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Autore Messaggio
Tropico
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MessaggioInviato: Mar 14 Feb, 2017 10:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:

Ma effettivamente tenendo questa linea il topic è diventato: “convincere Tropico che Shore è bravo” e la discussione si è via via appisolata Sonno

Caspita 9 pagine e migliaia di letture (cosa non usuale in questo forum, soprattutto in questa sezione) lo chiami appisolare? A me non sembra proprio anzi vedo che continuano ad aggiungersi contributi anche nuovi. Che poi per buona parte del thread ci sia stato il tentativo di convincermi su Shore e compagnia ballando non è certo una mia colpa ma semmai di quelli che vogliono convincermi. LOL Wink

Filippo Secciani ha scritto:

Opisso ha fatto una puntualizzazione che trovo piuttosto in contraddizione con qualsiasi definizione di fotografia che io conosca: non esiste nessuna fotografia che sia figlia di una visione piatta, neutra. Tutte riprendono la realtà, tutte sono fatte da un fotografo diverso e quindi figlie di un punto di vista forzatamente diverso, nel bene e nel male, volente o nolente. Questo vale per tutte le fotografie, anche quelle astratte. Tutte ritraggono la realtà. Semmai ci sono fotografie che hanno carattere e immagini deboli. Ci sono anche quelle che hanno senso anche se sono iconicamente scialbe e deboli, proprio per la natura stessa dell'immagine fotografica.
Ma non ne farei una questione di fotografia bella o meno bella, ma piuttosto di fotografia "buona", come dice Gianni Berengo Gardin e quei quattro matti che mi hanno insegnato già venti anni fa. Ma la questione è anche quella di una giusta pertinenza, dove la fotografia trova motivo di essere proprio perché dice qualcosa, al di là di tutto. Non ritrovo la formulina scritta da Giacomelli, ma sono rimasto veramente sorpreso e contento del concetto espresso da questo distinto signore della fotografia, che va proprio nella direzione della pertinenza della fotografia. Fare uno scatto ben fatto è relativamente facile, per fare fotografia, se non si ha niente da dire, semplicemente non si fa! È proprio questo che ci dovrebbe far pensare a un certo tipo di pensiero. Accettare una foto brutta, debole, sfocata, mossa male composta e buttare via tanti bei ritratti splendenti e panorami scintillanti, che di fatto sono numeri è quello che facciamo tutti i giorni quando ripensiamo alla foto del miliziano spagnolo di Capa: come foto, tecnicamente fa anche tendenzialmente schifo, ma ha una potenza tale che offusca di gran lunga tutte le altre.

Concordo in tutto e in particolare con quanto evidenziato, in realtà più che brutta o bella dovremmo parlare di foto riuscita o meno e questo a prescindere dalla qualità che se c'è certo non guasta ma certo non è la premessa di una foto buona. In una scaletta di importanza io metterei prima l'idea e il messaggio che relativamente ad essa si vuole comunicare, poi la composizione che è la cosa più importante della forma, infine tutto il resto, tecnica, colore ecc. Wink

AleZan ha scritto:
Mi chiedo se, dopo aver sviscerato "la fotografia degli altri", ci interessi riflettere su quale sia la nostra posizione sulla nostra personale fotografia.
Noi dove siamo?

Sì però così apri proprio un'altra tematica e che tematica aggiungo. La cosa mi stimola talmente tanto che quasi quasi apro un nuovo thread, così opissum si sveglia dal letargo... Very Happy Wink
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Ettore Perazzetta
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MessaggioInviato: Mar 14 Feb, 2017 10:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Mi chiedo se, dopo aver sviscerato "la fotografia degli altri", ci interessi riflettere su quale sia la nostra posizione sulla nostra personale fotografia.
Noi dove siamo?


