi.

In questo periodo stai facendo delle Mostre? Ricordi una Mostra passata che ti ha piacevolmente soddisfatto?

Sono in fase elaborativa diciamo. Delle passate quella che sento ancora mia è l’ultima, quella sul metallo, che si tenuta nella primavera dello scorso anno. Non perché sia stata una mostra di successo, non lo è stata, ma perché per me è un progetto ancora in divenire. E’ nata anche come un tentativo di collegamento del mondo dell’industria con il mondo dell’arte, con la sfida del mostrare una cremagliera come soggetto artistico.

Mi ha fatto molto piacere riuscire a portarla a Parma lo scorso maggio per SPS IPC DRIVES Italia, la Fiera dell’Automazione Industriale, come “momento d’arte” (definizione dell’Organizzazione) durante i giorni dell’esposizione. La soddisfazione di cui mi chiedi sta proprio in questo, nel sentirla ancora viva, ancora portabile in giro, mentre la mostra precedente dei ritratti dei musicisti della Verdi ora la rifarei tutta o quasi.

Sei molto presente sul web, alla fine dell’intervista sono presenti i link a tutte le tue pagine, Internet e in particolare i social network sono un opportunità o un pericolo per la fotografia? Come vivi questa continua condivisione dei tuoi lavori con il mondo virtuale?

Essere sul web per me è una scelta, frequento diversi siti anche se non in modo continuo. Lo faccio perché ho capito (almeno credo) cosa ogni posto può darmi. photo4u è la community in cui sono presente da più anni, continuo a starci perché per me è uno stimolo, ci sono fotografi da cui ho solo da imparare. E mi ha accompagnato nella mia crescita, mi ha costretto (lo dico nel senso buono) a confrontarmi con gli altri e a confrontarmi con me stesso, per capire cosa volevo fare.

Se posso ti faccio un esempio, quando sono entrato facevo già macro floreali e già si capiva che strada avrei preso ma lo facevo in modo quasi inconscio. Ho ricevuto molte critiche (uso sempre questa parola con significato positivo) che mi hanno costretto a ragionare su quello che stavo facendo.

Ho avuto confronti con alcuni utenti che mi hanno fatto capire meglio la mia strada, un confronto che mi ha fatto crescere molto e posso solo ringraziarli. In ogni sezione ho trovato chi mi ha aiutato a capire di più del mio modo di fare fotografia in confronti fatti senza la necessità di dover convertire l’altro.

Non sono i soli, ci sono altri utenti che apprezzo e da cui imparo, ma credo che i responsabili delle varie sezioni in un certo senso rappresentino l’anima di photo4u che resiste nel tempo al di là dei singoli, è un posto in cui trovi gente brava che mette a disposizione quello che sa senza voler imporre nulla.

Da poco, qualche mese, ho iniziato a frequentare i siti di microstock, credo siano un’ottima palestra oltre che un modo per cercare di guadagnare. Da quello che ho visto mi sembra che il livello qualitativo medio sia da alto fino ad essere molto alto.

L’esame a cui vengono sottoposte le foto ed i video per essere accettati di fatto è un test sulla qualità tecnica ma anche sul contenuto, per un professionista è importante capire cosa chiede il mercato e banalmente quei siti permettono di capirlo.

Non è un caso che ora abbia anche citato i video, infatti sto cominciando a fare anche quelli che nel mondo del microstock chiamano footage, video corti nel mio caso di argomento più o meno tecnico.

Sull’argomento social buoni o cattivi per la fotografia, non riesco a vedere una risposta univoca, sono entrambe le cose, dipende da come li si usa e da cosa si cerca. Di cose negative ce n’è più d’una, dal furto delle foto alla perdita di tempo che possono comportare al senso d’inutilità che arriva se si hanno troppe aspettative che in genere risultano inattese.

Di positivo ci trovo la possibilità di vedere molte più foto di quante se ne potrebbero vedere con ogni altro mezzo (col rischio di non riuscire a vederne davvero nessuna se ci si fa prendere dai tempi veloci del web), alla possibilità di incontrare gente in gamba, da seguire o con cui scambiare opinioni, fino alla possibilità di partecipare a concorsi.

