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la morte nascosta
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la morte nascosta
di quentin
Dom 22 Gen, 2017 1:51 am
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quentin
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Iscritto: 19 Ott 2006
Messaggi: 811

MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 1:55 am    Oggetto: la morte nascosta Rispondi con citazione

il seguente reportage contiene immagini forti.
Ho voluto realizzarlo NON per denunciare chi uccide gli animali, in quanto la carne è parte integrante della nostra alimentazione.
Ho voluto realizzarlo per documentare l'attività di un mattatoio, la struttura che ci fornisce la carne che compriamo nei supermercati bella impachettata e con il prezzo di sopra e poi cucinata e mangiata con tanto gusto nelle nostre tavole.
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Buonaluce
sospeso


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Messaggi: 8955

MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 9:34 am    Oggetto: Rispondi con citazione

tutto è drammaticamente vero. sei stato bravo a risparmiarci le scene più cruente perché come dici nel titolo la morte c'è ma non si vede. Ok!
ad ogni modo sono "rimorsi" facilmente rimovibili nell'arco di qualche ora, all'ora di pranzo non ci penserò più di tanto. Triste
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sanmoi
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Messaggi: 2165
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MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 10:46 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Bellissimo reportage, crudo ma fortemente evocativo anche senza essere "splatter"...Molto bravo.
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Sandro
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Pietro Bevilacqua
redazione


Iscritto: 08 Ago 2014
Messaggi: 3032
Località: Sydney

MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 10:50 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao...
La visione è dura, cruda, a volte infastidisce...
Direi che funziona davvero molto, indipendentemente dal messaggio...
Complimenti...

Un saluto

Pietro

_________________

Pietro

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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
Messaggi: 6621

MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 12:05 pm    Oggetto: Re: la morte nascosta Rispondi con citazione

quentin ha scritto:
Ho voluto realizzarlo NON per denunciare chi uccide gli animali, in quanto la carne è parte integrante della nostra alimentazione.

Ho voluto realizzarlo per documentare l'attività di un mattatoio, la struttura che ci fornisce la carne che compriamo nei supermercati bella impacchettata e con il prezzo di sopra e poi cucinata e mangiata con tanto gusto nelle nostre tavole.


Sarà ... ma il tuo reportage è fatto di foto belle, ma ben poco oggettive, anzi: sono assai enfatiche. Nei fatti, è una visione abbastanza animalista della faccenda. Se davvero non voleva esserlo, quel certo modo spettacolarizzato di raccontare l' uccisione degli animali per scopi alimentari, morbosamente attesa dal pubblico orientato al pensiero vegan-animalista, ti ha inconsapevolmente preso la mano.

Il risultato è sicuramente meritevole come confezione; ma personalmente non lo premierei come coerenza con le dichiarate premesse nelle quali, nell' ultimo periodo (grammaticamente inteso) si legge anche una sorta di monito: ecco ciò che mangi. Quasi che essere carnivori in una società che, evolvendo, ci ha permesso di procurarci il cibo sui banchi del supermercato, su cui arriva mediante industrializzazione dei processi di allevamento e uccisione anziché attraverso la caccia con le nude mani (e a km zero, chiaramente, mi raccomando ...) sia una colpa.

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carcat
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MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 6:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

il documento è ben fatto, inusuale, e sicuramente "forte"!
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Carlo
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Ettore Perazzetta
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MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 7:01 pm    Oggetto: Re: la morte nascosta Rispondi con citazione

Mario Zacchi ha scritto:
Sarà ... ma il tuo reportage è fatto di foto belle, ma ben poco oggettive, anzi: sono assai enfatiche. Nei fatti, è una visione abbastanza animalista della faccenda. Se davvero non voleva esserlo, quel certo modo spettacolarizzato di raccontare l' uccisione degli animali per scopi alimentari, morbosamente attesa dal pubblico orientato al pensiero vegan-animalista, ti ha inconsapevolmente preso la mano.