Boh? Ora qua, dopo là, dipende da che ora è. Seriamente, è una riflessione che richiede una buona dose di autocritica, che ancora non possiedo e, qualora ne fossi padrone, potrei tramutarla in un eccesso di autostima. Ciao
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Tropico
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MessaggioInviato: Mar 14 Feb, 2017 10:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Mi chiedo se, dopo aver sviscerato "la fotografia degli altri", ci interessi riflettere su quale sia la nostra posizione sulla nostra personale fotografia.
Noi dove siamo?

Aperto ora nuovo thread:
http://www.photo4u.it/viewtopic.php?p=5324471#5324471
venghino siori! Very Happy
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opisso
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb, 2017 8:35 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Filippo Secciani ha scritto:
Opisso ha fatto una puntualizzazione che trovo piuttosto in contraddizione con qualsiasi definizione di fotografia che io conosca: non esiste nessuna fotografia che sia figlia di una visione piatta, neutra. Tutte riprendono la realtà, tutte sono fatte da un fotografo diverso e quindi figlie di un punto di vista forzatamente diverso, nel bene e nel male, volente o nolente. Questo vale per tutte le fotografie, anche quelle astratte. Tutte ritraggono la realtà. Semmai ci sono fotografie che hanno carattere e immagini deboli. Ci sono anche quelle che hanno senso anche se sono iconicamente scialbe e deboli, proprio per la natura stessa dell'immagine fotografica.


Ma si, siamo anche in totale accordo direi.
La mia puntualizzazione nasce dal fatto che buona parte del topic si basava su fotografi che cercavano di riprendere la scena nel modo meno enfatico possibile. Se ne è parlato in maniera abbastanza approfondita per tutto il topic. Ad esempio a pagina 5 quando cito "the thing itself".
Poi certo, come ha già detto qualcuno (Mario Zacchi mi pare) anche cercare di "non interpretare" è di per se un'interpretazione/stile...

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Tropico
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb, 2017 8:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:
Ma si, siamo anche in totale accordo direi.
La mia puntualizzazione nasce dal fatto che buona parte del topic si basava su fotografi che cercavano di riprendere la scena nel modo meno enfatico possibile. Se ne è parlato in maniera abbastanza approfondita per tutto il topic. Ad esempio a pagina 5 quando cito "the thing itself".
Poi certo, come ha già detto qualcuno (Mario Zacchi mi pare) anche cercare di "non interpretare" è di per se un'interpretazione/stile...

L'ho detto io, per la cronaca. Very Happy Wink
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Gio 16 Feb, 2017 7:34 am    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:
Ma si, siamo anche in totale accordo direi.
La mia puntualizzazione nasce dal fatto che buona parte del topic si basava su fotografi che cercavano di riprendere la scena nel modo meno enfatico possibile. Se ne è parlato in maniera abbastanza approfondita per tutto il topic. Ad esempio a pagina 5 quando cito "the thing itself".
Poi certo, come ha già detto qualcuno (Mario Zacchi mi pare) anche cercare di "non interpretare" è di per se un'interpretazione/stile...

Si... immagino Very Happy , ma come ho detto, ho trovato questa discussione, ho letto la prima pagina e poi qualcosa qua e là... di certo mi son perso qualcosa.
Non so che intendono fare col riprendere la scena nel modo meno enfatico possibile. La comunicazione funziona con figure retoriche. Per rappresentare il messaggio occorre esaltare la realtà. La realtà è un pretesto è uno strumento della fotografia, che tutto è fuorché realtà. Fontana usa la realtà per un concetto estetico tutto suo, potentissimo! Certo la fotografia dipende dalla realtà, per cui, se mai volessimo iniziare a classificare le fotografie, la prima cernita sarebbe quella dello scegliere le fotografie fotocopia con quelle che trasmettono le sensazioni, che hanno un perché.

Le nostre fotografie stanno in queste parole, nella lettura di queste riflessioni. Ogni parola scritta, ogni frase letta è un ripensamento al proprio archivio e al nostro modo di fare. Anche ai nostri progetti futuri.