Quest’anno mi sono già iscritto al Sony World Photo Award con dei ritratti, allo Zeiss Photography Award ho proposto una storia sulla squadra di basket in carrozzina che ho iniziato a seguire, infine sono presente al Siena International Photo Awards con alcuni mini-portfolio.

Anche questo, partecipare a concorsi, trovo che sia un modo per verificare quello che si fa, la selezione che si è obbligati a fare per decidere quali immagini mandare è un esercizio utilissimo per sviluppare una qualità fondamentale per un fotografo, l’autocritica.

Una domanda direttamente dallo Staff di Architettura di photo4u.it: Vorrebbero sapere, se possibile i devices che utilizzi per gli scatti ed eventualmente i parametri di scatto e i settings che utilizzi il piu’ delle volte.

Sono parametri che sono facilmente verificabili visto che P4U li rende disponibili. Diciamo che con grande soddisfazione di Piergiulio (Staff Architettura, ndr )ultimamente sto scattando con diaframma piuttosto chiuso Wink))

Una doppia domanda dallo Staff della Sezione Macro di photo4u.it: Come nasce l'idea di iniziare a fotografare del cibo? Cosa tenti di ottenere da questo tipo di fotografia?

Nasce dal desiderio di fare cose nuove, sia dal punto di vista dl fotografo professionista che da quello amatoriale. Il primo ovviamente cerca nuovi clienti, il secondo ama le sfide ed il food è molto una sfida. E’ uno di generi più frequentati, per dire su Instagram la ricerca con l’hashtag #foodporn (uno di quelli abusati nel genere) porta a quasi 150 milioni di foto.

Le foto sono tantissime ma sono anche desolatamente uguali. La combinazione più diffusa è tavole in legno più o meno vintage, piatto con cibo più o meno colorato, contorno di posate e/o tovagliette e/o altro, luce spesso piatta, ripresa dall’alto. La sfida è fare qualcosa di diverso almeno dai 149.900.000 scatti tutti uguali.

Una decisione che ho preso e che finora sono riuscito a mantenere è di non fotografare piatti pronti, punto sugli elementi/alimenti e quello che sta attorno al piatto. Per cui le uova che avete visto di recente, il pane, le verdure, ma anche le bottiglie o altro. Anche qui mi piace giocare con le suggestioni, un panino che sembra una strana luna, una foglia di trevisana che rimanda ad un cobra, un ciuffo di broccolo che ricorda la testa della Medusa.

Nella nostra community sei uno degli utenti storici, essendo iscritto dal 2007, con una gallery che ha circa 3.000 foto e una Fototeca che conta ben 36 Foto della Settimana e 71 Vetrine mensili per le Sezioni che frequenti di piu’, oltre ad avere all’attivo piu’ di 10.000 messaggi. Descrivi cosa pensi di photo4u.it, se ci sono cose che possono migliorare, pregi e difetti, qualche feedback da parte tua…

In parte ho già risposto a questa domanda, credo che photo4u abbia molti punti di forza la sua lunga vita nel mondo del web lo dimostra. Secondo me, quindi opinione del tutto personale, sarebbe il caso di fare un restyling, per chi arriva per la prima volta la struttura a forum può trasmettere un’idea sbagliata di vecchio.

Oltretutto per un posto che fa della fotografia la propria ragion d’essere credo che l’aspetto grafico rivesta una notevole importanza. Altra cosa, forse è arrivato il momento di rivedere le sezioni. Meglio ancora sarebbe cambiare il metodo di classificazione, credo che proprio il concetto di separazione in sezioni sia stato superato da quello delle tag. Faccio un esempio, le foto di food che sto pubblicando nella sezione Studio sono anche Still Life e pure Close Up, qualcuna è anche Bianco & Nero. Avere la possibilità di poter fare selezioni incrociate potrebbe essere sia interessante che utile.

Credo anche sarebbe utile spingere sulla cultura fotografica, mi piace il lavoro sui libri di fotografia, si potrebbe fare altro, mi viene in mente l’analisi di una foto, famosa ma anche no, come pure la presentazione di qualche fotografo ancora poco conosciuto.

