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Bruce Gilden, l'approccio alla street

 
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AleZan
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MessaggioInviato: Ven 03 Gen, 2014 6:56 pm    Oggetto: Bruce Gilden, l'approccio alla street Rispondi con citazione

Teleobiettivo? Compattina per passare inosservati? Automatismi? Autofocus?

Diamo un'occhiata a come si presenta per strada il sempreverde Bruce.
Faccia bonaria, chiacchiere e... fondamentale il cappelletto in testa. Altrimenti la foto non viene...

Visione consigliata anche ai lampisti di strada

La tecnica
http://www.youtube.com/watch?v=IRBARi09je8

Le foto
http://www.youtube.com/watch?v=-RMEL-WCrPI

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Sisto Perina
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MessaggioInviato: Ven 03 Gen, 2014 7:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Avevo già visto questo video...
Approccio particolarmente estroso ma mi lascia dubbi etici non indifferenti: dove inizia la tua arte finisce la mia privacy?
Non conosco la legge di altri paesi ma qui in Italia mi sembra poco fattibile questo modo di fotografare a meno di noin rischiare querele a go-go Very Happy
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AleZan
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MessaggioInviato: Ven 03 Gen, 2014 7:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tutta la street pubblica foto di persone riconoscibili. Angolazione, distanza, ecc. per quanto riguarda la privacy sono secondari.

Apprezzo invece la sua capacità di prendere una foto così: esplicitamente, ma in modo non violento. Scambio foto-sorrisi-due battute.

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Sisto Perina
bannato


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MessaggioInviato: Ven 03 Gen, 2014 8:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Tutta la street pubblica foto di persone riconoscibili. Angolazione, distanza, ecc. per quanto riguarda la privacy sono secondari.

Apprezzo invece la sua capacità di prendere una foto così: esplicitamente, ma in modo non violento. Scambio foto-sorrisi-due battute.

d'accordo che l'approccio è sui generis e lui stesso non incute certo timore così come si presenta ma mi chiedo quanto sarebbe fattibile in Italia senza prima procurarsi valangate di liberatorie pre pubblicazione....
mah....
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il signor mario
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MessaggioInviato: Ven 03 Gen, 2014 9:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sisto Perina ha scritto:
d'accordo che l'approccio è sui generis e lui stesso non incute certo timore così come si presenta ma mi chiedo quanto sarebbe fattibile in Italia senza prima procurarsi valangate di liberatorie pre pubblicazione....
mah....


Sisto in Italia esiste la necessità di procurarsi tonnellate di liberatorie con qualsiasi tecnica non solo con questa, che non apprezzo e non condivido.
Riporto per chiarezza un articolo di Vincenzo Cottinelli, magistrato prima e fotografo poi, sulla normativa, articolo che apre uno spiraglio, neanche troppo stretto, sulla pubblicabilità della street

http://www.yumpu.com/it/document/view/16433488/vincenzo-cottinelli-e-finita-la-street-photography-stando-
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Sisto Perina
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MessaggioInviato: Ven 03 Gen, 2014 10:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

articolo molto interessante ma lo spiraglio aperto sembra il classico "inganno" una volta fatta una legge (molto traballante aggiungerei)....
Per cui starei attento con queste metodiche, meglio l'approccio comunicativo con tanto di permesso per le riprese che, in taluni casi, "ammazza" lo spirito street ma, d'altro canto, preserva lo strittarolo Very Happy


Argomento sempre attuale....
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il signor mario
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MessaggioInviato: Ven 03 Gen, 2014 10:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sisto Perina ha scritto:
articolo molto interessante ma lo spiraglio aperto sembra il classico "inganno" una volta fatta una legge (molto traballante aggiungerei)....
Per cui starei attento con queste metodiche, meglio l'approccio comunicativo con tanto di permesso per le riprese che, in taluni casi, "ammazza" lo spirito street ma, d'altro canto, preserva lo strittarolo Very Happy


Argomento sempre attuale....