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Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
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opisso
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MessaggioInviato: Gio 16 Feb, 2017 11:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Filippo Secciani ha scritto:
Non so che intendono fare col riprendere la scena nel modo meno enfatico possibile. La comunicazione funziona con figure retoriche. Per rappresentare il messaggio occorre esaltare la realtà. La realtà è un pretesto è uno strumento della fotografia, che tutto è fuorché realtà...


Sono d'accordo sul fatto che la fotografia non sia la realtà (anche se gioca sulla sua corrispondenza) ma continuo a non capire perché bisognerebbe per forza "esaltarla". Dipenderà dal tipo di messaggio, o no? Se no scattiamo tutto in "hdr" e tanti saluti... Anche "the thing itself" in un certo senso è una specie di figura retorica.
Voglio dire, così come esistono i film di fantascienza e quelli neorealisti così esisotno vari stili fotografici. Esistono i Mc Curry e i Salgado ma anche i Robert Adams, gli Shore, gli Eggleston, i Becher, i Walker Evans ecc.
Poi non è detto che debbano piacere tutti i generi...
Comunque quando hai 3/4 ore (!!!) di tempo rileggiti tutti gli interventi che se no rischiamo di andare in loop Very Happy

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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Ven 17 Feb, 2017 6:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

No Opisso! La retorica non è tutto hdr o tutto iper saturazione! Occhio!
La retorica, l'esaltazione della realtà può prendere direzioni infinite, non solo a 360 gradi, ma anche in tutte le direzioni in n dimensioni! Non ricordo molto della matematica, ma hai presenti gli assi cartesiani? Sono solo due dimensioni, ma i modelli matematici funzionano in un'infinità di dimensioni! Solo per rendere l'idea.
Le fotografie non sono tutte inquadrate all'incrocio dei terzi. Anzi! La natura ce lo insegna: cresce con il rapporto aureo, la progressione di Fibonacci, che ne è figlia. Il volto umano ha appoggiato gli occhi non nella linea del terzo, ma appena sopra la linea di mezzo dell'ovale umano. Quindi nelle fotografie in cui il soggetto è precisamente all'incrocio dei terzi, è formalmente sbagliato. Al tempo stesso il rapporto aureo è sulla base della radice quadrata di 5, che è un numero imperfetto. Quindi non è possibile fare un calcolo preciso matematico, ma solo una valutazione di massima e quindi legato al colpo d'occhio. Certo, il rapporto aureo non si discosta molto dalla regola fotoamatoriale dei terzi, però non è la stessa. Comunque, dopo aver smontato la regola dei terzi, giusto per dire che c'è molto di più, che dire delle simmetrie, della texture, della morbidezza, della sofficitá dire un'immagine.
Quindi per dire: dove va la retorica? Sul controllo della parte iconica della fotografia quando si esaltano i dettagli e i toni? Non necessariamente! Sul controllo dell'organizzazione di linee e forme? Di certo sempre, ma in tanti modi diversi e non in un sol modo! Sull'esaltazione o sul rendere tutto più pacato? Anche, all'occorrenza! Usare un obiettivo dettagliato e contrastato o uno morbido e non troppo dettagliato? Poter scegliere aiuta... beato chi può Come gestire la post produzione? Sì, in modo opportuno, non in una sola direzione!
La retorica trova forma in tanti modi. Per trasmettere una sensazione, posso fare una foto con toni morbidi, poca saturazione e con il soggetto in mezzo. La foto può essere anche fantastica e molto forte, nel''esprimere quello che deve. Certo che la sensazione che voglio trasmettere non è dinamismo, ma può avere un senso! Se faccio una foto con il soggetto bello dinamico nel punto aureo, prospettive esplosive, contrasti a mille e colori sgargianti, dove è scritto che sia per forza una foto buona? Potrebbe anche essere debole come foto!

