Castel Cicala |
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Panasonic DMC-LX100 - 10.9mm
1/400s - f/8.0 - 100iso
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Autore |
Messaggio |
Antonio Mercadante moderatore
Iscritto: 21 Giu 2009 Messaggi: 11364 Località: Marigliano (NA)
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Inviato: Lun 27 Mar, 2017 6:13 pm Oggetto: Castel Cicala |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti _________________ Antonio Mercadante
NIKON Z5, Z6II, Z24-70 f/4 S, Z35 f/1.8 S, Z85 f/1.8 S, SB700; Panasonic LX100M2 Mio Flickr
"Un fotografo professionista non è altro che un fotografo dilettante che non ha mai smesso di provarci" |
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essedi utente attivo
Iscritto: 28 Nov 2013 Messaggi: 29083
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Inviato: Mar 28 Mar, 2017 11:31 am Oggetto: |
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Interessante reportage su questo castello dalle lontane origini ed il borgo sorto intorno.Non solo pietre ma anche vita e tradizioni che lo animano.Molto belli i colori.Tra tutte le immagini mi sono soffermato particolarmente sulla quinta per l'ottimo gioco di riflessi e di rimandi interno-esterno.Complimenti! _________________ Sergio Demitri https://www.flickr.com/photos/124946035@N02/ |
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Alessandro Signore utente attivo
Iscritto: 30 Set 2007 Messaggi: 6228 Località: Lecce
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Inviato: Mer 29 Mar, 2017 6:49 am Oggetto: |
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Lo stile fa molto "gita domenicale" con l'attenzione posta in particolar modo alle attività per i visitatori.
Ora, non so quale fosse il tuo intento - se raccontare la struttura (come sembrerebbe leggendo il titolo e guardando la copertina introduttiva) o la gente in visita - ma personalmente la serie mi prende poco.
...hai spesso scattato in verticale, anche qui dedicando il 70% al cielo/nuvole e solo la restante parte al castello... mi sa che'sto "Castel Cicala" non è piaciuto manco a te!
_________________ “(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.] |
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Antonio Mercadante moderatore
Iscritto: 21 Giu 2009 Messaggi: 11364 Località: Marigliano (NA)
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Inviato: Mer 29 Mar, 2017 8:20 am Oggetto: |
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essedi, grazie mille per la visita.
Alessandro Signore Volevo raccontare una breve gita domenicale dove semplicemente ho visto quello che ho visto. La forma è quella di un lavoro sicuramente "leggero" e semplice. Grazie delle sempre preziose osservazioni. Un caro saluto e a presto _________________ Antonio Mercadante
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nerofumo utente attivo
Iscritto: 28 Dic 2004 Messaggi: 6776 Località: Satriano (cz)
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Inviato: Mer 29 Mar, 2017 8:56 am Oggetto: |
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Visto il tono "leggero" del lavoro, una gita domenicale appunto volevo cogliere l'occasione per ribadire quali sono a mio avviso i margini di intervento di postproduzione senza incappare nel tarocco. In molte circostanze, nonostante la buona lena del fotografo, è praticamente impossibile eliminare dall'inquadratura ciò che ragioni superiori o la stupidità degli uomini hanno voluto creare. Nella prima foto si può notare un palo di cemento armato con filo e lampione, frutto di una mente malata di amministratore ottuso che di certo nella vita di tutto si occupa tranne che di cose belle, vero è che di braccia strappate alla terra ce ne sono tante per cui prendiamo la cosa per quello che è e andiamo avanti.
In questi casi specifici credo sia non solo lecito ma alquanto doveroso restituire dignità ad un luogo di una bellezza primordiale disarmante con un intervento software di rimozione di quegli orribili elementi di disturbo. Il taroccamento è ben altra cosa a mio avviso e laddove si è capaci bisognerebbe intervenire in modo migliorativo ed esteticamente vincente nella preservazione di bellezze che spesso vanno oltre l'umana comprensione. Ovvio che come spesso capita in molti "salotti buoni di fotografia" bisognerà fare i conti con i puristi del fotogramma, gli adoratori del pixel puro, i divinatori della pellicola, i leicisti di teutonica memoria che nulla concedono nella direzione del ritocco dimenticando che nella stessa arte della camera oscura, gli stessi interventi di mascheratura o bruciatura selettiva seppur tese a restituire le condizioni di ripresa originarie molte volte servivano esse stesse come mezzo per nascondere e confondere certi elementi indesiderati dell'inquadratura. Ricordo ancora un caro amico pellicolaro che aveva una ricca collezione di cieli nuvolosi, dai cirrocumuli tempestosi alle classiche e bucoliche "pecorelle", li usava ogni qualvolta il cielo ripreso non era di suo gradimento o semplicemente non rientrava nel disegno superiore che aveva pensato di una certa scena. Il concetto di tarocco non è nato col digitale anzi, non è mai morto dai tempi delle scritture rupestri del primo Homo erectus. _________________ Non mi prenderete mai. |
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