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Periferia urbana
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Periferia urbana
di Daniela Loconte
Mer 15 Feb, 2017 1:56 pm
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Autore Messaggio
Daniela Loconte
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb, 2017 2:02 pm    Oggetto: Periferia urbana Rispondi con citazione

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
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Daniela
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Daniela Loconte
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb, 2017 2:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Queste sono alcune delle foto che sto raccogliendo per un progetto sulle periferie milanesi. Si tratta di alcune immagini scattate sia con smartphone che con fotocamera, in momenti diversi e condizioni quindi di luce differenti.

E' solo una prova che sottopongo ai commenti di tutti voi e oltre a verificare la bontà (o meno) della qualità della foto, quello che mi preme capire è se un reportage può avere queste caratteristiche, se vi sembra che esista un filo logico (e conduttore) fra tutte le immagini inserite.

Di foto ne ho tantissime. Queste scelte fanno riferimento a due zone specifiche di Milano: nord/est e nord/ovest.
Se il lavoro è valido lo integrerò successivamente con ulteriori foto delle zone periferiche mancanti.

Grazie a tutti.

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Daniela
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Clara Ravaglia
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb, 2017 2:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La foto di apertura cerca a suo modo di introdurre l'argomento, con una inquadratura che, in primo piano, comprende alcuni orti . La seconda lascia intravvedere fra gli alberi uno scorcio di periferia ,con alti palazzi, e uno scampolo di vita domestica, con il solare svolazzare del bucato al sole. ( questa è molto bella)
Si succedono poi due foto simpatiche e ben fatte, con il passaggio del micio bianco sulla catasta di contenitori e un ritratto seguente ( sei tu?) doppio, donna micio .
Poi due e tre foto, di interni cortilizi domestici, che potrebbero fare storia a parte e sono difficili da identificare come collocazione nel contesto periferico del tema complessivo. Potrebbero essere cortili di case di collina o di altro luogo . Poi si cambia registro, si va oltre la barriera murale iniziale e si arriva a paesaggio di periferia industriale, scritte, torrette, impalcature, e facciate finali di palazzi di servizio.
Interessati queste tre fasi, ma il passaggio dall'una all'altra per me è un po' brusco e non c'è un legame vero e graduale fra loro.
La qualità è variabile.
le foto sono complessivamente molto luminose, si avverte che alcune sono scattate senza un controllo preciso delle luci e con ombre molto aperte. ( ad esempio , nelle industrali iniziali e con murales, i gialli sono molto intensi e violenti e alcuni cieli sparano un po', e i profili delle alte torrette hanno eccessiva maschera di contrasto.
Invece trovo nettamente migliori tecnicamente e corrette, anche come linee architettoniche, le ultime della serie: 11.12.13.14.
Riassumendo, in sè è un lavoro generoso ed interessante, che come reportage ha bisogno però di ordine e di coerenza che latita un poco. Potrei suggerirsti, ad esempio, in casi come questo, se si vuol raccontare la periferia e la coesistenza di vita quotidiana con contorni industriali, di prender ad esempio il percorso di un umano, e seguirlo nel suo interagire con l'ambiente. Partire da una fermata dell'autobus, che porta qualcuno dal lavoro a casa, per dire, e seguire ,come con i sui occhi ,lo svolgersi del paesaggio esterno, che muta con il movimento, fino ad arrivare a destinazione e restringere allora il campo, fino agli orti e poi all'ingresso a casa e nei cortili, magari con l'abbraccio finale al gatto che aspetta il suo padrone.

Iil reportage è un campo difficile, ma stimolante, che permette di dare alle foto dignità di capitoli di racconto. Spero di essermi spiegata e di avere dato a te e a chi leggerà uno spunto ( uno dei possibili fra tanti) per migliorare le scelte e la coerenza di un filo conduttore in un lavoro come questo e con queste finalità.

Ciao
Clara Smile

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Clara Ravaglia
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AleZan
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb, 2017 2:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Commento volentieri essendo il paesaggio di periferia e periurbano un tema di mio interesse fotografico.