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Tropico
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MessaggioInviato: Mar 28 Feb, 2017 7:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La fotografia dovrebbe essere una rappresentazione dell’istinto non è mai mia intenzione trasmettere un messaggio a qualcuno con la fotografia, tantomeno cambiare il mondo o la società attraverso essa. È come quando fotografi una persona che ami: scatti senza particolari artifici, ma appendi la foto al muro davanti alla tua porta. Perché quella è la foto che preferisci (Ren Hang)
Questo leggo caro opy nella tua firma e quindi se l'hai messo vuol dire che lo condividi. Ora ti chiedo:
1- se è vero quanto afferma Hang, i topo's capeggiati da Shore secondo te vanno ad istinto?
2- cambiare il mondo forse no ma ci sono tantissime foto che hanno veicolato cambiamenti anche importanti, non trovi? Wink
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SlowFlyer
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MessaggioInviato: Mar 28 Feb, 2017 9:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tropico ha scritto:

2- cambiare il mondo forse no ma ci sono tantissime foto che hanno veicolato cambiamenti anche importanti, non trovi? Wink


hanno veicolato o volevano veicolare? è un po' diverso.

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Canon 60D + Tamron 17-50/2.8 VC + Canon 24/2.8 STM + Sigma 50-150/2.8 + Canon 55-250IS; Sony Nex6 + 16-50; alcuni vecchi obiettivi in M42 e non solo.
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opisso
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MessaggioInviato: Mer 01 Mar, 2017 8:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Tropico ha scritto:
1- se è vero quanto afferma Hang, i topo's capeggiati da Shore secondo te vanno ad istinto?
2- cambiare il mondo forse no ma ci sono tantissime foto che hanno veicolato cambiamenti anche importanti, non trovi? Wink


1 No, ma non mi sembra che il povero Hang (suicidatosi qualche giorno fa) fosse un "topo" che fotografava paesaggi col banco ottico.
2 E non mi sembra che le foto di Hang avrebbero cambiato il mondo.
Tu che dici? Le hai viste? Very Happy

Insomma se io ne condivido più o meno il pensiero non è detto che per transizione debba condividerlo Shore...

Rispondendo più "costruttivamente" io questo Hang fino a pochi giorni fa non sapevo nemmeno chi fosse.
Mi ritrovo parzialmente in ciò che ha detto perché credo che una foto non debba avere troppe "sovrastrutture" immediatamente riconoscibili.
Shore fa altri generi e scatta in maniera molto consapevole ma riesce comunque a non dare facili appigli a "strutture tipo". Come la regola (???) dei terzi per capirci...

Allargando il discorso recentemente ho letto "Lo Zen a l'arte del tiro con l'arco". Non dico che bisognerebbe scattare seguendo pedissequamente la stessa filosofia. Ma mi piace questa idea di acquisire un'eccellente tecnica per poi, a forza di esercitarsi, "dimenticarsi di pensare" a cosa si sta facendo. Il pensare "sto facendo questo" crea una specie di intralcio all'ingranaggio...
Ma ovviamente sto sproloquiando. Seguendo i dettami del libro si dovrebbe passare qualche anno solo per imparare come si respira mentre si schiaccia il pulsante di scatto Very Happy E il risultato (la foto) sarebbe un aspetto del tutto secondario per la valutazione dell'abilità del fotografo...

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SlowFlyer
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MessaggioInviato: Gio 02 Mar, 2017 9:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Avendo letto un altro Zen e X, il principio va bene soprattutto se lo fai per te, godendoti il gesto e amen. Io (anche se sempre meno) perdo tempo a scattare con vecchi obiettivi tutto sommato con quel principio. Però se scatti per gli altri in uno qualsiasi dei sensi possibili non è detto che basti.

Hang o Zen che sia, non sono discorsi specifici della fotografia: valgono per tutta l'arte (e in parte anche al di fuori: l'ispirazione in ambito scientifico ha fondamenti simili). Quando la conoscenza e l'esperienza sono sufficientemente interiorizzate, possono diventare gesto automatico, substrato da cui partire per ottenere altro, anche ciò che per qualcuno o tanti è brutto.