Difatti per un lavoro che sto facendo con la GNAM mi muovo con le liberatorie nella borsa Wink
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fast2
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MessaggioInviato: Gio 23 Gen, 2014 9:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per lavoro meglio la liberatoria, per la street amatoriale in citta' rilassetevi pure Smile

Il metodo Gilden funziona meglio in una grande metropoli, il risultato che ottiene non mi colpisce piu di tanto.
Saluti
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MaxMontella
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MessaggioInviato: Mar 18 Feb, 2014 10:54 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi permetto di intromettermi, visto che mi sto avvicinando alla Street (sono attratto dalla documentaria su tutto)...

Questi che vengono esposti continuamente riguardo la privacy e via dicendo sono problemi che comunque si possono incontrare tra foitografi grandi, che fanno grandi scatti e che verranno pubblicati su grandi canali; per fare qualche foto, anche a livello professionale, ma che andranno a finire sul sito personale, sul Social Network, sulla testata locale e via dicendo... che rischi si possono correre?
Mi spiego meglio: è allarmismo precauzionale o è veramente così "pericoloso"? Quelle poche volte che mi è capitato (nella fiera piuttosto che alla sagra paesana, all'evento piuttosto che al monumento...) più che altro la gente era "contenta" d'esser capitata in uno scatto, ma mi rendo conto che son casistiche differenti.

Quindi: a che punto si rischia di ledere la privacy di una persona che fa la spesa, mangia un gelato, guarda un evento o similari?

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AleZan
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MessaggioInviato: Mar 18 Feb, 2014 2:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Obiettivamente non ho mai avuto conoscenza diretta di un caso di querela finita in tribunale per una fotografia scattata e poi diffusa fuori dai canali mainstream (giornali con grandi tirature).

In via teorica però il problema c'è. La privacy è protetta e la sensibilità della gente su questo aspetto è in aumento.
A rigor di legge è vero che per pubblicare il volto riconoscibile di una persona ci vuole il suo permesso, anche se la foto è fatta in un luogo pubblico.
È vero anche che la legge parla di "ritratto", è vero che la liberatoria non è necessaria per un uso "culturale". Ma credo che nessuno vorrebbe trovarsi davanti ad un giudice a discutere di cosa sia un ritratto o un uso culturale....
In generale però se il "ritiro" della fotografia dall'esposizione al pubblico è semplice (cancellarla dal sito, staccarla da una mostra), grossi problemi non ci sono. Per pretendere un risarcimento, il querelante dovrebbe dimostrare di avere effettivamente subito un danno dalla pubblicizzazione della foto. Diverso è se togliere la foto dal pubblico è impossibile o quasi: pensa ad una foto stampata su un quotidiano.

Io mi comporto così: se faccio foto "seriamente", cioè avendo già in mente un uso pubblico, allora chiedo sempre la liberatoria. Se invece sono semplicemente a zonzo in vacanza, allora non mi preoccupo. Non fotografo mai di nascosto, è sempre molto chiaro quel che sto facendo, e se qualcuno si infastidisce/protesta, chiedo scusa e non lo fotografo.

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cristianorepetti
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MessaggioInviato: Lun 25 Gen, 2016 9:09 am    Oggetto: Rispondi con citazione

in Italia il rischio maggiore è di prendersi un'ombrellata o un calcio negli stinchi. O di farsi fregare la fotocamera andando in strade poco raccomandabili.
Sono molto scettico su querele e palle varie da parte di comuni mortali ripresi in giro per la città (anche solo per la paura del costo legale che comunque devi anticipare anche se poi vinci)

quoto l'ultima frase di Alessandro.