Nelle tue foto ci sono diversi spunti: permanenze di insediamenti rurali o delle vecchie periferie come la casa a ballatoio, i "muri che parlano", la nuova architettura, il "nuovo" e il "vecchio" che si contendono il territorio a cavallo tra città e campagna.
Se questi sono i tuoi interessi prevalenti, via subito le foto con il gatto. Altrimenti puoi lavorare sulle persone che "resistono" in questi spazi incerti e allora il tuo lavoro cambia completamente.

L'impressione è di un lavoro all'inizio che non ha ancora preso una piega precisa.
Mi pare che tu non abbia messo ancora a fuoco qual sia il centro del tuo lavoro. E su un tema come le periferie dove è già stato detto, scritto e fotografato tutto, questa è una questione importante che ti devi chiarire.

Cosa ti interessa davvero tra gli spunti che le tue foto suggeriscono?
Perché senti che questo soggetto così ampio e variegato, come è la periferia, ti "chiede" di essere fotografato da te?

Capito questo, ti concentrerai su come sia più opportuno renderlo visivamente.
In linea di massima, lavori di questo tipo richiederebbero un certo rigore formale. Ad esempio sarebbe opportuno che tu usassi sempre la stessa focale (in genere un grandangolo) in modo da avere una certa coerenza nel rapporto soggetto/sfondo in tutto il lavoro.
Se dovessi scattare io (quindi siamo su scelte soggettive) avrei penso un approccio più descrittivo. Eviterei certe luci che mi provocano ombre molto chiuse che nascondono parte della scena. I tuoi tagli di luce sono belli, ma bisogna capire se sono efficaci al tuo scopo.

Le mie preferite: la seconda e l'ultima.

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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Daniela Loconte
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb, 2017 3:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie Clara e grazie Alessandro.
Entrambi mi avete dato spunti di riflessione.

Preciso quanto segue, per vostra conoscenza.

Le zone oggetto del mio studio sono due.
Le prime 8 immagini (zona nord/est) e le seconde 6 (zona nord/ovest).
Apro con l'immagine di un gasometro perchè, nelle mie intenzioni, è il filo conduttore del progetto.

Le prime 8 immagini sono relative a uno spazio abbastanza limitato nel quale si insediano rispettivamente il gasometro e, ai suoi piedi, un campo "attrezzato" di zingari (immagine 2 e 3 - non posso chiamarli nomadi visto che occupano quel territorio già da qualche tempo Smile ) e una cascina recuperata e affidata ad alcuni volontari tra i quali la signora con il gatto che gentilmente si è prestata allo scatto. Dalla cascina sono riuscita a trovare un punto di ripresa che mi ha permesso di fotografare ulteriormente il gasometro (immagine 6)

Le restanti 6 immagini sono relative invece a uno spazio più ampio che ha previsto uno spostamento in auto.
La casa dello studente con il gasometro sia come murales, sia come integrazione al murales stesso (immagine 9 e 10).
La zona del Politecnico con un ulteriore gasometro.

Probabilmente avrei dovuto chiudere il reportage con l'immagine del politecnico e del suo gasometro per dare un senso a quanto appeno scritto Triste

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico delle immagini, purtroppo non ho saputo fare meglio neanche in pp.
Come ho indicato nel mio commento introduttivo, ho utilizzato 3 strumenti differenti (2 smartphone e una fotocamera Canon) e inoltre alcune delle immagini scattate con lo smartphone sono in raw.
Va da se che la pp si è presentata complicatissima e ho dovuto revisionare ogni singola foto, in ogni singolo dettaglio.

Perchè fotografare la periferia? (e rispondo quindi ad Alessandro ma anche a me stessa).
Per più motivi! Smile
Perchè penso che sia facile fotografare un bel soggetto e invece molto complicato fotografarne uno brutto e dargli una certa "dignità".
Perchè mi piace esplorare le zone della città che non conosco, addentrarmi in spazi azzardati (vedi campo nomadi, dove ho rischiato, ma per davvero).
Perchè mi piace molto l'architettura industriale, quella recuperata e non e le ultime foto presumo che lo dimostrino.
Perchè la "gavetta" deve essere "gavetta", veramente.