So di fare esempi abbastanza usati, da quello che vedo in giro funzionano e penso che ci sia gente con una cultura fotografica notevole in photo4u. Una cosa che forse non è tanto ovvia è l’integrazione con i social, inutile pensarli alternativi e nemici, ci sono perché non usarli? Un account Instagram in cui pubblicare le varie selezioni, condividendo in automatico su Facebook ad esempio, Anche studiare qualcosa per portare utenti dai social alla Community, piccoli concorsi o altro.

Abbiamo parlato della tua storia lavorativa, cosa consiglieresti a chi si vuole avvicinare alla fotografia professionale? Che percorsi, anche a livello di istruzione e apprendimento, dovrebbe fare?

Non mi sento di fare discorsi generali, posso dire della mia esperienza, per me è stato fondamentale avere trovato Tau Visual, una delle associazioni di fotografi professionisti. In un mondo dove vige l’ognuno per sé mi è stata e continua ad essere utile, per le tante informazioni che mi fornisce, per le occasioni di incontro e di crescita.

Ecco questo lo consiglio davvero, trovare un’associazione “utile”, per chi entra nel mondo del professionismo può essere l’unica occasione di incontro e scambio con gli altri professionisti. E seguire chi si rivolge ai professionisti.

Nel mio caso seguo alcuni galleristi e sono iscritto ad alcune newsletter, ad esempio c’è quella di jumper.it che sa essere stimolante

Oltre la fotografia hai altre passioni? Parlaci di qualcosa che non ha a che fare direttamente con la nostra comune passione per conoscerti un po meglio.

Non vorrei fare la parte di quello che si lamenta, ma essere Partita IVA oggi vuol dire davvero non avere più tempo libero, e da quando sono professionista ho dovuto rinunciare a molte cose, mi manca molto la lettura, prima leggevo uno o due libri al mese ora sono sceso ad uno/due all’anno, letture che non hanno a che fare con la fotografia ovvio. Cerco di tenermi dl tempo per fare un minimo di attività sportiva e per fare dei giri col cane, andare al cinema una o due volte al mese (questo anche grazie a mia moglie che mi costringe a spegnere il pc e pensare ad altro)


Per finire oltre ad ammirare la tua gallery qui su photo4u: LINK

Ti chiediamo di scegliere alcune foto a cui sei più affezionato che hai postato nel tempo qui su p4u e magari scrivere una breve descrizione a corredo.





E' la prima foto che ho pubblicato,
data 21 gennaio 2008. Probabilmente
mi sembrava bellissima.Link Foto su p4u



cius ha scritto:
piace molto anche questa!
insolita e anche questa evocativa....



Ho una certa attrazione per le visioni dark,
questo è un esperimento fatto durante i giri notturni
a caccia di manichini, probabilmente quella notte
non ne avevo trovati di interessanti.
Link Foto su p4u


minstrel ha scritto:
Vera arte, nessuna catalogazione.
Colori superbi che richiamano le grafiche di McKean, scatto "fortissimo" ed emozionante.
Unico problema se lo si guarda come l'ho guardato io: la mancanza di scritte grafiche esterne alla fotografia. Per intenderci: sarebbe una copertina superba di un numero di Sandman, ma anche da sola colpisce. Ok!


NEROAVORIO ha scritto:
l'effetto che bhai ottenuto è inquietante, il titolo intrigante , i colori perfettamente intonati al tutto, complimenti Ok!



la prima presentazione del progetto sui manichini,
ammetto che mi fa un certo effetto rileggere utenti che non ci sono più da tempo
e con cui ci si scambiava spesso opinioniLink Foto su p4u


@Nicola ha scritto:
Le ultime due sono le mie preferite.
Interpreteto molto bene il tema, apprezzo molto i giochi di luce:
i neri profondi e sopratutto ammiro i tagli proposti.
Ciao, Nicola.


gianjackal ha scritto:
Guardando il primo scatto pensavo si trattasse di una modella viva... puoi immaginare la mia sorpresa nel leggere che si tratta di un inanimato manichino! Surprised

Una serie davvero molto interessante, specialmente per come hai dosato le luci delle vetrine per esaltare la plasticità delle forme! Ok!