Non so più quale dei molti thread di Tropico sia questo, per cui non so bene quale conclusione avevo in mente... amen, tanto siamo qui per chiacchierare, no? Wink

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opisso
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 8:45 am    Oggetto: Rispondi con citazione

SlowFlyer ha scritto:
Quando la conoscenza e l'esperienza sono sufficientemente interiorizzate, possono diventare gesto automatico, substrato da cui partire per ottenere altro, anche ciò che per qualcuno o tanti è brutto.

Esatto: volevo intendere proprio questo. O meglio, specificando, spesso si presta troppa attenzione a quello che si fa rischiando così di cadere negli stereotipi.
Il che ovviamente non significa fare le cose a caso. Anzi, come lo Zen insegna questa "inconsapevolezza" richiede moooolto allenamento...

SlowFlyer ha scritto:
Non so più quale dei molti thread di Tropico sia questo, per cui non so bene quale conclusione avevo in mente... amen, tanto siamo qui per chiacchierare, no? Wink

In effetti non so bene neanch'io quanto c'entri lo Zen con quello che abbiamo detto finora (ma chi se lo ricorda cosa abbiamo detto Very Happy) . Però visto che non era stato ancora citato nel dubbio l'ho "tirato fuori" Very Happy

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AleZan
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 10:26 am    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:
In effetti non so bene neanch'io quanto c'entri lo Zen con quello che abbiamo detto finora (ma chi se lo ricorda cosa abbiamo detto Very Happy) . Però visto che non era stato ancora citato nel dubbio l'ho "tirato fuori" Very Happy


Very Happy
Allora possiamo dire che anche l'inconsapevolezza di ciò che è in-topic oppure off-topic è molto Zen....
Very Happy

Restando sul tema dell'inconsapevolezza, provo a ricondurre il discorso su quanto ci dicevamo più indietro.
È vero che può esistere una tale abitudine/maestria nel ragionamento tecnico che precede il gesto (lo scatto) da rendere queste operazioni praticamente inconsapevoli.

Ma la domanda che pongo è un'altra.
Si può immaginare una inconsapevolezza del fotografo di fronte alla parte estetica del suo operare?
Cioè si può scattare una fotografia senza porsi la questione del bello e del brutto?
A prima vista mi verrebbe da rispondere di no. Mi pare impossibile che il fotografo possa sfuggire al peso dell'esperienza visiva che occupa tutti gli spazi della nostra vita.
Non parlo solo dell'educazione formale (osservare/ragionare sulle opere d'arte), ma mi riferisco al sovraccarico di immagini di ogni tipo in cui siamo immersi ogni giorno. Sembra impossibile non subire l'influenza di tutto questo quando siamo noi a produrre immagini.

Detto questo, altra domanda.
È possibile invece pensare ad un percorso di disintossicazione dello sguardo?
Quali strade potrebbe prendere?
Può essere un modo per arrivare ad una "visione personale"?

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Tropico
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 11:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

SlowFlyer ha scritto:
hanno veicolato o volevano veicolare? è un po' diverso.

Non stiamo nella testa dei fotografi, sicuramente hanno veicolato, basti pensare alle famose foto sul Vietnam, quanto hanno inciso in un'epoca dove a malapena c'era la tv solo in alcune parti del pianeta? E tu credi che almeno queste foto molto forti non volevano veicolare una denuncia, visto anche il contesto contro la guerra che stava montando? La foto delle scimmie non voleva veicolare un chiaro messaggio antirazzista tu credi? A me sembra evidente... Wink

opisso ha scritto:
1 No, ma non mi sembra che il povero Hang (suicidatosi qualche giorno fa) fosse un "topo" che fotografava paesaggi col banco ottico.
2 E non mi sembra che le foto di Hang avrebbero cambiato il mondo.
Tu che dici? Le hai viste? Very Happy

Insomma se io ne condivido più o meno il pensiero non è detto che per transizione debba condividerlo Shore...