Vi ringrazio tantissimo per i vostri commenti. Sono comunque soddisfatta.
Continuerò a fotografare la periferia e a selezionare (per un nuovo reportage) scatti migliori.
Ciao

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Daniela
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Antonio Mercadante
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb, 2017 7:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Anche dal mio punto di vista, il lavoro che hai presentato abbaraccia diversi aspetti che per una maggiore efficacia andrebbero (sempre secondo me) divisi e sviluppati separatamente. Inoltre nella maggiorparte dei casi è più efficace dare una maggiore omogeneità sia per quanto riguarda la post produzione sia per lo strumento utilizzato. Se hai tanto materiale, hai comunque la possibilità di assemblarlo in modo diverso. Un caro saluto Ciao
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Daniela Loconte
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MessaggioInviato: Mer 15 Feb, 2017 8:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

pinolo ha scritto:
Anche dal mio punto di vista, il lavoro che hai presentato abbaraccia diversi aspetti che per una maggiore efficacia andrebbero (sempre secondo me) divisi e sviluppati separatamente. Inoltre nella maggiorparte dei casi è più efficace dare una maggiore omogeneità sia per quanto riguarda la post produzione sia per lo strumento utilizzato. Se hai tanto materiale, hai comunque la possibilità di assemblarlo in modo diverso. Un caro saluto Ciao


Grazie anche a te Antonio per l'intervento.
Ho fatto bene a pubblicarlo perché adesso mi è tutto più chiaro.

Mancanza di omogeneità causata dall'utilizzo di strumenti differenti e relativa pp adattata al singolo strumento (eh, il copia/incolla delle impostazioni di pp proprio non l'ho potuto fare! Triste ).

Per quanto riguarda invece la logica che accomuna queste immagini, da autore, io mi ci ritrovo.
Le architetture riprese appartengono alla stessa zona pur avendo caratteristiche diverse; la presenza umana non si discosta dal tema, secondo me, perché rappresentativa di quella realtà.

È vero, ho tanto altro materiale ma sempre originato da strumenti diversi, anche all'interno della stessa zona, quindi mi toccherà aspettare di possedere una fotocamera per ricominciare da capo, cosa che non mi dispiace affatto. Smile

Spero quindi di riuscire a presentare, la prossima volta, un lavoro con le caratteristiche previste dalla tipologia di sezione.

Grazie ancora. Perlomeno avete conosciuto (voi che non siete di Milano) una realtà poco nota, e che la prossima volta sarà mia premura mettere in evidenza (non con maggiore fedeltà) ma con migliore tecnica fotografica.

Grazie ancora. Ciao

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Daniela
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Daniela Loconte
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Iscritto: 02 Dic 2016
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MessaggioInviato: Gio 16 Feb, 2017 12:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Commento volentieri essendo il paesaggio di periferia e periurbano un tema di mio interesse fotografico.

Nelle tue foto ci sono diversi spunti: permanenze di insediamenti rurali o delle vecchie periferie come la casa a ballatoio, i "muri che parlano", la nuova architettura, il "nuovo" e il "vecchio" che si contendono il territorio a cavallo tra città e campagna.
Se questi sono i tuoi interessi prevalenti, via subito le foto con il gatto. Altrimenti puoi lavorare sulle persone che "resistono" in questi spazi incerti e allora il tuo lavoro cambia completamente.

L'impressione è di un lavoro all'inizio che non ha ancora preso una piega precisa.
Mi pare che tu non abbia messo ancora a fuoco qual sia il centro del tuo lavoro. E su un tema come le periferie dove è già stato detto, scritto e fotografato tutto, questa è una questione importante che ti devi chiarire.

Cosa ti interessa davvero tra gli spunti che le tue foto suggeriscono?
Perché senti che questo soggetto così ampio e variegato, come è la periferia, ti "chiede" di essere fotografato da te?

Capito questo, ti concentrerai su come sia più opportuno renderlo visivamente.
In linea di massima, lavori di questo tipo richiederebbero un certo rigore formale. Ad esempio sarebbe opportuno che tu usassi sempre la stessa focale (in genere un grandangolo) in modo da avere una certa coerenza nel rapporto soggetto/sfondo in tutto il lavoro.
Se dovessi scattare io (quindi siamo su scelte soggettive) avrei penso un approccio più descrittivo. Eviterei certe luci che mi provocano ombre molto chiuse che nascondono parte della scena. I tuoi tagli di luce sono belli, ma bisogna capire se sono efficaci al tuo scopo.