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fakephotographer
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Iscritto: 25 Gen 2016
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MessaggioInviato: Sab 30 Gen, 2016 10:16 am    Oggetto: Rispondi con citazione

mi permetto di fare alcune precisazioni sulla legge sulla privacy e su altri aspetti visto che le denunce non mi mancano...

la legge non vieta di scattare fotografie. nessuno può impedire a nessuno di scattare foto purchè si sia in luoghi pubblici.

la legge limita solo la pubblicazione.

poi c'è l'ignoranza, cioè qualche anno fa un gendarme francese voleva impedirmi di fare fotografie davanti ad una banca, ovviamente dopo vari tentativi di ragionamento vi faccio indovinare che posto gli ho consigliato per le vacanze, e ho continuato a scattare... ed è finita pure a strattoni...

per la pubblicazione poi si fa eccezione per il diritto di cronaca... concetto però di larga interpretazione... la street non è diritto di cronaca...

il ragioniere di turno che nel tempo libero si alza la mattina e va a fare street può appellarsi a questo diritto, ma è poco credibile...

gilden essendo iscritto all'anagrafe come fotoreporter può farlo, anche se poi il contenuto è troppo debole come "documento".

sull'etica dipende. cioè se lo fai con persone normali come le vecchiette che lui spaventa, non ha senso in america ne in italia e nemmeno a kabul...

per certi tipi di risultati che si vuole portare a casa (uso documentaristico su politici e personaggi pubblici) quell'approccio può avere un senso...

io ad esempio (anche se non l'ho mai fatto) quando devo portare a casa un lavoro non guardo in faccia nessuno e non mi faccio scrupolo di niente... (faccina che è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo)

se sei il ragioniere di prima, e fotografi la ragazzina che è in duomo a milano all'ora che dovrebbe essere a padova a scuola... in quel caso non vedo nemmeno perchè scattarla la foto senza consenso... ma c'è chi la fa lo stesso...

(nota sulla street) c'è un movimento sommerso di orde di fotografi street che in realtà non fanno altro che ritratti a belle ragazze per farsi l'archivio... (non scherzo... sono malati....e sono in mezzo a noi... alcuni erano anche miei alievi...li hai cacciati? no mi sono fatto il backup del loro archivio)

su gilden faccio un pò di considerazioni. quel tipo di foto è stata(la prima volta) una bella idea o se vogliamo una novità...
poi però... vista una, viste tutte! davvero debole il suo portfolio...

magnum ormai bada solo alla forma, ormai della mitica e intrepida agenzia di fotoreporter non è rimasto nulla... sembra il milan che lotta per non retrocedere e stanno sempre li a menarla con le coppe campioni che hanno vinto 20 anni fa (faccina che tifo milan)

è un lavoro puramente stilistico, ripetitivo e che non documenta assolutamente nulla, infatti quello che ottiene è un risultato assolutamente artificioso, che come detto prima ha l'unico merito di essere un pò eccentrico ma dopo un pò stanca.

non so se sia street la sua, se non per il fatto che la fa in strada...

ma ormai con la parola street si identifica un pò con il concetto di "ognuno fa quello che gli pare....e tutto è arte".... boh..

(doppia faccina "boh")

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AleZan
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MessaggioInviato: Sab 30 Gen, 2016 10:49 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Bè, insomma... Smile
Mi pare uno di quei giudizi "ad effetto" un po' tagliati con l'accetta. Permettimi di dissentire.
Io tendo a distinguere tra quello che non mi piace e quello che non vale nulla...

Se scorriamo l'elenco di oggi dei fotografi Magnum (eccolo qui), non mi pare una squadra che naviga a mezza classifica...
Ti concedo alcuni nomi benemeriti ma in età "pensionabile", ma ce ne sono molti altri piuttosto pesanti nel panorama internazionale. Quello vero, non quello dei fenomeni nati nei social.

Gilden forse non sarà nei primissimi del gruppo, ma francamente dire "vista una viste tutte" non mi sembra colga il senso del suo lavoro, che evidentemente Va ben al di là della soluzione formale che applica ai suoi scatti.
Ma forse quella parte della critica che ha visto in lui un figlio (per quanto minore) di W.Klein avrà preso un abbaglio...

Averne di questi mediocri.....
Smile

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MessaggioInviato: Sab 30 Gen, 2016 11:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Mi pare uno di quei giudizi "ad effetto" un po' tagliati con l'accetta

io non ho mezze misure!
purtroppo o per fortuna....