E chi ha detto che era Shore il mio obiettivo, eri proprio tu opisso Marco da Genova l'obiettivo! LOL
Perchè se credi in quanto afferma Hang a prescindere se è vivo o morto (RIP) o se l'hai letto ieri o dieci anni fa, è in netta contrapposizione con l'operazione "a tavolino " dei topo's, no? Poi se ti piace l'uno e l'altro no problem... Wink

SlowFlyer ha scritto:
Avendo letto un altro Zen e X, il principio va bene soprattutto se lo fai per te, godendoti il gesto e amen. Io (anche se sempre meno) perdo tempo a scattare con vecchi obiettivi tutto sommato con quel principio. Però se scatti per gli altri in uno qualsiasi dei sensi possibili non è detto che basti.

Hang o Zen che sia, non sono discorsi specifici della fotografia: valgono per tutta l'arte (e in parte anche al di fuori: l'ispirazione in ambito scientifico ha fondamenti simili). Quando la conoscenza e l'esperienza sono sufficientemente interiorizzate, possono diventare gesto automatico, substrato da cui partire per ottenere altro, anche ciò che per qualcuno o tanti è brutto.

Non so più quale dei molti thread di Tropico sia questo, per cui non so bene quale conclusione avevo in mente... amen, tanto siamo qui per chiacchierare, no? Wink

Non ha importanza quale thread sia, l'importante è leggere cose interessanti, prima o poi si torna in tema e le divagazioni che spesso non son nemmeno tali di fatto aiutano a non fossilizzarsi. Mi interessa molto la tua frase che ho evidenziato e che credo sia vera, approfondiamo rispondendo ad Alezan:

AleZan ha scritto:
Very Happy
Allora possiamo dire che anche l'inconsapevolezza di ciò che è in-topic oppure off-topic è molto Zen....
Very Happy

Restando sul tema dell'inconsapevolezza, provo a ricondurre il discorso su quanto ci dicevamo più indietro.
È vero che può esistere una tale abitudine/maestria nel ragionamento tecnico che precede il gesto (lo scatto) da rendere queste operazioni praticamente inconsapevoli.

Ma la domanda che pongo è un'altra.
Si può immaginare una inconsapevolezza del fotografo di fronte alla parte estetica del suo operare?
Cioè si può scattare una fotografia senza porsi la questione del bello e del brutto?
A prima vista mi verrebbe da rispondere di no. Mi pare impossibile che il fotografo possa sfuggire al peso dell'esperienza visiva che occupa tutti gli spazi della nostra vita.
Non parlo solo dell'educazione formale (osservare/ragionare sulle opere d'arte), ma mi riferisco al sovraccarico di immagini di ogni tipo in cui siamo immersi ogni giorno. Sembra impossibile non subire l'influenza di tutto questo quando siamo noi a produrre immagini.

Detto questo, altra domanda.
È possibile invece pensare ad un percorso di disintossicazione dello sguardo?
Quali strade potrebbe prendere?
Può essere un modo per arrivare ad una "visione personale"?