Le mie preferite: la seconda e l'ultima.


Ciao Alessandro, buongiorno. Smile

Ti scrivo nonostante abbia già risposto ieri, dopo aver fatto riposare gli occhi, riletto e riflettuto sui vostri suggerimenti e critiche e rivisto il reportage.

E' tutto molto chiaro quello che mi avete indicato.
Ho rivisto le mie foto con i vostri occhi e mi ci sono ritrovata.
Ad esempio la differenza del tono del cielo tra la seconda e terza immagine è molto evidente pur essendo le due immagini contigue. La seconda infatti è scattata in formato raw mentre la terza in jpeg.
Così come una delle due immagini della casa dello studente (la casa gialla/colorata con i murales, per intenderci) è scattata con lo smartphone e l'altra con la Canon.
Insomma, un po' un minestrone Smile che gestire in post, come ho detto, è stato veramente complicato.

Ma l'oggetto di questo commento è innanzitutto altro.
Mi suggerisci, così come Clara e Antonio, di focalizzare l'attenzione su una scelta precisa di contenuti e tu, in particolar modo, mi consigli di distinguere l'aspetto "inumano" da quello "umano" dei contenuti.

Ecco, è questo che mi preme capire.
Perchè è necessaria una distinzione?
Non ho fotografato le persone in quanto tali ma la loro presenza temporanea nel territorio oggetto del mio studio (nel caso della casa dello studente ho inserito l'immagine scattata con lo smartphone proprio perchè ritraeva anche due studenti di passaggio).

Ti chiedo questo perchè ho materiale umano che mi dispiacerebbe non inserire in quello che sarà il lavoro definitivo.
Ad esempio questa foto dal titolo "In transito" (che oltretutto io ritengo essere bellissima Smile e ne ho altre 2 agli stessi soggetti) scattata nei pressi di un centro di prima accoglienza ubicato proprio nella zona nord/est.

http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=717964

Se puoi, mi piacerebbe sapere cosa pensi di questa mia osservazione.
(la richiesta è valida anche per gli altri commentatori - Clara e Pinolo - e tutti gli altri utenti che eventualmente leggeranno questo commento).

In anticipo, GRAZIE, a tutti!!!!!!

Ciao

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Daniela
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AleZan
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MessaggioInviato: Gio 16 Feb, 2017 1:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Daniela,
non volevo dire che esseri umani e ambiente non si devono miscelare e non possono apparire insieme in un'immagine. Non penso questo.

Il suggerimento di "eliminare il gatto" era riferito al fatto che nella serie che hai presentato, le due immagini con il felino sono fortemente sbilanciate rispetto alle altre. Non per la presenza umana/animale, ma perché questa è totalizzante e quasi cancella l'ambiente per non parlare delle eventuali architetture. Più che "ritratti ambientati" (come quello al link che hai indicato) sono ritratti e basta.
Sono immagini che ci si aspetta di trovare in una serie che racconta la vita di quella donna, insomma in un lavoro più a reportage.
Vanno benissimo "esseri viventi" insieme all'ambiente dove vivono ma con il giusto "peso".

In generale penso che dovresti provare ad analizzare (ma forse lo hai già fatto) il lavoro di altri fotografi che hanno operato sul tuo soggetto.
La prima cosa che viene in mente ė il lavoro giovanile di Basilico sulle fabbriche milanesi. Ma ci sono anche altri "fondamentali" come il libro Viaggio in Italia di Ghirri e compagni, oppure alcuni New Topographics come Stephen Shore, Lewis Baltz e Robert Adams.
Guarda anche Francesco Jodice, Paola De Pietri e Fault Lines di George Georgiou.
Se poi vuoi usare il gasometro come "perno" attorno a cui ruotare, dovresti assolutamente vedere la serie sull'Empire State Building di Joel Meyerowitz (forse non si trova tutta in rete).