Il risultato è sicuramente meritevole come confezione; ma personalmente non lo premierei come coerenza con le dichiarate premesse nelle quali, nell' ultimo periodo (grammaticamente inteso) si legge anche una sorta di monito: ecco ciò che mangi. Quasi che essere carnivori in una società che, evolvendo, ci ha permesso di procurarci il cibo sui banchi del supermercato, su cui arriva mediante industrializzazione dei processi di allevamento e uccisione anziché attraverso la caccia con le nude mani (e a km zero, chiaramente, mi raccomando ...) sia una colpa.


Nel lontano 1982 un monaco “arancione” ha bussato alla porta e mi ha lasciato un libriccino. Ad un certo punto c’era scritto “un pezzo di carne non è altro che un pezzo di cadavere.” ebbene, per i seguenti 30 anni ho seguito una dieta vegetariana fino al 2012. Ora che siamo nel 2017 vedendo queste immagini quasi mi pento di essermi “evoluto”. Per me un buon lavoro, non importa se coerente o meno alla premessa, questo succede e se l’evoluzione risiede tutta nella meccanizzazione di un gesto manuale, non è che sia poi quel gran che.
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bondell
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MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 7:52 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Crudo il servizio é crudo, e molte immagini sono evocative comunque e molti forti, ma vorrei fermarmi un attimo per spendere qualche parola sulla eccellente qualità fotografica delle tue immagini, che forse si dimentica un po' per la forza di ciò che proponi, ma che comunque c'é, ed é notevolissima ,
Complimenti anche da parte mia

_________________
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nerofumo
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MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 8:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

A più riprese proposi a suo tempo macellazioni di maiali in società rurali, in tanti mi attaccarono prendendo le difese della bestia la cui unica colpa era quella di entrare a far parte nel ciclo produttivo che avrebbe sfamato una famiglia per un anno intero. Da allora ogni mio lavoro in quel senso non è accompagnato da alcuna didascalia tesa quasi a giustificare simili nutrimenti e conseguenti uccisioni. Mai più, mai più giustificherò il mio operato fotografico cercando però di non enfatizzare la morte in quanto tale. Nel tuo lavoro tutto sembra scorrere per il verso giusto, in tanti affrontano questo argomento con un bianco nero che nasconde quel rosso inequivocabile ma a mio avviso la morte, la "sua" morte deve sentirsi nell'aria, deve vedersi, essere ascoltata per una maggiore presa di coscienza del nostro essere miseramente uomini.
Detto questo.....La quart'ultima dubito ti verrà perdonata.

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Mario Zacchi
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MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 8:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si può far religione di ciò che si vuole solo che così, spesso, si travisa la realtà. Incluso il fatto che siamo onnivori e quindi anche carnivori e non per scelta deliberata e assassina, ma per causa naturale, antropologica: evoluzione. Passando poi da poche centinaia di migliaia di individui sul pianeta a sei miliardi e passa, ci sta che servano altri sistemi per fornire il carburante necessario a non morire di fame. E se le piante potessero lamentarsi, visto che certo non godono quando le tagliamo, che faremmo? Very Happy e lasciamo correre sul fatto che se tutti fossimo vegetariani (per risparmiare la vita agli animali che stanno sotto di noi nella catena alimentare) diventeremmo peggio del peggior sciame di cavallette mai visto sulla terra: altro che ecologia ....

Comunque non vorrei esser frainteso: ripeto che le foto sono belle (oltretutto Quentin mi piace come fotografo (vedasi miei commenti di anni fa a lui). Ma per me sono incongruenti con la dichiarazione d' essere "documentazione". Tu dici che non è importante? Per me sì. Se mi dici che fai A e poi fai B, per quanto B possa essere fatto bene io penso che non sei riuscito a fare A.

Chiaramente può anche essere che la mia percezione sia falsata.