La risposta in parte l'ha data slow prima, dipende da tanti fattori ma la presa di coscienza alla fine credo sia la cosa che determini i percorsi successivi. Ti faccio un esempio nel campo a me più congeniale. Quando ero piccolo il convento passava Orietta Berti e nelle famiglie di ceto medio come la mia se volevi altro te lo dovevi cercare in canali quasi clandestini. Poi un amico mi fece ascoltare i Beatles e da allora sono passato per i gruppi inglesi, la classica e infine il jazz non tralasciando musiche etniche, in pratica lo scibile umano musicale. Ora certo se sento Orietta Berti o cose simili tipo Sanremo mi si rivoltano le budella perchè ho affinato un gusto che deriva anche da uno studio sia strumentale (anche se non ho combinato nulla ma che comunque mi permette di capire dal di dentro) che critico, quindi direi completo. Con la fotografia è lo stesso, se vedi solo foto sui social degli amici è chiaro che non hai proprio materiale nemmeno per fare un confronto anche rozzo, se cominci a scoprire altro magari ti fai un'idea di come puoi indirizzarti inizialmente, poi piano piano dovrebbe subentrare la consapevolezza di quello che si vuole fare, con l'esperienza, lo studio, il confronto appunto. Il vero guaio sono l'ignoranza profonda della maggior parte delle famiglie e l'inadeguatezza della stragrande maggioranza delle scuole che servono quasi solo a preparare futuri soldatini adatti al sistema, possibilmente bravi tecnicamente a fare una determinata cosa ma assolutamente incapaci di pensare con la propria testa. Con queste premesse solo i pochi fortunati che hanno genitori non solo colti ma anche aperti mentalmente hanno dei vantaggi enormi in partenza, di tutti quelli che ricordo dall'infanzia fino al liceo, la maggior parte di quelli che combinavano qualcosa a livello artistico, di idee, di apertura mentale ecc. avevano alle spalle famiglie che stimolavano, guarda caso la gran massa era invece più portata ad altre cose spesso molto pratiche perchè il dettame era molto legato alla pagnotta quotidiana. Non dimentichiamo MAI quanto sia importante la famiglia per il nostro futuro insomma, nel bene e nel male. Ci da l'imprinting e non è poco, siamo più animali di quanto comunemente si pensi.... Wink
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opisso
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 11:18 am    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:

Si può immaginare una inconsapevolezza del fotografo di fronte alla parte estetica del suo operare?
Cioè si può scattare una fotografia senza porsi la questione del bello e del brutto?

È possibile invece pensare ad un percorso di disintossicazione dello sguardo?
Quali strade potrebbe prendere?
Può essere un modo per arrivare ad una "visione personale"?


1) Non sono sicuro di capire bene. Come "bello" intendi solo bello esteticamente? Comunque, un fotografo di moda credo che la domanda se la debba porre. In altri ambiti penso ci possano essere degli ibridi in cui il termine bello si mischia a visioni autoriali e/o messaggi funzionali. Cioè Ghirri non credo si ponesse il problema se il paesaggio fosse bello o brutto. Probabilmente non fotografava "il bello" e lo sapeva ma questo era solo un effetto del ragionamento a monte che stava dietro a uno sguardo non preconfezionato.

2) Non guardare troppe foto di forum amatoriali Very Happy
Scherzi a parte un esempio classico è l'orizzonte storto. Si tratta di una "rilevazione" meno naturale di quello che sembri. Se dai una foto un po' storta a un bambino difficilmente se ne accorgerà. Finché qualcuno non glielo fa notare e allora la frittata è fatta. Ma visto che l'orizzonte è comunque un elemento "importante" non é neanche giusto ignorarlo. Insomma come il bravo autore dovrebbe riuscire a scattare in modo apparentemente naturale, il buon osservatore dovrebbe riuscire a scorrere la foto in modo "naturale".
La soluzione "parziale" potrebbe essere, riprendendo la risposta di Tropico, una full immersion di quegli autori che forniscono foto più "fresche" e con meno regole precostituite. Su instagram se ne trovano a bizzeffe (lo stesso Shore per dire).
Il problema però si sposta sul fatto che, come dicevamo prima, anche il riportare senza enfasi è uno stile...
Ma ad un certo punto la cosa diventa quasi inestricabile. Un'immagine deve avere un background su cui poggiarsi per poterla giudicare. resettare tutto completamente, a parte che è impossibile, ha dei chiari limiti. L'osservatore deve essere consapevole di cosa la foto potrebbe veicolare.
Mia figlia di sette anni potrebbe, in linea teorica, essere un giudice migliore* di quanto lo sono io sulla resa prettamente estetica di una foto di Eggleston. Ma sul significato concettuale che questa può racchiudere, su come contestualizzarla, come relazionarla...