Citazione:
Permettimi di dissentire.

ci mancherebbe...

Citazione:
Io tendo a distinguere tra quello che non mi piace e quello che non vale nulla...

io invece ti giudico (tu generico) in base a come ti poni... se sei un fotoamatore alle prime armi e mi proponi un lavoro scarso, con tatto e con fare costruttivo ti critico e ti incoraggio e soprattutto ti do un altra possibilità.
se sei della magnum... o mi proponi un lavoro "magnum" o ti stronco!
tempo fa fui invitato alla mostra di un big che avevo previsionato... e siccome per me era scarsa, non ci sono andato per non offenderlo o fare l'ipocrita.

credo soprattutto in questa era in cui siamo sommersi da tantissima mediocrità spacciata per arte, un pro abbia il DOVERE di indicare la via e innalzare il livello... troppi pro, e troppi magnum campano di sensazionalismi e marketing...
di grandi reportage negli ultimi anni da parte di magnum ne ho visti davvero pochi... tanta roba concettuale... ti dirò, ho visto anche cambiamenti nel modus operandi di chi lavora in un modo, e come collabora con magnum si da la concetto! che evidentemente rende... (ma qui rischio di andare troppo oltre...

Citazione:
Gilden forse non sarà nei primissimi del gruppo, ma francamente dire "vista una viste tutte" non mi sembra colga il senso del suo lavoro, che evidentemente Va ben al di là della soluzione formale che applica ai suoi scatti.
Ma forse quella parte della critica che ha visto in lui un figlio (per quanto minore) di W.Klein avrà preso un abbaglio...

anche io stravedo per parr ad esempio... (si quello che non lo può vedere nessuno) ma non lo copio... klein quelle cose le fatte prima di lui (non tanto le flashiate in faccia, ma quanto l'essere presente e protagonista nelle sue foto) però il suo lavoro era molto vario e la sua impronta era quella, era importante ma era solo "la nota di colore", la sua firma, il suo lavoro non si basava su quello....
esasparare solo questo aspetto, e ripeterlo all'infinito non mi pare un grande merito, e non ci riesco a leggere sotto un senso solo guardando le foto... ed è questo che mi fa dare il giudizio: debole al suo porfolio. è come se io faccia foto tutte mosse per emulare capa in normandia... o che basi tutta la mia vita a fotografare persone che saltano pozzanghere come bresson...

poi sicuramente al suo lavoro, qualche critico ha dato una spiegazione "notevole", ma se io non la colgo guardando le sue foto...mi devo fidare di lui???

poi magari puoi anche spiegarmelo tu, se è arte visiva però dovrei capirlo da solo...e se non ci riesco o sono limitato io, o lui (faccina che io ho tutto tranne che limiti)

o no?

aggiungo, purtroppo trovo anche pochissima oggettività nella critica. ad esempio, io da giovane quando ancora non ero nessuno, mi sono visto stroncare dei lavori che guardandoli oggi, e ricevendo critiche entusiaste sul mio lavoro di scarto, mi fanno sorridere... io sono molto duro con me stesso, e pretendo tanto da me, molte volte mi sono state proposte mostre con dei miei lavori che io giudico scarsi, ma mi sono sempre rifiutato... perchè se mostri foto brutte, sei un fotografo scarso. questa è una legge che è sempre esistita ed è valsa... per tutti, tranne che per "qualcuno"... allora penso, che essere magnum debba essere un grande merito, e o sei il migliore in assoluto, o esci, oppure magnum va ridimensionata nell'immagginario collettivo...

essere un magnum per me è troppo poco per avere una mia critica positiva, voglio vedere le foto e mi baso solo su quello....
(faccina fiera e comunista)

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AleZan
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MessaggioInviato: Sab 30 Gen, 2016 12:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Su alcune cose sono d'accordo.

Però (ripeto) io tendo a non basarmi solo sul mio giudizio per fare le "classifiche" dei maghi e dei brocchi...