PS: io mangio carne circa 3/4 volte al mese. Ma non per religione: perché non mi piace granché. Quindi non ho un particolare interesse nella questione.

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essedi
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MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 8:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Reportage ottimamente realizzato,crudo ma non raccapricciante come l'argomento poteva indurre.Anche la tonalità alta sembra rendere tutto più asettico e quasi chirurgico.Complimenti!
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Antonio Mercadante
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MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 9:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Un notevole gioco di vedo non vedo che piano piano svela fino ad arrivare ad immagini molto forti. Tutto confezionato con una buona gestione di luci e colori e con una composizione che decisamente apprezzo. Un caro saluto Ciao
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Antonio Mercadante
NIKON Z5, Z6II, Z24-70 f/4 S, Z35 f/1.8 S, Z85 f/1.8 S, SB700; Panasonic LX100M2 Mio Flickr

"Un fotografo professionista non è altro che un fotografo dilettante che non ha mai smesso di provarci"
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batstef
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MessaggioInviato: Dom 22 Gen, 2017 9:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Reportage, crudo, quasi "chirurgico". Ricorda molto da vicino le immagini forti di alcuni recenti film horror (saw e hostel per citarne due molto noti).
Fotograficamente molto ben realizzato.
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opisso
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Iscritto: 11 Set 2014
Messaggi: 5471
Località: Genova

MessaggioInviato: Lun 23 Gen, 2017 8:53 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Belle Ok!
Molte funzionerebbero bene anche singolarmente (es 19)
Mi piacciono soprattutto quelle con la luce più forte e "bianca" (1-2-4 ecc.).
Forse scorrendole un po' di disomogeneità nello stile e non molto "sequenziali". Ma visto che gli spunti fotografici erano molteplici, ci sta...
Insomma, complimenti... Ciao

_________________
opisso su instagram = angolo.b
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Tropico
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Iscritto: 04 Dic 2014
Messaggi: 4530

MessaggioInviato: Lun 23 Gen, 2017 3:23 pm    Oggetto: Re: la morte nascosta Rispondi con citazione

Mario Zacchi ha scritto:
Sarà ... ma il tuo reportage è fatto di foto belle, ma ben poco oggettive, anzi: sono assai enfatiche. Nei fatti, è una visione abbastanza animalista della faccenda. Se davvero non voleva esserlo, quel certo modo spettacolarizzato di raccontare l' uccisione degli animali per scopi alimentari, morbosamente attesa dal pubblico orientato al pensiero vegan-animalista, ti ha inconsapevolmente preso la mano.

Il risultato è sicuramente meritevole come confezione; ma personalmente non lo premierei come coerenza con le dichiarate premesse nelle quali, nell' ultimo periodo (grammaticamente inteso) si legge anche una sorta di monito: ecco ciò che mangi. Quasi che essere carnivori in una società che, evolvendo, ci ha permesso di procurarci il cibo sui banchi del supermercato, su cui arriva mediante industrializzazione dei processi di allevamento e uccisione anziché attraverso la caccia con le nude mani (e a km zero, chiaramente, mi raccomando ...) sia una colpa.

Mario Zacchi ha scritto:
Si può far religione di ciò che si vuole solo che così, spesso, si travisa la realtà. Incluso il fatto che siamo onnivori e quindi anche carnivori e non per scelta deliberata e assassina, ma per causa naturale, antropologica: evoluzione. Passando poi da poche centinaia di migliaia di individui sul pianeta a sei miliardi e passa, ci sta che servano altri sistemi per fornire il carburante necessario a non morire di fame. E se le piante potessero lamentarsi, visto che certo non godono quando le tagliamo, che faremmo? Very Happy e lasciamo correre sul fatto che se tutti fossimo vegetariani (per risparmiare la vita agli animali che stanno sotto di noi nella catena alimentare) diventeremmo peggio del peggior sciame di cavallette mai visto sulla terra: altro che ecologia ....