*: in effetti su alcune tipologie di foto mi fido molto del suo giudizio e qualche volta se sono indeciso fra due miei scatti le chiedo a lei quale sia il più "bello"...

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Ultima modifica effettuata da opisso il Ven 03 Mar, 2017 11:31 am, modificato 1 volta in totale
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opisso
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 11:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

@Tropico:
Perchè se credi in quanto afferma Hang a prescindere se è vivo o morto (RIP) o se l'hai letto ieri o dieci anni fa, è in netta contrapposizione con l'operazione "a tavolino " dei topo's, no? Poi se ti piace l'uno e l'altro no problem...
L'espressione "operazione a tavolino" è sbagliata. Diciamo che la dicitura "new topographics" raccoglie una serie di fotografi che scattano in maniera, si presume, "consapevole".
Detto questo anche se la filosofia e obiettivo sono diversi il risultato può, in entrambi casi, viaggiare sui binari di una composizione che si discosta da quelle "banalotte" fatte con lo stampino...
Ma poi chi diavolo se lo fila questo Ren Hang? Very Happy
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Tropico
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 11:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Tornando invece agli esempi pratici, analizziamo una bella foto di jus che fotografa il brutto e quotidiano, nebbia in val padana, di peggio c'è solo Shore, appunto. LOL

http://www.photo4u.it/viewcomment.php?t=674310


Poi analizziamo il link di opisso con la foto di Ghirri che se possibile è peggio della foto dello stesso postata da Alezan, quella del panorama alpino sottoesposto per capirci. Ecco come due soggetti brutti identici sono fotografati uno ottimamente e l'altro no, veramente mi lascia di stucco pensare che questo Ghirri possa essere considerato un maestro, io mi tengo jus tutta la vita.... Si si
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Tropico
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 11:34 am    Oggetto: Rispondi con citazione

opisso ha scritto:
@Tropico:
Perchè se credi in quanto afferma Hang a prescindere se è vivo o morto (RIP) o se l'hai letto ieri o dieci anni fa, è in netta contrapposizione con l'operazione "a tavolino " dei topo's, no? Poi se ti piace l'uno e l'altro no problem...
L'espressione "operazione a tavolino" è sbagliata. Diciamo che la dicitura "new topographics" raccoglie una serie di fotografi che scattano in maniera, si presume, "consapevole".
Detto questo anche se la filosofia e obiettivo sono diversi il risultato può, in entrambi casi, viaggiare sui binari di una composizione che si discosta da quelle "banalotte" fatte con lo stampino...
Ma poi chi diavolo se lo fila questo Ren Hang? Very Happy
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Come sbagliata, si sono o no organizzati in una storica riunione dove con tanto di manifesto hanno espresso come secondo loro doveva essere la fotografia di paesaggio urbano? Più a tavolino di così si muore e infatti basta vedere le loro foto, l'ho fatto turandomi il naso, LOL e ti accorgi che dietro c'è l'ideologia che le appiattisce tutte, ma veramente. Wink
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opisso
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MessaggioInviato: Ven 03 Mar, 2017 1:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tropico ha scritto:
Poi analizziamo il link di opisso con la foto di Ghirri che se possibile è peggio della foto dello stesso postata da Alezan, quella del panorama alpino sottoesposto per capirci. Ecco come due soggetti brutti identici sono fotografati uno ottimamente e l'altro no...

Grat Grat Cioè una foto sovraesposta o sottoesposta è "sbagliata" a prescindere?
Ma soprattutto discutere della resa di foto pescate a caso su internet non ha nessun senso...
https://emiliageniale.files.wordpress.com/2014/08/luigi-ghirri-alpe-di-susi-bolzano-1979.jpg
http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2013/05/08_LuigiGhirri_Alpe-di-Siusi-1979.jpg

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