Tutte immagini da guardare con calma e attenzione.
Poi ne parliamo.... Smile

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MessaggioInviato: Gio 16 Feb, 2017 1:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Ciao Daniela,
non volevo dire che esseri umani e ambiente non si devono miscelare e non possono apparire insieme in un'immagine. Non penso questo.

Il suggerimento di "eliminare il gatto" era riferito al fatto che nella serie che hai presentato, le due immagini con il felino sono fortemente sbilanciate rispetto alle altre. Non per la presenza umana/animale, ma perché questa è totalizzante e quasi cancella l'ambiente per non parlare delle eventuali architetture. Più che "ritratti ambientati" (come quello al link che hai indicato) sono ritratti e basta.
Sono immagini che ci si aspetta di trovare in una serie che racconta la vita di quella donna, insomma in un lavoro più a reportage.
Vanno benissimo "esseri viventi" insieme all'ambiente dove vivono ma con il giusto "peso".

In generale penso che dovresti provare ad analizzare (ma forse lo hai già fatto) il lavoro di altri fotografi che hanno operato sul tuo soggetto.
La prima cosa che viene in mente ė il lavoro giovanile di Basilico sulle fabbriche milanesi. Ma ci sono anche altri "fondamentali" come il libro Viaggio in Italia di Ghirri e compagni, oppure alcuni New Topographics come Stephen Shore, Lewis Baltz e Robert Adams.
Guarda anche Francesco Jodice, Paola De Pietri e Fault Lines di George Georgiou.
Se poi vuoi usare il gasometro come "perno" attorno a cui ruotare, dovresti assolutamente vedere la serie sull'Empire State Building di Joel Meyerowitz (forse non si trova tutta in rete).

Tutte immagini da guardare con calma e attenzione.
Poi ne parliamo.... Smile


Ma grazie!!!! Guarderò attentamente.
Buona giornata! Ciao

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Daniela
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MessaggioInviato: Ven 17 Feb, 2017 9:55 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ti sono state dette molte cose interessanti ed utili, abbastanza da impegnarti ad elaborare materiale in vista della prosecuzione del progetto.

Semplificarti la vita evitando di avere scatti provenienti da dispositivi diversi può essere d'aiuto.

Un'altra cosa da tener presente è evitare di proporre di un medesimo "scenario" più punti di vista ravvicinati e poco differenziati tra loro (9 e 10 come pure 11 e 12).

Sono accostamenti che indeboliscono la narrazione e appaiono come un segnali di indecisione su qual è la foto da promuovere e quale quella da bocciare.

V.

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Nessuna "Verità", solo opinioni personali, al massimo spunti di riflessione.
Vittorio
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Daniela Loconte
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MessaggioInviato: Ven 17 Feb, 2017 12:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

vittorione ha scritto:
Ti sono state dette molte cose interessanti ed utili, abbastanza da impegnarti ad elaborare materiale in vista della prosecuzione del progetto.

Semplificarti la vita evitando di avere scatti provenienti da dispositivi diversi può essere d'aiuto.

Un'altra cosa da tener presente è evitare di proporre di un medesimo "scenario" più punti di vista ravvicinati e poco differenziati tra loro (9 e 10 come pure 11 e 12).

Sono accostamenti che indeboliscono la narrazione e appaiono come un segnali di indecisione su qual è la foto da promuovere e quale quella da bocciare.

V.



Buongiorno Vittorione.
Grazie! Il tuo consiglio è giustissimo. Le ho pensate complementari fra loro soprattutto la 9 e la 10 (il solo murales del gasometro e il murales del gasometro + il gasometro reale! - nel reportage ho però sbagliato l'ordine di inserimento delle due).

Felice di confermarti che non è stata una scelta dettata dall'indecisione anche se invece dà a pensare proprio questo.

Sì, sono stata fortunata. Smile Tutti gli interventi provvedono a darmi delle linee guida molto importanti.
Adesso però devo acquistare la fotocamera altrimenti il tutto si tradurrà in tempo e energie sprecate....e sarebbe un vero peccato visto che credo fortemente in questo progetto.

Ancora grazie! E buona giornata! Ciao

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Daniela
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