Comunque non vorrei esser frainteso: ripeto che le foto sono belle (oltretutto Quentin mi piace come fotografo (vedasi miei commenti di anni fa a lui). Ma per me sono incongruenti con la dichiarazione d' essere "documentazione". Tu dici che non è importante? Per me sì. Se mi dici che fai A e poi fai B, per quanto B possa essere fatto bene io penso che non sei riuscito a fare A.

Chiaramente può anche essere che la mia percezione sia falsata.

PS: io mangio carne circa 3/4 volte al mese. Ma non per religione: perché non mi piace granché. Quindi non ho un particolare interesse nella questione.

E' proprio il caso di dirlo, tanta carne al fuoco. Very Happy
Però son tutte riflessioni interessanti quelle che proponi, ti leggo sempre volentieri perchè hai una mente che spazia anche se non mi trovo spesso d'accordo con le tue affermazioni. Andiamo con ordine.
Foto oggettive? Cosa è oggettivo, io credo nulla, tutto è relativo compresa la scienza. A maggior ragione un'immagine colta da un soggetto che come tale non potrà MAI essere oggettivo per definizione ma potrà solo offrire il suo punto di vista. Se questo è vero anche le religioni (in tutti i sensi, metaforici e non) non sono altro che interpretazioni della realtà che esiste ma che possiamo solo recepire soggettivamente a tutti i livelli. Poi uno può decidere di non aderire a nessuna religione ma non per questo diventa automaticamente "oggettivo", semmai nella migliore delle ipotesi fa leva su sè stesso quindi a maggior ragione è soggettivo.
Sono d'accordo invece sul fatto che il reportage alla fine renda un servizio agli animalisti contro le sue intenzioni (almeno così ho capito dall'incipit dell'autore), le immagini sono autentiche anche se enfatizzate, basta vedere alcuni documentari seri sugli allevamenti e sulla macellazione per rendersi conto di certe cose.
Poi è vero che siamo onnivori e quindi anche carnivori ma la carne non è il nostro cibo migliore, il nostro intestino la digerisce male, i popoli come gli indiani d'America che ne facevano abuso invecchiavano prima, per dirne un'altra. Abbiamo dei canini molto piccoli rispetto ai carnivori per definizione, questo significa che non è certamente il cibo primario anche dal punto di vista evolutivo e comunque la nostra dentatura è più simile a quella degli erbivori che ai carnivori stessi.
Infine, tornando al reportage, anch'io lo trovo abbastanza ben confezionato quasi da film thriller, poi i significati anche qui son relegati all'interpretazione soggettiva di chi lo osserva. Wink
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vittorione
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MessaggioInviato: Lun 23 Gen, 2017 5:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Belle foto e bel reportage.

A mio modo di vedere l'approccio scelto dall'autore trasforma gli ambienti del mattatoio nel set di un film di genere splatter (sia detto senza alcuna connotazione dispregiativa), e non tanto per la quantità di sangue mostrato, né, tanto meno, per una violenza che è nell'aria senza mai palesarsi, o una morte che incombe più di quanto si mostri.

No, semmai è più dalla frequente ricerca dell'inquadratura ad effetto che sorge il rimando a quel genere. Come accade nelle foto 6, 9, 12, 18 (questa con una nota grottesca), 19. A queste si giunge dopo un incipit cauto: nelle prime tre foto si mostrano dei simboli (alcuni misteriosi), ma ancora non succede niente. Poi appare l'arma (4), quindi la vittima (5)... Un climax perfettamente scandito, di tono, anche questo, squisitamente cinematografico.

In questo senso mi trovo d'accordo con quanto afferma Mario Zacchi riguardo la non neutralità del lavoro, il suo non essere in nessun senso un servizio documentario , bensì un prodotto totalmente narrativo, appena punteggiato semmai da qualche foto in cui si raffredda il crescendo (10, 14, 21, 22), e comunque con una valida funzione di pausa, come è proprio della tecnica di montaggio in un thriller.