Non ne sono sicuro visto il tempo passato ma forse
è da questa che è partita l’idea del “cielo sopra”.
E’ una via di Milano, via Santa Radegonda, vicina al Duomo.
Ci passa tantissima gente ma sono pochi quelli che alzano
lo sguardo per guardare queste sculture. .Link Foto su p4u


onaizit8 ha scritto:
Una prospettiva verso l'alto davvero vertiginosa. Colpisce la presenza di quegli uccelli finti che rendono un po' inquietante il "canyon". Ciao Tiziano Wink


Clara Ravaglia ha scritto:
E' un bellissimo incubo architettonico, sembra una corsa vertinosa degli uccelli di metallo verso la salvezza dell'azzurro, verso quella piccola promessa di verde in alto, ad ali spiegate.... Smile Ok!
Ciao Clara



Questa foto per me è molto importante, perché è col
lavoro fatto per arrivarci che ho cominciato a elaborare un pensiero
coerente sulla postproduzione. Certo non è successo da un giorno con l’altro,
ma ecco questa è quella che sento essere la prima di quello che sono adesso.Link Foto su p4u


Liliana R. ha scritto:
La trovo molto coinvolgente in quanto quei due cuscini raccontano da soli una storia.
Quelle pieghe del drappo rosso danno un forte effetto plastico al tutto e mi ricordano alcuni quadri del Caravaggio.
Preferisco però un taglio più stretto come hai fatto in una immagine precedente. Ciao


Webmin ha scritto:
Una rilettura di un contesto su cui avevamo avuto già modo di discutere ma che nella versione attuale, in relazione alla distribuzione ed intensità delle zone d'ombra, tende, a mio personale avviso, a perdere una buona dosa di matericità, per sbilanciarsi verso un esito troppo pittorico.

Ciao Smile



Il mio oggi....Link Foto su p4u


Laki85 ha scritto:
Grandi pdr e composizione, ottima Paolo!


AarnMunro ha scritto:
Qualcosa di nuovo! Ok!


Perretta Giuseppe ha scritto:
Splendida, composizione sobria ed elegantissima.
Ciao


Piergiulio ha scritto:
Copiati..il commento precedente;))
Bella pulita e con il quid..dato dalla luce e dal respiro cosmico degli elementi che fendono lo spazio (e nemmeno fumo..) Wink) un sorriso pj Wink Wink


Mario Vani ha scritto:
Come una grande goccia che sa per cadere sul mare! Un modo originale di riprendere queste architetture e di presentarcele con grande eleganza. Complimenti, Mario Ciao


lodovico ha scritto:
Una delle vetrine più meritate degli ultimi tempi!!!
Un applauso Un applauso Un applauso Un applauso Un applauso Un applauso Un applauso Un applauso Un applauso Un applauso




Il mio oggi....Link Foto su p4u



Ringraziando Paolo Dalprato per la disponibilità e cortesia, lasciamo qui di seguito i link utili per conoscerlo al meglio, alla prossima intervista!

https://www.paolodalprato.com
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by GiovanniQ/Redazione photo4u.it
Autore: Paolo Dalprato - Inviato: Dom 11 Feb, 2018 6:18 pm
Grazie P4U e grazie Giovanni per l'opportunita che mi avete dato di raccontare un po' delle mie cose fotografiche Wink
Autore: Clara Ravaglia - Inviato: Lun 12 Feb, 2018 9:22 pm
Un piacere leggerti qui e conoscerti anche attraverso le parole, oltre ciò che le tue foto nel tempo ci raccontano di te. Sempre complimenti e grazie per ciò che condividi .

Ciao
Clara Smile
Autore: Laki85 - Inviato: Lun 12 Feb, 2018 9:26 pm
Bella intervista e interessante conoscere l'autore più da vicino.
Prolifico e originale in ogni proposta, ironico e alla mano.
Un saluto Ciao
Autore: Bruno1986 - Inviato: Ven 16 Feb, 2018 8:19 am
Bella intervista a un autore che si distingue sempre per originalità e qualità. E complimenti per la serie sui manichini che ignoravo! Avevo visto scatti singoli, ma la raccolta è davvero notevole. Ciao
Autore: Paolo Dalprato - Inviato: Ven 16 Feb, 2018 12:04 pm
Clara, Giacomo, Cesare e Bruno grazie!!!
Quest'intervista pe rme è stata anche occasione di riflessione, una riflessione non statica perchè mi è stata utile per confrontare quello che sono stato e sono con le strade che ho davanti a me. E di questo ringrazio ancora P4U e Giovanni Wink

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