Mi capita senz'altro di vedere autori acclamatissimi che a me non dicono nulla. Cioè mentre guardo certe foto, non "si muove nulla" dentro di me.
Ma proprio perché parliamo di un fenomeno estetico e non di matematica, non posso provare che il mio personale giudizio stabilisca il valore oggettivo di un lavoro.
Mentre non posso ignorare che magari invece la grande maggioranza delle persone che ragionano sulla fotografia valutano positivamente quello che a me non piace.

Cioè non è che una cosa in assoluto vale o non vale principalmente perché mi piace o non mi piace.
Ammetto che ci siano cose straordinarie che a me sembrano mediocri.

Sul fatto che Magnum sia cambiata negli anni direi che siamo tutti d'accordo. Ma forse perché è cambiato (nel senso che si è evoluto) quel tipo di fotografia, rispetto al momento storico in cui l'agenzia è nata.
È la generazione da Majoli in avanti che ha segnato (anche polemicamente) questo cambiamento.

È un cambiamento positivo o negativo? Non lo so. Mi pare che non si possa giudicare così, "in blocco".
E mi pare che il nuovo vada visto caso per caso. Perché come minimo riflette un cambiamento di sensibilità nell'approccio al reportage che va guardato con attenzione prima di essere liquidato.
Cioè dietro a certi lavori che sembrano meno "documentaristici" in senso classico e più "intimisti" non c'è scarsa capacità ma la volontà di fare il mestiere dei padri fondatori in modo discontinuo rispetto al passato.
Sono cose a cui si potrà dare un valore in una prospettiva storica non immediata.

Poi che accanto ad una figura originale ci sia sempre un pletora di "copioni"... siamo d'accordo.
Magari copioni presentissimi sui social e pieni di follower entusiasti... Smile

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MessaggioInviato: Sab 30 Gen, 2016 2:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Ma proprio perché parliamo di un fenomeno estetico e non di matematica, non posso provare che il mio personale giudizio stabilisca il valore oggettivo di un lavoro.


ma assolutamente si! infatti ci tengo a precisare che per quanto duro, quello che do io è un valore ALTAMENTE SOGGETTIVO!!!
è ovvio che su un forum, come pure sul mio blog io esprima sempre e solo valutazioni personali e che sono importanti e/o da non tenere in considerazione così come quelle di chiunque, qui e altrove...(non l'ho specificato per questo, dandolo come ovvio)
credo che il dare un valore oggettivo ad un opera artistica sia un "potere" che non abbia nessuno, nemmeno l'autore...

faccio però leva su alcuni dati secondo me oggettivi... il reportage è documento, e se la forma può essere soggetta a giudizi soggettivi(faccina che fa giochi di parole), il documento no, quello deve essere almeno nell'individuazione del tema immediato e lampate e universalmente riconosiuto.
che è poi quello che manca nel lavoro di gilden e nella maggioranza dei "magnumi" moderni...

anche sulla nuova deriva della magnum tu citi majoli, mentre molti pensano che la magnum sia morta con e per colpa di martin parr...

anche analizzando questo aspetto io noto che tra le due rivoluzioni si è scelto quella più facile...

parr per me è un genio assoluto, premesso che a me le sue foto esteticamente non piacciono, ma dietro al suo lavoro io vedo l'idea, capisco al volo quello che mi vuole dire e perchè, lui rispetto ai suoi predecessori ha intrapreso una via più difficile, continuare quel lavoro di documento e di sensibilizzazione ma puntando il dito altrove, cercando anche di aprire la mente spostando l'attenzione sulle cause più che sulle conseguenze dei fatti storici... dando anche colpe e giudizi fotografando, cosa che prima non succedeva.

gli altri si sono limitati ad abbandonare la vera essenza del documento per diventare dei meri filosofi del nulla, e dell'estetica fine a se stessa...

ovviamente la seconda è più facile e rende di più... per la prima ci vuole il genio e a quanto pare li ce l'ha uno solo ed ormai ha fatto il suo...

(faccina che anche qui ci sono andato di accetta ma con il coltello sono buoni tutti....)

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