Detto questo, quali che fossero le intenzioni e a dispetto della coerenza tra queste e la realizzazione, trovo il lavoro assai ben fatto e confezionato con singoli scatti di gran qualità.

Ciao, V.

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Nessuna "Verità", solo opinioni personali, al massimo spunti di riflessione.
Vittorio
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Clara Ravaglia
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MessaggioInviato: Mer 25 Gen, 2017 4:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
PS: io mangio carne circa 3/4 volte al mese. Ma non per religione: perché non mi piace granché. Quindi non ho un particolare interesse nella questione.

Disarmante la affermazione di Mario ed assolutamente sincera. Io pure ho i suoi stessi ritmi di consumo.
Ma devo quotare anche Tropico
Citazione:
è vero che siamo onnivori e quindi anche carnivori ma la carne non è il nostro cibo migliore, il nostro intestino la digerisce male, i popoli come gli indiani d'America che ne facevano abuso invecchiavano prima, per dirne un'altra. Abbiamo dei canini molto piccoli rispetto ai carnivori per definizione, questo significa che non è certamente il cibo primario anche dal punto di vista evolutivo e comunque la nostra dentatura è più simile a quella degli erbivori che ai carnivori stessi.


Tornando più strettamente al reportage, per me quintin , ha veramente "documentato" ciò che avviene nel mattatoio
Citazione:
ho voluto documentare l'attività

ma ha messo counque molto di suo, volontariamente e involontarimente. E per me ciò che il titolo promette:
La morte nascosta


è mantenuto eccome, ma in un modo tutto particolare: nelle tinte, nei contrasti spinti, nelle inquadrature frontali e poi oblique, ogni cosa è in mostra, anche se ci fa credere di essere solo sottintesa visivamente. Un pico' come riflettere letterariamente sulla Lettera scarlatta: il miglior modo per nascondere qualcosa è metterla in bella vista.

Morsetti e catene, punte uncinate e coltelli affilati, fino alla più esplicita arma ad aria compressa... un crescendo di armamentario in sequenza. Un uomo senza volto ( spesso l'orrore non ha nome nè colpevoli, ogni responsabilità finale entra in una lungo filare di eventi) maneggia tutti gli strumenti, mentre la catena di montaggio delle varie fasi, agevola i sui atti. Dalla 1 più minimalista di apertura, si passa all'affilamento coltelli della 6, ad una 8 che regge obliquamente un arto in tensione, alla 10 che in pudica lontananza mostra il lavoratore all'opera nel suo ambito.
Ma qui c'è la lunga introduzione visiva di uan parete lisca e diagonale, con il cartello Vietato l'accesso, attenzione...
Un monito che qui suona sinistro, come un lasciate ogni speranza voi che entrate, vittime e carnefici....
Nella 12 un occhio spento si accascia, mentre nella 15 tutto è compiuto. Fino al grottesco involontario ritratto della 18, con un ovno dallo sguardo vuoto e nero, senza più occhi sul mondo. L'enfasi spettacolare da tanti notata trova nella 19 un Gran Guignol , un trofeo visivo che fa spettacolo , comunque sia, di se stesso .
La chiusura spetta alla foto 22, un finale che viaggia verso la ordinata asetticità delle confezioni da supermercato , che arriveranno ai nostri refrigeratori e tavole apparecchiate.
Per quanto riguarda la tecnica, per me parametro comunque molto importante, ogni ripresa,anche la più "sporca" e sanguigna , pare estremamente curata, vezzeggiata nei punti di ripresa, fin quasi all'autocompiacimento.
Ma pur non mostrandolo oggettivamente fino in fondo, per tutto il reportage si allude all'attimo cruciale, all'attimo di non ritorno, quel momento finale che sempre inquieta le nostre menti, in qualsiasi forma e contesto la vita ce lo mostri.
Per i vegetariani e vegani tutto è già scritto, per i carnivori convinti, c'è il rifugio nella parte enfatica del racconto, come se gli atti consumati fossero dei pezzi di teatro sotto le luci dei riflettori.
Per gli incerti... è un colpo forte.
per me stellina!

Ciao
Clara Smile

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Mario Zacchi
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MessaggioInviato: Mer 25 Gen, 2017 9:17 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tropico ha scritto:
Cosa è oggettivo? io credo nulla, tutto è relativo compresa la scienza.

Il relativismo è il male del nostro tempo, ma la scienza non ne è coinvolta perché è "concettualmente" oggettiva. La scienza nasce quando si capisce che l' osservazione e la spiegazione del fenomeno devo prescindere da interpretazioni ispirate a qualsivoglia posizione ideologica. E' come una sorta di definizione fondativa. Prima di questo non era scienza: era religione, superstizione, credenza, ecc. e quindi si trattava di visioni relative. Non vorrei che per relatività della scienza tu intendessi che, nel tempo, certe posizioni cambiano. Ma questa è incompletezza: ogni giorno scopriamo qualcosa che integra o corregge; ma corregge o integra questo o quello e non il principio scientifico che resta oggettivo per definizione.

Avete parlato a lungo di neotopografia, mi pare, in un tread recente. Lo scopo di quella impostazione è "registrare". E' quindi obiettiva (oggettiva) quella fotografia? Alla fine no: anche quella è una posizione mentale particolare prima ancora che fotografica. Documentare e basta è di fatto impossibile e, forse, non esiste "il documento". Inevitabilmente si passa per la scelta di un registro narrativo e il registro è già, da solo, messaggio.

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Tropico
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MessaggioInviato: Mer 25 Gen, 2017 9:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mario Zacchi ha scritto:
Il relativismo è il male del nostro tempo, ma la scienza non ne è coinvolta perché è "concettualmente" oggettiva. La scienza nasce quando si capisce che l' osservazione e la spiegazione del fenomeno devo prescindere da interpretazioni ispirate a qualsivoglia posizione ideologica. E' come una sorta di definizione fondativa. Prima di questo non era scienza: era religione, superstizione, credenza, ecc. e quindi si trattava di visioni relative. Non vorrei che per relatività della scienza tu intendessi che, nel tempo, certe posizioni cambiano. Ma questa è incompletezza: ogni giorno scopriamo qualcosa che integra o corregge; ma corregge o integra questo o quello e non il principio scientifico che resta oggettivo per definizione.

Avete parlato a lungo di neotopografia, mi pare, in un tread recente. Lo scopo di quella impostazione è "registrare". E' quindi obiettiva (oggettiva) quella fotografia? Alla fine no: anche quella è una posizione mentale particolare prima ancora che fotografica. Documentare e basta è di fatto impossibile e, forse, non esiste "il documento". Inevitabilmente si passa per la scelta di un registro narrativo e il registro è già, da solo, messaggio.

Sui neotopografici siamo d'accordo e mi piacerebbe tu intervenissi in quel thread perchè son certo che lo arricchiresti molto.
Così possiamo parlare anche della questione del relativismo e del ruolo della scienza che in qualche modo sono connessi, se sei d'accordo, visto che il discorso è lungo e qui giustamente non sarebbe il thread adatto... Wink
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MessaggioInviato: Gio 26 Gen, 2017 10:02 pm    Oggetto: Congratulazioni! Rispondi con citazione

Complimenti quentin, la tua foto e' stata scelta dallo Staff come Foto della Settimana dal 16 al 22 Gennaio 2017 della sezione "Reportage e Portfolio" Un applauso

Potrai vedere tutte le altre Foto della Settimana delle varie sezioni, cliccando sulla miniatura della Foto della Settimana ospitata in Home Page, oppure dalla pagina Le migliori della settimana.

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